
"Questo libro è un viaggio attraverso i secoli che intende fornire al lettore una serie di riflessioni su un vasto patrimonio comune, nato dalle ceneri del mondo antico e plasmato dalle nostre fortune come dai nostri conflitti." Da Giotto a Monet, passando per Raffaello, Michelangelo, Modigliani, Bernini, Van Eyck e molti altri. Tremila anni di storia e di storie sull'arte raccontati da un maestro della divulgazione con l'ausilio di un ricco apparato di immagini. Philippe Daverio conferma il suo estro interpretativo e la sua abilità narrativa dando vita a un grande racconto della nostra cultura. Dall'antica Grecia alla Pop art di Andy Warhol, il suo occhio critico ci accompagna in un affascinante percorso attraverso scultura, pittura e architettura in Italia e nel mondo alla riscoperta dei grandi maestri e dei loro segreti. Una vera e propria cavalcata d'autore a grandi tappe e ricca di aneddoti gustosi, confronti originali e sintesi illuminanti, nella grande storia della creatività dell'uomo.
Nel corso degli ultimi decenni, in ambito storico e archeologico pochi temi hanno visto una crescita così impetuosa delle ricerche, un aumento così significativo dei dati disponibili e un mutamento così radicale dei paradigmi interpretativi quanto quelli relativi alla Roma medievale, in particolare riguardo al periodo più antico, fino all'anno Mille. La tradizionale visione della città altomedievale appiattita su una interpretazione esclusivamente in chiave di crisi e decadenza è stata messa in discussione dagli studi più recenti che, pur evidenziando la profondità della trasformazione e la gravità dei fenomeni di destrutturazione dell'assetto urbano, hanno messo in luce anche la continuità per tutto il periodo dell'insediamento all'interno dello spazio intramuraneo, l'importanza della città come centro di produzione e come terminale di flussi commerciali a scala mediterranea, il suo rilevante ruolo artistico e culturale. Nel volume alcuni dei più autorevoli specialisti italiani di archeologia, storia, storia dell'arte e cultura della Roma altomedievale tracciano un quadro complessivo dello stato attuale delle conoscenze sulla città dall'età tardoantica fino alle soglie dell'XI secolo.
"Note di Natale" è un viaggio attraverso la genesi e le storie, spesso curiose e sorprendenti, da cui sono scaturite le melodie che da decenni accompagnano le festività natalizie, nonché un racconto esaustivo e intrigante delle vite di autori, compositori e interpreti che le hanno rese immortali. Tra le novantacinque opere prese in considerazione, troviamo classici intramontabili come Silent Night e Jingle Bells, antiche carole e grandi successi di interpreti leggendari quali Frank Sinatra e Bing Crosby. Ma non è tutto: l'attenzione si focalizza inoltre sui classici moderni": Happy Xmas di John Lennon, All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey e Last Christmas dei Wham, con il compianto George Michael. Ogni racconto è il frutto di ricerche appassionate, che analizzano il contesto storico e culturale in cui sono nati questi canti, celebrandone l'ineffabile diversità culturale. E il libro si rivela, allora, non solo un florilegio di aneddoti, bensì un vero e proprio tributo alla magia del Natale e alla musica che la rende così speciale. Per ognuno dei novantacinque brani è presente un QR code e un link a YouTube per ascoltarne una delle versioni più famose. Riccamente illustrato, il volume si conclude con tre playlist su Spotify, che regalano una colonna sonora per un Natale ancora più musicale, felice e... consapevole. Prefazione di Arturo Stàlteri.
Il volume costituisce la nuova, completa monografia su Antoniazzo Romano, senza dubbio il più importante artista romano del Rinascimento. Nonostante le scarse informazioni sulla sua vita, ben nota è l'importanza della sua bottega, che ha rappresentato il principale riferimento per grandi pittori giunti a Roma da altre regioni, come Melozzo da Forlì, Perugino, e Pinturicchio. Il volume presenta la più recente scoperta emersa dagli studi sul pittore, ovvero la data della sua morte, finora solo ipotizzata, permettendo così di ridisegnare il percorso della pittura dopo la sua scomparsa. Nel catalogo sono documentate una quarantina di opere: tavole dipinte a fondo oro e affreschi staccati a testimoniare tutta la produzione del maestro, compresi importanti ma poco conosciuti lavori dal territorio laziale. Antoniazzo sorprende per l'originalità e lo splendore delle sue opere, in cui l'attenzione verso le novità introdotte nel Rinascimento si fonde con la profusione di ori e l'atmosfera sacrale di derivazione medievale.
La prima monografia critica in lingua italiana sull'opera visiva e teorica di Mark Rothko (1903-1970). A essere indagata è soprattutto la preoccupazione costante dell'artista per lo spazio. Il saggio si articola in tre percorsi tematici tra loro interrelati, che si soffermano in particolare sulla lettura di alcune singole opere (che coprono l'intero arco della produzione del pittore), sul ruolo strategico giocato dal contesto espositivo e architettonico, sull'esperienza vissuta spettatori. Le analisi sono puntellate dagli scritti dell'artista stesso, di cui da poco si è approntata un'edizione critica, e da alcuni documenti d'archivio inediti. La ricchezza delle immagini e il rigore del pensiero di Rothko sono infine restituiti attraverso un dialogo attento con il suo "milieu" artistico e con la loro eredità.
Liverpool, luglio 1957: per evadere dalla noia e dalla monotonia di un'estate cittadina, un ragazzo suona in compagnia del suo gruppo skiffle, i Quarrymen. Si chiama John Lennon e si esibisce alla festa della parrocchia. Ad ascoltare la band c'è anche un certo Paul McCartney... L'incontro è fatale: personalità diverse, ma identico amore per la musica. Il rock and roll va per la maggiore, così John e Paul lavorano su del materiale nuovo. Poi arriva un giovane quattordicenne, George Harrison, un mago della chitarra: i suoi assoli gli fanno guadagnare un posto nel gruppo. All'inizio del 1960 il nucleo dei Beatles è ormai formato. La storia che segue è tutta nelle pagine di questo libro, un viaggio dai vicoli di Liverpool ad Amburgo, fino al tutto esaurito dello Shea Stadium. Nel 1964, nell'esibizione live all'Ed Sullivan Show, i Beatles hanno raccolto un pubblico pari alla metà degli americani e sono stati ben 400 milioni gli spettatori che hanno seguito la registrazione di "All You Need Is Love" nel 1967. Il gruppo è diventato leggenda. Alla ricerca della perfezione musicale e innescando una rivoluzione dopo l'altra, i Beatles non solo hanno influenzato profondamente la cultura giovanile popolare, ma anche trasformato la musica pop, inventandosi uno stile particolare, che unisce elettronica, influenze orientali e il meglio del rock.
Il volume rende conto della prima grande mostra italiana su Antinoo in rapporto all'imperatore Adriano in un luogo d'elezione, Villa Adriana, quella città di marmo immersa nel suggestivo paesaggio tiburtino dove i due hanno per qualche tempo vissuto insieme e si è identificato archeologicamente l'Antinoeion, santuario in onore del dio, se non anche sua monumentale tomba. Alcuni saggi di autorevoli specialisti perlustrano le fonti storiche per ricostruire l'identità più vera del personaggio, le origini, le avventurose vicende, la misteriosa morte fino ad approfondire dunque l'intreccio di relazioni con l'Egitto, la divinizzazione e il culto del giovane bitinio. Particolare attenzione è riservata all'iconografia del ragazzo triste nei diversi tipi statuari (anche nell'identificazione con molteplici altre divinità) che hanno esercitato un fascino incredibile nell'arte dal Medioevo all'età moderna fino a diventare apostasi di bellezza nella temperie neoclassica e sollecitare interpretazioni originali nella letteratura del Novecento da Pessoa alla Yourcenar, nell'immaginario omossessuale, nella cultura contemporanea.
Il post-classicismo è una tendenza trasversale dell'arte italiana. La animano alcuni tra i protagonisti dell'Arte Povera e della transavanguardia e solitarie personalità delle ultime generazioni. Sono artisti accomunati da precise intenzioni poetiche: il desiderio di radicare le loro opere in regioni lontane, il bisogno di riaffermare il valore della memoria, la volontà di guardare indietro in modo originale. Sottraendosi alle mitologie del nuovo, distanti dai citazionismi postmodernisti e da vaghe riproposizioni anacronistiche, i post-classici scelgono di frequentare le stanze della storia dell'arte. Pur con sensibilità differenti, pensano la loro pratica come un gesto fondato non sul creare dal niente, ma sul "ritrovare". In particolare, tornano ad attraversare i luoghi della classicità, intesa come archivio di icone e di categorie senza tempo: da reinventare, oltre ogni nostalgia. Non meta, ma "strumento" per misurarsi con i disorientamenti del presente. Patrimonio da rimodulare con disinvoltura. Spazio che può alimentare ansie e inquietudini. Territorio da sottoporre a infinite e continue riscritture, in un gioco di celebrazioni e di profanazioni. Costellazione che, per dirla con Italo Calvino, tende a relegare l'attualità al rango di un rumore di fondo di cui non si può fare a meno.
Il volume ha l'ambizione di andare oltre la restituzione del corredo iconografico indicato - o almeno approvato - dall'autrice in vita, implementato e arricchito di una didascalizzazione che oltre le specifiche archeologiche renda ragione dell'ispirazione e dei ragionamenti della scrittrice a partire dai documenti e dalle testimonianze dell'antichità ma anche in colloquio con i contemporanei, prima fra tutte la traduttrice e amica Lidia Storoni Mazzolani, attraverso nuove riflessioni sul loro epistolario. Una sezione dell'opera sarà dedicata inoltre all'"invenzione di una vita", alla "passione" italiana della Yourcenar rivelata dai suoi numerosi viaggi e dalle affinità elettive con alcuni amici italiani ed evocata da una documentazione talora inedita (oggetti personali, fotografie, lettere ecc.) mentre saranno approfondite anche la genesi letteraria e la fortuna editoriale del romanzo fino alle più recenti trasposizioni teatrali. Arricchito da contributi scritti ad hoc dai più autorevoli membri della Sociéte Internationale d'Études Yourcenariennes.
In immagini di grande impatto si esprime lo spirito rivoluzionario che portò alla rivalutazione del passato indigeno e delle tradizioni folkloriche, intesi come insopprimibili codici identitari generatori di un'inedita fusione tra l'espressione del sé e il linguaggio, l'immaginario, i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Prestiti inusuali di opere mai presentate in Italia sono posti in un sapiente dialogo con una ricca selezione di lavori di pittori e movimenti a lei contemporanei le cui traiettorie ne intersecano l'arte d'avanguardia ponendola filologicamente in un quadro internazionale: la pittura metafisica, il dadaismo, la nuova oggettività e naturalmente il surrealismo. I diversi saggi degli studiosi, soprattutto stranieri, tra i quali spicca Salomon Grimberg, affrontano per l'occasione tematiche specifiche di grande originalità, finalmente fuori da ogni stereotipo del romanzo di una vita inesorabile, pure narrata in special modo attraverso i ritratti fotografici dell'artista, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni Quaranta, che codificano l'iconografia di una straordinaria interprete delle trasformazioni politiche, sociali e culturali del Novecento.
Nel 1993, con l'elezione dei sindaci, si è aperta una nuova fase per il governo delle città italiane. La continuità della gestione e l'autorevolezza dei sindaci sono divenute condizioni indispensabili per impostare nuove politiche della città, per migliorare la qualità della vita, costruire le condizioni per nuove funzioni urbane e inserire il sistema italiano nella rete internazionale, recuperando un palese ritardo storico rispetto all'Europa. La redazione del nuovo strumento urbanistico di Roma, adottato dal consiglio comunale nel 2003, dimostra, seppure tra molte difficoltà oggettive e soggettive, una grande volontà innovativa dell'amministrazione.

