Il cristianesimo si distingue dalle altre religioni per la sua fede nel Dio uno che esiste in tre persone: Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Nonostante il suo carattere fondamentale e centrale per il cristianesimo, ci sono stati periodi nei quali la dottrina della Trinità sembrava quasi lasciata nell'oblio. Il XX secolo ha portato nella teologia cristiana un risveglio trinitario. I grandi teologi come, tra gli altri, K. Rahner, H.U. von Balthasar, R. Panikkar, S. Bulgakov, J. Zizoulas, ma anche i grandi mistici come F. Kowalska, ci hanno offerto non soltanto uno sguardo rinnovato ed appassionato alla Trinità, ma anche una visione dell'impatto religioso, esistenziale, spirituale, culturale e sociale della fede trinitaria. Infatti, il mistero trinitario, anche se sorpassa la ragione umana, risponde alle questioni che pone la ragione, e non soltanto non offusca l'idea dell'Assoluto, ma la rende possibile e comprensibile.
"La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Alla domanda di Gesù circa la sua identità molti, nel corso dei secoli, hanno cercato di dare una risposta. Senza voler affatto negare l'utilità delle ricerche storiche che hanno cercato di rispondere alla domanda "Chi è Gesù?", il presente lavoro traccia un identikit minuzioso e completo del Signore attingendo soltanto ai testi evangelici con una accettazione, per così dire, "ingenua" ma in piena sintonia con lo spirito dei Vangeli. Una prospettiva nuova capace di dare più viva consapevolezza di ciò che si conosce sul Signore, sottolineandone soprattutto la ricchezza dei rapporti umani e degli insegnamenti.
Il linguaggio è la dimensione umana che, se da una parte ci accomuna, dall'altra vive di aspetti personali che solo uno sguardo, una mente e un cuore allenati possono percepire come l'eccedenza di un dono gratuito che invita ad una scelta libera e responsabile. Investigare le fattive possibilità della lingua dell'uomo per dire la fede, allora, non è semplice esercizio accademico, ma alveo fecondo di ricerca per una teologia che desideri rivendicare l'ordinamento della salvezza all'uomo di sempre.
C'è un umano comune che renda possibile il dialogo, l'incontro, il confronto, attraverso e oltre gli scontri, le contrapposizioni, le incomprensioni, le chiusure, le ingiustizie, le supremazie e gli assoggettamenti? Quale ruolo possono giocare le religioni e in particolare i cristiani in questo contesto paradossalmente così frammentato e interconnesso? Come possiamo affrontare questi grandi interrogativi, a partire dalle nostre società occidentali, in un modo che sia virtuoso e fecondo?
Il lavoro è una parte essenziale della vita quotidiana della gente. Il presente volume vuole offrire alcune piste di riflessione, nell'ambito della teologia morale sociale, che toccano l'attività lavorativa di oggi. Lo scopo è quello di portare la buona novella al mondo lavorativo odierno attraverso la proposta dell'esercizio virtuoso, valorizzando il senso della creatività, dello sforzo, della fatica e della dimensione intransitiva che agisce nell'uomo durante il suo lavoro e lo distingue dall'operare della macchina sapiens, manifestando in tal modo l'indispensabile dignità dell'uomo-lavoratore.
Il confronto con il pensiero filosofico non è un lusso per la teologia, ma una questione di fedeltà al principio cristologico della fede, che convoca l'umano non come spettatore dell'iniziativa di Dio, ma come attore condeterminante. L'idea direttrice dei saggi che compongono questo fascicolo, pensato come omaggio al Prof. Angelo Bertuletti, consiste nel superamento della concezione separata del Principio, perché il «mistero dell'Unico» è segnato a livello essenziale dalla relazione.
Stiamo assistendo a una messa in discussione sistematica e globale della proposta morale tradizionale; eppure, l'uomo di oggi non ha smesso di interrogarsi sul bene da fare e il male da evitare, in particolare non vole sapere cosa fare ma perché. Il Concilio Vaticano II aveva già dato un nome a questo perché proponendo la vita morale non come insieme di regole da osservare ma come Un fruttificare nella carità. Concretamente cosa significa? L'attenzione alla concretezza è uno dei tratti peculiari di Sant'Alfonso Maria de Liguori, questo studio ricostruisce il suo pensiero esplicitando in che senso per lui a vita del credente è portare frutti di carità.
Recentemente Papa Francesco, in più di un'occasione, ha espresso stima per la persona e il pensiero di sant'Alfonso. Ecco perché è interessante mettere in dialogo i punti centrali del pensiero alfonsiano con il magister morale di Papa Francesco, un santo partenopeo e un pontefice venuto "quasi dalla fine del mondo", avranno qualcosa in comune?
Il libro propone un'analisi teologico-spirituale della vita consacrata, contestualizzandola nell'attuale momento ecclesiale segnato dalla sinodalità. Composto da dieci studi di teologhe e teologi impegnati in un dialogo serio ed edificante, il volume si articola in due parti.
La prima parte esplora il legame tra ¡l mistero trinitario e la vita consacrata, avvalendosi di autori della teologia post-conciliare, per arricchire la comprensione dell'esperienza umana e spirituale dei consacrati nell'ambito sinodale. La seconda parte affronta criticamente alcune sfide attuali che interpellano la vita consacrata nel contesto ecclesiale contemporaneo, come la comprensione dei consigli evangelici e il rapporto tra gli stati di vita nella Chiesa.
Che motivo c'è di celebrare se ciò che conta per i cristiani è comportarsi bene? Che senso ha compiere riti o, peggio, sprecare tempo e risorse per la liturgia se ciò che conta è la carità? Come si può giustificare la liturgia, in particolare le sue feste, con le sue pretese, a fronte delle necessità dei poveri? Il discredito della liturgia fa eco alla domanda posta a Gesù. Questo studio tenta una risposta attraverso la dinamica antropologica estremamente attuale del dono: il dono può essere la categoria antropologica e teologica che motiva la celebrazione liturgica evitando di ridurla all'osservanza di una mera regola, riscoprendone il senso.
Lo studio procede dal piano speculativo al piano pastorale. Come il dono, anche ¡l rito se smisurato può generare imbarazzo se banalizzato può scadere nell'insignificanza: Questo libro cerca i criteri per una celebrazione nella quale sia possible gustare il Dono di Dio e nella quale la Chiesa possa "riceversi" come donata.
Attraverso queste pagine, che accompagnano l'omonima Mostra itinerante, ripercorriamo insieme i momenti in cui Maria, Madre di Gesù, ha rivelato la sua identità, regalandoci la possibilità di imprimerla in un oggetto così piccolo e semplice come una medaglia che, nel tempo, ha protetto, guarito e convertito un numero inestimabile di cuori e sofferenti.
Oggi più che mai il Cattolicesimo deve cambiare il linguaggio tramite cui dialoga con le scienze, e lo deve fare sull'unico terreno in comune, la filosofia. Questa è l'audace operazione che l'autore - filosofo, non teologo - chiama "Fantateologia". Queste otto lezioni vogliono scuotere le coscienze di cattolici e non, perché tutti torniamo a cercare un equilibrio esistenziale e sociale nella ricerca comune della Verità. Due i nodi centrali: argomentare l'esistenza di Dio e la dottrina della creazione in sereno dialogo con la fisica moderna e la teoria darwiniana dell'evoluzione.
Il Cristo nascente dimora in ogni interiorità umana. Ci sono semi di divinità disseminati ovunque. Gesù di Nazaret venne a svegliarci e da allora sta albeggiando, nonostante il nostro intorpidimento.