
Il testo parla della diffusione del culto di san Rocco in Italia e delle sue modalità. Ci dice come spesso, fuori dalle mura delle città o dei paesi, sorgessero cappelle, chiese, capitelli dedicati a san Rocco quasi per chiedere al santo taumaturgo di tenere il morbo della peste fuori dalla città. Come siano nate confraternite, chiese, oratori, santuari, Scuole dedicati a San Rocco. Gli autori raccontano come il suo culto conobbe una rapida e straordinaria diffusione dall'Italia settentrionale, dove abbiamo le prime testimonianze, a quella meridionale dove si è profondamente radicato.
Personaggio divenuto mitico suo malgrado, Henri Cartier-Bresson ha segnato con un'impronta personale il mondo della fotografia con un rigore d'analisi e un rapporto tra forma e contenuto che non ammette quasi altro modo per esprimere un fatto, descrivere un paesaggio, realizzare un ritratto. Il patrimonio delle sue immagini rappresenta ormai una pietra miliare: non si può essere fotografi senza rapportarsi, per imitazione, contrapposizione o proselitismo, con la sua opera. Sinonimo egli stesso del termine "fotografia", che ha arricchito di teoria non meno che di folgoranti esempi pratici, ci offre in questo libro 60 delle sue migliori immagini, introdotte da un profondo testo critico di Jean Clair.
Bob Dylan è un nome in cui si incarna un'intera nazione di artisti: il moralista misantropo, il rivoluzionario conservatore, lo gnostico innamorato della creazione, il profeta di mutamenti e il talmudista di sventure. La prima edizione di questo libro, uscita nel 2001, ha fornito per la prima volta al lettore italiano una geografia completa e criticamente profonda della sua opera. Negli ultimi dieci anni Dylan non ha perso nulla della sua autorevolezza, anzi con i suoi ultimi album si è trovato più di una volta al primo posto nelle classifiche mondiali. La nuova edizione di questo libro, aggiornata e ampliata con una nuova introduzione e due nuovi capitoli, conferma l'importanza di Bob Dylan nel panorama culturale dei secoli XX e XXI, e insieme testimonia una fedeltà critica e di pensiero, una costante riflessione su ciò che lega Dylan alla sua terra e alla sua cultura. Soprattutto, questo libro è il ritratto di Dylan come servitore della sua inimitabile voce, magnetica e incandescente, mitica e metamorfica, che per tanti e in tutto il mondo è stata una porta aperta sull'America, le sue strade e i suoi popoli, i suoi delitti e i suoi amori, cantati e attraversati in tutte le forme e tutti gli stili.
ALESSANDRO CARRERA
Il colore del buio
Una cripta ultraterrena dalla quale si esce più vivificati che mai, una camera oscura dove la luce si fa oscurità e l’oscurità si fa luce: la Rothko Chapel è dedicata a nessuna religione, a tutte le religioni, ma soprattutto celebra il credo dell’artista che l’ha concepita, la religione della luce in ogni suo apparire, inclusa la sua assenza, incluso il nero. Nel percorso interiore tracciato dalla geometria ottagonale del luogo essa insegna a riconoscere il colore del buio, cogliendo quella che è l’altra faccia dell’ossessione occidentale per lo splendore del sole: il mistero potente dell’ombra.
Alessandro Carrera è professore di Italian Studies e di World Cultures and Literatures alla University of Houston, in Texas. Tra i suoi libri ricordiamo «La consistenza della luce» (Feltrinelli, 2010) e «Fellini’s Eternal Rome: Paganism and Christianity in Federico Fellini’s Films» (Bloomsbury, 2019). Ha tradotto le canzoni e le prose di Bob Dylan (Feltrinelli, 2016-17).
Quest'opera offre una sintesi sui diversi tipi di architettura rappresentativi del Medioevo occidentale: l'architettura religiosa, l'architettura militare e l'architettura laica. L'autore distingue tre tempi basilari della creazione monumentale: il periodo della genesi e delle invenzioni della tarda Antichità e dell'Alto Medioevo; la maturità romana e la rivoluzione gotica. Queste creazioni sono studiate da Carraz in relazione al loro contesto storico, tecnologico e umano.
Con il golpe militare del settembre 1973, che mette fine al governo e alla vita di Salvador Allende, il Cile imbocca la strada terribile della dittatura. E per migliaia di democratici cileni comincia la strada obbligata e dolorosa dell'esilio. Tra questi esuli cileni, i più famosi diventano i componenti del gruppo musicale degli Inti Illimani, che portano in Europa e in Italia la sonorità, la magia e la malinconia della musica andina, insieme al messaggio della loro resistenza irriducibile al fascismo e all'autoritarismo, della loro instancabile lotta per la democrazia e per i diritti umani. Uno che li conosce bene, anzi benissimo - Eduardo Mono Carrasco, un altro esule - racconta in questo libro per la prima volta la lunga avventura degli Inti Illimani, visti da vicino. Carrasco è infatti l'artista di murales che illustra i concerti degli "Inti Illimani Histórico" con le sue opere realizzate in diretta, create mentre loro suonano e cantano. Come succederà dal prossimo luglio 2010, con la nuova tourneé italiana dello storico gruppo. Come quando, il 6 settembre 1975, due anni dopo il colpo di Stato a Santiago, insieme a Pilar, Cucho e Fernando, componenti della "Brigada Muralista Pablo Neruda", Carrasco realizzò il suo murale nell'imponente scenario dell'Arena di Verona: "Le bandiere cilene apparivano ovunque, gruppi di persone arrivate dai luoghi più lontani gridavano e cantavano El pueblo unido jamas será vencido, altri applaudivano e cantavano canzoni di libertà e della resistenza italiana. Poi, nel buio dell'Arena, una luce, una sola luce, illumina Joan, la vedova di Victor Jara. Il poeta cantautore, l'undici settembre del 1973, era stato catturato e rinchiuso nello stadio Chile di Santiago. Rinchiuso e poi ucciso non prima di avergli tagliato le mani (mani con cui suonava la chitarra), in segno di spregio".