Il titolo "Autoritratto nello studio" un tema iconografico familiare alla storia della pittura - va qui inteso alla lettera: il libro è un autoritratto, ma soltanto nella misura in cui il lettore potrà alla fine decifrarne i tratti attraverso il paziente scrutinio delle immagini, delle fotografie, degli oggetti, dei quadri presenti negli studi in cui l'autore ha lavorato e tuttora lavora. La scommessa di Agamben è, cioè, quella di riuscire a parlare di sé soltanto e unicamente parlando di altri: i poeti, i filosofi, i pittori, i musicisti, gli amici, le passioni insomma gli incontri e gli scontri che hanno deciso della sua formazione e hanno nutrito e ancora nutrono in vario modo e misura la sua propria scrittura, da Heidegger a Elsa Morante, da Melville a Walter Benjamin, da Caproni a Giovanni Urbani. Per questo del libro sono parte integrale le immagini che, come in quei rebus in cui varie figure accostate l'una all'altra ne disegnano una diversa e più grande, si compongono alla fine col testo in uno dei più insoliti autoritratti che un autore abbia lasciato di sé: non un'autobiografia, ma una fedelissima e intemporale autoeterografia.
Nel momento in cui la Romania ancora socialista, in base a un accordo internazionale poco pubblicizzato, lo "vende" alla Germania Federale in quanto cittadino di supposte origini sassoni (ad onta delle varie versioni del suo cognome, che sembrano rimandare piuttosto all'area mediterranea), il nobile spiantato e ingegnere Ponzio Capodoglio, allampanatissimo, viene preso da un'insana mania: vuole conoscere, a tutti i costi, le proprie origini. Comincia così - in compagnia dell'enorme moglie Sieglinde e del gatto Fiocchetto di Neve, e inseguito (e talvolta preceduto) dall'ambiguo spione-letterato Negrescu -una quantità di viaggi ed esplorazioni che lo portano ai quattro angoli del mondo: rimedierà delusioni, arresti, sguaiate derisioni, espulsioni, bastonate, denunce. E alla fine concluderà che quello dell'origine altro non è che un mito maligno, foriero solo di guai. Appoggiandosi parodisticamente al "Don Chisciotte" cervantino (ma anche a Rabelais, a Sterne, a tutta la gloriosa tradizione del romanzo parossistico), Giorgio Pressburger dà vita a un romanzo turbinoso, folle e divertentissimo, nel quale sono allegramente spedite gambe all'aria tutte le convenzioni romanzesche.
«Una teoria tanto in apparenza azzardata quanto, in realtà, suffragata da puntuali riferimenti iconografici e storico-critici dimostrerebbe che il pittore Tiziano, forse invitatovi dal Falconetto, frequentò la città di Trento in epoca pre-conciliare. Pare confermarlo in particolare la Madonna del Coniglio, attualmente custodita al Louvre; la Vergine accarezza (ma forse cattura) un coniglio dal mantello bianco, già allora stanziale nella zona; si può inoltre notare la stretta somiglianza dell'ambiente sullo sfondo con l'attuale zona del Briamasco e si può agevolmente riconoscere, in lontananza, il Palon del monte Bondone». Così comincia un libro che partendo da una storia vera, il problema dei conigli che stringevano d'assedio il cimitero della città di Trento - problema assurto a questione politica che ha assediato per anni la giunta comunale - divaga, depista, scava, sorride e irride. Senza offesa per i conigli.
Questa storia della scuola in Italia, che vede il contributo di alcuni dei massimi specialisti, abbina il rigore storico e lo sguardo pedagogico, proponendo una struttura a tre livelli. Nel primo si presenta la situazione di partenza, gli Stati italiani prima dell'Unità, mentre nel secondo livello si ricostruisce lo svolgersi storico dei diversi ordini e gradi scolastici: asili nido e scuole dell'infanzia, scuola primaria, istruzione post-elementare e secondaria (con specificazioni sull'istruzione magistrale e su quella tecnica e professionale), università. Nel terzo livello si approfondiscono tre problemi trasversali, come la visione di genere (le donne a scuola), i rapporti tra istituzione ed economia, le complesse relazioni tra la scuola italiana e la religione cattolica. Per finire, un confronto tra la situazione attuale della scuola in Italia rispetto agli altri Paesi europei e agli Stati Uniti. Introduzione di Fulvio De Giorgi. Contributi di: Nicola S. Barbieri, Paolo Bonafede, Pietro Causarano, Daria Gabusi, Angelo Gaudio, Andrea Mariuzzo, Tiziana Pironi, Maurizio Piseri, Fabio Pruneri, Vincenzo Schirripa, Caterina Sindoni.
L’approccio di questo libro e la sua struttura riflettono i tanti anni di esperienza di Giorgio Pellicelli nell’insegnamento e nella consulenza a imprese e istituzioni. Il tono è quello di una conversazione, gli argomenti trattati sono i più importanti nella materia e l’approccio è pratico. Il marketing usa casi di imprese e di situazioni - come Samsung Galaxy Note 7, Yoox- Net-à-Porter, birre artigianali (craft beer), - per mettere in evidenza il lato pratico del marketing e al tempo stesso illustrare i principi teorici che li governano. Nessun altro libro ha una gamma tanto ampia di casi e di riferimenti a paesi e settori. Questo approccio è adatto sia per chi segue corsi universitari specializzati in marketing, in particolare corsi MBA, sia per chi deve decidere in un’impresa e vuole essere aggiornato sui più recenti sviluppi del marketing e su quanto fanno le imprese di maggiore successo.
Anche l'uomo contemporaneo, accostandosi ad Agostino, lo trova ricco di vitalità, con nella voce accenti moderni e parole armoniose che affascinano. I passi agostiniani selezionati e raccolti in questo ponderoso volume sono stati collocati secondo un ordine di successione logico-didattico, per cui ne risulta come l'ossatura di un trattato. Agostino con la sua parola impegna fortemente l'intelletto del fedele, ma lo soddisfa nelle sue esigenze profonde infondendogli una pace appagante.
I sette doni dello Spirito Santo (Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Conoscenza di Dio, Pietà, Timor di Dio) spiegati ai ragazzi che si apprestano a ricevere la cresima. Con illustrazioni.
Giorgio Boatti ha percorso per diversi mesi migliaia di chilometri, facendo tappa in monasteri famosi e in dimenticate comunità spirituali. Da Montecassino a Bose, da Serra San Bruno nel cuore della Calabria a Subiaco, da Camaldoli a Viboldone, da Finalpia a Monte Oliveta Maggiore, da Noci a Porto Maurizio sino all'isola di Barbana, dai contrafforti di Chiusi della Verna sino al Goleto, sui crinali dell'lrpinia orientale: luoghi dove ha preso corpo un viaggio diventato personalissimo resoconto. Soste, incontri, vite straordinarie, esistenze minime ma ugualmente significative: "normalisti" diventati abati, laureate in medicina che hanno dismesso il camice per la tonaca, ufficiali antiguerriglia passati al servizio della Liturgia delle ore. Dal chiedere ospitalità ai monasteri, in nome del "bussate e vi sarà aperto", è scaturita l'osservazione diretta, discreta e rispettosa della vita quotidiana che vi si svolge. Davvero si può scegliere di vivere in un'essenziale povertà? Basta questo per ridare senso alle nostre giornate? Quanto possono la quiete del cuore e la pratica del silenzio contro un immaginario sempre più frastornante e invasivo? Perché la disciplina della solitudine riesce a creare legami più autentici? Sono le esperienze concrete a fornire le risposte più esaustive: vicende di uomini e donne votati alla ricerca di Dio e alla lontananza dal mondo eppure immersi nel nostro tempo. Condividono lo smarrimento di comunità frantumate.
L'anoressia giovanile è molto cresciuta negli ultimi vent'anni: l'età di inizio del disturbo è passato da 13/14 a 11, e purtroppo anche i casi mortali sono in aumento. Nasce da una restrizione alimentare, che a volte parte con una semplice dieta: la ragazza non si sente attraente, si sente grassa e dunque brutta. Comincia un regime alimentare troppo stretto, intorno alle 6/700 calorie al giorno che presto si trasforma in astinenza. L'astinenza chiama astinenza, e la ragazza arriva a non mangiare più. Spezzare questo circolo mortale, che non è altro che un'ossessione compulsiva, è difficile, e soprattutto è difficile scacciare in modo duraturo l'ossessione. Questa terapia elaborata dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo ha successo nell'80% dei casi, e dura a lungo grazie a un protocollo protratto nel tempo.
IL CD – SPARTITO COPIONE
Progetto per i bambini della scuola dell’infanzia e dei primi due anni della primaria, per accompagnarli in un piacevole viaggio alla scoperta della vita in fattoria e dei suoi animali, rafforzando così la consapevolezza del legame indissolubile tra uomo e natura e la necessità di preservare questo ecosistema. La drammatizzazione, le proposte operative e le canzoni li coinvolgeranno in un divertente lavoro di gruppo: un modo per imparare, per crescere e abituarsi a interagire con gli altri.
CONTENUTO DEL CD
Sei canzoni e relative basi musicali.
TITOLI DEI BRANI
In fattoria – La mucca Fiorella – Il valzer delle piume – L’ape zuccherina – La giostra degli animali – La ruota colorata – Basi musicali
Numerosi segnali indicano che il modello scolastico tradizionale imperniato sul ruolo «educativo» dello Stato, sulla scuola edificio, sulle classi organizzate per gruppi di età, su programmi predisposti in modo uniforme e sul riconoscimento del titolo legale di studio mostra segni di invecchiamento. Secondo molti studiosi saremmo in presenza di un suo esaurimento in un futuro non si sa quanto vicino o remoto. Non solo la diffusione delle nuove tecnologie, la disponibilità in Rete di informazioni infinitamente superiori a quelle che la scuola riesce ad assicurare, ma anche il desiderio dei giovani di costruire percorsi di apprendimento in autonomia e il bisogno di veder valorizzata l'esperienza a fianco dello studio sono alcune delle ragioni che spingono verso un nuovo modello scolastico. Gli autori offrono al lettore un'ampia rassegna dei dibattiti in corso sul futuro dell'istruzione, senza tacere le difficoltà e le resistenze che possono frenare o addirittura ostacolare il cambiamento.