Il Padre nostro è a tutti gli effetti una scuola di preghiera. Le meditazioni contenute nel volume uniscono il momento dello studio esegetico del testo di Matteo; quello teologico del suo significato per noi oggi ; quello spirituale della provocazione a interrogarci sul nostro pregare, alla scuola del Padre nostro.
(Dalla Presentazione di Giovanni Ferretti)
L'anno pastorale si è aperto con la celebrazione della XV Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi: 'I giovani, la fede e il discernimento vocazionale'; «un invito a cercare nuovi cammini e percorrerli con audacia e fiducia, tenendo fisso lo sguardo su Gesù e aprendosi allo Spirito Santo, per ringiovanire il volto della Chiesa» (Instrumentum Laboris, 1). Il sussidio raccoglie alcuni contributi per approfondire il tema.
Il Padre nostro è la preghiera che Gesù consegna ai suoi discepoli, il modello di ogni preghiera cristiana.
Attraverso la domanda: “Venga il tuo Regno” (Mt 6,10), chiediamo che il regno di Dio si manifesti e raggiunga il suo compimento; la sua signoria nelle nostre vite è azione di salvezza e di liberazione dalla schiavitù degli idoli falsi. Il regno di Dio è già presente nella nostra storia, ma in modo ancora incompiuto, come un seme. C’è spazio per la domanda e il desiderio: che il Signore faccia nuove tutte le cose (Ap 21,5). Il cristiano, come pellegrino in cammino verso un cielo nuovo e una terra nuova, coltiva in sé questo desiderio del Regno: è dono che investe la nostra responsabilità di accoglierlo nella vita quotidiana.
Se avete già capito tutto della vita e vi sentite completamente appagati, allora forse questo libro non fa per voi. Ma se siete come la maggior parte delle persone, ogni giorno avrete una montagna di cose da fare: un lavoro da svolgere, commissioni da sbrigare, bambini da crescere... Perciò tirate avanti a testa bassa, ma sapete benissimo che c'è qualcosa che non va, che nella vostra vita manca qualcosa di profondo ed essenziale. Becky Eldredge ha provato in prima persona il vostro stesso anelito e ha capito che cosa manca alle persone: coltivare il rapporto con Dio attraverso la preghiera. Nelle pagine di Vite frenetiche & anime inquiete l'autrice rilegge in modo nuovo i principi della spiritualità ignaziana per offrire strumenti abbordabili e pratici per la preghiera ritagliando uno spazio nelle vostre giornate convulse.
In un'epoca segnata da parole vuote, egoismo, superficialità, Lourdes è il luogo in cui si apprende a portare reciprocamente i pesi e le fatiche, affidandosi all'intercessione dell'Immacolata. Le riflessioni di papa Francesco ci aiutano a entrare in un atteggiamento di riconoscimento della nostra condizione di bisogno: invocando l'aiuto di Maria, i pesi della vita diventano sostenibili e si può avvertire l'infinita misericordia di Dio che perdona ogni colpa.
Vieni, Divina Volontà a pregare in noi e poi offri questa preghiera a te, come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature…
«La fede non è un possesso pacifico e acquisito una volta per tutte, ma un'umile ricerca, mai finita, della verità, nella quale sono coinvolti tutti gli esseri umani. Chi l'ha sperimentata sa che la fede è un'esperienza gioiosa e capace di donare un senso di pienezza esistenziale, che unifica la persona, ponendola in contatto con la sua verità più profonda, e la rende capace di trarre il meglio da se stessa. In un'autentica esperienza credente non c'è spazio per alcuna forma di fondamentalismo, così come per un falso spiritualismo, né per l'imposizione, la routine o la superficialità. Gli elementi più distintivi di questa esperienza sono la gratuità, la gratitudine, il rispetto dell'altro, l'amore e l'unificazione».
Un libro denso e scorrevole ci apre la porta dell'intimità con i cuori di Gesù e di Maria. Scorrendo i vari capitoli possiamo scoprire che cos'è l'oblazione, cioè l'unione a Cristo che si offre al Padre; vivere questa scuola di spiritualità grazie a un ricco apparato di preghiere; infine, conoscere e invocare la straordinaria figura della beata Maria di Gesù Deluil Martiny (1841-1884). Un continuo palpito di amore e di adorazione alla Trinità: è l'opera che il Signore chiede alla Beata. Questa colta francese, dall'intelligenza vivace e dalla profonda vita interiore, viene definita «la Teresa del nostro secolo». Maria di Gesù sarà la fondatrice delle Figlie del Sacro Cuore, ma i primi passi avvengono nel segreto della sua anima in cui il Signore fissa il proprio altare. Egli vuole trasformare il cuore di tutti i fedeli in un altare dove egli si offre continuamente per noi e per i fratelli. Non è un invito limitato alle suore o agli oblati e non richiede gesti eclatanti, ma solo la disponibilità a lasciarsi guidare da Maria: ci insegnerà lei ad adorare e a unirci al sacrificio di Gesù per trasformare ogni gesto quotidiano in una missione per la salvezza del mondo.
Il viaggio più importante nella vita è il viaggio che ci porta dentro di noi, nella profondità del nostro essere. È un viaggio che siamo tutti invitati ad intraprendere. Oltre le parole e le immagini, ci porta dentro il silenzio. Il silenzio calma la nostra mente irrequieta e, nel silenzio, entriamo in un mondo nuovo. Ritorniamo ai nostri cuori. Qui troviamo noi stessi. Scopriamo un modo antico di trovare Dio che si è quasi perso del tutto. Lentamente, ci accorgiamo che siamo in unione con la sorgente della vita e l'amore stesso. La nostra vita cambia. Il nostro scopo ora è di portare l'amore di Dio agli altri nella vita di ogni giorno.
BENIGNUS O'ROURKE, frate agostiniano e membro della Comunità di Clare nel Suffolk, Inghilterra, sta guidando, ormai da più di quarant'anni, centinaia di uomini e donne, gente di ogni fede e di nessuna, sulla via della preghiera silenziosa.
Il presente libro riflette sull'atto del dipingere nel Medioevo. L'autore tenta di dimostrare che nel Medioevo il dipingere equivale all'atto della preghiera. Tale riflessione ha quale oggetto di studio uno dei manoscritti che contengono il trattato "I nove modi di preghiera" di san Domenico con le relative illustrazioni, conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Questo studio dimostra che il testo de "I nove modi di preghiera" e i relativi dipinti sono stati concepiti come un vero trattato sulla celebrazione eucaristica e la relativa teologia sacramentale, che mostra una incarnazione, mediante immagini, dell'eucaristia. Questo particolare modo di incarnazione permette anche di intavolare un articolato discorso sull'equivalenza tra il dipingere e il pregare, discorso che arricchisce la conoscenza dell'antropologia della preghiera cristiana.
Una riflessione inedita sulla preghiera che Gesù ha donato ai suoi discepoli.