Il disco, che arriva a sei anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio “Il Rovo e la Rosa”, è ispirato all’opera originale di Hildegard von Bingen (Santa e Dottore della Chiesa, che fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista), come questo pezzo, caratterizzato da musiche di Angelo Branduardi e Fabio Valdemarin e testi di Luisa Zappa.
Come si evince dal titolo, in questo progetto viene cantata la spiritualità e nel primissimo anticipo, l’anima, esortata dalla Virtù, riuscirà a non cedere al diavolo tentatore, che promette di realizzare tutti i desideri a coloro i quali faranno la sua volontà.
Spirito religioso, politico a tratti spietato, ma tutt'altro che privo di ispirazioni ideali, Richelieu fu il protagonista della fase storica in cui si affermarono gli Stati assoluti e il moderno sistema delle relazioni internazionali, divenendo rapidamente una figura quasi mitica, che ancora affascina la cultura europea. Cadetto di una famiglia di piccola nobiltà, divenne poco più che ventenne l'attivo vescovo riformatore della piccola diocesi di Luçon. Legatosi alla regina madre Maria de' Medici, iniziò una carriera politica che fu bruscamente interrotta, nel 1617, dalla disgrazia della sua protettrice, allontanata dal potere dal figlio, Luigi XIII. Richelieu tornò al potere solo nel 1624, insieme a Maria de' Medici, e divenne l'uomo di punta di un vasto progetto di rafforzamento del potere monarchico e di affermazione della Francia sul piano internazionale. I successi conseguiti con la sconfitta dei protestanti francesi e l'intervento militare in Italia nella guerra di successione di Mantova gli portarono la completa fiducia di Luigi XIII, ma il suo crescente potere e le sue scelte di politica estera determinarono una rottura insanabile con il partito cattolico e con Maria de' Medici, che nel 1631 fu costretta a fuggire dalla Francia. Da questo momento e fino alla morte, Richelieu fu un primo ministro quasi onnipotente, il centro di una estesissima rete di potere e il bersaglio di una serie infinita di congiure. Lontano da ogni forma di machiavellismo, Richelieu espresse una concezione del potere come una forma di razionalità, ispirata da Dio, chiamata a imporsi su una società conflittuale e lacerata. Da questa ispirazione derivarono una politica fortemente assolutista e l'intervento nella guerra dei Trent'anni (1635), che avviò la costruzione di una nuova struttura delle relazioni internazionali in Europa.
Dai Padri della Chiesa un prezioso aiuto per la comprensione e il commento della Sacra Scrittura. Con questo II tomo si completa il commento alla Genesi.
Agostino attacca il vescovo manicheo Fausto sulle questioni cruciali della controversia: la critica dell'A.T., le interpolazioni del N.T., la nozione di Dio, l'incarnazione. Questo tomo pubblica i primi 19 capitoli.
Disma, il Buon Ladrone, salendo in croce pensava di ricevere la morte, ebbe in dono la Vita Eterna. Il volumetto prende come esempio Disma e, attraverso alcune meditazioni, guida il lettore dalla Via Dolorosa alla Via Luminosa. La strada che Lucia Visconti Cicchino percorre in questo piccolo ma prezioso libro, e quella che ogni cristiano deve percorrere per scoprire la forza redentrice della Croce. Non e una strada facile, per questo bisogna essere grati a chi, avendone gia fatto esperienza ci fornisce le coordinate per affrontare il viaggio.
Le omelie per l'anno B, che hanno il loro centro nella narrazione del vangelo di Marco, sono qui presentate da un sacerdote attivo nella pastorale parrocchiale e sociale. Lo sguardo intenso verso le domande che sorgono dalla vita quotidiana e la necessità di dare fondamento alle scelte di ogni momento per la giustizia e per il bene consentono di attivare una interpretazione del testo sacro in una prospettiva sempre nuova.
Il volume affronta la cerimonialità pontificia nel delicato passaggio dall'Antico Regime al mondo restaurato, occupandosi dei pontificati di Pio VI, Pio VII e Leone XII. Si tratta di una fase storica in cui le tradizioni delle cerimonie papali furono sottoposte alla dura prova del fenomeno rivoluzionario e napoleonico, che condusse alla forzata mancanza da Roma dei papi Braschi e Chiaramonti. A cavallo tra XVIII e XIX secolo, lo svolgimento dei conclavi in tre luoghi diversi (Vaticano-Venezia-Quirinale) imporrà ai cerimonieri pontifici e al Collegio dei cardinali tutta una serie di riflessioni sulla permanenza e sull'adattabilità degli elementi tradizionali del cerimoniale e delle consuetudini pontificie. Quelle molteplici cerimonie che descrivono la relazione del papa con i sovrani, i principi e i loro rappresentanti costituiscono un terreno di dialogo e di confronto acceso, dove emergono compromessi, cessioni, riduzioni e una rielaborazione dell'immagine del pontefice più marcatamente spirituale. Indagando la mens cerimoniale romana, affiorano le preoccupazioni ma anche le possibilità per la rappresentazione del Papato in una delle epoche più travagliate della sua storia.
Chiunque abbia un po' di familiarità con la teologia e con la dottrina cristiana sa che Gesù è il nostro salvatore perché "con la sua santa Croce ha redento il mondo" (CCC 2669). Negli ultimi decenni, però, è maturata la convinzione che la nostra salvezza sia frutto dell'intera vita di Cristo, che ogni suo atto sia redentore e abbia valore salvifico. Ma qual è esattamente il legame che intercorre tra gli atti di Gesù e la salvezza umana? E più ancora, come intendere gli atti umani di Cristo? Come pensare la sua conoscenza e la sua libertà? Gesù è il Verbo incarnato, il Rivelatore inviato dal Padre per instaurare il Regno dei cieli. Il suo "mondo interiore", quindi, deve essere in qualche modo singolare ed eccelso. Egli, però, è anche vero uomo, è uno di noi, e la sua interiorità non è avulsa dalla condizione storica, incarnata, né è esente dai processi di maturazione e di sviluppo propri di ogni essere umano. Eternità e temporalità, storicità e trascendenza si incontrano e coesistono in ogni atto di Gesù. Il presente volume, nato in ambito accademico, intende proporre una trattazione sintetica e alcuni spunti di riflessione sugli aspetti essenziali di questi interessanti e complessi temi cristologici, e offrire un contributo all'ormai antico dialogo teologico su di essi.
La proposta teorica presentata in questo volume si inserisce nel quadro dell'odierna questione antropologica che tenta di comprendere il senso dell'umano all'interno degli attuali mutamenti paradigmatici. L'intento è quello di esaminare criticamente e secondo una visione multiprospettica i principali orientamenti tematici contemporanei sul rapporto tra l'essere umano, la tecnologia e e gli enti artificiali con lo scopo di verificare contenuti e i modi del discorso antropologico.
vari contributi presentati nel volume, da quelli maggiormente fondativi a quelli più pertinenti ad una declinazione specifica e applicativa, delineano la cornice antropologica ed epistemologica entro cui comprendere il rapporto tra l'essere umano, la tecnica e gli apparati tecnologici che da essa derivano.
Descrizione dell'opera
Numerosi sono gli esegeti che hanno rivolto la propria attenzione a due composizioni della letteratura giovannea, più rari quelli che si sono impegnati con tutte e tre. La tendenza dell'esegesi moderna, che fa dubitare dell'omogeneità di questo corpus, spiega tale fenomeno.
Il commento di Simoens cerca di rispettare ciò che si può sapere dell'evoluzione e della genesi delle tradizioni giovannee e valorizza soprattutto la sincronia nell'accertamento dei rapporti costitutivi dei testi in se stessi e fra di essi.
Il sottotitolo Credere per amare unisce i due assi della letteratura giovannea: «Credere è necessario per amare. Se l'agape è sortente e compimento, la fede-fiducia le è indispensabile» (dalla Prefazione).
Sommario
Prefazione. I. UNA TRADUZIONE. Presentazione. DI GIOVANNI A. DI GIOVANNI B. DI GIOVANNI C. II. UN'INTERPRETAZIONE. DI GIOVANNI A. 1. Il prologo (1,1-4). 2. Dio è luce (1,5-2,2). 3. I criteri del «rimanere» (2,3-17). 4. Ultima ora e Parusia (2,18-28). 5. La Prima lettera di Giovanni come testo di alleanza. 6. Il giusto e i figli di Dio (2,29-3,10). 7. I criteri dell'amore reciproco (3,11-24). 8. Il discernimento degli spiriti adesso (4,1-6). 9. Dio è amore (4,7-20). 10. I criteri dell'amore e della fede (4,21-5,12). 11. Preghiera e convinzione (5,13-21). DI GIOVANNI B. DI GIOVANNI C. Bibliografia. Indice biblico. Indice dei nomi.
Note sull'autore
YVES SIMOENS, nato nel 1942 a Kinshasa (Congo), sacerdote gesuita, insegna Sacra Scrittura al Centre Sèvres di Parigi e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Conduce la sua attività pastorale (ritiri ignaziani e accompagnamento spirituale) soprattutto in Belgio, Francia, nell'Africa centrale e ad Haiti. Nella sua attività, sia accademica sia pastorale, e nelle sue pubblicazioni traspare un'attenzione costante al rapporto tra l'Antico e il Nuovo Testamento, visto come atto di nascita del Cristo in ogni lettore o lettrice della Bibbia, e come fondamento di ogni relazione autentica. Presso le EDB ha pubblicato: Secondo Giovanni. Una traduzione e un'interpretazione (22002), Entrare nell'Alleanza. Un'introduzione al Nuovo Testamento (2003), Il Libro della Pienezza. Il Cantico dei Cantici. Una lettura antropologica e teologica (2005), Il corpo sofferente. Dall'uno all'altro Testamento (2007) e Apocalisse di Giovanni. Apocalisse di Gesù Cristo. Una traduzione e un'interpretazione (2010).