Nei giorni 12-15 luglio 2023 si è svolto in Ariccia il Convegno Nazionale OCDS sul tema "Alla ricerca del senso della vita. Cosa dice santa Teresa di Gesù Bambino all'uomo di oggi". L'ispirazione è stata data da due anniversari che riguardano appunto santa Teresa: il centenario della beatificazione avvenuta il 29 aprile 1923 e il 150° anniversario della nascita. Lo scopo dell'incontro è stato quello non solo di rivivere il carisma e l'afflato spirituale della Santa, ma anche, e soprattutto, di portarlo al mondo nel quale si vive. Nella consapevolezza e nella responsabilità di poter portare santa Teresa al mondo di oggi, i suoi figli spirituali, riuniti nel Convegno, offrono i frutti raccolti ai lettori. Alla ricerca del senso della vita ospita contributi di vario tipo, perché del tutto personali sono le strade in cui è avvenuto l'incontro con santa Teresa di Gesù Bambino, il cambiamento seguito a tale incontro, la modalità scelta nel raccontarlo. Si trova, in queste pagine, la narrazione di miracoli riguardanti la propria persona o concernenti le altre che, in ogni modo, sono sempre trasformanti anche per sé.
Nonostante vari tentativi accademici, anche recenti, nessuno è ancora riuscito a installare Lev Sestov nella beata schiera dei filosofi del Novecento, comodamente assiso tra Heidegger e Husserl, Wittgenstein e Bergson. Nato a Kiev, fuggito dalle maglie del sistema sovietico, studioso di Pascal e Plotino, Sestov aveva il viso di un uomo buono, in perenne stato d'estasi. I suoi libri, tuttavia, sfuggono agli argini del "canone". Sono libri che ardono, sanguinano. Con l'arguzia di uno stratega, Sestov ci obbliga a incenerire le nostre pie convinzioni, ci porta a credere nel miracolo in vece della statistica, disinnesca l'opera dei paladini del quieto vivere, dei burocrati del bene sociale. Insegna l'azzardo, procede per vertigini, dice ciò che non deve essere detto. La sua "filosofia della tragedia", compiuta con passo marziale, è un cerimoniale che fa a pezzi la filosofia. D'altronde i maestri di Sestov - Dostoevskij e Nietzsche - insegnano ad abitare la contraddizione. L'esito, se si è lettori autentici, è la follia, una vita tra i sacri paramenti dell'"anormalità". Preparatevi ad annientare tutto.
3 Editoriale Lorenzo Bertocchi
7 Ci vuole Costanza Costanza Miriano
8 Chiesa Matteo Matzuzzi
9 Ci piace & Non ci piace Redazione
9 La fede ha ragione Giuliano Guzzo
10 Inchiesta sull’utero in affitto AA. VV. Abstract
20 Il nostro è un tempo di paura, non fatevi ipnotizzare Michael D. O'Brien
22 La versione di Gianna Jessen Valerio Pece Abstract
26 Le apparizioni di Gimigliano e il filo rosso della Russia Saverio Gaeta Abstract
30 Il Kattolico Rino Cammilleri
42 Pennellate di fede in Cecco del Caravaggio Sara Magister
44 Sette giorni in Uganda. Viaggio in missione Massimo Vacchetti
46 La teologia di Batman Roberto Marchesini Abstract
50 Draghi e Dragoni Fabio Dragoni
50 Oltre il confine Germano Dottori
51 Transatlatico Mauro Mazza
52 Matita blu Giuliano Guzzo
54 Itinerari religiosi Sara Alessandrini
56 #restiamoliberi Jacopo Coghe
57 La riscoperta del sacro Andrea Zambrano
57 Zona Cesarini Gianpaolo Barra
58 Un vescovo risponde Francesco Cavina
59 L'abito lo fa il monaco Luisella Scrosati
60 Filosofando - Sì alle tasse, ma solo se sono basse Giacomo Samek Lodovici
62 La Rosa del Timone Tommaso Scandroglio
63 Catt woman Raffaella Frullone
64 Pagine da leggere Vincenzo Sansonetti
65 Schermi Armando Fumagalli
66 Cronache dall'Oceano padano
Dossier
32 Non ci sono più le banche di una volta AA. VV. Abstract
Varcare le frontiere è la testimonianza di uno tra gli intellettuali più lucidi e vivaci del nostro tempo, e al contempo, un viaggio attraverso la migliore storia del nostro Paese dal dopoguerra a oggi, nelle cui pieghe si riconosce un'Italia laboriosa, mossa da princìpi saldi nel presente, fiduciosa sull’avvenire.
Interrogare la memoria è un esercizio diffi​cile, una sfida, a volte un azzardo. Senz'altro è un'occasione per trarre insegnamenti preziosi, come dimostrano queste pagine nelle quali Sabino Cassese, uno fra i più noti giuristi italiani, ripercorre la sua lunga carriera di studioso, anzi di "savant". Non una ricerca del tempo perduto, quanto un'autobiografia intellettuale, un ritorno su se stessi, per riannodare i fili del passato e ricomporre l'affresco delle idee, dei dibattiti, dei protagonisti che hanno animato non solo le scienze del diritto, ma la vita accademica, culturale e politica del nostro Paese. Vi si leggono le esperienze di una vita spesa con umiltà e curiosità. Dalla giovinezza durante il fascismo ai ricordi familiari, dagli studi alla Scuola normale superiore di Pisa agli anni all’Ufficio studi dell’Eni di Enrico Mattei, dagli incarichi presso le più prestigiose università italiane e straniere agli impegni nei settori bancario e giudiziario, Cassese dipinge una tela fatta di interessi e passioni, di viaggi e di incontri in primo luogo quelli con i grandi autori del passato, grazie ai libri più amati, studiati e meditati, di riflessioni e di analisi. E poi la politica ai vertici delle istituzioni, le ricerche di respiro internazionale, la collaborazione con giornali, riviste e case editrici come forma di impegno civile, l'etica del lavoro, la partecipazione informata e responsabile al dibattito pubblico nelle vesti di osservatore attento dei fatti sociali. Ne emerge, da ultimo, un accorto esame dell'Italia di oggi e un giudizio sullo stato della nostra Repubblica.

La missione delle università generative si concretizza nel conservare le qualità «umane» del pensiero, sapientemente integrate con le opportunità offerte dalla tecnologia. Una università generativa è una istituzione che, partendo da regole semplici e da un sistema di ascolto aperto, crea e diffonde in varie forme conoscenza, innovazione e impatto positivo nella società. I pilastri di questo approccio sono l'«engagement» - inteso come scambio e sintesi relazionale tra università e società civile - e l'«educability» - intesa come disposizione di una persona ad imparare, «imparare ad imparare», e anche «imparare a disimparare» nel corso del tempo. Questi pilastri si intersecano con le traiettorie che l'università generativa disegna: l'interdisciplinarità - ovvero una visione generalista del sapere -; l'internazionalizzazione - intesa come educazione alle diversità - e l'innovazione, che permette di aprirsi a sfide e opportunità, ed è il motore trainante del progresso.
Il manuale offre un panorama esaustivo dei principali istituti dell'ordinamento italiano, utile anche oltre i corsi di laurea giuridici. Di essi si illustrano la storia e l'evoluzione, il funzionamento e i rapporti reciproci, senza tralasciare di collocare ogni istituto nel quadro dell'Unione europea e dell'ordinamento internazionale. I fatti più recenti come l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il rilancio del dibattito sulle riforme costituzionali, la legge sull'autonomia differenziata, le elezioni europee del 2024, i contesti di guerra in Ucraina e in Medio Oriente, vengono inclusi nella trattazione per essere analizzati nelle loro implicazioni sul sistema politico e istituzionale. Il testo si avvale di un ricco apparato di esempi e figure cui si affiancano gli esercizi e altri materiali per la preparazione dell'esame disponibili in formato digitale su Pandoracampus.
«Il più autentico e grande filosofo italiano del dopoguerra» Giacomo Marramao Con «Il problema dell'ateismo» Augusto Del Noce si confronta con la modernità, portando avanti una serrata critica della filosofia come processo di secolarizzazione, che conduce all'idea dell'uomo creatore e trova il suo compimento nell'antropologia materialistica del marxismo. Un classico del pensiero cattolico, che può essere riletto con rinnovato interesse nel tempo attuale, sempre più indifferente alla presenza del divino. Il libro è arricchito da un saggio di Massimo Cacciari «Sulla critica della ragione ateistica».
Di Tocqueville, Matteucci si è occupato tutta la vita, studiando la sua biografia e il suo pensiero, e curando l'edizione italiana della «Democrazia in America» (nuova ed. Utet, 2013). In questo libro ne ripercorre criticamente la vita e ne segue il lungo tour negli Stati Uniti, per poi soffermarsi sulla seconda parte dell'opera e arrivare a riconoscere nel grande pensatore francese il primo autentico studioso della società di massa. Una società in cui, con la scomparsa delle aristocrazie del sangue, si realizza un conformismo delle coscienze tanto più pericoloso, quanto più è in grado di utilizzare tecniche sconosciute nel passato. Fra queste, il potere dei giornali, il cui valore rivoluzionario è da Tocqueville lucidamente asserito.
La Generazione Z è la prima ad aver attraversato la pubertà con in tasca un portale verso una realtà alternativa eccitante, ma pericolosa. È la prima ad aver sperimentato la transizione da un'infanzia basata sul gioco a un'infanzia basata sul telefonino, ma anche da un'infanzia libera a una ipercontrollata: mentre gli adulti hanno infatti iniziato a proteggere eccessivamente i bambini nel mondo reale, li hanno lasciati privi di sorveglianza in quello online. Attingendo alle ricerche più recenti, Haidt mostra come questa "riconfigurazione" ha interferito con lo sviluppo di bambini e adolescenti causando ansia, privazione del sonno, frammentazione dell'attenzione, dipendenza, paura del confronto sociale. E mentre ne espone le disastrose conseguenze chiama alle armi genitori, insegnanti, aziende tecnologiche e governi affinché salvino la salute mentale dei più giovani.
Il volume - in questa nuova edizione aggiornata al riconoscimento della giustizia riparativa nel sistema penale italiano (D.Lgs. 150/2022) - delinea le nuove frontiere della restorative justice in accordo con il più recente dibattito nazionale e internazionale. Si caratterizza per il dialogo interdisciplinare, per l'ottica orientata al benessere di persone e comunità e per uno sguardo applicativo plurale non circoscritto all'ambito penale. La restorative justice, infatti, è un paradigma, una diversa visione con cui prevenire e affrontare i danni conseguenti a torti, illeciti, conflitti che possono generarsi nelle nostre vite e nei diversi contesti della convivenza. Non si rivolge al passato, ma al futuro, a come ripristinare giustizia quando avviene un'ingiustizia, grazie al confronto e all'accordo fra tutte le parti coinvolte: chi ha subito un danno, chi di quel danno è responsabile, le persone vicine a entrambi i protagonisti e le comunità interessate. È in questa prospettiva che, anche nel nostro paese, si è sviluppato il movimento delle comunità e delle città riparative.
Come affrontare il surriscaldamento terrestre e geopolitico senza cedere a indifferenza, negazionismo o ansia climatica? Per rispondere, il volume invita a ripartire dal chiederci chi siamo oltre la dicotomia natura-cultura, per individuare un contesto che ci renda consapevoli che ogni gesto umano - personale, politico, tecnologico - ha un effetto sul pianeta. Potremo così prendere le parti del sistema Terra, praticare la cultura del limite e, rifiutando quella del dominio, ridimensionare i consumi e i toni del dibattito. Perché l'unica soluzione possibile è adattarci a quell'Antropocene che abbiamo scatenato, rallentandolo attraverso una transizione a fonti rinnovabili e a relazioni umane davvero inclusive. Ricorrendo a saperi interdisciplinari, indifferenti ai gerghi, ai principi di autorità e ai conformismi di gruppo, questo libro offre spunti di riflessione a chi, come le autrici, non trova risposte adeguate nei mondi separati delle scienze naturali, sociali, tecnologiche, umanistiche. La proposta è di individuare autonomamente zone d'interscambio dove applicare i risultati di tante, straordinarie conoscenze per instaurare alleanze paritarie con altri punti di vista, generi e generazioni.