Pagine che scorrono, una dietro l'altra, inserendo la biografia della "sorella maggiore", anima della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e, con padre Gemelli, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in un essenziale e irrinunciabile quadro storico, geografico, sociale e religioso. Fra i molti libri che raccontano la storia di Armida Barelli, questo lavoro mancava ed era necessario: attraverso una sorta di mappa geografica di Milano, della diocesi ambrosiana e della Lombardia, luoghi significativi della vita di Ida Barelli, l'autore ne ripercorre le tappe biografiche, con approfondimenti di natura relazionale, spirituale, psicologica. Un libro che contribuisce alla conoscenza della vita della beata, mostrandone gli evidenti caratteri di "ambrosianità". Una milanese al servizio di opere di carattere educativo, sociale e civile, e al contempo dedita alla missione evangelizzatrice della Chiesa universale.
Nel 1950 comincia la sua esperienza di predicazione alla radio, con Radio Vaticana e con la RAI. Dal gennaio 1955 inizia la sua intensa e appassionata attività di apostolato televisivo (che durerà 17 anni), inventando e conducendo tre rubriche "La Posta di Padre Mariano", "In famiglia" (dal 1958) e "Chi è Gesù?" (dal 1959). Con la sua simpatia, la sua schiettezza e serenità, la sua saggezza e spiritualità profonda guadagna presto una grandissima popolarità, lasciando nel cuore degli italiani un ricordo indelebile. Alla fine del 1971 gli viene diagnosticato un male incurabile. Muore il 27 marzo 1972. Papa Benedetto XVI lo dichiara Venerabile il 15 marzo 2008.
Maria Pasqualina Luciani nasce a Montegranaro (FM) il 2 maggio 1920. Trasferitasi nel 1927 con la famiglia a Morrovalle, durante la giovinezza comincia a maturare nel suo cuore il desiderio di consacrarsi al Signore. Il 4 giugno 1945 entra nel monastero delle Passioniste di Ripatransone. Il 22 agosto dell'anno successivo veste l'abito passionista e assume il nome di Maria Addolorata del Sacro Costato. Il 15 novembre 1947 emette la professione religiosa. Cominciano a manifestarsi vari problemi di salute. A settembre del 1950 viene ricoverata all'ospedale di Macerata. Rientrata in monastero, il 30 novembre emette la professione perpetua. A giugno dell'anno dopo deve passare un altro periodo di degenza in ospedale lasciando a malincuore l'amata clausura. Ritorna in monastero a ottobre, per poi ricoverarsi ancora a dicembre all'ospedale di Ripatransone. A luglio del 1952 continua il calvario: malata di tbc lascia per sempre il monastero ed è portata prima al sanatorio di Groppino (BG); qualche giorno dopo all'Ospedale Maggiore di Bergamo; infine, il 31 marzo 1954, è trasferita al sanatorio di Teramo, dove muore il 23 luglio. L'8 novembre 2018 è dichiarata Venerabile da Papa Francesco.
Caterina è una giovane donna di poco più di trent'anni, con una vita ricca e piena. È laureata in medicina e innamorata del suo Jonata, con la quale ha una figlia. Pochi giorni dopo il matrimonio scopre di essere nuovamente incinta, ma giunge anche come un macigno il risultato delle analisi sul nodulo al seno: una forma tumorale estesa e molto aggressiva. Le viene proposto di interrompere la gravidanza per sottoporsi a cicli di chemio e radio terapia, ma Cate rifiuta, non vuole perdere il suo bambino e si affida alle cure e ad una prima operazione dello IEO (Istituto Europeo Oncologico) di Milano. Il 12 Febbraio 2013 nasce Giacomo e poco dopo Cate viene dichiarata guarita. Dopo qualche anno il tumore si ripresenta in forma più aggressiva. Jonata e Cate organizzano molti pellegrinaggi a Lourdes e a Medjugorje coinvolgendo altri ammalati e le loro famiglie. La sua forza diviene per tutti un esempio su come affrontare la malattia, con letizia e certezza di un bene grande: l'Amore di Dio. L'8 febbraio 2019 Caterina abbandona questa terra. Il giorno del suo funerale, la Basilica della Santissima Annunziata di Firenze è gremita di familiari, amici, conoscenti. La sua figura, continua a vivere nell'associazione nata suo nome ed è un punto di riferimento per migliaia di persone in tutta Italia e non solo.
Questo libro è stato scritto da due genitori che, rifiutando l'aborto, si sono lasciati sorprendere dal dono della Vita, anche se imperfetta o con la data di scadenza. È la storia del loro figlio Michele, al quale, nel grembo, sono state diagnosticate patologie molto probabilmente incompatibili con la sopravvivenza. Insieme alla loro famiglia, hanno deciso di accompagnarlo con gioia per tutto il tempo loro donato, fino a riconsegnarlo nelle braccia del Padre, 5 ore e 13 minuti dopo la sua nascita. Michele ha potuto essere parte viva della sua famiglia e il vero dono si è rivelato essere la sua presenza, che ha diffuso intorno a sé una grande luce. In principio si trattava di un diario, tenuto dalla mamma per il piccolo appena formato nella pancia. Alcune pagine sono state, quindi, testimoni fedeli dell'evoluzione della gravidanza e delle settimane successive al parto. In un secondo momento, è stata aggiunta dal papà una parte più narrativa e introspettiva, nata dal bisogno di raccontare e di testimoniare quanto il loro sì alla vita si sia rivelato l'inizio di un'esperienza d'incontro profondo con la Grazia di Dio. Infine sono state intrecciate insieme le parti, per creare una storia che è un frammento di vita, ma che, da quei nove mesi, porta in sé molto di più.
Ricordare le origini è riportare al cuore il carisma che ancora scorre cristallino nella vita della Chiesa, perché lo Spirito Santo è eterna novità; è un ripartire dall'inizio per tornare a seguire il Maestro sulla via della santità. L'intento di queste pagine non è solo un "far ritorno al passato", ma un ridestare, mediante il carisma di "questa donna forte" un'attenzione particolare ai bisogni dei poveri di oggi. "Madre Miradio può testimoniare agli uomini di ogni condizione che la carità non conosce confini". "[...] con la sua testimonianza di vita, continua a parlare alle sue suore, alle quali ricorda la fondamentale importanza della preghiera e la fiducia nella Provvidenza, senza lasciarsi sopraffare dalla disperazione, dallo sconforto, dal timore. La sua testimonianza di vita esorta le suore a non adagiarsi nelle sicurezze delle posizioni acquisite, ma le spinge piuttosto a lasciarsi trasportare, in obbedienza alla Chiesa, in quei contesti dove più forte risuona il grido del povero". Oggi "presentare Madre Miradio quale modello di vita cristiana, infatti, [...] può aiutare l'uomo di oggi, qualunque sia il suo stato di vita e la sua condizione sociale, a camminare più speditamente sull'impegnativo, ma affascinante sentiero delle virtù cristiane".
«Tutti dovranno conoscere la mia storia». È questa la consegna che Manuel Foderà ha lasciato a sua mamma Enza, poco prima di spiccare il volo per il Cielo a soli 9 anni. Aggredito da un tumore a soli 4 anni, ha affrontato la battaglia quotidiana con il coraggio di un "piccolo guerriero della Luce", come si definiva per sottolineare il suo desiderio di dare una mano all'amico Gesù a sciogliere "i cuori induriti".
Trasmettere alle generazioni future il pensiero e le opere del vescovo don Tonino Bello, padre dei poveri e profeta di pace: è lo scopo di questo testo. La selezione degli argomenti e dei testi di riferimento risponde ad una logica narrativa. L'autore, che ha conosciuto mons. Bello, ha scelto il genere del racconto per illustrare i temi generativi del pensiero di questo grande vescovo del sud, che ha saputo parlare all'Italia intera e non solo: la centralità di Cristo, la difesa della dignità dell'uomo, la scelta degli ultimi, la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. La parola di don Tonino ci giunge ancora fresca, attuale, esigente e provocante: il "vescovo fatto popolo" parla ancora, con parresia evangelica, agli uomini del terzo millennio.
Nunca mas! Mai più sequestri, assassinii, violenze, massacri, torture, desaparecidos! Nel Guatemala della seconda metà del Novecento, oppresso da feroci dittature militari, la voce del vescovo Juan Gerardi si è levata alta e forte a chiedere verità e giustizia per le migliaia di vittime della repressione e della violazione dei diritti umani. Divenuta scomoda per il potere politico, militare ed economico che dominava nel paese, è stata messa a tacere per sempre. Ma la testimonianza di questo vescovo martire, ancora poco noto in Italia, continua oggi a interpellarci e a indicarci la strada per un altro mondo possibile, dove finalmente, come afferma il testo biblico, “sia osservato il diritto e praticata la giustizia. Anselmo Palini nei suoi libri ha approfondito in particolare i temi della pace, dell'obiezione di coscienza, dei diritti umani e, più recentemente, le problematiche connesse con i totalitarismi e le dittature del XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi dittatoriali. Con Ave ha pubblicato:Testimoni della coscienza (2005); Voci di pace e di libertà (2007); Primo Mazzolari. in cammino sulle strade degli uomini (2012): Più forti delle armi. Dietrich Bonhoeffer, Edith Stein, Jerzy Popieluszko (2018); Primo Mazzolari. Un uomo libero {rist.
2019}; Oscar Romero. “Ho udito il grido del mio popolo” (rist. 2020); Pierluigi Murgioni.
“Dalla mia cella posso vedere i! mare” (rist. 2020): Marianella Garcia Villas (rist. 2020): Teresio Olivelli. Ribelle per amore (rist. 2020): Don Pierino Ferrari. “Vestito di terra, fasciato di cielo" (2020): Hélder Camara. “Il clamore dei poveri è la voce di Dio"(2020).
Un viaggio di scoperta da nord a sud che attraversa l'Italia raccontandone i volti e le storie di chi ogni giorno la abita. Parole ed immagini in una sintesi unica, in un racconto sinergico e appassionato. Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento. Venti di periferia racconta le storie di chi non ha mai smesso di credere che un altro mondo sia possibile.
La biografia, la testimonianza spirituale e i contenuti pastorali della breve ma significativa esistenza di Carlo Acutis, un Santo dei nostri giorni. Un libro ricco di fotografie inedite, impreziosito dai contributi della mamma Antonia Salzano, che riprende e amplia la Mostra itinerante sul giovane Beato, promossa dalla Fondazione OasiApp, in questi mesi esposta in numerose parti d'Italia.
In queste note biografiche vedrete una donna eccezionale, importantissima per la Chiesa, innamorata di Cristo, della Scrittura e dell'Eucaristia. Aveva chiara coscienza del fatto che la missione che Dio le aveva dato era appoggiarmi, difendermi e correggermi per il bene del Cammino Neocatecumenale. Rendo grazie a Dio per Carmen, che mi ha sempre detto la verità, costantemente. Era una donna profonda, autentica e libera nella sua relazione con tutti. Era molto intelligente. Amava Cristo e la Chiesa e il Papa al di sopra di tutto... Crediamo che Carmen è con il Signore, è già nella festa. Queste note biografiche non sono solo per i fratelli del Cammino, bensì per tutta la Chiesa, per far conoscere una donna straordinaria, che ha vissuto la fede in grado eroico. Carmen Hernández! (Dalla Prefazione di Kiko Argüello).