
Giulio Liverani, nasce nel 1935 a Modigliana. Ordinato sacerdote nel 1958, la sua vita prende una svolta con la scoperta del carisma di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dell'unità, chiamato anche Movimento dei Focolari. La prima grande scelta lo ha portato a lasciare momentaneamente la parrocchia e la Diocesi immergendosi nel mondo delle povertà e ingiustizie dell'America Latina: Bolivia, Cile, Paraguay. Dove ha manifestato la sua grande capacità di formatore di giovani in ricerca e nella pacificazione tra sacerdoti e gente comune contagiati dalle polemiche politiche esistenti tra destra e sinistra.
Percorso tra le opere d'arte che, in ogni tempo, hanno raccontato l'icona biblica del buon samaritano, icona principale anche nella Lettera enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Un viaggio ricco di sorprese anche per chi segue l'arte sacra, per riscoprire un'icona senza tempo.
Attraverso un arco temporale che va dal 1593 al 1653, questo volume svela gli aspetti più autentici di Artemisia Gentileschi, pittrice di raro talento e straordinaria personalità artistica. Trenta opere autografe - tra cui magnifici capolavori come l'"Autoritratto come suonatrice di liuto" del Wadsworth Atheneum di Hartford, la "Giuditta decapita Oloferne" del Museo di Capodimonte e l'"Ester e Assuero" del Metropolitan Museum di New York - offrono un'indagine sulla sua carriera e sulla sua progressiva ascesa che la vide affermarsi a Firenze (dal 1613 al 1620), Roma (dal 1620 al 1626), Venezia (dalla fine del 1626 al 1630) e, infine, a Napoli, dove visse fino alla morte. Per capire il ruolo di Artemisia Gentileschi nel panorama del Seicento, le sue opere sono messe a confronto con quelle di altri grandi protagonisti della sua epoca, come Cristofano Allori, Simon Vouet, Giovanni Baglione, Antiveduto Gramatica e Jusepe de Ribera.
Dalla preistoria alla contemporaneità, da oriente a occidente, un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei simboli che hanno accompagnato la storia dell’uomo e contrassegnato l’espressione delle sue civiltà.
Partendo dal 1475 e arrivando sino al 1508, anno in cui Michelangelo accetta di dipingere la Cappella Sistina, lo storico dell'arte John Spike ripercorre l'evoluzione artistica di un ragazzo dal talento straordinario, costantemente ossessionato dal successo e capace di condizionare profondamente il pensiero della sua epoca. Grazie all'utilizzo di alcuni documenti poco noti e solo di recente divenuti oggetto di studio e alla rilettura delle memorabili pagine scritte da Ascanio Condivi e da Giorgio Vasari, l'autore ricostruisce il ritratto privato di un artista geniale, fragile, arrogante, sospettoso, perennemente preoccupato per lo stato di salute economica della sua famiglia, indisponente e aggressivo con i rappresentanti del potere e alla costante ricerca di una forma artistica che "andasse più in profondità delle apparenze, fino a toccare lo spirito". Alternando il racconto delle turbolenze politiche che dominavano l'Italia del primo Cinquecento a quello di episodi suggestivi - come il trasporto della statua del David attraverso le strade di Firenze o il progetto di Leonardo di deviare il fiume Arno per vincere la guerra contro Pisa - John Spike ci restituisce un ritratto pieno di passione umana e intellettuale dei primi trent'anni di vita di Michelangelo Buonarroti.
Giovane dal talento straordinario, ossessionato dal successo, tormentato, fragile, arrogante, sospettoso, costantemente preoccupato per la situazione economica della sua famiglia, indisponente e aggressivo con i rappresentanti del potere e alla costante ricerca di una forma artistica che "andasse più in profondità delle apparenze, fino a toccare lo spirito e capace di condizionare profondamente il pensiero della sua epoca". È questo il ritratto di Michelangelo fatto dallo storico dell'arte John T. Spike, uno dei più autorevoli rinascimentalisti americani, dopo anni di studi in cui ha raccolto una mole impressionante di documenti poco noti, diventati solo recentemente di interesse accademico. Si avvicendano i racconti delle agitazioni politiche del primo Cinquecento italiano e le storie più singolari - come il trasporto del David attraverso le strade di Firenze o il progetto di Leonardo di deviare il fiume Arno per vincere la guerra contro Pisa - fino a creare un ritratto ricco di passione intellettuale della gioventù del Buonarroti.
Il volume raccoglie le lezioni di Michele Spera al Corso di laurea in Disegno industriale, Facoltà di Architettura, Università di Roma La Sapienza. Gli argomenti della grafica, le gabbie, le griglie, i temi della creatività e della scienza accompagnati da più di 2000 immagini e progetti dell'autore. Michele Spera, uno tra i più apprezzati maestri del graphic design, svela dall'interno i segreti e i codici di uno dei mestieri più attuali del nostro tempo.
Il grande successo di film come The Passion of the Christ e Le cronache di Narnia e le polemiche mondiali suscitate dal film sul Codice da Vinci hanno portato di nuovo prepotentemente alla ribalta il problema del rapporto fra Hollywood e la fede cristiana.
In questo libro, scritto con la vivacità , la sincerità e la simpatia tipiche dei professionisti americani della scrittura e dello spettacolo, si raccolgono una serie di testimonianze e di riflessioni da parte di cristiani «in prima linea», impegnati a vivere la propria fede nel competitivo e duro mondo di Hollywood. Produttori e sceneggiatori che stanno lavorando su film e serie televisive di primo livello come XMen, Mission Impossibile, Buffy l'ammazzavampiri, Jag avvocati in divisa, Charlie's Angels, Joan of Arcadia e molte altre offrono riflessioni sempre vive e originali, concrete e vissute su come rendere presente Cristo anche nell'industria più popolare del mondo, l'entertainment. Il libro nasce dall'esperienza di Act One, un'iniziativa di formazione professionale per sceneggiatori e producers nata nel cuore di Hollywood e diretta da Barbara Nicolosi, che vuole incoraggiare i cristiani a immergersi nell'industria del cinema, per rinnovarla dall'interno. Cristiani a Hollywood è un'interessantissima polifonia di voci sempre originali e intelligenti, piene di arguzia e candore, a volte commoventi e a volte forse discutibili, ma mai banali e sempre sorprendenti. Un libro che in America ha fatto molto discutere e ha suscitato entusiasmo e un rinnovato slancio per far sì che i cristiani non abbandonino a sé stessa la «fabbrica dei sogni».
Armando Fumagalli cura l'edizione italiana, con una Postfazione che guarda alla situazione del nostro Paese (pp. 240).

