
La nuova commedia di Dario Fo. Le "centoventi bugie" del pentito Marino, le prove mai provate contro Sofri, Bompressi, Pietrostefani. Lo spettacolo grottesco e tragico dell'italia dei misteri, dalle bombe di piazza Fontana ai giorni nostri.
"Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato al tema della strage di Stato? Anche in questo caso siamo stati spinti da una situazione di necessità. Durante la primavera del '70 gran parte del pubblico che assisteva ai nostri spettacoli [...] ci sollecitava a scrivere un intero testo sulla strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano e sull'assassinio di Pinelli, che ne discutesse le cause e le conseguenze politiche. [...] Passato lo shock iniziale, la stampa taceva [...] Si aspettava che "luce venisse fatta". Aspettare, purché non si facesse caciara. Ma qual è la vera ragione del grande successo di questo spettacolo? Non tanto lo sghignazzo che provocano le ipocrisie, le menzogne organizzate - a dir poco - in modo becero e grossolano dagli organi costituiti e dalle autorità ad essi preposte [...], quanto soprattutto il discorso sulla socialdemocrazia e le sue lacrime da coccodrillo, l'indignazione che si placa attraverso il ruttino dello scandalo, lo scandalo come catarsi liberatoria del sistema. Il rutto liberatorio che esplode spandendosi nell'aria quando si viene a scoprire che massacri, truffe, assassinî sono organizzati e messi in atto proprio dallo Stato e dagli organi che ci dovrebbero proteggere". Questa edizione ripropone il primo finale scritto da Dario Fo nel 1970, messo in scena nel 2002 per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.
Antonio Allegri detto il Correggio è stato uno dei più grandi artisti della sua epoca, con la sua pittura energica, raffinata e spettacolare al tempo stesso. Ma la sua vita è avvolta in larga parte nel mistero, tanto che per secoli le sue opere principali sono state erroneamente attribuite ai più grandi maestri della pittura a lui contemporanei. Solo nel corso del XIX secolo la sua figura è stata rivalutata e gli è stata riconosciuta la paternità delle sue opere, come le cupole affrescate a Parma in cui si possono ritrovare anche sorprendenti tracce di una conoscenza di prima mano delle coeve teorie astronomiche. Nelle pagine di questo libro, Dario Fo ricostruisce la vita e i tempi di Antonio Allegri con la passione e la competenza che distinguono le sue lezioni-spettacolo dedicate alla storia dell'arte: i rapporti del pittore con gli artisti che ammirava, Andrea Mantegna su tutti, con i committenti e con la moglie Girolama, sua modella prediletta, sono raccontati con tratti vivaci che fanno rivivere i personaggi in tutta la loro umanità. Accompagnati dagli inconfondibili disegni dello stesso Fo, i dipinti di Correggio, dalle spettacolari cupole alle delicate Madonne, passando per soggetti profani di grande sensualità, si rivelano al lettore sotto una luce nuova, quella del loro rapporto con le vicende del pittore, dei suoi famigliari, dei suoi committenti. Un grande protagonista dell'arte italiana riscoperto dalla sensibilità di uno straordinario narratore.
Il teatro e l'impegno politico e civile; il rapporto con Milano e quello con la religione; l'interesse per la tradizione popolare italiana e quello per le arti figurative: seguendo il ritmo pacato delle domande postegli dalla giornalista del "Corriere della Sera" Giuseppina Manin, il premio Nobel racconta se stesso, attraversando in molte direzioni la sua esperienza di attore e autore e offrendo a chi lo ascolta il senso di un percorso intellettuale, una sorta di bilancio ma anche una riflessione rivolta al futuro, piena di curiosità e di emozione, di intelligenza e anticonformismo.
Il mondo della pittura di icone, che Florenskij - soggiogante figura di mistico, filosofo, matematico e teologo, quale poteva apparire soltanto in quella prodiga fioritura di genialità che si ebbe in Russia nei primi anni del secolo scorso - ci svela in queste pagine, rimarrebbe per sempre incomprensibile se lo si avvicinasse con i consueti strumenti della critica d'arte. Esente dalla prospettiva, incompatibile con la concezione della pittura dominante in Occidente dal Rinascimento in poi, l'icona presuppone una metafisica delle immagini e della luce. Ed è a questa metafisica che Florenskij ci introduce, scendendo poi in analisi storiche acutissime, che svariano dalla pittura fiamminga alle tecniche della preparazione dei colori, dalle forme dei panneggi al significato dell'oro e al nesso fra le icone e la liturgia della Chiesa orientale. Accompagnati da questa guida incomparabile, possiamo così finalmente varcare le «porte regali» dell'iconostasi, «confine tra mondo visibile e mondo invisibile», luogo dove si manifesta una pittura sublime, in cui le cose sono «come prodotte dalla luce».
Con un'introduzione di Sir Ian McKellen, l'ultimo complemento ufficiale della serie narra la desolazione di Smaug il Magnifico e la rovina della Battaglia dei Cinque Eserciti. Distrutta la Città del Lago, i suoi abitanti si ritrovano a vagare per le rovine di Dale, sperando che Bard li aiuti a ricostruire le loro vite. Sconfortati, tutti gli occhi si rivolgono alla Montagna Solitaria e alla promessa del pagamento di un debito. Sotto la guida di Sauron, Azog il Profanatore si prepara a scatenare un esercito mostruoso, di quelli che la Terza Era non ha mai visto. L'unica speranza è un'alleanza tra i popoli liberi della Terra di Mezzo nella lotta contro il male, e Bilbo Baggins ha con sé qualcosa di risolutivo per poter giungere a un accordo... Seguite l'ultimo viaggio della Compagnia di Thorin Scudodiquercia mentre la battaglia per l'immensa ricchezza della Montagna Solitaria imperversa fino a una conclusione devastante.
Appena 20 dipinti e otto disegni sono attribuiti con certezza al pittore fiammingo Hieronymus Bosch (ca. 1450-1516), eppure le visioni fantastiche di cui sono popolati sono bastate a fare di lui uno degli artisti di culto dell'intera storia dell'arte. A 500 anni dalla sua morte, le sue opere continuano a ispirare studiosi, artisti, designer, stilisti, musicisti e nomi di band death metal. Questo compatto volume offre l'intero, inquietante, universo di Bosch. Grazie alle immagini a doppia pagina e agli ingrandimenti dei minuziosi dettagli, avremo modo di esplorare le coinvolgenti invenzioni e l'immaginario straniante del genio fiammingo, per arrivare a carpire l'enorme portata della sua opera. Incontreremo creature ibride, scenari da incubo e rappresentazioni visive di proverbi e modi di dire, guidati dalla voce esperta di Stefan Fischer, storico dell'arte ed esperto di Bosch, che durante il cammino saprà svelarci le tematiche e le influenze principali di questi capolavori criptici e ammalianti del Rinascimento fiammingo.
Il volume presenta l'ultima opera di Michelangelo, custodita al Museo del Castello Sforzesco di Milano, dopo il lavoro di restauro che l'ha riportata alle condizioni originali. L'opera risale al 1563, quando Michelangelo è sulla soglia dei novant'anni, ed è il frutto di una grande intuizione: il corpo originale di Cristo, del quale restano tracce in un braccio staccato dal blocco principale, viene spezzato e ricavato all'interno del corpo della Vergine. Pur rimasta incompiuta, quest'opera mostra intatto lo straordinario vigore della scultura del grande maestro. Il volume documenta le fasi del restauro che ha riportato il marmo michelangiolesco all'originario splendore.