La straordinaria testimonianza del colloquio tra un padre e un figlio, oltre i limiti della morte. Una storia avvincente di dolore, di fede e di speranza, un annuncio rivolto al mondo: esiste l'aldilà.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: “Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al Giorno Sacro del Mio Ritorno, per annunciarMi, per glorificarMi e, in seguito, per servire da Testimonianza alle Mie Verità per i secoli futuri”.
Da più di 25 anni Luz de María de Bonilla riceve messaggi da Nostro Signore Gesù e dalla Nostra Santissima Madre Maria con insegnamenti, profezie e avvertimenti a proposito di avvenimenti drammatici per l’umanità, molti dei quali si sono puntualmente verificati. In ogni appello divino prevalgono l’amore e la misericordia, ma c’è spazio anche per la giustizia divina, annunciando e denunciando l’imminenza della purificazione, frutto della disobbedienza dell’uomo e della cattiva gestione del progresso in tutti i campi, che hanno trasformato l’uomo nel flagello di se stesso. Cristo ha anticipato a Luz la persecuzione, l’ingiustizia, la diffamazione e le calunnie alle quali si vedrà sottoposta da parte di coloro che non accettano questi appelli, ma nonostante ciò continua la sua missione seguendo la volontà del Signore.
Due straordinarie testimonianze di persone che hanno visto il Paradiso: il dottor Collet viene “rapito dalla gloria di Dio” insieme ad altre 250 persone di una missione in Brasile, mentre la vita di un ateo cambia dopo la visione della Gerusalemme celeste e di cosa accadrà negli ultimi tempi.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, nostro signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
“In omnibus operibus tuis, memorare novissima tua, et in aeternum non peccabis” (Siracide 7,40). I “novissimi”, cioè le cose ultime, che nella teologia cristiana vengono indicati in morte, giudizio, inferno e paradiso. La meditazione assidua di tali realtà permette non solo di non lasciarsi affascinare e assorbire oltre misura dalle cose penultime (le realtà del mondo presente), garantendo quindi un maggiore equilibrio nella conduzione dell’esistenza umana, ma orienta verso un futuro assoluto, che sta sempre al di là di ogni momento della storia del singolo e del mondo. Soltanto se diretta verso qualcosa e non verso il nulla, la vita umana, breve o lunga che sia, è vera- mente vita e non illusione. Come non accostare alla saggezza del Siracide un pensiero tratto da Le ultime lettere di Jacopo Ortis: “se gli uomini si conducesse- ro sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente”? Ci troviamo di fronte ad un problema cruciale dell’uomo in quanto tale, che resta identico anche nel variare dei contesti socio-culturali.
Molti si lamentano perché Dio non si manifesta dall'alto dei Cieli, ma in realtà non è che Dio taccia, spesso siamo noi a essere, o voler essere, sordi e ciechi. In effetti, la vita di ciascuno di noi è costellata di quelle che chiamiamo "coincidenze" e che, in verità, sono spesso segni - che occorre riconoscere - della presenza di un Dio che veglia sulle sue creature. Ciascuno, poi, ha vissuto eventi per i quali dovremmo parlare di "piccoli miracoli" o, almeno, di "misteri", ma che poi dimentichiamo, dopo un primo momento di sorpresa. In realtà, nonostante ogni progresso della scienza, siamo immersi nell'enigma e ben poco sappiamo davvero su noi stessi e sul nostro destino. In questo libro, Vittorio Messori ha il coraggio di uscire allo scoperto e racconta i suoi "misteri quotidiani", i "segni" misteriosi da lui vissuti, alcuni dei quali davvero impressionanti. A differenza di molti, però, Messori ha compreso che questi eventi non sono altro che cenni dal Cielo che vanno riconosciuti senza timore di essere scambiati per visionari.
A quarant’anni di distanza da Il cristiano davanti alla morte, dedicato a quello che accade di fronte alla morte a cristiani ed esseri umani in generale, il teologo Paolo Ricca affronta – anche attraverso un ampio excusus storico-teorico –, il tema ulteriore della possibile esistenza di un aldilà e di una vita futura, oltre la morte.
«Ha senso parlare dell’aldilà, sapendo di non saperne nulla? Fin dall’antichità più remota sono state formulate sull’argomento molte teorie, tutte ipotetiche, alcune, forse, più plausibili, altre meno, che meritano di essere conosciute prima di venire eventualmente scartate.
Il fatto incontestabile che non ci siano certezze (a prescindere, per un momento, da quelle della fede) non impedisce di ritenere che qualcosa, pur non essendo certo, sia possibile, a cominciare dalla possibilità che esista un aldilà, nel senso di una vita oltre la morte. Non ci sono prove che un aldilà o la vita oltre la morte esistano, ma neppure che non esistano. L’aldilà non è certo, ma è possibile».
Paolo Ricca
Erasmo inizia con la ricerca del culmine della filosofia cristiana. Poi parla della morte. Il cristiano non deve aver paura della mort; chi la teme ha una fede debole e dimostra attaccamento alle cose terrene, deperibili, passeggere. Siamo stati creati per contemplare e lodare Dio, creatore e verità eterna. Tutti morirono: santi, profeti, la stessa madre di Cristo si addormentò. Questo è per noi un esempio incoraggiante perché la morte è la porta del cielo.