Contiene: Racconti di un pellegrino russo; La preghiera (Origene); I Padri del deserto; Gesù prega e insegna a pregare. Non è possibile analizzare razionalmente la Bibbia, ma è necessario accostarsi ad essa con grande reverenza ed umiltà; la Parola di Dio deve essere ascoltata con umile gratitudine e riconoscenza perché, attraverso di essa, Dio chiama l'uomo ad entrare in una relazione personale con Lui. Nella fede l'uomo riconosce ed accetta questa chiamata e risponde ad essa con la Preghiera.
Questo è il mistero della preghiera: la varietà di parole, espressioni, posture e silenzi con cui noi e Dio restiamo in un dialogo d'amore fondato sul rispetto della reciproca libertà. Un dialogo tanto misterioso per chi crede di non averne mai fatto esperienza, quanto familiare per chi ha già imparato a immergersi in esso con la spontaneità del cuore. Le pagine di questo libro vogliono essere un umile e utile strumento di iniziazione a un'arte di cui oggi, forse più che in altri tempi, si avverte una profonda nostalgia e un rinnovato interesse. Quando è compresa e vissuta per ciò che deve essere, la preghiera è l'ultima libertà di cui il cuore umano ha desiderio. Fermarci e prendere del tempo per sintonizzarci con il senso più profondo della nostra vita è il gesto più libero e necessario che possiamo compiere. La preghiera è l'unica cosa di cui c'è veramente bisogno, ma non può che essere un'esperienza assolutamente gratuita, libera da qualsiasi costrizione. La parte più bella della vita, a cui nessuno può costringerci, da cui nessuno ci può separare.
Sussidio per la preghiera di ragazzi, giovani e famiglie per vivere il cammino verso la Pasqua. Per ogni giorno vengono proposti: un testo del Vangelo tratto dalla Liturgia (Anno B); una breve riflessione per attualizzare la Parola del Signore; una preghiera, per rinnovare la vita; un'immagine evocativa del tema.
Gli antichi dicevano che pregare è respirare. L'anima che non prega avvizzisce e muore. Che cos'è la preghiera? Per chi dobbiamo pregare? E perché? E poi, come? In questo ricco breviario spirituale sono raccolte le più antiche preghiere della tradizione biblica e cristiana. Un libro, che può diventare un prezioso compagno di viaggio, a cui attingere parole per ogni tempo e ogni occasione. Un vademecum per imparare a stare in compagnia dell'Altissimo attingendo alla sapienza dei Padri della Chiesa e dei Santi di ogni tempo.
Ispirato all'opera omonima di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, il libro è un manuale di preghiera che raccoglie testi di celebrazioni liturgiche, pratiche di pietà, riflessioni e meditazioni. Nell'insieme le preghiere sono suddivise e raggruppate secondo tre criteri principali: a) i momenti della giornata; b) i sacramenti; c) le devozioni dell'anno liturgico. Il libro intende essere uno strumento di preghiera, un aiuto a intensificare i rapporti personali con Dio, a coltivare la vita spirituale anche dopo e oltre la partecipazione alla celebrazione liturgica. Questa edizione è a caratteri grandi per facilitare la lettura ed è aggiornata secondo il nuovo Messale 2020.
Questo libro, che ospita 365 brevi invocazioni allo Spirito Santo, non è un trattato sulla terza persona della SS. Trinità, per cui non lo si può leggere tutto d'un fiato: si tratta invece di preghiere, semplici ma potenti, che toccano il vasto campo di quasi tutti gli ambiti e le dimensioni della nostra vita. Messe a disposizione del lettore, queste preghiere hanno lo scopo di diventare uno strumento di benedizione per lui: impregnando profondamente la sua anima, gli consentiranno di immergersi soavemente nella divina presenza dello Spirito Santo e lo aiuteranno ad approfondire progressivamente l'intimità e l'amicizia con il Divino Ospite. In questo modo, egli capirà che le parole di Gesù, riferite nel Vangelo di Giovanni, sono rivolte anche a lui personalmente: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi» (Gv 15,15).
Un piccolo sussidio per aiutare i fedeli a riscoprire un particolare tipo di preghiera, quella notturna. Quanti non riescono a dormire di notte a causa dell'insonnia, o quanti vengono assaliti da pensieri, preoccupazioni e paure? La preghiera notturna ha un profondo significato simbolico. Non si tratta, infatti, solo di una notte nel senso temporale del termine: è il mondo che sta attraversando una profonda notte, un momento che implora la venuta del Signore. Dunque, insieme alle vergini che vegliano con le lanterne accese e nella notte nel Getsemani: attendiamo il Signore pregando incessantemente.
Shebitho si potrebbe tradurre come “settenario”, oppure “(preghiere) per le sette ore”, o ancora “(ufficiatura) settenaria”. In questa raccolta di preghiere, tradotte dall’autore, si trovano testi belli e intensi, che offrono un esempio di come un cristiano siriaco scandisce con la preghiera la sua giornata quotidiana.
Suppliche e lodi si alternano alle più disarmate e disarmanti confessioni, sulla bocca di santi, di monaci più o meno noti, nonché di anonimi. Sono testi profondi sul piano religioso e umano, di cui possiamo cogliere tutta la forza spirituale.
P. Manuel Nin, vescovo titolare di Carcabia ed esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia, è professore di Liturgie Orientali e Patrologia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, al Pontificio Istituto Orientale e alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma.
Nessuno saprà mai con certezza quanti rosari completi (all'epoca di 15 poste, oggi 20 per volontà di san Giovanni Paolo II) recitasse al giorno padre Pio. Padre Pio attribuiva grande importanza alla recita del santo Rosario per il suo valore teologale; definiva, infatti, questa preghiera: «La sintesi della nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l'esplosione della nostra carità». Il sussidio vuole aiutare, attraverso la recita del Rosario e le brevi riflessioni di san Pio da Pietrelcina, tratte dal suo Epistolario, a contemplare il volto di Gesù, nostro Salvatore, e alimentare nei cuori la fiducia e l'amore in Maria che per lui era: «La strada che a vita conduce», «la via per giungere al termine», «strada e via che lo conduce alla salvezza».