Questo libro vuole indurci a riscoprire la lode in tutte le sue forme: individuale, corale, ispirata, individuale ispirata, partecipata ispirata, ecc. Il cammino di lode e di adorazione ci ricorda che se Dio è nella tempesta, quella tempesta ha un senso e non è affatto un ostacolo. Dio vede più lontano di quanto riusciamo a vedere noi. L’eterna gioia che siamo chiamati a vivere già ora non sta nella capacità di spiegare tutto quello che ci accade, di avere risposte a tutte le domande della vita o di risolvere tutti i problemi con immediatezza, ma nell’abbandono filiale a Dio, con il quale lo lodiamo per tutto quello che ci succede. Non lamentiamoci allora, ma ringraziamo Dio per tutto ciò che ci dona e che viviamo. Nelle nostre mani c’è una Parola che vive, nel nostro cuore una speranza che pulsa: usiamo quei versetti che ci danno coraggio e ci ricordano che Dio non ci lascerà mai soli nella tempesta.
Note sull'autore
Francesco Maria Marino OP è un sacerdote dell’Ordine dei Predicatori. Attualmente è rettore della Basilica-Santuario “Madonna della Coltura” in Parabita (LE). È dottore in Scienze Ecclesiastiche Orientali presso la Facoltà Teologica Pugliese. Ha al suo attivo numerosi articoli inerenti l’Oriente cristiano e l’ecumenismo e saggi sulla formazione. Già formatore, è laureando in psicologia. Tra le sue pubblicazioni: Aquile per un giorno solo. Meditazioni sulla preghiera in compagnia dei mistici (Tau 2017); Passaggio a Dalmanutà. Saggio di discernimento vocazionale per una Chiesa in uscita (Tau 2017); con Fernando Parrotto Rizzello ha scritto È amore. Uomo e donna a immagine e somiglianza di Dio (Tau 2018). Con le Edizioni Segno ha già pubblicato Una vita al rovescio. Luisa Piccarreta: terziaria domenicana (2018).
Il diavolo sale in Paradiso, deciso a riprendersi l'umanità utilizzando un nuovo formidabile strumento: il processo. Possibile? Composto nel XIV secolo, tramandato come opera giuridica falsamente attribuita a Bartolo da Sassoferrato, il "Processus Satane" è un processo simulato, in forma di dialogo, fra il diavolo, Cristo e la Madonna. Bollato come opera minore e pressoché ignorato dalla storiografia, il testo costituisce in realtà uno straordinario esempio di sincretismo culturale: il linguaggio della teologia serve al diritto come fonte di legittimazione, e di contro la costruzione escatologica e la stessa teoria della Salvezza sono impiantate su una struttura giuridica. In questa prospettiva, il "Processus Satane" viene qui riproposto come punto di osservazione ideale per cogliere le interazioni di una cultura poliedrica e complessa, insieme di teatro e di letteratura, di diritto e di teologia, di scuola e di piazza.
In quest'ultimo libro fra Benigno, con la passione che lo contraddistingue e con una trattazione chiara ed esaustiva,-si rivolge agli uomini di scienza che non credono nell'esistenza del diavolo e delle possessioni diaboliche.
Forte della vasta esperienza maturata nei venticinque anni di attività esorcistica, ci presenta nei dettagli e con dovizia di particolari alcuni dei casi più eclatanti di possessione diabolica che ha trattato e risolto con successo e li sottopone all'attenzione degli uomini di scienza, con l'obiettivo di avviare un dialogo tra scienza e fede. Professoressa Aurora Buscemi
A scrivere e ad interpellare "gli uomini di scienza che non credono quelli che credono" è un uomo di fede, fra Benigno, frate francescano, filosofo, teologo e, da oltre un quarto di secolo, esorcista che dedica le sue attività e le sue energie ad un vasto campionario di uomini donne sofferenti alla ricerca di una ragione del loro dolore e alla ricerca soprattutto di un sollievo.
Questo uomo di fede interpella i lettori "uomini di scienza" seguendo un metodo empirico: ci introduce direttamente in questo mondo particolare presentandoci i fatti e dando voce ai posseduti e e ai loro familiari, così il libro si intesse di numerose cronache e testimonianze di storie vissute. Dottoressa Lina Scro.
Lo scrittore Andrea Camilleri in un'intervista di Enzo Biagi disse che i siciliani hanno "la voglia di capire gli altri". Credo che fra Benigno, come ogni buon esorcista della sua regione e e del resto dell'Italia, faccia propria questa aspirazione sia verso gli afflitti che cercano un ascolto e una benedizione sia nei confronti di tutti quegli esponenti del mondo scientifico che, credenti O meno, non prendono in considerazione problemi spirituali, compresi quelli di natura diabolica. E lo vuole fare attraverso queste pagine in dialogo. Dottor Alberto Castaldini
Il diavolo e le opere del diavolo sembrano ritornati tra i grandi inamovibili temi della nostra cultura, trovano posto crescente nei media, ricorrono con frequenza nel magistero pontificio. Preceduti da un'introduzione di Salvatore Pricoco, che riflette su questa nuova ondata di 'satanismo', e seguiti da una silloge iconografica di Franca Ela Consolino, i 10 saggi raccolti nel presente volume (di cui sono autori, nell'ordine, Roberto Osculati, Eugenio Corsini, Claudio Moreschini, Adele Monaci Castagno, Giovanni Filoramo, Giulio Guidorizzi, Ramón Teja, Teresa Sardella, Sofia Boesch Gajano, Enrico V. Maltese) cercano le antiche radici dei 'miti' diabolici, dai Vangeli a Psello, dotto bizantino dell'XI secolo). Essi disegnano il formarsi e il crescere, prima dell'età imperiale e nel cristianesimo nascente, poi nei secoli della tarda antichità e dell'alto medioevo, in Oriente come in Occidente, di dottrine e credenze demonologiche che influenzarono in modo sempre più importante la vita pubblica, la comunità ecclesiastica, il vissuto quotidiano. E aprirono la strada alle vicende spaventose dell'Inquisizione e dei suoi processi.
La ricerca che è alla base delle pagine che seguono è stata condotta in modo razionale, senza l'enfasi della «passione» per le proprie tradizioni, ma con osservazione accurata e equilibrio metodologico. La connessione tra Torino e un mondo dell'occulto ha trasformato la città in un'icona certamente poco edificante, ma divenuta, malgrado l'effettiva realtà dei fatti, uno stereotipo. Si aggiunga che, secondo una credenza molto radicata, la nostra città, con Lione e Praga, costituirebbe uno dei vertici del triangolo nero d'Europa. Prefazione di Mariano Tomatis.
Il diavolo può sfoggiare le corna, la coda e le ali, fattezze bestiali, orrifiche o mostruose; ma può anche mostrarsi umanizzato e sensuale, prestante e vigoroso. Può essere enorme come minuto, villoso come glabro, terribile o burlone, ignudo o ben abbigliato. Non esiste un’unica forma, ve ne sono tante; non una sola figura ma migliaia da mettere in fila, da comprendere e giustificare in base alle fonti testuali, alle leggende, agli eventi di cui il demonio rappresenta gli esiti drammatici e nei quali riesce ogni volta a impersonare il nemico di turno, adottando la maschera opportuna. Pur operando un'inevitabile selezione fra le innumerevoli testimonianze figurative, il volume analizza l'evoluzione dell'immagine demoniaca dalle prime attestazioni nella Tarda Antichità fino ai giorni nostri, individuandone via via le strategiche mutazioni, le eventuali novità, le possibili motivazioni storiche.
Il percorso proposto possiede una caratteristica di fondo non comune: il sapere teologico e l'esperienza personale animano in modo serio e organico la riflessione sulla vita mistica che deve caratterizzare il presbitero esorcista. Emerge chiaramente che chi scrive non propone solamente dei lineamenti teologici e spirituali astratti, ma unisce in modo sublime il sapere teologico all'esperienza personale di esorcista. (dalla Postfazione)
Nella riflessione demonologica di padre Amorth l'esorcismo è autentica esperienza di Dio e la conoscenza del demoniaco è fondamentale sia per la comprensione della redenzione che per mettere in guardia il credente davanti all'influsso nefasto del nemico dell'umanità. Padre Amorth ha vissuto la sua lotta contro il diavolo anche esercitando l'apostolato dell'edizione cioè la spiritualità dei paolini, comunicatori e scrittori che diffondono il Vangelo attraverso i mezzi di comunicazione. Dai suoi scritti emerge la vita mistica di un esorcista che ha dedicato gran parte della sua vita a lenire le sofferenze dei tribolati da Satana. Prefazioni di Giacomo Cirulli e di Francesco Asti.
Milioni di persone si danno allo «spiritismo» per rimanere in contatto con un caro deceduto, cercando in buona fede un conforto al proprio dolore, oppure per gioco, affidandosi al mondo dell’occulto con superficialità. In ogni caso si tratta di gente che crede di avvicinarsi all’aldilà, ma di fatto si allontana da Dio.
Questo libro, scritto da un noto esorcista, offre la prova dell’assoluta falsità delle pratiche spiritiche (dalla scrittura automatica al pendolino) che tentano di evocare i morti per interrogarli. Non è un saggio teologico per addetti ai lavori, ma un racconto di esperienze sul campo che vuole far luce su un argomento attuale, attraverso i riferimenti alla Bibbia e alla dottrina della Chiesa. Un testo serio per chi desidera approfondire il tema, utile per chi non vuole farsi ingannare, indispensabile per chi purtroppo è già caduto in trappola.
Biografia dell'autore
Francesco Bamonte, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, sacerdote dal 1990, è esorcista nella diocesi in cui opera. Sin dai primi anni del suo sacerdozio si è dedicato per mezzo dell’ascolto, del consiglio, dell’incoraggiamento e dell’accompagnamento nella preghiera, all’aiuto delle persone cadute vittime degli operatori dell’occultismo o danneggiate da pratiche magiche e sataniche di varia natura. Dal 2005 è uno dei docenti del corso «Esorcismo e preghiera di liberazione», promosso all’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum» in Roma. Il 19 luglio 2012 è stato eletto nuovo presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti concludendo il suo mandato il 28 settembre 2023. Su richiesta di Vescovi di varie diocesi italiane ed estere, da alcuni anni offre relazioni di carattere formativo per i seminaristi e i sacerdoti riguardo il ministero dell’esorcismo, la specifica pastorale degli esorcismi e i problemi pastorali derivanti dalla diffusione nella società delle varie forme di occultismo. Con Àncora ha pubblicato: Cosa fare con questi maghi?
«Su questo santo era già stato detto tutto (anche se pochi lo conoscono a fondo). Così, ho deciso di fare una "autobiografia", facendo parlare il santo in prima persona. Ed evidenziando quel che di lui nessuno conosce: la demonomachia, per esempio (le sue lotte col demonio). Di questo "santo dei miracoli" in genere si pensa che sia bravo a far ritrovare le cose perdute. Ma non si spiega perché, dopo la Madonna, è quello che ha il maggior numero di luoghi e città intitolati al suo nome. Non c'è chiesa che non abbia una sua immagine. Nessuno conosce le sue lotte contro gli eretici catari, né il fatto che sia stato lui a convincere san Francesco a permettere lo studio ai francescani. Lo sapevate che è anche Dottore della Chiesa? Nemmeno si conosce la sua personale crociata contro l'islam. Il risultato è un libro che si legge come una fiction, perché i colpi di scena non mancano. Ma è tutto vero.» (Rino Cammilleri)