Blocco-calendario a foglietti staccabili. Per ogni giorno dell'anno si può trovare: il santo; una preghiera o una riflessione sul tema dell'Eucaristia; le indicazioni delle letture della Messa; il ritornello del Salmo responsoriale. I testi proposti seguono questi temi: riflessione sul Vangelo, Catechismo della Chiesa Cattolica, papa Francesco, san Pier Giuliano Eymard, Lettere Pastorali dei vescovi, Padri della Chiesa, Vergine Maria.
In questo Messalino Quotidiano trovi il Santo del giorno, la Messa del giorno commentata con audio, alcune piccole preghiere e invocazioni all'interno del testo, le preghiere del buon cristiano, il Santo Rosario e le preghiere del periodo.
I Salmi costituiscono un ricco patrimonio di preghiera, un forte grido a Dio nel dolore quando ci si trova in situazioni di pericolo o di grande difficoltà. Sempre più le parrocchie, i gruppi di spiritualità e apostolici, i gruppi giovanili, le famiglie e singoli cristiani apprezzano la ricchezza dei salmi nella preghiera delle Ore, soprattutto quella delle Lodi e dei Vespri. Tuttavia non sempre è facile sintonizzarsi con essi, per applicarli al mistero di Cristo e alla vita cristiana, in particolare per cogliere la ricchezza spirituale e mistagogica che è presente nella celebrazione eucaristica. è necessario guidare «a comprendere i salmi in senso cristiano, in modo da condurli a poco a poco a gustare e a praticare sempre più la preghiera della Chiesa» e attraverso di essi crescere nella partecipazione al Mistero Eucaristico.
Il canto sacro popolare, quello a servizio della liturgia e della pietà popolare, è una realtà ecclesiale tanto bella e semplice quanto fragile e complessa; esso diventa spesso terreno di improvvisazione, di fughe nostalgiche all'indietro o ricerca in avanti di sperimentazioni avanguardiste o profane. Il canto sacro popolare esige la padronanza di un'infinità di elementi che l'autore qui dischiude e suggerisce, con osservazioni preziose per gli animatori e i responsabili della liturgia.
Nella Lettera Apostolica Desiderio Desideravi, promulgata il 29 giugno 2022, Papa Francesco esprime l'«ardente desiderio» che la liturgia non rimanga relegata agli esperti e a pochi addetti ai lavori, ma possa essere sempre più conosciuta, amata e vissuta da tutto il popolo di Dio. Sollecitati da questo testo, ci si è proposti di andare alla radice della questione e ci si è chiesti: ha ancora senso oggi, in un contesto sempre più segnato dalla secolarizzazione e dallo svuotamento delle chiese, parlare di liturgia? È ancora, il nostro, un tempo per celebrare? Sollecitati da queste domande provocatorie ma quanto mai pertinenti, un biblista che studia da anni tale ambito specifico e uno dei teologi e compositori più noti e apprezzati mettono a fuoco quelle che sono le componenti fondamentali del culto ebraico e cristiano, per rimarcare come oggi più che mai la dimensione liturgica non si collochi al di fuori della nostra vita, ma ne costituisca per tanti versi la parte migliore e più autentica.
In tutte le chiese del mondo si celebra la Cena del Signore: in alcune chiese la si celebra ogni giorno, in altre meno frequentemente. La Cena del Signore unisce tutti i cristiani, ma anche li divide: il suo significato può essere espresso in vari modi e sul nome ci sono preferenze diverse: Cena del Signore, eucaristia, comunione, Santa Cena. La Cena del Signore - così come il battesimo - riporta in primo piano la figura unica del Cristo e la partecipazione del fedele al suo senso più profondo. Nella figura del Cristo, del «Figlio di Dio», il Maestro si immedesima nei discepoli e i discepoli nel Maestro. Qualsiasi discussione avvenga intorno alla Cena del Signore, non si dovrebbe mai perdere di vista l'essenziale: l'unione voluta dal Cristo in modo radicale tra sé e discepoli: di questo si parla; questa è anche oggi una chiave interpretativa irrinunciabile per ogni credente. «Il nostro tema sarà l'immedesimazione di Gesù nei discepoli e dei discepoli in Gesù. La cristologia intera, anche quella del Quarto vangelo o della Lettera agli Ebrei, guarda in questa direzione. Nella misura in cui Cristo si immedesima nel credente, questi a sua volta si immedesima in Cristo: ciò è vissuto concretamente nella distribuzione e consumazione degli elementi, pane e vino. Non è una sintesi di tipo misterico tra Gesù e credenti, anzi la evita. In ogni caso la Cena sembra qualche cosa di più di un semplice convito. Così anche la manna nel deserto è qualche cosa di più di un cibo perché attesta la "Presenza" che accompagna Israele nel suo esodo dall'Egitto. Il termine "immedesimazione" ha la proprietà di unire e tener distinto nello stesso tempo, unendo Cristo e credente. In qualche modo metto in gioco me stesso in un rapporto vitale e reale». (Sergio Rostagno)
"Il Signore tuo Dio è in mezzo a te, esulta di gioia per te, ti rinnova col suo amore, danza con te con grida di gioia, come nei giorni di festa". L'entusiastica fede del profeta Sofonia si respira nel Magnificat, cantato con passi di danza da Maria. Ella, fatta l'esperienza del Signore che "ha guardato all'umiltà della sua ancella", non può che tripudiare di gioia all'idea d'essere amata da Dio e associata a Lui nell'opera di redenzione del genere umano.Il canto della Vergine Madre ci fa comprendere quanto sia bello sentirsi amati da Dio, pensare di non essere venuti al mondo per caso, d'essere stati scelti prima ancora della fondazione del mondo per essere grandi, realizzati nell'ideale di diventare pure noi santi come il Signore e belli come la sua e nostra Madre. Ci fa comprendere quanto sia bello pensare che morendo non cadremo nel nulla, ma ci congiungeremo con quanti abbiamo amato qui sulla terra, perché Dio è fedele "...come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre". Con sentimenti di riconoscente amore verso la Trinità beata, il teologo Valentino Salvoldi ci stimola a prepararci al Natale meditando, con Maria, il mistero dell'Incarnazione: Gesù ci inserisce nella sfera del divino stando con noi, santificando il vivere quotidiano. Impara un mestiere, vive obbedendo ai suoi genitori, fa sua l'esperienza degli Ebrei fedeli alla tradizione dei padri. Condivide la condizione umana nella sua fragilità e nella sua bellezza, insegnandoci che in ogni situazione Dio è presente. Egli vuole che creiamo il suo regno già qui, sulla terra, e testimoniamo la nostra fede con una gioia di fondo, con gli occhi che brillano, con la bocca che canta il Magnificat e con il nostro incedere con passi di danza. Perché è la gioia il segno che siamo credenti e... credibili.
Un mese intero, 31 “gocce”, per riflettere, pregare, meditare sul mistero meraviglioso del preziosissimo sangue di Gesù.
Ogni giorno ci si può confrontare con la Parola di Dio (la “goccia”) a cui segue un breve commento che aiuta nella comprensione; la meditazione continua con un passo dei santi o dei Padri della Chiesa che hanno avuto un amore speciale per il preziosissimo sangue, per finire con una serie di invocazioni che, richiamando i tre momenti precedenti, traducono le riflessioni in un anelito del cuore.
Il mese di preghiera e meditazione, che tradizionalmente è luglio ma che può essere anche un qualsiasi altro mese dell’anno, si chiude con la consacrazione al preziosissimo sangue di Gesù.
Quando la Madonna le apparve la prima volta, l'11 febbraio 1858, Marie-Bernarde Soubirous, chiamata Bernadette, allora quattordicenne, piena di stupore e di timore, tirò fuori il suo rosario per iniziare la recita con il segno della croce. Le fu impossibile! Ci riuscì soltanto quando l'apparizione ebbe fatto il segno con la croce del suo rosario. Con questo comportamento sorprendente sembra che la Madonna abbia voluto insegnare a Bernadette il modo di recitare il rosario. Ognuno potrà trovare in questo testo qualche ispirazione per la sua preghiera, meditando i misteri del rosario con Bernadette di Lourdes.
Un sussidio che si rivolge a tutti i credenti per accompagnarli e guidarli, giorno dopo giorno, nel loro cammino. La Parola vicina accoglie l'invito di papa Francesco a lasciare che la Parola viva e operi in noi. Si tratta di uno strumento agile e veloce: Non un messalino, ma un metodo di vita spirituale e un aiuto concreto per la vita di ogni giorno, particolarmente indicato per i giovani e i ragazzi, grazie al progetto grafico fresco e moderno e ai commenti di don Marco D'Agostino. Può essere utilizzato dai catechisti e dagli animatori pastorali come un utile strumento di supporto. Il volume prevede varie sezioni: La Parola di Dio: il Vangelo del giorno, per intero o nei suoi passaggi più significativi. Tema del giorno: dal Vangelo del giorno viene estratta una piccola "perla" su cui meditare. Il commento spirituale: don Marco D'Agostino si pone accanto al lettore per condividere spunti di riflessione. La preghiera: il Vangelo letto, meditato e accolto si traduce in preghiera, per sé e per il mondo. L'introduzione ai tempi liturgici. Ogni mese viene posta una domanda su cui riflettere e a cui il lettore può rispondere scrivendo direttamente sul volume.
La Chiesa deve diventare sempre più attenta alle necessità della società contemporanea e avviare con umiltà e coraggio un'operazione di aggiornamento del linguaggio per riuscire a farsi comprendere oggi. Poiché il primo gesto comunicativo è costituito dall'ascolto degli altri, è necessario nella predicazione farsi carico del vissuto e delle storie dei membri della comunità a cui è rivolta un'omelia. A questo proposito, lo storytelling può costituire un'ottima risorsa, grazie alla sua capacità di creare una relazione forte con l'interlocutore. Prefazione di Dario E. Viganò.
La dichiarazione Dignitas infinita fa memoria del 75° anniverario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana (Introduzione). La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici.
Tra le violazioni della
dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei mi granti, la tratta delle persone. In questo modo, la Dignitas infinita si propone come un testo che, pur radicato nella storia, si proietta con urgenza verso le questioni più pressanti del nostro mondo.