María, es una cuidada antología de textos de Benedicto XVI sobre la Virgen María, seleccionados por su profundidad, belleza y coherencia doctrinal. Lejos de ser una devoción secundaria, la figura de María aparece aquí como núcleo vivo de la fe cristiana: donde está María, está la Iglesia; donde está María, resplandece el rostro humano de Dios.
En estas páginas se despliega una mariología que nace del centro del cristianismo: del Verbo encarnado, del misterio trinitario y de la historia de la salvación. Con la sobria hondura que caracteriza su magisterio, Benedicto XVI muestra cómo María no es un anexo sentimental a la fe, sino su forma concreta, su transparencia, su realización plena. María es imagen de la Iglesia, síntesis de la humanidad redimida, espejo donde contemplar la vocación del hombre a la comunión con Dios.
Este libro es también una invitación a pensar y vivir la fe desde lo esencial: desde la gratuidad, la escucha, la entrega, la belleza. En un mundo marcado por la autosuficiencia y el ruido, la figura de María —serena, humilde, luminosa— nos recuerda que solo quien se abre a Dios puede abrir caminos nuevos para la humanidad.
9788471
El primer volumen de esta colección (2008) reunió la legislación y normativa vigente desde la promulgación del Código de Derecho Canónico (1983) hasta la instrucción Sanctorum Mater (2007). Desde entonces, la normativa ha sido ampliada y regulada con cinco documentos que hemos reunido en la presente obra: sobre la administración de los bienes (2016) y las reliquias en la Iglesia (2017); una nueva vía para la beatificación, con el motu proprio Maioremhac Dilectionem, sobre el ofrecimiento de la vida (2017) y dos reglamentos específicos de gran interés: el de la Consulta Médica (2016) y el de los postuladores (2021). Una segunda parte del libro está dedicada a comentarios sobre los citados documentos, realizados por autoridades del Dicasterio de las Causas de los Santos, que nos proporcionan una interpretación certera y actual de los mismos. Esta monografía, de contenido imprescindible, facilitará la consulta de quienes ejercen un servicio eclesial en los procesos de canonización.
Cosa ci aspetta dopo la morte? Che cosa dobbiamo temere o sperare? siamo destinati al nulla o a un altro tipo di esistenza? Che cos’è «la vita del mondo che verrà»? Sono domande che da sempre inquietano l’umanità e a cui la Bibbia offre risposte sorprendenti, tutt’altro che immediate. Gérard Billon e Sophie Ramond ci guidano in un affascinante viaggio attraverso l’Antico e il Nuovo Testamento, rivelando come la speranza nella vita dopo la morte si sia sviluppata gradualmente all’interno della fede biblica. Partendo dall’esperienza di liberazione del popolo d’Israele dalle forza del male e della morte nell’Antico Testamento, gli autori esplorano le prime timide aperture alla speranza nel libro di Giobbe, nei Salmi nella visione delle ossa inaridite di Ezechiele: lì l’idea di una risurrezione per i giusti inizia a farsi strada. Con l’avvento del Nuovo Testamento, la figura di Gesù Cristo diviene la chiave di volta per comprendere il mistero della vita eterna: la sua risurrezione inaugura una speranza nuova per l’umanità, celebrata nel cuore della liturgia eucaristica con la proclamazione della sua morte, risurrezione e del suo imminente ritorno. Ripercorrendo con rigore filologico e chiarezza espositiva le Scritture, Billon e Ramond ci invitano a riscoprire la ricchezza e la complessità della tradizione biblica sull’aldilà, mostrando che se il nostro futuro si gioca davvero in ciò che viviamo oggi, allora la domanda "Quale vita dopo la morte?" è destinata a diventare "Quale vita prima della morte?".
Negli anni del suo apprendistato letterario Simenon sfornava a un ritmo forsennato romanzi popolari, molti dei quali ambientati in luoghi esotici a lui del tutto ignoti, con il solo aiuto di un mappamondo e di un'enciclopedia. Il mondo che creava era bello, perché, dichiarerà in seguito, era "artificiale". Un giorno, però, gli viene voglia di vedere com'è fatto davvero, il mondo. Cominciando dall'Africa. Si imbarca quindi, insieme all'inseparabile Tigy, per Il Cairo, da dove raggiunge Assuan; da lì sorvolerà il Sudan, per poi discendere il Congo fino a Kinshasa, e sulla via del ritorno fare scalo a Port-Gentil, Libreville e Conakry. Solo dopo essere rientrato in Francia ricaverà da questo lungo viaggio i reportage qui raccolti nei quali non solo non indulge all'esotismo, ma soprattutto assume un tono di denuncia che a molti, all'epoca, farà storcere il naso. "L'Africa ci manda al diavolo" scrive Simenon "e fa bene!". Quello che ha visto non gli è piaciuto affatto anzi, il più delle volte lo ha profondamente disgustato. Certo, alcuni degli aneddoti che racconta con la verve che gli conosciamo, lo hanno stupito, a momenti anche divertito; e, con quella voracità impudica che è nella sua natura, non ha perso occasione di scattare fotografie (più di settecento). Tuttavia non nasconde in alcun modo il fondo più torbido e atroce della realtà coloniale; né il disprezzo che i bianchi nutrono nei confronti dei neri, né lo sfruttamento e la violenza di cui questi sono vittime né tantomeno il sordido abbrutimento dei coloni stessi, che Simenon descriverà, a caldo, in quel formidabile romanzo che è "Colpo di luna".
Leone XIV scrive una Esortazione apostolica portando a termine quanto papa Francesco stava preparando in continuità con la Dilexit nos. Il presente documento, ribadendo la cura della Chiesa per i poveri, immagina che Cristo si rivolga personalmente a ciascuno di essi, rivelando loro il suo amore e la sua vicinanza. Prefazione di Chiara Amirante
Nel cuore di Cristo pulsa un amore che abbraccia i poveri, gli ultimi, i dimenticati e si traduce in prossimità, giustizia e misericordia.
La Chiesa è chiamata a essere povera con i poveri, luce nelle tenebre, speranza nel dolore.
La prima Esortazione apostolica di Leone XIV, in continuità con il pensiero di Papa Francesco, è un canto di compassione e giustizia, un invito a camminare con chi non ha voce, a riconoscere in ogni volto ferito la presenza viva di Dio. Numerosi gli spunti per la riflessione, numerose le spinte all'azione.
Un testo che non si legge soltanto: si vive.
Quando ritorna il Natale da una parte si prova una grande gioia, veramente profonda, perché questa festa evoca la stagione più bella della vita - l’infanzia - quando ci sembrava che la casa, anzi, i cuori della famiglia diventassero tutti insieme una piccola Betlemme, e Gesù nasceva in casa e la riempiva di pace. Ma si affaccia anche un altro pensiero, ed è un pensiero di paura, di trepidazione, perché il clima di oggi certamente non è un clima favorevole al Natale: i messaggi che si vedono in giro allontanano dal vero significato della festa e propongono un falso Natale. Il card. Comastri invita a riscoprire l’autentico Natale del Signore attraverso i racconti di come lo hanno vissuto i Santi, i testimoni della fede ...e gli atei, che non credenti - dopo la nascita di Gesù anche nel loro cuore - non lo sono stati più.
Dopo aver fatto conoscere il loro amico Gesù e aver fatto comprendere cosa sia un Giubileo, don Matteo torna a rivolgersi ai bambini per raccontare loro la festa del Natale e l’avvenimento reale che ogni anno si ricorda il 25 dicembre. I più piccoli sono infatti i protagonisti di questo giorno, ma anche per loro - nella frenesia del mondo degli adulti - c’è il rischio inconsapevole di mettere da parte, o peggio, dimenticare il vero festeggiato. Un piccolo libretto, con pochi ma densi concetti, per far guardare ai bambini, con i loro occhi innocenti, Gesù Bambino. Età di lettura: da 4 anni.
Un’opera unica - divisa in due volumi - che raccoglie le catechesi tenute da Leone XIV e Papa Francesco nelle Udienze generali del Giubileo 2025. In questo primo volume si trovano le meditazioni dei Pontefici sull’infanzia e sulla vita di Gesù (in particolare sugli incontri, le parabole e le guarigioni). Con parole chiare e ispiratrici, questo libro guida il lettore verso una fede viva, ricca di speranza e amore. Un testo prezioso per chi desidera approfondire il messaggio giubilare, ideale per un pubblico ampio e variegato. Un viaggio spirituale intenso e luminoso che invita alla riflessione e alla crescita personale.
San John Henry Newman (1801-1890), uno dei più grandi pensatori cristiani dell’Ottocento, sarà annoverato tra i Dottori della Chiesa da papa Leone XIV il 1° novembre 2025. Appassionato ricercatore della verità e convertito al cattolicesimo (1845), egli «diventa oggi un faro sempre più luminoso per tutti quelli che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione sicura attraverso le incertezze del mondo moderno» (Paolo VI, 1975). Le sue opere arricchiscono la teologia, il suo cammino illumina le coscienze, la sua persona viene già venerata in tutta la Chiesa. Non sorprende, quindi, che il Santo Padre lo proclamerà Dottore della Chiesa universale. Il presente volume, di facile lettura, intende anzitutto offrire un breve tratto biografico e teologico di Newman. Fa poi sentire la sua chiara ed equilibrata voce su alcune questioni cruciali della vita ecclesiale: lo sviluppo della dottrina cristiana, la testimonianza dei fedeli, l’unicità della Chiesa, il significato della coscienza, le caratteristiche di un cuore apostolico. Appare così la straordinaria attualità della vita e del pensiero di questo teologo santo. Come scrisse l’allora cardinale Ratzinger nel 1990: «Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli allo stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero».
Un «cuore capace di ascoltare»: la religione al tempo della società accelerata Stato e Chiesa: un'alleanza che serve e fa bene a tutti, oggi più che mai A che serve la religione nella società del nostro tempo? È solo un anacronismo? O una sorta di superstizione da vivere in privato ma di cui non discutere in pubblico? Ma cosa accadrebbe alla democrazia se la «risonanza» della religione dovesse svanire del tutto? Una domanda fondamentale, a cui questo piccolo libro risponde inducendoci a ripensare alla religione e alla sua funzione nelle democrazie contemporanee. Hartmut Rosa rileva che essa favorisce una cultura del dialogo, dell'ascolto e della riflessione, consentendoci così di creare legami con gli altri e di sperimentare il nostro mondo così denso di significato. Questo aiuta i cittadini a coltivare una sensibilità democratica che può fare da àncora in tempi instabili. Con la finezza di sguardo che gli è propria, l'autore s'arrischia a riflettere su cosa accadrebbe se il secolare patrimonio di saggezza distillato nella religione andasse dissolto nella temperie ultramoderna.
Il genere è una delle principali determinanti sociali della salute e, da solo o in relazione con altri fattori, è in grado di condizionare molte delle esperienze vissute dalle persone nei vari contesti. La psicologia sociale ha indagato in profondità questa influenza, fornendo conoscenze cruciali sui processi sottostanti a tale legame, sulle conseguenze che può determinare e sulle strategie che possono essere adottate affinché il genere non incida negativamente sul benessere fisico e psicosociale delle persone. In questo volume gli autori offrono una visione articolata e aggiornata degli effetti della dimensione di genere sui processi di salute, accompagnando alle riflessioni teoriche delle indicazioni più applicativo-operative. Pertanto, oltre a essere un valido strumento per le persone laureate in psicologia, il testo può essere apprezzato da chiunque voglia approfondire gli effetti delle discriminazioni nei diversi contesti che viviamo quotidianamente, dalla sanità ai luoghi di lavoro, fino alle relazioni intime.