Nel 1978 Papa Giovanni Paolo II dispose l'apertura agli studiosi dell'Archivio Segreto Vaticano relativamente al pontificato di Leone XIII che nel 1896 con la bolla Apostolicae curae dichiarava nulle e invalide per difetto di forma e di intenzione le ordinazioni anglicane. L'autore offre non solo un'analisi di codesta ricerca ma offre un suo contributo rifacendosi all'insegnamento sul sacerdozio del Concilio Vaticano II.
Nonostante la derivazione da un comune ceppo abramitico e l'esperienza di momenti di convivenza, musulmani e cristiani sono rimasti a lungo due universi culturali profondamente estranei l'uno dall'altro e in radicale conflitto. E il panorama europeo contemporaneo non sembra offrire momenti di tregua. E' per questo che nel ricostruire la storia delle relazioni tra Islam e Cristianesimo Watt si sofferma soprattutto sugli equivoci e sui frantendimenti reciproci che la costellano, cercando di sgombrare il campo dai pregiudizi e aprire la strada al dialogo e alla tolleranza tra culture diverse.
Nel "Trattato decisivo sulla connessione della religione con la filosofia", sconosciuto nel Medioevo latino, il filosofo musulmano Averroè intende dimostrare che la filosofia non sostiene nulla di diverso dai dogmi della fede, pur servendosi di un linguaggio più raffinato e dimostrativo. Per lui la verità è una sola: il filosofo la cerca attraverso la dimostrazione necessaria, il credente la riceve dal "Corano" nella forma semplice e narrativa che meglio si adatta alla maggioranza degli uomini. Nella presente edizione completamente rivista e aggiornata del trattatello averroista si enfatizza come l'approccio linguistico alla verità abbia ricadute sociologiche e politiche: esso serve infatti a sanzionare la superiorità dei filosofi sugli altri uomini e ad aprire la strada alla riforma religiosa progettata dai califfi Almohadi, al cui servizio Averroè operava.