Scrivere una storia d'Italia prima che Cesare passasse il Rubicone e Augusto realizzasse la pax romana può sembrare un'impresa azzardata. Fino alla battaglia di Sentino e alla vittoria su Pirro, infatti, Roma non aveva ancora un ruolo predominante nel Mediterraneo e la ricostruzione di una storia della nostra penisola è stata tentata solo raramente. In realtà, molto ci sarebbe da dire su questi secoli poco esplorati, ricchi di testimonianze che riecheggiano ancora oggi. Dalle leggende su Enea e Diomede, che riportano ai secoli attorno al Mille a.C., alle imprese dell'etrusco Tarconte o a Servio Tullio, il sesto re di Roma, alle gesta di personaggi storici come Furio Camillo, Dionigi il Grande di Siracusa o Annibale, protagonista dell'ultimo disperato tentativo di fermare l'avanzata romana. È in questa cornice che prendono vita le vicende dei popoli italici e delle loro imprese mediterranee, che suggeriscono come la storia del nostro paese sia tanto complessa quanto interconnessa. Valerio Massimo Manfredi e Luigi Malnati tornano a raccontare insieme la Storia in una nuova veste, con un approccio sia da storici dell'antichità che da scrupolosi archeologi. Un viaggio alla scoperta della nostra penisola prima del dominio romano, un racconto che fa luce su un'epoca ancora poco indagata, che rivela come l'idea di unitarietà geografica sia in realtà molto più antica di quanto pensassimo.
"Tutto il mondo è un palcoscenico," dichiara il malinconico Jacques nella commedia di Shakespeare Come vi piace. Oggi è più vero che mai: un gruppo di demagoghi occupa ormai da anni il palcoscenico mondiale. Sono performer brillanti, capaci di catturare il pubblico grazie a carisma e doti retoriche fuori dal comune. Ma come ci riescono? Con gli strumenti della sociologia, Richard Sennett esplora le dinamiche complesse e spesso contraddittorie della performance in vari contesti sociali - nella vita, nell'arte e nella politica - partendo dalla inquietante constatazione che il demagogo condivide con il ballerino e il musicista lo stesso regno non verbale di gesti, illuminazione, costumi e scenografie. Allo stesso modo, nei ruoli e nei riti della vita quotidiana anche noi oltrepassiamo spesso il confine della recitazione, in forme che possono essere sublimi o terribili, repressive o liberatorie. Ad ogni pagina La società del palcoscenico ci invita a riflettere su come la performance possa essere un mezzo di espressione personale e collettivo e un veicolo di trasformazione sociale e culturale, e come, quindi, le arti performative siano strettamente interconnesse al destino pubblico della società. Muovendosi tra diverse scuole di pensiero, e attingendo al suo passato da violoncellista professionista, Sennett ci restituisce una prospettiva critica, ma non pessimista, della performance, in una visione unica e stimolante, capace di ispirare artisti, studiosi e appassionati, e offre un'interpretazione della messa in scena, in tutte le sue forme, come arte squisitamente ambigua. Con la sua analisi del ruolo della performance nella vita quotidiana, nell'arte e nella politica, Richard Sennett parla con forza delle nostre necessità attuali e ci offre gli strumenti per difenderci dalla degradazione dello spazio sociale pubblico e dal fascino ambiguo dei demagoghi.
DESCRIZIONE: Bernhard Welte (1906-1983) è stato il pensatore che, forse, ha preso più sul serio la sfida di Heidegger alla filosofia della religione: riproporre la domanda sul senso dell’essere oltrepassando l’orizzonte della metafisica.
Primo titolare, in Germania, della cattedra di "filosofia della religione cristiana", e per molti decenni docente all’università di Friburgo, Welte in opere come Religionsphilosophie (1978), La luce del nulla (1980), Che cosa è credere (1982) ha ripensato la tradizione cristiana svelandone nuovi possibili significati, in un’epoca dove questa tradizione a causa della secolarizzazione pare eclissarsi. Significati che – come mostra questa monografia – ruotano attorno alla categoria di "Nulla". Una parola dove – secondo un mistico come Meister Eckhart, molto amato e studiato da Welte – si celerebbe il mistero di Dio. Un mistero che può ancora offrire, all’uomo nato all’ombra del nichilismo e dell’ateismo, la luce di una speranza? In fondo, è stato questo l’impegno teoretico di Welte: scoprire i frammenti di questa luce in una filosofia della religione per non-credenti.
L'Autore ha trascorso lunghi periodi di ricerca all'estero, presso la Ludwig Universität di Friburgo, occupandosi di filosofia della religione e pubblicando su riviste specializzate. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Antropologia filosofica e attualmente collabora con le Università G. D'Annunzio di Chieti e Roma Tor Vergata.
La kantiana Deduzione trascendentale delle categorie si può considerare come uno dei luoghi classici della filosofia di ogni epoca: quell'esigenza di 'fondazione' radicale che è la caratteristica peculiare dell'atteggiamento filosofico trova infatti in queste pagine della Critica della Ragion Pura una delle sue espressioni più alte e più limpide. Né minore importanza la Deduzione riveste dal punto di vista storico, come documento della particolare prospettiva del suo autore, dovendosi vedere in essa il punto dell'opera di Kant più idoneo a mettere in luce la potenza dell'impostazione criticistica ma anche i suoi nodi irrisolti e le sue intrinseche aporie. Il presente lavoro intende in effetti mostrare - anche attraverso la discussione di alcune interpretazioni storicamente importanti - che, dato il presupposto di fondo che caratterizza tutta la gnoseologia kantiana lasciando la sua impronta specialmente sull'Estetica trascendentale, il problema cui la Deduzione è chiamata a dare risposta si presenta a rigore insolubile; mentre, se si cerca di prescindere da tale presupposto, il luogo della Critica nel quale Kant si avvicina maggiormente all'obiettivo che si era prefisso è, semmai, la Confutazione dell'Idealismo. Anche in questo caso, tuttavia, la soluzione raggiunta non è esente da alcune rilevanti limitazioni che lo stesso Kant mostra peraltro di avere ben presenti, in alcuni passi non sempre adeguatamente ricordati che vengono illustrati in questo libro.
Dal desiderio di accompagnare la famiglia in un tempo abitato dalla Parola e dalla vita della comunità cristiana nasce il sussidio-calendario InFamiglia. Attraverso alcuni suggerimenti, tutto il quotidiano potrà lasciarsi plasmare dall’incontro con il Signore Gesù. Nell’anno in cui la proposta dell’Acr invita a vivere l’originalità dei carismi di ciascuno attraverso il mondo del cinema, questo sussidio rappresenta un’opportunità per tutta la famiglia di scoprire la bellezza che si cela in ogni parte, un ruolo particolare che Dio ha pensato per ciascuno.
El profesor Sánchez Navarro expone el estado actual de la investigación sobre diversos aspectos de estos libros del Nuevo Testamento, como testimonios de un mismo acontecimiento.
Los tres primeros evangelios (según Mateo, Marcos y Lucas), comúnmente llamados ´sinópticos´ por sus muchos rasgos en común, presentan la misión de Jesús centrada en la proclamación del reino de Dios. Aparecen por tanto como tres testimonios de la realización de ese reinado escatológico del Señor, que así cumple, desbordándolas, las promesas hechas a Israel. El tema está también presente en los Hechos de los Apóstoles, continuación del tercer evangelio y parte integrante de la obra de Lucas.
El presente volumen aúna el estudio crítico y teológico, exponiendo el estado actual de la investigación en sus diversos aspectos (históricos y literarios) y explicando cada libro en sus características propias; las referencias bibliográficas permitirán profundizar en aquellas cuestiones que un manual no puede tratar con detalle. Al mostrar la peculiaridad literaria, histórica y teológica de cada libro, queda también patente la unidad que subyace a todos ellos. Esto es posible por la perspectiva hermenéutica del testimonio; sin minusvalorar la originalidad de cada escrito (que por el contrario queda claramente manifestada), los libros son comprendidos como testimonios diversos de una misma realidad, de un mismo acontecimiento: la plenitud de la revelación en Cristo Jesús. De este modo, las diferencias entre los sinópticos -que aparecen claras- quedan integradas en un horizonte más amplio. Todo ello confiere al libro, pese a estar compuesto por partes diferentes, una ´unidad argumental´ que facilita su lectura y estudio; en esta conjunción de diversidad y unidad radica su principal aportación.
Está obra está dirigida principalmente a estudiantes de Teología en seminarios, facultades de Teología e institutos de Ciencias Religiosas; pero también a religiosos, catequistas y grupos de iniciación bíblica, así como a personas con una cultura media deseosas de iniciarse en el conocimiento de los evangelios.
Luis Sánchez Navarro (Madrid 1965), sacerdote Discípulo de los Corazones de Jesús y María, es doctor en filología griega por la Universidad Complutense de Madrid (1995) y en Sagrada Escritura por el Pontificio Instituto Bíblico de Roma (2004). Actualmente es profesor numerario de Nuevo Testamento y director del Departamento de Sagrada Escritura en la Facultad de Teología San Dámaso (Madrid). Pertenece al Consejo de Redacción de Estudios Bíblicos (Madrid). Es asimismo miembro de la Asociación Bíblica Española y de la Asociación Bíblica Católica de América. Entre sus obras recientes se encuentran: Retorno al principio. La revelación del amor en la Sagrada Escritura (2010); Acercarse a la Palabra. Breve iniciación al disfrute de la Biblia (2005); La enseñanza de la montaña. Comentario contextual a Mt 5-7(2005); ´Venid a mí´ (Mt 11,28-30).El discipulado, fundamento de la ética en Mateo (2004; 22006). Es además editor o co-autor de cinco volúmenes de temática bíblica (2003-2009); en 2010 ha publicado, junto con Carlos Granados, la edición española del Enquiridion Bíblico.<br/
Colorare, ritagliare e incollare i vari personaggi del presepe e, nel contempo, riflettere sul mistero del Natale. Con questo particolare "Calendario dell'Avvento", pensato per i bambini della scuola dell'infanzia e della primaria, i piccoli di casa si rendono protagonisti nella creazione del "loro" presepe, coltivando in modo inedito questa tradizione ancora così radicata nella nostra Italia.
"L'oltrepassamento della metafisica" e "L'essenza del nichilismo" sono due opere heideggeriane scritte tra il 1938 e il 1948. I due testi raccolti in questo volume, pur non essendo né temporalmente né formalmente accomunabili, portano avanti la medesima tesi da due diversi punti di vista. Per il filosofo tedesco, infatti, all'interno della storia dell'essere la metafisica ricopre un ruolo fondativo, ponendosi all'origine del nichilismo. Se da una parte la metafisica è l'assenza dell'essere dal pensiero occidentale moderno, dall'altra la ricaduta del nichilismo è il superamento della metafisica verso una nuova ontologia.
«Questo libro non è una grammatica (descrittiva o normativa) dell’ebraico biblico». Con queste parole inizia il percorso di studio e di ricerca delle strutture linguistiche dell’ebraico biblico proposto nella Lingua del Santuario. Il primo volume contiene ventidue lezioni, corrispondenti alle lettere dell’alfabeto ebraico, concepite come un dialogo graduale e progressivo tra maestro e discepolo per camminare insieme, spalla a spalla, in cerca di ciò che è più rilevante nello studio e nella comprensione della lingua della Bibbia ebraica. Il percorso proposto dedica otto lezioni su ventidue all’analisi sintattica e alla linguistica testuale (testo narrativo, testo poetico) per fare emergere le strutture specifiche dell’ebraico biblico, il cui studio non può e non deve essere ridotto, come spesso avviene nelle grammatiche normative, a una analisi del sistema di scrittura, della fonetica e della morfologia nominale e verbale.
Note sull'autore
Gianpaolo Anderlini si occupa da oltre quarant’anni di poesia e di studi sull’ebraismo. Segue e coordina, inoltre, le attività di alcune scuole di lingua e cultura ebraica. Ha pubblicato, tra gli altri, Tu mi hai rapito il cuore. Eros, amore e sessualità nella Bibbia ebraica (2014), Qabbalàt Shabbat. Meditazione sui salmi del sabato (2017) e Io sono tuo, salvami! Commento al Salmo 119 (2022). Per EDB ha recentemente pubblicato I quindici gradini (2024).
Il secondo volume della Lingua del Santuario propone al lettore alcuni strumenti didattici particolarmente utili per uno studio più approfondito e per una migliore conoscenza dell’ebraico biblico. In primo luogo, si propone il lessico frequenziale di base che contiene 800 parole, attestate più di 40 volte nella Bibbia ebraica, elencate in ordine alfabetico e in ordine di frequenza. A questo strumento si accompagnano i paradigmi dei nomi irregolari, delle sei classi di declinazione dei nomi e le tavole di coniugazione dei verbi irregolari. Chiudono il volume cinque schede relative ad alcuni campi lessicali che, per la loro importanza, permettono di familiarizzare con il lessico di una lingua semitica che non ha nessun rapporto diretto con l’italiano e, più in generale, con le lingue indoeuropee: il corpo e le sue parti, l’anima, la guerra, la casa, i colori.
Note sull'autore
Gianpaolo Anderlini si occupa da oltre quarant’anni di poesia e di studi sull’ebraismo. Segue e coordina, inoltre, le attività di alcune scuole di lingua e cultura ebraica. Ha pubblicato, tra gli altri, Tu mi hai rapito il cuore. Eros, amore e sessualità nella Bibbia ebraica (2014), Qabbalàt Shabbat. Meditazione sui salmi del sabato (2017) e Io sono tuo, salvami! Commento al Salmo 119 (2022). Per EDB ha recentemente pubblicato I quindici gradini (2024).
In un mondo fortemente stimolato e frammentario i legami rischiano di essere superficiali e spezzarsi con leggerezza. Diviene allora urgente avere una chiara idea su chi siano la persona e la coppia, così come è fondamentale capire come costruire dinamiche fra le persone che resistano al tempo e che portino alla maturità. Il percorso di crescita affettiva nella coppia, durante il fidanzamento e poi nel matrimonio, è indispensabile per vivere in una realtà complessa come quella presente. Con questo libro ci si augura di gettare un po' di luce su tale complessità, in modo da far emergere sempre più la bellezza dello stare insieme come coppia e nel comprendere che la vocazione al matrimonio è la chiamata alla personale realtà familiare, cellula della più grande famiglia umana.