"Che cos'è l'economia?" è una "lezione" che si sviluppa in tre parti. Nella prima si contempla il modo in cui l'uomo usa le risorse del suo ambiente: il rapporto tra economia, tecnologia, ecologia. Nella seconda si analizza il modo in cui si svolgono gli scambi all'interno dell'economia, in particolare il mercato e il ruolo della moneta. Nella terza si indagano i rapporti tra la potenza del capitalismo e il potere della democrazia. Dice Giorgio Ruffolo: "L'economia politica deve poter spiegare qual è il modo in cui le cose possono maggiormente servire per aumentare il benessere, certamente la ricchezza, ma anche la felicità, la felicità che è inscritta non nei libri di economia, ma addirittura in una delle più grandi costituzioni politiche della storia, la costituzione americana: "happiness", la felicità del popolo. Gli economisti dovrebbero essere coscienti che la ricchezza serve alla felicità, che l'economia serve all'uomo e non è l'uomo a servire l'economia".
I concetti di "frase", "soggetto", "predicato", "complemento" sono quelli fondamentali della cosiddetta "analisi logica". Le definizioni che ne sono date nella grammatica tradizionale sono adeguate? Ad esempio: la frase è spesso definita come "l'espressione di un senso compiuto", ma allora che dire delle frasi dipendenti? In questo volume, si cerca di dare una risposta a questi e ad altri interrogativi simili presentando il modo in cui i concetti in questione sono trattati in alcune delle più importanti teorie sintattiche contemporanee.
Data la diversità delle chiese orientali nei territori dove si sono sviluppate e tra i regimi politici nei quali si sono trovate a crescere, il volume, come i precedenti, presenta la successione analitica dei fatti nei singoli patriarcati dal Seicento ai giorni nostri. L’impatto delle nuove idee, maturate con illuminismo, razionalismo, rivoluzione francese, ha avuto un serio influsso provocando spesso delle rotture di quelle chiese coi loro patriarcati di provenienza, controllati da sultani, zar, dittatori. L’esodo di diverse comunità verso luoghi più sicuri in Europa o in altri continenti ha generato il fenomeno, peraltro non nuovo, di chiese autocefale; ai fini dell’unione con le chiese di provenienza, tale processo non è terminato neppure dopo la raggiunta libertà, sollevando nuovi problemi. L’augurio di una sia pur minima unità tra quelle chiese, e con quelle dell’Occidente latino, chiude il lavoro.
Il libro è la nuova edizione riveduta e ampliata dell'omonimo testo, pubblicato ormai molti anni fa. Offre la versione aggiornata del Padre Nostro e del Gloria, del Rito della Celebrazione eucaristica secondo le disposizioni del Nuovo Messale Romano, delle Litanie Lauretane e unisce alle classiche preghiere cristiane di ogni giorno anche le più recenti entrate nella pietà popolare per volontà di papa Francesco.
Lo studio dell'antica Siro-Mesopotamia ci offre il privilegio di poterci avvicinare a un momento cruciale nella storia dell'umanità, il momento in cui si svilupparono due modalità diametralmente opposte della concezione religiosa: quella politeista e quella monoteista, quest'ultima staccatasi come una scheggia dalla prima. La religione mesopotamica sviluppa strutture di controllo che mirano a frammentare l'assoluto in componenti analitiche e impersonali, mentre la religione biblica offre strutture di controllo che mirano a facilitare e regolare una disposizione d'animo pronta ad accettare un assoluto personale, impervio a ogni frammentazione. Questo volume mette in luce la valenza spirituale del politeismo. La spiritualità è la forma più alta del desiderio, desiderio di stabilire un contatto con un assoluto che ci condiziona alle radici, in modi incontrollabili. Ed è proprio da questo aspetto di "controllo" che entra in gioco la religione. La religione è, quindi, la codificazione del modo in cui questo desiderio dell'assoluto viene strutturato. Dove la strutturazione diventa fine a se stessa, la religione si ossifica e fossilizza. Quando invece si mantiene vivo il senso di un assoluto verso il quale tende sempre il nostro desiderio, per quanto incanalato in moduli espressivi socialmente validi, lì è dove la religione si mantiene come una forma viva di spiritualità. Prefazione di Mons. Franco Buzzi.
Reality e talk show, sitcom e tv movies, varietà, quiz e sceneggiati: ormai molti telespettatori hanno imparato a districarsi tra questi e molti altri termini che costellano i palinsesti televisivi. In questo volume si cerca di ricostruire la nascita del concetto di genere, la sua diffusione e i suoi sviluppi nella storia della televisione, le caratteristiche principali e la diffusione dei generi nell'attualità televisiva. Attraverso l'illustrazione di quattro macrogeneri (fiction, intrattenimento, informazione ed educazione) e delle loro innumerevoli declinazioni, si offrono al lettore gli strumenti per comprendere meglio presente e futuro della televisione.
Si può scrivere una storia di Gesù? Gli studiosi di solito dicono di no per il carattere particolare delle fonti su cui la ricerca dovrebbe basarsi (i vangeli), che è insieme teologico nello scopo e frammentario nella narrazione. Ma non si rischia in tal modo di fare di Gesù un personaggio mitico e del cristianesimo un fenomeno inspiegabile? Con uno stile chiaro e accattivante, accessibile a una vasta cerchia di lettori, il libro cerca di trovare un filo conduttore che spieghi nella maniera più convincente lo sviluppo della vicenda di Gesù in Galilea e leghi questa vicenda con la sua condanna a morte a Gerusalemme.
La cronaca dei drammi quotidiani in Palestina è il rumore sordo, di fondo, della nostra contemporaneità. Michele Giorgio, con i suoi articoli, rompe quotidianamente il silenzio crescente intorno ad un popolo costretto a vivere da decenni sotto occupazione. Un'accurata selezione delle cronache, interviste, analisi e reportage restituisce in questo libro un'unica storia che va dal 2000 al 2012. Pur seguendo un criterio principalmente cronologico, il testo riesce a cogliere prospettive analitiche, spesso taciute, in merito allo scontro israelo-palestinese, non esclusivamente ideologico, ma ancor più politico, economico e sociale. E nel loro procedere, gli articoli conferiscono ad una realtà percepita spesso come molto lontana una connotazione di quotidianità e concretezza. Dalla "passeggiata" di Ariel Sharon sulla spianata delle moschee di Gerusalemme, che sprigionò la scintilla della seconda Intifada nel 2000, alla - rioccupazione israeliana delle città autonome palestinesi; dalla condanna all'ergastolo del "comandante dell'Intifada" Marwan Barghouti alla malattia "misteriosa" che nel 2004 uccise Yasser Arafat; dall'ascesa di Hamas all'offensiva "Piombo fuso". Fino al terribile e assurdo assassinio di Vittorio Arrigoni.
La fortuna di questo volume, che ha avuto tre edizioni, sotto il titolo di Appunti per una scuola di preghiera, viene presentato ora con un nuovo titolo e con un importante contributo del card. C. M. Martini sulla preghiera di intercessione. Il libro presenta le varie forme di preghiera cristiana ed è utile per un approfondimento personale e di gruppo.
Dai confronti quotidiani con la sanità, con il mondo dell'economia e del lavoro, del volontariato, della scuola, dall'ascolto e dallo scambio di opinioni con i cittadini è nata l'idea di questo libro, che vuole testimoniare come una realtà ha affrontato la pandemia globale: quali soluzioni, quali risposte, quale tipo di resilienza è stata messa in campo per continuare a essere comunità e non cedere alla rassegnazione, alla paura e alla solitudine e porre le basi di un futuro condiviso. Il libro è composto da una serie di dialoghi tra Luca Vecchi con personalità dei vari settori della vita sociale e politica del paese. Tra i quali il prof. Romano Prodi per l'economia, don Giuseppe Dossetti per Chiesa, volontariato e terzo settore, Maurizio Landini (segretario nazionale CIGIL) per il Lavoro, Stefano Bonacini (presidente della Regione Emilia-Romagna) per la politica, Fausto Nicolini (direttore generale Ausl RE) per la sanità e diversi altri personaggi per il mondo della scuola, i giovani e gli anziani.
Etty illesum, questa giovane donna ebrea alle prese con la violenza nazista, ci dice con la sua vita che in ogni situazione è possibile salvare l'umanità che ci abita e il divino che ci visita, e che in ogni storia personale si può costruire un frammento di vita buona.