
"C'è un'Italia protetta e remota a Morano Calabro, a Vairano, a Rocca Cilento, a Vatolla, a Giungano, a Torchiara, a Perdifumo, incontaminati presidi del Cilento. Poi ci sono le apparizioni. Come gli affreschi di Sant'Angelo in Formis, come il duomo di Anagni con il quale si apre il racconto pittorico di questo libro, anche se i primi segnali della lingua nuova, diretta, espressiva, sapida, sono nella scultura, a partire da Wiligelmo a Modena in parallelo con i primi vagiti della lingua italiana. Quei confini nei quali sono ristretti a coltivare i campi, cacciati dal Paradiso terrestre, Adamo ed Eva. Poco più tardi vedremo altri contadini affaticati, di mese in mese, nel Battistero dell'Antelami a Parma. Soltanto a Ferrara il lavoro sembrerà riservare una imprevista felicità. Il Maestro dei Mesi trasmette il piacere che ha provato estraendo fanciulli dalla pietra. Siamo nel 1230, in largo anticipo sul ritrovamento della vita nella pittura, prima ancora che in Toscana, nel cuore della Valle Padana, a Cremona, con il racconto delle storie di Sant'Agata di un maestro anonimo; non sarà un caso che la nuova lingua toscana in pittura si espanda fino a Padova con Giotto nella Cappella degli Scrovegni, e di lì in tutto il Nord. Siamo in apertura del Trecento, e diventa lingua universale quella che ha iniziato a parlare Giotto, ponendosi davanti le energie dei corpi e la loro azione..." (Vittorio Sgarbi) Introduzione di Michele Ainis.
"Non c'è, probabilmente, nella storia umana e nella sua espressione attraverso l'arte, momento più alto e fervido d'invenzioni di quello che va dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento, da Piero della Francesca a Pontormo. A Firenze, e non solo a Firenze, ma a Venezia, a Ferrara, nelle Marche, in Sicilia, in Sardegna, in Friuli, in Lombardia, gli artisti danno vita a quello che è stato chiamato, con conferente definizione, 'Rinascimento'. Anche prima di quegli anni l'arte era stata sublime, ma Piero della Francesca la arricchisce di una intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben oltre le esigenze devozionali. Davanti alla Flagellazione di Urbino non è più sufficiente l'iconografia religiosa, e così davanti alla Annunciata di Antonello da Messina, alla Tempesta di Giorgione, all'Amor sacro e Amor profano di Tiziano, alla Deposizione di Cristo di Pontormo. Di anno in anno appaiono capolavori sempre più sorprendenti. Tra 1470 e 1475 la creatività dei pittori e degli scultori raggiunge vette inattingibili; ma sarà così, di quinquennio in quinquennio, fino alla metà del Cinquecento. Sono gli anni di Mantegna, Cosmè Tura, Botticelli, Leonardo, di Raffaello, di Michelangelo, ma anche di Giovanni Bellini, di Lorenzo Lotto, di Tiziano, di Correggio, di Parmigianino. Sono gli anni delle meraviglie, in cui l'artista si sfida, in un continuo superarsi..." (Vittorio Sgarbi) Introduzione di Furio Colombo. Postfazione di Gian Antonio Stella.
Gli imperatori bizantini lo elessero patrono del proprio esercito, lo invocarono prima delle battaglie e gli intitolarono chiese e città. Nel Medioevo san Teodoro conobbe una venerazione senza pari, come rivelano gli appellativi che gli vennero assegnati: trismakarios ("tre volte beato"), megalomartire e invincibile. Al principio del VII secolo il titolo di sauroctonos ("uccisore del drago") accrebbe ulteriormente la sua fama grazie alla circolazione di colorite leggende agiografiche. La venerazione di Teodoro si diffuse dall'Oriente cristiano all'Occidente e la principessa Anna Comnena lo definì pubblicamente "il più grande tra i martiri". Queste pagine, tra testi patristici, icone antiche, racconti leggendari, immagini prodigiose, luoghi sacri e misteriose traslazioni di ossa, narrano la storia del più grande - e, al tempo stesso, meno conosciuto - santo guerriero della cristianità e offrono il fedele resoconto di un culto che supera le divisioni tra cattolici e ortodossi.
È la prima antologia fotografica di Antonia Pozzi.
Due sono state le passioni di Antonia Pozzi: in primis la poesia (per la quale è conosciuta), quindi la fotografia. I suoi scatti possono essere considerati poesie con la macchina fotografica e hanno pari valenza qualitativa delle produzioni letterarie.
Il saggio è strutturato come segue:
Biografia di Antonia Pozzi (a cura di Onorina Dino)
Saggio introduttivo (a cura di Ludovica Pellegatta)
70 foto in bianco e nero/color seppia con relative didascalie a destra; commenti, poesie, citazioni a sinistra.
«Io filmo l'intimo, io filmo la metafisica». Così disse di sé Krzysztof Kie?lowski (Varsavia, 1941-1996) il grande regista, sceneggiatore, scrittore e documentarista polacco, riconosciuto universalmente come uno dei più grandi autori della storia del cinema. Questo libro fruga nella sua monumentale opera del Decalogo, nei Tre Colori (Film Blu, Film Bianco e Film Rosso) e nella Doppia vita di Veronica per rivelare la passione del cineasta per l'umano e vi individua dei rimandi metafisici di un fondamento che sembra assente, ma che in realtà interagisce nella storia. Direttamente, il grande regista polacco non è politico né esistenzialista, non è moralista né spiritualista, non è cattolico ma neppure ateo, non è sociologo ma nemmeno intimista, non è razionalista puro, non è storico ma neppure simbolista. Ben disinfettato, insomma, da tutti gli «ismi». Eppure tutti questi motivi traspaiono, poi, dialetticamente, come per emanazione, da uno dei più formidabili tessitori della storia del cinema, da un cercatore instancabile di quell'Oltre, cui tutti aneliamo.
Il cofanetto raccoglie i volumi che gli autori hanno dedicato alla rilettura dei più importanti testi evangelici attraverso grandi capolavori della storia dell'arte e della letteratura; i tre libri sono dedicati rispettivamente al Natale, alla Pasqua e alle parabole.
Antica capitale dell’Impero romano, Ravenna, sulla costa adriatica, possiede un’incomparabile ricchezza di mosaici del V e VI secolo. Unico nella sua grandezza, questo primo capolavoro della fede dell’era cristiana scintilla sotto la sua scorza di mattoni – tre chiese, un mausoleo, due battisteri – come una gemma imperitura fra il crepuscolo dell’impero romano e la notte dei tempi barbarici. Esso ci propone una originale visione del Vangelo (e dell’Antico Testamento), dai colori vividi, d’una freschezza repentina, che riconcilia il cielo e la terra, li fa coesistere in una serena, gioiosa e dolce armonia.
Più che una guida, più che un libro di storia, Il Vangelo secondo Ravenna è una passeggiata contemplativa attraverso le più belle illustrazioni che il Vangelo abbia mai ispirato ad artisti perfettamente padroni della propria tecnica e candidamente docili alla luce della propria fede. «Se il vostro destino eterno vi interessa, andate a Ravenna: esso sta scritto sui suoi muri» scrive André Frossard.
Ed è anche stupendamente scolpito nelle pagine del suo Vangelo secondo Ravenna.
Il Vaticano è un luogo unico, un'isola di ineguagliabile bellezza. Quasi due millenni di eventi tumultuosi, ardente spiritualità e fuoco creativo sono indelebilmente incisi nelle sue pietre. Le sue origini sono insieme inquietanti e suggestive. L'Ager Vaticanus era stato brughiera deserta, sede di divertimenti sfrenati e orribili supplizi, lugubre cimitero e meta di pellegrinaggi clandestini: i cristiani di Roma erano convinti che le sue viscere serbassero le spoglie di Pietro, il primo apostolo. Fu dunque in suo nome che, nel quarto secolo dopo Cristo, Costantino il Grande vi fece costruire dal nulla una chiesa destinata di lì a poco a diventare l'ultimo baluardo di una civiltà ormai prossima al tracollo. Nei secoli oscuri delle invasioni barbariche, intorno alla Basilica di San Pietro, il Vaticano crebbe e fiorì. Nella notte di Natale dell'anno 800, nell'epoca più cupa del Medioevo, Carlo Magno vi ricevette dal papa la corona imperiale, gettando così i semi della futura Europa. I più grandi geni dell'arte e dell'architettura vi lasciarono capolavori imperituri. Papi condottieri, dissoluti e santi vi scrissero pagine fondamentali della storia occidentale. Oggi è lo Stato più piccolo del mondo, ma in esso è concentrato un patrimonio culturale e artistico immenso. Sterminate sono le sorprese, le storie inaudite, gli angoli insoliti e misteriosi che attendono solo di essere svelati. Segreti e tesori: non resta che prendere posto tra le pagine di questo libro, a bordo di quella meravigliosa macchina del tempo che è l'immaginazione, e partire alla loro scoperta.
Succede, in circostanze fortunate, che una tensione positiva della società, l'affacciarsi di nuove tecnologie, la voglia di un mondo migliore e l'entusiasmo della gioventù diventino ingredienti per generare magie. È esattamente ciò che accade nel 1977 con George Lucas e il suo Star Wars, l'opera che inizia la saga destinata a cambiare la storia del cinema. Qual è il segreto del suo successo planetario? Perché Lucas crea Luke Skywalkerl Cos'è l'Expanded Universe? Come si realizza la spada laser? Cosa c'entrano i disegni animati con Star Wars? Quando nascono la computer animation e gli attori digitali? Per rispondere a queste e a tante altre domande Giorgio E. S. Ghisolfi analizza il complesso universo di Star Wars - costituito originalmente dall'esalogia e dall'Expanded Universe - e l'eclettica figura di George Lucas nei loro stretti legami con la società e la cultura del Novecento, con il cinema d'animazione, gli effetti speciali, l'arte e i significati simbolici. L'Epoca Lucas individua un momento fondamentale nella storia del cinema: quello che vede nell'incontro fra mitologia e informatica l'esordio del cinema postmoderno e del cinema digitale. Numerose immagini, una cronologia generale comparata, un esauriente glossario tecnico cinematografico e un'appendice sui primi due film prodotti sotto la gestione Disney completano il volume.
In quest'epoca digitale sentiamo il bisogno di un po' di realtà, qualcosa che ci ricolleghi a uno spazio tridimensionale. E questo è ciò che fa una Polaroid. La chimica contenuta nella pellicola dà a ogni istantanea un aspetto unico, un insito senso di intimità e autenticità. "Leggere" una Polaroid è come intraprendere uno scavo archeologico: crepe sulla superficie, tonalità, texture e imperfezioni rivelano molto più di quanto è rappresentato nell'immagine. Possiamo guardare attraverso la foto come fosse il buco di una serratura sul passato. Questo manuale offre un'introduzione completa alla fotografia istantanea. Guida alle fotocamere e ai formati delle pellicole: Tratta la tecnologia e la storia della fotografia istantanea, raccontata attraverso capitoli dedicati a specifiche fotocamere e pellicole. Tecniche creative: Illustra un'incredibile gamma di effetti realizzabili con le pellicole istantanee avvalendosi di immagini di supporto scattate dai più innovativi fotografi che utilizzano questo media ai giorni nostri. Alla fine del libro un'estesa sezione è dedicata alle risorse, compresi un'utile tabella della compatibilità delle pellicole, una lista di rivenditori e consigli per la sicurezza.
Da Coppola a Martin Scorsese, da Steven Spielberg a George Lucas, dai fratelli Coen a Tarantino e Wes Anderson. Un percorso attraverso le trasformazioni, i protagonisti, i film - come "Taxi Driver", "Le iene," "La 25 ora", "Harry ti presento Sally", "Eyes Wide Shut", "Matrix" - che individua le questioni chiave del cinema americano contemporaneo, dalla fine degli anni Sessanta ai giorni nostri.
Un percorso che attraversa più di un secolo di storia dell'arte, dall'Astrattismo all'Espressionismo astratto, dal Dadaismo alla Pop Art, dal Cubismo alle tendenze più significative degli ultimi decenni. Giuseppe Di Giacomo individua i temi e i problemi teorici fondamentali della produzione artistica moderno-contemporanea: il rapporto tra arte e realtà, il ruolo del mercato e quella connessione di etica ed estetica, di memoria e testimonianza che caratterizza alcuni fenomeni artistici dagli anni Ottanta in poi.

