La corrispondenza tra Giorgio La Pira e Paolo VI mostra il quadro di un intenso rapporto di amicizia, iniziato negli anni Trenta del Novecento quando monsignor Giovanni Battista Montini è assistente ecclesiastico della Federazione degli Universitari Cattolici Italiani. L’intero carteggio – quasi un migliaio di lettere – è riportato nel CD, accompagnato da due importanti contributi proposti nel volume a stampa: nel primo Augusto D’Angelo fa una presentazione complessiva dell’epistolario, mentre il secondo è il testo della conferenza che Giorgio La Pira tenne a Brescia nel 1970 concludendo le manifestazioni per il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Montini.
Margherita ha un dono: sa consigliare a ogni persona il libro giusto. È per questo che, delusa dalla fine della sua storia d'amore, lascia Parigi e torna a Venezia, con l'intenzione di aprire una libreria nella bottega d'antiquariato appartenuta al padre. Poco prima dell'inizio dei lavori di ristrutturazione, rovistando tra vecchie carte, Margherita trova, incastrata in fondo a un cassetto, una foto che ritrae una giovane donna. "Per Anselmo, il mio grande amore", recita la dedica sul retro, che riporta anche data e luogo: aprile 1945, Borgo degli Albizi, Firenze. Margherita nota con stupore che la ragazza ha al collo un ciondolo identico a quello che le ha lasciato suo zio Anselmo. Com'è possibile? Quel ciondolo è un pezzo unico, non può trattarsi di una copia. Incuriosita dalla scoperta, decide di indagare e parte per Firenze. La sua piccola ricerca la conduce in una libreria, la cui proprietaria è la figlia di Emma, proprio la donna della foto. Ma in quel luogo Margherita conosce anche qualcun altro: Fulvio, uno scrittore un tempo famoso, che non pubblica da anni e che nasconde un mistero nel suo passato...
Un allegro fascicolo a colori per accompagnare i bambini nel cammino verso la nascita di Gesù e la sua manifestazione, con un itinerario che va dalla prima domenica di Avvento all'Epifania. Per ogni domenica e festa vengono presentati: un breve passo biblico, una narrazione che aiuta a comprenderne il significato nella vita di un bambino, uno "zoom" sul concetto chiave, e la sezione «Gioca e crea» che propone un gioco e un'attività da costruire. Età di lettura: da 6 anni.
Ci sono luoghi che attraversiamo quotidianamente nelle nostre città e che nella fretta di una meta da raggiungere manchiamo di cogliere. Roma è piena di queste occasioni di bellezza: dai palazzi rinascimentali, attraverso la grande stagione del Barocco, alle architetture avveniristiche di questo secolo, tra chiese, fontane, piazze e musei, luoghi celebri e sorprese da scoprire. Vittorio Sgarbi compie una ricognizione totale delle bellezze architettoniche di Roma, suggerisce al lettore una serie di itinerari d'autore per orientarsi tra queste meraviglie e compone un'opera straordinaria per la quantità di edifici e autori citati. Con oltre 650 schede di autori e 1500 opere segnalate, questo libro è una guida alle architetture della capitale e uno strumento prezioso di conoscenza della storia artistica della città, che guarda al suo passato ma anche ai nuovi progetti in corso di realizzazione. A turisti e abitanti di Roma non resta altro che alzare gli occhi e, fosse anche solo per pochi secondi, fermarsi a godere con consapevolezza le mirabilia della città eterna. Nuova edizione.
«Pensa a noi, ai tuoi fratelli minori!». Così, nel 1624, il metropolita di Kiev, Iov Borec'kyj, si rivolgeva allo zar di Mosca Mikhail per chiedere il suo sostegno. Questa è la prima fonte in cui gli Ucraini sono indicati come i fratelli minori dei Russi. La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, ha lacerato la rete dei rapporti internazionali, scosso nel profondo il continente europeo e danneggiato in modo permanente le relazioni tra i due Paesi e i due popoli. Anche la nostra visione storica del rapporto tra Russi e Ucraini è cambiata. Quando questo libro fu pubblicato per la prima volta, nel 2017, riportava tutti gli eventi occorsi fino alla fine del 2016. In questa edizione aggiornata non è stato riscritto nulla, nell'ottica di considerare gli eventi passati solo come la premessa dell'attuale, terribile conflitto.
Se c'è un libro dove Manganelli ha mostrato, nella forma più radicale ed estrema, che cosa intendeva per letteratura, è questo. Ed è senz'altro una concezione allarmante rispetto a quelle correnti. Per Manganelli, la letteratura è qualcosa di ben più temibile ed enigmatico di quel che pensano quanti si sforzano «di mettere assieme il bello ed il buono». A costoro la letteratura non può che rispondere «con sconce empietà». Perché il suo compito non è di interpretare, documentare, esprimere idee, semmai di disorientare, inquietare. Di ridere - astratta e solitaria. È il riso antico di Dioniso, senza il quale non ci sarebbero parole. Cadono così, sotto i colpi di Manganelli, molte certezze: persino la fiducia che riponiamo nella figura dello Scrittore. Che in realtà è solo un «passacarte», un Grande Mentitore, agito dalle parole. La scrittura, infatti, accade, e lo attraversa e parla per suo tramite. Ma anche i lettori non hanno di che stare tranquilli. Devono finalmente rendersi conto che coltivano una «dolce e ritmica demenza».
Roma, nel quartiere borghese di Prati abitano Giovanni Dalmati e la moglie Serena, compagna di una vita: complice, affettuosa, sempre pronta a sostenerlo. Giovanni ha sessant'anni, è un uomo solido, fa l'avvocato, ama la sua famiglia. Qualche tempo prima un attacco cardiaco, da cui si sta cautamente riprendendo, gli ha fatto assaggiare la propria vulnerabilità e, all'improvviso, ha sentito il peso del tempo che scorre. Andrea, il fratello minore, giornalista senza ambizioni, eterno adolescente insoddisfatto, vittima di altalenanti depressioni, è legato a Ilaria: una quarantenne dotata di un fascino elementare e fulminante, di una carica sensuale irresistibile. Giovanni, attratto dalla sua bellezza, si ritroverà invischiato in una passione ossessiva, morbosa, come tutte le passioni proibite. E il suo mondo sarà sconvolto.
Il dibattito acceso dalla pubblicazione di Amoris laetitia non deve sorprendere: i caratteri di originalità che papa Francesco vi ha inserito mettono in discussione punti decisivi dell'odierna proposta pastorale sul matrimonio. Cuore pulsante di questa Esortazione apostolica come del suo Pontificato è l'anelito a una Chiesa «in uscita», al riscoprire il fatto che la fede coincide con l'esistenza stessa resa missione. Nel presente «cambiamento d'epoca» il cristiano vivrà il matrimonio come una realtà irriducibile a questione di coppia: la «Chiesa domestica» si realizzerà grazie alla «comunità», grembo di una «appartenenza evangelizzatrice» che fa del compito del matrimonio-famiglia l'occasione della propria personale maturità umana.
Il Partito popolare italiano, nello sfondo di una Italia che sta cercando di trovare una nuova dimensione dopo i drammi lasciati dalla Grande guerra, prima si contrappose poi divenne esplicitamente un soggetto politico che lottò contro il fascismo. Del regime fascista il Partito popolare colse immediatamente, forse prima degli altri partiti, i caratteri assolutistici e totalitari letali per la democrazia italiana. Un momento importante dell'opposizione al fascismo fu proprio il Congresso nazionale del Partito popolare tenutosi a Torino nell'aprile del 1923. Uno snodo fondamentale nella vita del partito creato da Sturzo e, allo stesso tempo, un passaggio fondamentale per ricostruire la storia dell'Italia liberale e del cattolicesimo democratico di fronte al progressivo instaurarsi del regime e della dittatura fascista. è proprio nei difficili e dolorosi anni dell'instaurarsi e del consolidarsi della dittatura che il Partito popolare italiano, inizia un nuovo e lungo cammino. Un cammino che costerà anche l'esilio di alcuni fra i suoi dirigenti più noti (oltre Sturzo anche Ferrari, Donati), oltreché di militanti e simpatizzanti meno conosciuti e che contribuirà ad animare la resistenza dei cattolici democratici al fascismo, contribuendo a far germogliare una rigogliosa nuova stagione politica su cui questi costruiranno la loro partecipazione, attiva e convinta, alla lotta di Liberazione e alla ricostruzione dell'Italia libera del secondo dopoguerra.