La conoscenza di un pensatore e di un santo è strettamente dipendente dalla conoscenza delle sue opere. Questa nuova biografìa di san Tommaso d'Aquino si propone di presentare la sua vita e la sua immensa opera letteraria attraverso una lettura attenta e appassionata delle singole opere, collocandole all'interno del loro contesto storico e dei vivaci dibattiti culturali del XIII secolo. Veniamo così condotti a scoprire un volto di Tommaso d'Aquino affascinante e inconsueto, ben lontano dai soliti clichè oramai stereotipati e storicamente infondati. Ognuna delle sue opere è presentata e analizzata nella sua portata teologica o filosofica ed è datata cronologicamente sulla base degli ultimi studi storici sulla materia.
L'aldilà ha molti volti: non tanto perché il passaggio si verifica in modi diversi per ciascuno, ma soprattutto perché esso è stato pensato in modi diversi. Uno studio sull'immortalità non può quindi limitarsi alle Sacre Scritture ebraiche e cristiane. Il tema infatti ha una portata interculturale e interreligiosa, e proprio questo lo rende un campo insidioso e insieme avvincente. Vale la pena percorrerlo, anche perché paradossalmente il pensiero della morte aiuta a vivere meglio, almeno con più coscienza, l'attuale esistenza storica. Esplorando le varie tipologie di sopravvivenza ci si renderà conto che il pensiero di un'immortalità futura non è un motivo onirico per fuggire dal realismo di un presente impegnativo. Serve invece a coltivare la certezza che tutto comincia qui adesso: l'immortalità parte dalla convivenza con le cose più piccole e le relazioni più disparate di ogni giorno. Per il cristiano l'eternità e, quindi, l'immortalità comincia, non dopo la morte fisica, ma qui e ora, nel pur precario presente storico.
Il tema del libro non è stato approfondito dagli studiosi come altri temi agostiniani. Si trovano ultimamente dei contributi soprattutto in lingua inglese. La rigenerazione nel sacramento del Battesimo è come l'alveo in cui il padre latino pone l'inizio della divinizzazione dell'uomo, deificazione che è come lo sviluppo progressivo e ultimativo dell'aspetto sacramentale nella vita del fedele cristiano. Rigenerato a vita nuova con il battesimo, l'uomo cresce nella carità, nella speranza e nella fede in Dio Trinità, cioè nelle virtù teologali, e giunge alla beatitudine dell'amore di Dio riversato nei cuori grazie allo Spirito Santo. La grazia della deificazione si compie nell'eternità e non in questa vita, si compie per grazia e non per natura: in terra c'è l'inizio ma non il compimento che è solo nella vita eterna donata gratuitamente da Dio. Scopo del libro è quindi mostrare come la divinizzazione, in Agostino, è l'amore di Dio, è "possedere" e unirsi a Dio, esserne trasformati, perché l'amore è tutto ed è anche il cuore della sua teologia insieme alla grazia.
"Il 'Dialogo con Eraclide' (d'ora in poi Dial) è un'opera di Origene rimasta sconosciuta fino all'agosto del 1941, quando, in modo del tutto inatteso, militari dell'esercito britannico ritrovarono alcuni papiri a Tura, una località egiziana a poca distanza dal Cairo. I papiri, dispersi nel mercato cairota, furono parzialmente recuperati grazie alla tenacia di due studiosi francesi, Octave Guérard e Pierre Nautin. Successivamente furono conservati e catalogati nel Museo delle Antichità della capitale egiziana. Apparve immediatamente rilevante l'importanza della scoperta di questo materiale, che conteneva estratti di opere esegetiche e apologeticbe di Origene e commentari biblici di Didimo il Cieco." (Dall'Introduzione)
L'autore affronta lo studio dei fondamentali punti di riferimento del Cristianesimo ripercorrendo il Simbolo degli Apostoli. Una particolare attenzione è dedicata alle conseguenze esistenziali e alla comprensione di un uomo di oggi. Tra gli obiettivi principali, il libro intende organizzare la conoscenza del contenuto di fede in un sistema ordinato ed omogeneo, accompagnando l'esposizione di ciascun articolo del Simbolo con considerazioni sulla condizione antropologica e culturale contemporanea. Un valore particolare viene conferito alle fonti della fede, cioè alla Sacra Scrittura, alla Tradizione, soprattutto di epoca patristica, e al Magistero della Chiesa
La "Confutazione di tutte le eresie" è una delle opere più problematiche della letteratura patristica. Costituita da dieci libri, è stata ricomposta nel secolo XIX, quando si sono uniti i manoscritti conosciuti in precedenza con uno ritrovato sul Monte Athos. Ben presto venne meno l'attribuzione a Origene in favore dell'ipotesi Ippolito, alla quale, in seguito demolita, non segue a tutt'oggi alcuna proposta alternativa. Dopo un'ampia antologia filosofica segue una parte in cui si fa cenno alle dottrine magiche, astrologiche, astronomiche, numero-logiche greche, poi si passa a descrivere le eresie gnostiche. La sezione si conclude con la dottrina di Noeto, per poi passare a una feroce polemica contro papa Callisto, cui segue la descrizione degli Elchasaiti e delle diverse sette giudaiche. II X libro si conclude con una dimostrazione della verità.
Il pensiero di sant'Agostino è ricco e le sue opere sono numerose. In questi anni ho raccolto alcuni suoi pensieri che mi hanno particolarmente colpito e ho pensato di ordinarli - secondo i vari temi - in ordine alfabetico. Seguono alcune fra le sue numerose preghiere; è solo un modesto contributo per far conoscere maggiormente la ricchezza di questo grande santo, fondatore spirituale dell'ordine Agostiniano, nel quale mi sono consacrata come contemplativa. Auguro che la lettura e la meditazione di queste perle agostiniane, possa farci crescere nel cammino della fede. Ringrazio il professore Sergio Pagliaroli che ha reso possibile questa pubblicazione e ringrazio il buon Dio che non cessa di mandarci i santi per la nostra crescita e edificazione.
Dall'introduzione di Suor Sandra Kunzli
Scito die VIII mensis Aprilis anno MMXVI magistros discipulosque Facultatis Litterarum Christianarum et Classicarum (cui alterum est nomen Pontificium Institutum Altioris Latinitatis) in Pontificiam Studiorum Universitatem Salesianam in Urbe una cum nonnullis sodalibus societatis c.n. Centrum Latinitatis Europae sedulo convenisse ubi conventus habitus est, inter quem eruditi et viri et mulieres luculentissimas habentes orationes de hominibus Graecis et Romanis itinera multas propter causas agentibus disputarunt. Ideoque Acta collecta illius conventus laetissime referimus utpote cum argumentum tractatum nec levis nec mediocris ponderis esse videatur (Roberto Spataro, curatore del volume).
Il volume parla di vari aspetti di migrazione. Anche noi siamo “migrantes” e “pellegrini”. Essere “in migratione” è un impegno verso noi stessi e verso il prossimo, per arrivare alla fine a una “tranquillitas” che già gli antichi hanno visto come una particolare qualità della vita (Rainer Weissengruber, Presidente del Centrum Latinitatis Europae).
Che cosa significa precisamente studiare Gesù di Nazaret e il suo movimento secondo una prospettiva storica? La storia è una via efficace per comprendere uno dei personaggi più affascinanti e influenti di tutti i tempi? Cosa ci si può attendere dallo studio storico della figura di Gesù? Qual è il rapporto tra fede e storia? Questi gli interrogativi ai quali il volume intende dare una risposta. Le voci di alcuni dei migliori specialisti del settore si alternano a presentare un'esposizione documentata e sintetica dei risultati della ricerca su Gesù, attraverso l'analisi delle fonti, spiegando i termini del dibattito in corso in Italia e difendendo con passione e rigore le ragioni del metodo storico.
Uno dei meriti di sant’Alfonso è quello di aver avuto la “pretesa” pastorale di portare tutti, laici e non (ed è questa la rivoluzione, in anticipo di quasi 200 anni sul Concilio Vaticano II) alla perfezione della vita. Egli rivolgeva a tutti, ma proprio a tutti, l’invito a farsi santi! Probabilmente questo è il più bel libro di sant’Alfonso: tutto incentrato sull’arte di amare Gesù Cristo e di amare con Gesù Cristo. Composto da 17 capitoli, nei primi 4 il Santo mostra come Gesù meriti il nostro amore per l’amore che ci ha dimostrato con la sua morte, l’importanza dell’Eucaristia, soffermandosi sulla confidenza e sulla fiducia che ogni cristiano dovrebbe avere con lui. Nei restanti capitoli, utilizzando le parole di san Paolo dirette alla comunità di Corinto (1Cor 13), ossia del grande cantico dell’amore, sant’Alfonso mostra le principali virtù da praticare e i difetti da evitare: la pazienza, la dolcezza, l’umiltà, la fede, la speranza, ecc…. Se ti stai domandando se anche tu hai bisogno di leggere questo libro, dovresti riflettere e chiederti se ami veramente Gesù e se hai il coraggio di credere davvero che la santità sia alla portata di tutti, quindi anche alla tua!
La Storia dei Goti di Iordanes si delinea a tutti gli effetti come una storia a carattere nazionale. L’Autore, infatti, ripercorre tutte le fasi di formazione della cultura e della società gota a partire dalle sue lontane origini scandinave, per poi narrare le fasi salienti della migrazione nel nord-est Europa, attraverso l’analisi dei rapporti che i Goti hanno avuto con l’Impero romano e con gli altri popoli, fino alla formazione dei due grandi domini: quello visigoto in Gallia e quello ostrogoto in Italia. I Germani, attraverso le migrazioni in massa e la costituzione di regni romano-barbarici, hanno contribuito in maniera determinante a ridisegnare la carta politica, economica, sociale, culturale, linguistica dell’Europa, segnando una traccia inconfondibile nel destino delle nazioni moderne. L’opera di Iordanes, dunque, rientra perfettamente in questo quadro, contribuendo in maniera efficace a dimostrare quanto determinante sia stata la presenza dei Goti in Europa.
Contro i pelagiani, per i quali la grazia di Dio non è data gratuitamente, ma secondo i meriti dell'uomo, Agostino, con una serrata analisi testuale dei dati biblici, dimostra la palese incoerenza della loro posizione, superando l'apparente contrasto tra grazia e libertà tra fede e opere, tra giustizia e peccato, tra merito e dono.