"Le Lettere ai Rocchigiani costituiscono un diario di bordo della navigazione della Pro Civitate Christiana. Scegliendo tra di esse secondo sapienti percorsi tematici e all'interno degli appuntamenti storici della Cittadella, si mette a disposizione dei lettori una chiave per comprendere il cammino di fede di una comunità sotto la guida attenta e responsabilizzante del suo fondatore. Rocca fu uno dei primi strumenti pensati e creati da don Giovanni. E poi la Casa Editrice, L'Osservatorio cristiano con la grande Biblioteca, la Fonoteca, la Galleria d'arte, insieme al Corso di studi di agosto, a quello per i giovani di dicembre e agli appuntamenti teatrali, cinematografici e musicali per annunciare Cristo con gli strumenti messi a disposizione dalla comunicazione contemporanea" (Dalla Prefazione di Mariano Borgognoni).
"L'antologia di passi di articoli di don Giovanni Rossi su "La Rocca" edita in questo volume aiuta senz'altro a cogliere, dietro le condizioni dell'occasionalità degli scritti, la linea di sviluppo di un'iniziativa religiosa intonata alla diffusione dell'esperienza del cristianesimo. Con peculiarità proprie questo percorso si avvicina e per gli aspetti fondamentali coincide largamente con il ministero e l'opera di Angelo Giuseppe Roncalli. Le pagine che seguono sono un piccolo contributo alla comprensione dell'impegno per il rinnovamento della vita religiosa nel corso del Novecento, osservato attraverso la prospettiva di una profonda amicizia sacerdotale." (Dall'Introduzione di Giovanni Vian).
Giovanni Rossi (Parigi 1887 Assisi 1975), sacerdote milanese, già segretario del cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, fonda prima la Compagnia di San Paolo e poi un novo centro spirituale ad Assisi, la Pro Civitate Christiana che ha come sede la Cittadella. La nascita dell' Associazione affonda le sue radici nella riscoperta dell'impegno laicale, nel dialogo con le varie componenti della cultura, con chi è lontano 0 ai margini della vita della Chiesa, con le altre fedi.
San Francesco d’Assisi è icona, trasparenza del volto di Cristo. In lui vediamo un uomo che ha veramente i sentimenti di Cristo. Eppure Francesco è un uomo del suo tempo, inserito in una cultura, in un contesto lontano oltre mille anni e migliaia di chilometri da quello della Palestina di Gesù. Cristo è in noi alla maniera della luce, che non rivendica spazio per sé ma al contrario rivela gli altri. Francesco ci accompagna così, a partire dal suo cammino personale che ripercorriamo insieme, per trovare il nostro modo, oggi, di aderire a Cristo e di amare i fratelli e le sorelle che la vita ci pone accanto.
Questo è il racconto degli straordinari avvenimenti riguardanti un manoscritto, il Codex Amiatinus, che ha attraversato i secoli tra abbazie, monasteri e corti papali e che ha le sue radici in una lontana regione della Britannia. In quella terra, un abate visionario, Ceolfrid, nell’ VIII secolo, fece preparare, dai suoi monaci, tre manoscritti miniati derivati dal misterioso Codex Grandior di Cassiodoro. Due copie furono destinate ai monasteri di cui era abate Ceolfrid ed una terza, fu realizzata per essere portata in dono all’allora pontefice Gregorio II. Questa è la storia della sua genesi e del suo temerario viaggio, sino alla destinazione finale in una remota abbazia sul Monte Amiata.
Il Lettore noterà che nel primo capitolo si sviluppa il tema dell’esichía come «incontro» con Dio e come «scontro con i demoni» (philauthìa). Tale scontro è descritto nel secondo capitolo, dove l’Autore si sofferma sulla gastrimargia, nella duplice modalità della voracità e della golosità. Il terzo capitolo tratta della preghiera: l’esichía non è fine a se stessa, ma mezzo indispensabile per la preghiera, definita da san Nilo come infinita sapienza. La preghiera è richiesta dalla Sacra Scrittura: per questo il quarto capitolo è dedicato ad essa, nelle sue diverse forme. Per Nilo la Scrittura è la norma normans in quanto comanda pure di amare i nemici: proprio a questo amore è dedicato il quinto capitolo. La Scrittura, però, sottolinea anche l’importanza del lavoro, e questo fa sì che ad esso sia dedicato il sesto capitolo: un lavoro che per Nilo significa soprattutto «lavoro di calligrafia». Il settimo capitolo è dedicato all’ascesi, mentre l’ottavo agli ultimi istanti di vita di san Nilo e ai diversi Canoni Innografici a lui dedicati. L’intero percorso offerto al Lettore è illuminato e illustrato con testi di vari Padri, soprattutto di Marco il Monaco, Diadoco di Foticea e Doroteo di Gaza: opere e parole che san Nilo ha meditato e fatto proprie, dal momento che sono l’oggetto degli unici suoi tre Codici manoscritti autografi.
Rinaldo Iacopino, religioso della Compagnia di Maria (Marianisti), è sacerdote di rito bizantino-greco (2003) e archimandrita (2017). Ha conseguito il dottorato in Scienze Ecclesiastiche Orientali. Già Consultore del Dicastero per le Chiese Orientali, dal 2022 è stato nominato padre spirituale del Pontificio Collegio Pio Romeno – Sant’Efrem. Docente di Teologia e Liturgia Orientale presso la Pontificia Università Urbaniana e il Pontificio Istituto Orientale. Membro del Comitato Scientifico del «Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata», dei «Monumenta Studia Instrumenta Liturgica» della Libreria Editrice Vaticana, della Collana «Sapientia ineffabilis» della IF Press, e della «Rivista Theotokos». È socio ordinario della Pontificia Academia Mariana Internationalis.
Fra le varie pubblicazioni ricordiamo: Il Typikón della Cattedrale di Bova. Codex Barberinianus gr. 359. A.D. 1552. Presentazione di SB. Gregorio III Patriarca di Antiochia dei Melchiti, IF Press, Roma 2014; Il Menológio Italo-Bizantino di Bova. Codex Barberinianus gr. 371. Presentazione di SS. Bartolomeo I Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, IF Press, Roma 2015; La Vergine Maria “alfa e omega” della celebrazione liturgica bizantina. Presentazione di S. Cecchin, Presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2018; Presvìa. Celebrazione liturgica alla Madre di Dio. Rito italo-bizantino della Chiesa di Bova. Codex Barberinianus gr. 307. Prefazione di S. Ecc. Manuel Nin, Esarca Apostolico in Grecia, IF Press, Roma 2024.
In questo studio, Francesco Morganti propone una riflessione radicale e originale sul rapporto tra fede e ragione, affrontando il cuore del messaggio cristiano con gli strumenti della logica modale e doxastica. L’Autore non cerca scorciatoie: si addentra nei territori più esigenti del pensiero - dalla metafisica alla scienza, dalla filosofia antica alla modernità tecnologica - per esplorare il mistero cristiano nella sua pienezza, senza rinunciare alla chiarezza né alla profondità. In dialogo con Pascal, Tommaso d’Aquino, i Padri della Chiesa e i grandi pensatori moderni, Morganti offre una lettura appassionata e rigorosa del Vangelo, nella convinzione che solo un pensiero capace di amare la verità per sé possa restituire senso all’umano e aprirlo al Fondamento. Un testo che sfida tanto il fideismo quanto il razionalismo, e che si rivolge a chi, con mente aperta e cuore inquieto, è ancora disposto a pensare Dio non come concetto astratto, ma come Amore vivente.
La filosofia della storia rappresenta uno degli aspetti più suggestivi e fecondi della riflessione di Ruggero Bacone. In un mondo che appariva gettato in un crescente caos destinato alla devastazione, il frate inglese propone una lettura dei processi storici profondamente calata in un orizzonte ermeneutico escatologico e apocalittico, nel quale ogni momento acquisisce un senso in cui si legano, in una costante tensione dialettica, orrore e speranza.
Ma è proprio questa correlazione dinamica che riapre la la storia: a uno sguardo capace di abitare il tempo fluido e fertile delle possibilità, si apre anche la facoltà di scorgere le crepe che segnano l'apparenza di un presente chiuso e statico, che propone un'immagine del domani come mera reiterazione di se stesso.
Il futuro può presentarsi a figure quali Ruggero Bacone, viceversa, come un fascio di potenzialità ed eventualità molteplici e aperte. Agli uomini, pertanto, è così restituito un forte grado di libertà, contro ogni visione di rigida necessità storica.
Tre tappe: 1967 articolo di Lynn White sulle radici della ecologica, 1979 Giovanni Paolo II proclama san Francesco patron dei cultori dell'ecologia 2015 Enciclica Laudato si' di papa Francesco. Tre testi che sono all'origine, a loro volta, di una letteratura infinita, nella quale san Francesco viene rivestito di tutte le migliori qualità ecologiche, finendo per apparire talvolta un idolo, un pretesto o un malinteso.
In questo libro il famoso studioso francese si propone di rispondere a domande semplici, avendo come unico riferimento le fonti francescane più affidabili.
Queste pagine si propongono di favorire una nuova lettura della storia e del volto di San Francesco d'Assisi, per scoprire il senso profondo del suo messaggio. Una straordinaria avventura di fede che da otto secoli non cessa di interrogare, provocare e ispirare.
Paginebrevi. Testi agili e pronti all'uso, per una rinnovata azione pastorale el mondo dell'umana sofferenza: ogni persona è soggetto attivo e responsabile.
Una collana che le Edizioni CVS offrono a tutti coloro che ricercano: meditazioni bibliche, celebrazioni, schede per incontri, brevi saggi.
Strumenti utili, che accompagnano la creatività necessaria ad ogni comunità cristiana per pregare e crescere nella fede.
CARLO ROCCHETTA. Presbitero, è stato docente stabile alla Facoltà Teologica di Firenze e docente invitato alla Pontificia Università Lateranense, ha fondato il Centro Familiare Casa della Tenerezza, con sede a Perugia. Ha pubblicato numerosi studi nel campo della spiritualità matrimoniale. Le opere maggiori nel campo tipicamente teologico sono: per le EDB, I sacramenti della fede, 2 voll. 2001; Il sacramento della coppia, 2001; Sacramentaria fondamentale, 2001; Teologia della tenerezza, 2000; Teologia della familia, Bologna 2013; per l'edizione Porziuncola: Senza sposi non c'è Chiesa, 2018; Lo stupore della corporeità, 2019: per l'edizione Città Nuova, Sposi amanti, 2019; per le edizioni San Paolo: La danza degli sposi, 2020; per le edizioni We Can Hope: Manuale di Teologia Nuziale della Tenerezza, 2022.
Questo volume si propone di elaborare una spiritualità della tenerezza nuziale in grado di aiutare gli sposi a diventare sempre più consapevoli del mistero unico che sono invitati a vivere e offre indicazioni affinché essi possano crescere nella dimensione dell' affettività, cioè di una tenerezza che è reciprocità, accoglienza e condivisione. Al termine di ogni capitolo, una serie di "schemi" consente di concretizzare i contenuti impostando una personalizzazione delgi argomenti.
Educare alla tenerezza significa far emergere un'attitudine che è già in noi e orientare la crescita nella direzione di una forma di vita che coinvolge la dimensione individuale, spirituale e corporea nella relazione con gli altri.
La Tenerezza si colloca in questa triplice direzione: sentire di essere amati, sentire di amare, inchinarsi all'infinita Tenerezza capace di restituirci a noi stessi.
Nessun uomo che Dio ha scelto è mai stato perfetto. Nella Bibbia, i protagonisti della fede non sono eroi senza macchia, ma uomini reali: fragili, contraddittori, segnati da errori e debolezze. Noè, che vacilla dopo il diluvio. Mosè, che fugge dal proprio fallimento. Davide, che cade e si rialza. Nicodemo, il Maestro d’Israele che non comprende. In "Eroi imperfetti", Giovanni Zappalà racconta con linguaggio vivo e appassionato le storie di uomini che, nonostante i propri limiti, sono stati usati da Dio per compiere l’impossibile. È un viaggio tra le pagine più umane della Bibbia — dove la fragilità diventa il luogo della grazia, e la colpa si trasforma in chiamata. Questo libro è un invito a riconoscersi in quei volti, a scoprire che Dio non sceglie i perfetti, ma i redenti. Perché "Dio scrive diritto sulle righe storte degli uomini."