La sensazione più diffusa, in questi giorni difficili, è di smarrimento: viviamo in balia di un consumismo sempre più sfrenato, della paura suscitata da una guerra vicina e assurda, di una crescente incertezza del futuro. Avvertiamo il naturale bisogno di trovare un punto fermo su cui poter fare affidamento, ma al contempo constatiamo come a vincere e prosperare, attorno a noi, sia non di rado l'immoralità. Perché quindi il bene dovrebbe essere preferito al male, se questo risulta più conveniente e piacevole? Aiutandoci a fare chiarezza nel nostro intimo, con questo libro coraggioso e controcorrente Vito Mancuso ingaggia prima un ideale corpo a corpo con il più radicale tra i suoi nemici filosofici, Nietzsche, e poi ci guida, per mezzo di insegnamenti concreti e attraverso la pratica quotidiana dell'agire morale, verso la risoluzione dei tormenti, dubbi e conflitti che attanagliano le coscienze. Perché è solo ritrovando un'etica condivisa, e rinnovando il legame che ci unisce in quanto esseri umani, che le nostre ferite potranno finalmente essere rimarginate. La posta in gioco è altissima: chiamati a invertire la rotta di questa «nave dei folli» in cui si è trasformata la società, dall'esito delle nostre scelte dipenderanno il futuro del pianeta e le sorti delle generazioni future.
Un affascinante volume che riporta la testimonianza intellettuale di Sturzo e Giordani attraverso due domande: Che cos'è la persona? Come incide la Chiesa nel sociale? La storia è letta come lo spazio per l'attuazione della salvezza in Gesù Cristo, il quale realizza in sé, e mediante il suo Corpo, la Chiesa, una nuova antropologia che salva l'uomo integrale. Nella prima parte, si coglie come in Sturzo tutto è grazia, senza disincarnare l'uomo anzi radicandone in Cristo la vita individuale e sociale. Nella seconda parte, trova spazio la riflessione su Giordani, il quale fonda nella patristica la proposta concreta di un uomo agapico, parte di una società nuova in relazione continua con Gesù. La terza parte, tenendo conto del contributo d'entrambi, propone il passaggio da una concezione della salvezza di tipo individuale ad una in chiave sociale-comunionale, grazie al recupero del concetto dell'essere-per-il-mondo. Così, attraverso l'antropologia del dono, il credente, e la Chiesa, si scopre lievito di una nuova socialità basata sull'amore agapico, espressione della Trinità: un amore che unisce divino e umano.
Quando Shirley Jackson arrivò in ospedale per la nascita del terzo figlio, l'impiegata all'accettazione le chiese quale professione svolgesse. E alla risposta «Scrittrice», replicò imperturbabile: «Io metterei casalinga». Senza volerlo, quell'impiegata aveva toccato un nervo scoperto - e colto nel segno. L'autrice di uno dei più celebri e disturbanti racconti della letteratura americana moderna era anche, come emerge dagli irriverenti aneddoti familiari, un'eccentrica donna di casa e una madre spassosa e piena d'inventiva. Ed è impossibile non riconoscere qualcosa di lei nelle stravaganti Mary Poppins che popolano questa raccolta, accompagnate da gatti parlanti e in grado di confezionare abiti con le coccinelle e i denti di leone del giardino. Quanto al lato più macabro - quello che la spinge ad affrontare tormenti, aberrazioni, crudeltà, a sondare normalità, follia, soprannaturale e sordido, o ancora a rendere sottilmente inquietante la banalità di «un giorno come un altro», appunto -, il lettore non avrà che l'imbarazzo della scelta. Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce «il male incontrollato» che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici. E solo lei sa mescolare assurdo, comico e spaventevole - avvelenata mistura -, portandoli alle estreme conseguenze con un'economia del dettato e un'acutezza del dettaglio del tutto inconfondibili.
La domenica costituisce, per molti, un punto di arrivo del fine settimana e di preparazione al lavoro che il giorno dopo ricomincia; ma non può certo essere ridotta solo a questo. Nell'antichità era conosciuta come "giorno del sole" e non costituiva un giorno di riposo, lo divenne solo durante l'Impero di Costantino, quando si iniziò anche a denominarla dies dominica, espressione fortemente caratterizzata dal ricordo di colui che, risorto dai morti, è "Signore" (dominus). Il volume prende in esame le origini giudaiche e i momenti salienti dello sviluppo storico-religioso della domenica, mettendone in luce alcune istanze ancora valide per la vita di oggi, capaci di dare un significato nuovo al tempo. Fin dagli inizi della vicenda cristiana la celebrazione dell'eucaristia nel giorno di domenica, l'ha resa il primo, ma anche l'ultimo giorno, perché in esso ogni altro dies trova il suo compimento e l'uomo il suo riposo.
Antonio Spalatro nasce a Vieste, in provincia di Foggia, il 2 febbraio 1926. Nel 1937, appena terminate le elementari, entra nel Seminario arcivescovile di Manfredonia. Ordinato sacerdote nel 1949, inizia il ministero pastorale nella nascente parrocchia del SS. Sacramento di Vieste. «Vorrei diventare un piccolo Curato d'Ars in miniatura», scrive nel suo Diario. Così, pur nel ritmo frenetico delle sue attività, non abbandona mai l'impegno ascetico e la parrocchia diventa subito un punto di riferimento per tutti: bambini, giovani, adulti, poveri. Ma i sintomi della malattia incominciano a tormentarlo e benché continui, nonostante le sofferenze del male incurabile, a guidare e sostenere la comunità, Antonio chiude la sua breve ma feconda stagione terrena il 27 agosto 1954. I suoi funerali vedono la partecipazione imponente di tutta la città in lacrime. Nel mese di febbraio 2004 viene introdotta la causa di canonizzazione super famam sanctitatis e nel 2005 è avviata la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione.
Oggi vediamo lo Stato di Israele come una realtà forte e costituita, ma la storia del popolo ebraico è lunga più di tremila anni. Partendo dalla rilettura in chiave "laica" della Bibbia, "Rumor" ci accompagna nello svolgersi degli avvenimenti storici e dei cambiamenti che inevitabilmente hanno portato alla popolazione ebraica, fino ad arrivare agli sviluppi più recenti. Questa rilettura consente al lettore di comprendere nel profondo l'attitudine e la resilienza di questo popolo, tanto da arrivare a "prendersi" da solo ciò che Dio gli aveva promesso. Nella parte finale poi l'autore ci conduce in un'analisi di massima delle caratteristiche e della struttura dello Stato ebraico (nei suoi risvolti politici, economici, industriali e culturali), permettendoci di conoscere al meglio la realtà odierna di uno degli Stati più moderni ed efficienti.
In queste pagine ripercorriamo mesi che hanno segnato tutti noi, dall'esplosione dei contagi al primo traumatico lockdown, e poi la paura, il coprifuoco, le misure di sicurezza, fino alla campagna vaccinale che ci ha portati finalmente fuori dall'incubo. Entriamo dietro le quinte per capire cosa è accaduto davvero: la corsa per mettere a punto i progetti previsti dal PNRR, il cambio di governo nel pieno della seconda ondata, la sfida di ridisegnare la sanità italiana per portarla più vicino alle persone, sul territorio. Una storia che è stata raccontata in tanti modi ma mai dall'interno, dal punto di vista di chi ha dovuto prendere decisioni da cui dipendevano migliaia di vite umane e ha lavorato per tentare di evitare che giorni così duri possano tornare. Il racconto in prima persona degli anni da ministro firmato da Roberto Speranza è ben più di un saggio. È una testimonianza accorata, è una narrazione serrata, è una memoria preziosa. Ancora di più oggi, quando si avvertono i segnali preoccupanti di un'inversione di tendenza, di una contrazione degli investimenti nella sanità. Perché, scrive l'autore, un Paese che non valorizza il suo personale sanitario, che non lo mette nelle giuste condizioni per lavorare al meglio, che non difende e non rafforza la sua sanità pubblica è un Paese che domani si troverà disarmato. E questo l'Italia non può permetterselo.
Che cosa sappiamo davvero di Dante Alighieri? Le tracce lasciate dal poeta nei documenti del suo tempo sono pochissime. Le notizie tramandate dai primi biografi intrecciano ai ricordi autentici molte fioriture leggendarie. Tracce e notizie trovano una chiave di lettura solo grazie al monumento autobiografico, non privo di interni contrasti, che l’Alighieri ha costruito nelle sue opere – dalla Vita nova alla Commedia. Senza mai dissimulare lo scarto fra critica dei documenti e interpretazione storico-letteraria, il libro di - segna così il profilo di una possibile “Vita di Dante scritta da esso”.
Oltre a essere narratore e poeta, consulente editoriale per Feltrinelli e vicedirettore della Rai, Giorgio Bassani fu tra i fondatori di Italia Nostra, associazione nazionale che ha tutt'oggi l'obiettivo di diffondere nel Paese la cultura della conservazione del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti, del carattere ambientale delle città. "L'Italia è un Paese sacro non soltanto per noi, ma per il mondo intero," scriveva Bassani, ai vertici di Italia Nostra per quasi trent'anni. La sua posizione e il suo impegno sono evidenti in questi testi, raccolti e ripresentati in una nuova edizione ampliata e corretta: interventi, discorsi, lettere, interviste e articoli scritti o pronunciati dal grande intellettuale nell'ambito della sua attività di presidente dell'Associazione, dal 1965 al 1980, e come presidente onorario negli anni seguenti. In filigrana emerge, attraverso un impegno donchisciottesco, faticoso e scomodo, a cui lui non è mai venuto meno, anche la sua attività letteraria, intellettuale. "In Bassani," sottolinea Cristiano Spila, "la questione ambientale è, anzitutto, una questione morale. Dunque, pratica. Egli, infatti, pone la salvaguardia ambientale sotto l'egida dell'etica, sottolineando alcune costanti che sono anche la cifra stilistica della sua ideologia: la vocazione alla memoria e al passato, l'ambiente come protagonista, la storia come chiave di lettura, il rapporto dell'uomo con il tempo e lo spazio. Questi scritti ambientalisti aprono uno squarcio inusuale sul lavoro intellettuale di Bassani e indicano come lo scrittore si muova su un autentico crinale fra testimonianza e impegno, come su una linea tra essere e dover essere." In apertura, una premessa di Paola Bassani e una breve presentazione di Oreste Rutigliano, attuale presidente nazionale di Italia Nostra.
"In questo libro ci si occupa di teoria economica. Il suo scopo è quello di consentire a un lettore inizialmente digiuno della materia di farsi un'idea dei meccanismi e delle logiche di questa disciplina. Il tentativo condotto in queste pagine è quello di realizzare, dal punto di vista espositivo, un difficile equilibrio tra semplicità e rigore. In poco più di duecentocinquanta pagine è impossibile far conto in modo esauriente della ricchezza e della complessità della scienza economica. Tuttavia è possibile fornire, a chi si accontenta, un'introduzione, semplificata ma sufficientemente precisa, ai temi che la disciplina studia e ai metodi con cui li affronta." (dal capitolo 1)
Un libretto guida per il cammino dell'Avvento, ecco il percorso quotidiano proposto: Ascolto del Vangelo del giorno. Riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono. Proposito personale della giornata: un piccolo gesto ci aiuterà a mettere in atto la parola del Vangelo ascoltata e meditata. Il Proposito Metro per misurare quotidianamente le vittorie e le sconfitte nel mettere in atto il proposito della giornata. Una parte attiva paragonabile a un diario personale con domande attinenti alla meditazione del giorno alle quali ognuno è invitato a rispondere in scritto.