Uscita nel 1992 al termine di una lunga querelle filologica, la Pléiade di Fenoglio a cura di Isella rappresenta un tassello importante per qualsiasi letteratura fenogliana. In questa nuova edizione vengono integrati gli "Appunti partigiani", reperiti fortunosamente nel 1994. Questo volume contiene: Premessa; La lingua del "Partigiano Johnny"; Cronologia; I ventitrè giorni della città di Alba; La malora; Un giorno di fuoco (racconti del parentado); Primavera di bellezza; Il partigiano Johnny; L'imboscata; Una questione privata; I penultimi; Gli altri racconti; Appunti partigiani '44-'45; Itinerario fenogliano; Schede critiche; Bibliografia a cura di Barbara Colli.
In "Storie della preistoria", Moravia narra le avventure e disavventure di una grande folla di animali umanizzati. O meglio: di uomini che si nascondono dietro una maschera animalesca. Ma le sue storie, libere da schematismi e da certezze usurate dal tempo, si propongono piane, efficaci, più spesso esilaranti, per una lettura accattivante e per un'interpretazione autonoma e personalissima.
In una narrazione che dal mito conduce fino alla progressiva affermazione di Atene quale potenza egemone del Mediterraneo, si incontrano nomi come Zeus, Atena, Teseo, Dedalo, Pericle, Socrate, Fidia. Dei ed eroi, ma soprattutto poeti, filosofi e condottieri che sono stati artefici di un'età irripetibile di tragedia, splendore e libertà. Sono loro i protagonisti del romanzo d Atene che tra battaglie e capolavori d'arte, tra filosofia e teatro, porta i lettori alla scoperta di una civiltà che costituisce da più di duemila anni il modello di riferimento per tutto il mondo occidentale.
Un commovente racconto-apologo che ha per protagonista Sirio, il saggio pescatore incontrato per la prima volta ne "La notte infinita". Sette ragazzi di città scoprono i segreti del mare e della pineta, con i suoi personaggi come il matto, il cavallo bianco, gli uccelli, gli scoiattoli; finché un giorno questo mondo magico e incantato è distrutto da un incendio. Sarà allora Sirio a spiegare il significato che si nasconde dietro l'apparente silenzio del cielo.
Dove l'irreprensibilità morale è l'unico ideale, lì prospera il ricatto: questa in sintesi l'idea ispiratrice del romanzo, con cui l'autore intende affacciare la superiorità di una moralità umana che scaturisce dal rapporto amoroso con una Presenza salvatrice.
GLI AUTORI
ALVER METALLI è di nazionalità italiana. Giornalista e inviato in America Latina, vi si stabilisce nel 1988. Vive a lungo in Argentina, quindi in Messico; attualmente risiede a Montevideo, in Uruguay, da dove realizza corrispondenze per la Rai. Ha scritto: Cronache centroamericane (1987), nato dalla frequentazione dei paesi dell'America Centrale in anni di grandi fermenti sociali e rivoluzionari; i romanzi L'eredità di Madama (2001), Lupo Siberiano (2006); il saggio L'America Latina del secolo XXI (2007) pubblicato in spagnolo e portoghese, con una edizione messicana.
A Vigàta è tornato l'inverno. E il commissario Montalbano non è più un ragazzino. Lo si avverte perché i segni lasciati da tutte le inchieste passate riaffiorano qua e là, con i colori della nostalgia, a ogni passo di quest'ultimo caso. Un caso anomalo in cui il cadavere non spunta all'inizio, e Montalbano non ne è proprio il titolare, ma vi si intrufola. Troppe coincidenze lo spingono. Scava nella scomparsa di un finanziere truffatore, che si è portato via i soldi di mezzo paese e dintorni, e poi del suo aiutante. E la soluzione sarebbe una fuga banale, col malloppo sottratto ai molti polli dell'epoca della borsa, connessa a un omicidio, se assai più carica di dolente orrore non si profilasse una soluzione laterale.
Questo romanzo fu pubblicato in Svizzera nel 1945, dove l'autore si era rifugiato per sfuggire ai nazifascisti, con il titolo di Drei Kreuze (Tre croci). Ispirandosi liberamente al romanzo di Wilder, "Il ponte di San Luis Rey" Montanelli racconta in prima persona le sorti di tre italiani qualunque trovati misteriosamente assassinati in Val d'Ossola il 17 settembre 1944. Chi li ha uccisi? Perché? A queste domande non è possibile dare una risposta finché il vecchio parroco, in procinto di essere deportato in Germania, consegna all'autore alcuni fogli manoscritti in cui è contenuta un'incredibile verità.
Un uomo che è stato "lontano nel mondo" per anni torna al paese d'origine, al luogo che credeva eterno. Profondamente turbato, si accorge che intanto il legame con i tempi "di prima" è spezzato per sempre. Il protagonista che ripercorre lo Stradone dei Ronchi trova uomini e cose profondamente mutati. Le immagini familiari, le "sue" immagini, quelle che hanno formato la sua identità, gli appaiono come lampi, come miraggi: svaniscono nel momento in cui cerca di catturarle e fissarle. Non appena si avvicina a un luogo con l'attesa del riconoscimento, questo sparisce, sostituito da un altro. Il paese è cambiato, di ciò che era un tempo si intuiscono solo le forme e al protagonista rimane l'angoscia di un paese perduto.
Agosto 1984. I protagonisti di "Macchie rosse" sono al Lido di Spina, una località di villeggiatura sulla costa emiliana dove hanno passato insieme ogni loro vacanza, dalla nascita a oggi. Titi, la caustica e indomabile narratrice; Ale "così bello e precario"; Luca, con quel sorriso stentato, "come se sorridesse suo malgrado"; Fizz, trentenne angloindiano, che morde il presente per digerire il passato; Morgana, Babe, Daria e tutti gli altri si accingono a passare insieme anche questa vacanza, convinti che sarà identica alle altre. Ma l'agosto 1984 si rivelerà diverso. Basterà una sola casualità perché gli scheletri escano dall'armadio e ognuno dovrà confrontarsi con la faccia sconosciuta dei suoi compagni e di se stesso.