La teoria economica dominante continua a vedere nella tutela dell'ambiente solo un costo e una seccatura, un inutile ostacolo alla crescita. Ma questo modello di sviluppo è oramai insostenibile, oltre che profondamente sbagliato. Sono un biologo e un economista, entrambi studiosi di fama internazionale, a spiegarci perché la transizione ecologica non è solo una trasformazione urgente, ma anche un investimento che ha ricadute positive su lavoro, economia e salute pubblica. Sgombrando il campo da paletti ideologici, questo libro dimostra che prendersi cura del pianeta è il modo migliore per assicurare il benessere nostro e delle generazioni a venire. Gli esempi virtuosi per costruire un futuro sostenibile ci sono già, basta solo seguirli.
Il 12 febbraio del 1809 nasceva un uomo schivo che ebbe in sorte di cambiare per sempre il nostro modo di intendere la natura, e il posto della specie umana in essa. In una edizione aggiornata, la rivoluzione scientifica, oltre che filosofica e culturale, di Charles Darwin, uno dei pochissimi studiosi il cui pensiero ha avuto conseguenze straordinarie in ogni ambito disciplinare e che è a tutt'oggi ineludibile e insuperato.
Verso il monopolio del sapere. I prossimi capitoli della scienza saranno scritti a porte chiuse? Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica, motore del progresso tecnologico, ha vissuto cambiamenti straordinari. Uno, tanto fondamentale quanto spesso trascurato o sottovalutato, riguarda gli attori coinvolti. Se in passato protagoniste erano le istituzioni pubbliche con la loro ricerca volta al bene comune, oggi sono comparse le Big Tech, che grazie a profitti ingenti investono in modo aggressivo nella ricerca, con obiettivi ambiziosi: computer quantistico, interfacce cervello-macchina, esplorazione spaziale, salute e, ovviamente, intelligenza artificiale. Se si considera, inoltre, il contributo della ricerca militare, segreta per definizione, emergono due volti assai diversi della scienza contemporanea: da un lato quella pubblica, aperta e trasparente; dall'altro, quella privata, riservata, inaccessibile. Possiamo ancora fidarci della scienza?
La nostra specie è solo l'ultimo ramoscello di un albero intricato di forme che si sono succedute e hanno convissuto negli ultimi sei milioni di anni. Ma quaranta millenni fa sulla Terra ancora coabitavano almeno cinque specie umane differenti, e con almeno due di queste Homo sapiens ha interagito e si è ibridato. Ma perché tutte queste specie umane in circolazione? Ciascuna era la discendente di una delle tante migrazioni di forme del genere Homo fuori dall'Africa. E va ricordato che tra 900 e 800.000 anni fa abbiamo rischiato anche di estinguerci quando un drammatico cambiamento climatico ridusse le popolazioni umane di più del 98%. Perché siamo rimasti, allora, l'unica specie umana sul pianeta? Due tra i migliori scrittori di scienza italiani, un evoluzionista e un medico, fanno il punto sulle scoperte che negli ultimi anni hanno profondamente cambiato quello che pensavamo di conoscere su di noi e raccontano la storia accidentata e imprevedibile di una specie cosciente e invadente che, forse per prima, si è interrogata sul senso del mondo. Capire l'unicità di Homo (non la sua superiorità) ci aiuta a leggere meglio anche le tendenze evolutive in atto, le sfide della salute e dell'ambiente, gli scenari futuri.
La fisica quantistica è probabilmente la più profonda rivoluzione della scienza e del pensiero moderni. Frutto di uno sforzo corale permeato di umanità, ci ha costretto ad abbandonare solide certezze tanto da farsi rinnegare da alcuni tra coloro che l'avevano pensata. La quantistica ci ha permesso di superare i limiti della fisica classica nello spiegare l'infinitamente piccolo e ha schiuso una finestra su un panorama di conoscenze che dà brividi ed emozioni, conducendoci al cuore del mondo. Questo libro non ha la pretesa di trasformare lettrici e lettori in donne e uomini di scienza (fosse così facile!) ma permetterà di stupirsi e godere della meraviglia di una tra le più affascinanti conquiste dell'intelletto umano, attraverso cinque idee fondamentali che sono alla base della rivoluzione dei quanti: discontinuità, identità, futuro, indeterminazione, relazione. Cinque idee intrise di umanità, perché poche branche della fisica sono riuscite a coinvolgere tanti aspetti del nostro vivere in una delle costruzioni più geniali dell'intelletto. In cinque atti unici, alla portata di tutti e di tutte, scopriremo i capisaldi dell'architettura quantistica, che danno forma a tante applicazioni che hanno cambiato e cambieranno il mondo e miglioreranno l'ambiente, dal laser alla medicina, dai computer quantistici alle celle solari.
Le macchine possono pensare, decidere, riprodursi? Possono comprendere che cosa sia il bene o il male? In un viaggio che ripercorre il cammino del sogno più antico dell'uomo, Lorenzo Perilli indaga le possibilità concrete di sviluppare una coscienza artificiale e che cosa questo significherebbe per l'umanità: un'opera che non solo affronta il futuro della tecnologia ma la natura stessa di ciò che siamo soliti chiamare realtà. Immaginare che i processi dell'intelligenza?- i processi mentali, i processi che portano al costituirsi della coscienza - siano riprodotti per via algoritmica è oggi qualcosa di plausibile. La rivoluzione tecnologica in corso è destinata a lasciare un segno indelebile su tutti gli aspetti della nostra vita individuale e associata, dallo sviluppo delle nostre capacità cognitive all'interazione tra individui, dalla democrazia al mondo del lavoro, dall'insegnamento alla comunicazione; ma a ridefinirsi è anche il rapporto tra vero e falso, il concetto di responsabilità e le definizioni stesse di umano e di macchina. Se le macchine algoritmiche sono ampiamente in grado di superare il test escogitato da Alan Turing nel 1950 per poterle dire «intelligenti», che senso ha allora parlare di una demarcazione tra artificiale e umano? A partire dalle riflessioni di Omero e Aristotele, Cartesio e Leibniz, Norbert Wiener e Douglas Hofstadter, Coscienza artificiale ci spinge a riflettere su tematiche che mai gli esseri umani si sono trovati ad affrontare prima che l'evoluzione delle macchine li costringesse a farlo. Un'opera profonda e innovativa, che ci rivela come la tecnologia di oggi non sia più stolida materia inerte o qualcosa che reagisce alle nostre sollecitazioni, ma un vero e proprio soggetto autonomo; e che ciò di fronte a cui potremmo infine trovarci è una nuova forma di esistenza.
L'entropia dell'universo o di un qualsiasi sistema isolato è destinata ad aumentare nel tempo. Questo dice in sostanza il secondo principio della termodinamica, una delle poche formule veramente figlia del pensiero collettivo, che ha attraversato quasi due secoli lungo i quali ha rivelato gradualmente la sua natura. Questo principio è stato visto da molti come la dimostrazione che tutto è destinato a finire, ma va letto invece come una sfida per il presente: è difficile fabbricare strutture efficienti, ma questa difficoltà ci spinge a costruirle in modo intelligente e a migliorarle in continuazione.
La fisica è un campo tradizionalmente riservato agli specialisti, e questa situazione deriva principalmente dal modo in cui i fisici tendono a condividere le loro conoscenze con il resto del mondo. Da un lato, la divulgazione spesso non arriva al cuore degli argomenti; dall'altro, studiare fisica vorrebbe dire intraprendere un percorso lungo e spesso frustrante. Questo libro è la dimostrazione che esiste un modo per cogliere l'essenza della disciplina senza dover affrontare anni e anni di studio. Le intuizioni della fisica sul funzionamento dell'universo si presentano spesso sotto forma di equazioni che sembrano incomprensibili. Eppure per Sean Carroll sono proprio queste equazioni che, come poesie, ci consentono di solcare i cieli alla scoperta di paesaggi multidimensionali, deformazioni spaziotemporali e forze sconosciute. Il calcolo infinitesimale, per esempio, è una meraviglia che merita la nostra attenzione non meno di un'opera d'arte. Sulla scia delle leggendarie lezioni di Richard Feynman, questo libro ci introduce a un modo nuovo di vedere, che risuonerà per molti anni a venire.
"Da oltre trent'anni dedico la mia vita alla ricerca su una malattia neurodegenerativa ereditaria, la Còrea di Huntington. L'Italia è disseminata di storie di ricerca e di passione simili alla mia. Questo volume è il racconto di storie di scienza, di studiose e delle loro domande. Attraverso le voci delle protagoniste accompagnerò i lettori nell'esplorazione di ambiti di studio molto diversi, dalle lingue antiche all'astrofisica passando per la vita degli scimpanzé, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza collettiva sul contributo delle tante scienziate alla crescita culturale, scientifica, sociale del paese. Credo che le storie tracciate in questo libro rappresentino una rivoluzione in corso, l'inizio di un cammino che libererà le ragazze da zavorre e pregiudizi che in passato ne hanno impedito o rallentato i percorsi di emancipazione. Una rivoluzione in cui si moltiplicano quei modelli di riferimento che sono mancati a tante ragazze di ieri ma che mi auguro possano aiutare quelle di oggi e di domani a realizzare in pieno le loro aspirazioni."
Il suolo è sotto attacco. Cemento, asfalto, microplastiche, pesticidi, erosione e incendi sono colpi che feriscono a morte l'ecosistema più fragile e vitale del pianeta. Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre, il suolo è l'habitat di miliardi di esseri viventi che consentono alle piante di sopravvivere, una riserva preziosissima di acqua e la fonte di quasi tutto il cibo di cui si nutrono animali e umani. Ma noi continuiamo a non riconoscere il suo status di corpo vivente, natura non rinnovabile e non resiliente, dato che impiega 2000 anni per crescere di soli 10 centimetri. Fuori dall'agenda dei beni comuni, il suolo resta un prodotto di mercato, una risorsa da consumare senza scrupoli, con conseguenze drammatiche per tutti noi. Paolo Pileri ci fa conoscere la ricchezza ecologica del suolo, la sua incredibile generosità e i suoi benefici, additando chi ha l'ingratitudine di fargli male: logistica, agricoltura intensiva, cave, guerre, incentivi edilizi, piani urbanistici e altro ancora. Ci aiuta a capire cos'è il suolo, come difenderlo imparando a porre le domande giuste a coloro - tecnici, amministratori, urbanisti - che avallano il suo consumo, spesso camuffato da sostenibilità. Un libro che dà voce alla terra e invita il lettore a stare dalla sua parte, l'unica parte che possiamo permetterci nella crisi ambientale odierna.
Nel 1976, una giovane studentessa di ingegneria di Princeton è a Madrid in vacanza. Legge “La biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges e ha un’illuminazione. Immagina quegli scaffali sterminati e si immedesima nel destino del bibliotecario che si aggira disperato alla ricerca del libro dei libri, quello che contiene le risposte ai misteri fondamentali della vita. Prima di lei, John Maynard Smith aveva fantasticato sull’esistenza di un’analoga libreria: piena non di libri, ma di proteine. Più di recente, alcuni biologi hanno ricostruito lo spazio combinatorio ideale – il morfospazio – di tutti gli animali e di tutte le piante possibili.
Ma qual è il senso, per la scienza, di immaginare mondi che non esistono per spiegare la realtà? Perché il morfospazio degli animali è pieno di zone vuote? Dopo più di 40 anni di tenaci ricerche e di disavventure, quella giovane lettrice, Frances Arnold, svelerà l’enigma e scoprirà forme e combinazioni che l’evoluzione non aveva ancora esplorato. Un viaggio appassionante, da Madrid a Stoccolma.
Intrecciando scienza, filosofia e letteratura, tra Borges e Italo Calvino, Telmo Pievani ci guida attraverso Babele per mostrarci quanto è vasto e sconosciuto il mondo del possibile che non si è ancora realizzato.
Antonio Fogazzaro (1842-1911), scrittore, poeta e saggista, è stato uno dei grandi protagonisti della letteratura e della scena culturale italiana. Più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, interprete del Modernismo e di una via italiana al Romanticismo, fu sempre di orientamento cattolico, pur affrontando spesso nelle sue opere tematiche scottanti quali la reincarnazione e il destino delle anime e dimostrandosi aperto verso le moderne teorie della scienza. Con L'Origine delle Specie, nel 1859 Charles Darwin diede un colpo decisivo sia alle teorie creazioniste che si fondavano sulla tradizione biblica, sia all'evoluzionismo lamarckiano. Fogazzaro, che lesse il libro del Darwin nel 1889, ne fu conquistato e turbato insieme; consapevole dei seri problemi che la nuova teoria, alla quale aderì senza riserve, comportava per il magistero della Chiesa, egli volle tentare di conciliarla con il pensiero cattolico, ritenendo di trovare una perfetta sintesi nelle teorie di Joseph Le Conte. Con questo spirito lo scrittore tenne a Venezia nel 1891 una storica conferenza sul tema Per un recente raffronto delle teorie di Sant'Agostino e di Darwin sull'evoluzione.