L'Autore punta il dito su Eb 13,13 quale vertice di tutta l'Epistola agli Ebrei, perché le sue sole undici parole ne riprendono in sintesi i temi, i movimenti ideali, e lo scopo. E' il versetto che invita a uscire dal chiuso e a muovere verso il Cristo, il quale patì fuori dalla porta della città. Poiché si deve uscire ''portando il suo obbrobrio'' e cioè la croce, l'uscita è in realtà una sequela, così che l'epistola ha come tema centrale non solo il sacerdozio secondo l'ordine di Melchisedek ma, ancor più, quello della sequela Christi. Giacomo Violi sacerdote dell'arcidiocesi di Modena-Nonantola, ha conseguito il Dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Università Urbaniana. E' professore di Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Biblica presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Contardo Ferrini di Modena. E' vicedirettore dell'Ufficio Biblico Diocesano e Guida di Terra Santa.
Indice: Alle nozze di Cana, l'inizio dei segni; Le discepole: l'inizio di un ethos di reciprocità; La scoperta della stranierità; Una luce nuova su peccato e salvezza; Morte e vita si affrontano; L'unzione di Betania; Le donne nell'ora di Gesù: la fine e l'inizio. Lilia Sebastiani teologa e scrittrice.
Il presente studio di carattere biblico evidenzia come nella pericope di Giovanni 11 la risurrezione di Lazzaro sia un ''segno'' non solo per i testimoni oculari e per i lettori (o ascoltatori) del Vangelo, ma anche per Gesù. Compiendo questo ''segno'' egli stesso riceve una conferma circa la propria missione di dare in dono ai credenti la vita eterna con Dio. Dall'indice: - Prospettiva di lettura di Giovanni 11 - Un segno per credenti e per non credenti - Un segno per Gesù. Franco Manzi ha conseguito il dottorato in scienze bibliche e in teologia nelle Pontificie Facoltà di Roma e il titolo di élève titulaire all'École Biblique di Gerusalemme. È docente di Sacra Scrittura nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.
L'intento di Murphy-O'Connor non è quello di offrire un lavoro scientifico, ma di presentare il quadro vivo di una delle prime comunità cristiane, con la sua vitalità e il suo entusiasmo, con le sue problematicità e le sue improvvise ricadute. Lo spiccato accento spirituale, il ricorso ad esempi tratti dalla realtà e dall'esperienza quotidiana attuale, lo stile brillante e coinvolgente non fanno che riflettere il tono vivace e concitato della Lettera di Paolo, col risultato di metterci quasi naturalmente in sintonia con l'animo e la passione dell'Apostolo''(dalla Prefazione di Luca Pedroli). Jerome Murphy-O'Connor è professore di Nuovo Testamento all'Ecole Biblique di Gerusalemme. Luca Pedroli ha conseguito il Dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Per Cittadella Editrice ha pubblicato ''Dal fidanzamento alla nuzialità escatologica''.
Una lettura ermeneutica completa, l'approccio storico critico al Vangelo di Matteo.
Intorno al 50 d.C. l'apostolo Paolo si reca per la prima volta a Corinto. La missione non sembra ottenere un grande successo, anzi, le continue situazioni di tensione nella comunità - la più turbolenta tra quelle alle quali ha annunciato il vangelo - e con lui, lo obbligano non soltanto a visitarla più volte ma anche a cercare di guidarla a distanza, con lettere, quando è impossibilitato a raggiungerla. Ha inizio così una frequente corrispondenza epistolare che non ha uguali con altre comunità con cui l'Apostolo era in contatto. In questo contesto si inserisce 2 Corinzi. È la più autobiografica delle lettere di Paolo. L'Autore difende il suo ministero dai diversi detrattori: riconciliato con Dio sulla strada di Damasco, è chiamato ora ad annunciare a chiunque il Vangelo. Nello scritto risalta l'io di Paolo con tutti suoi sentimenti e i modi di pensare. Una lettera che volutamente rifiuta lo stile retorico, per essere colloquiale e comunicare al lettore un messaggio di grande attualità: parlando di sé, Paolo delinea il modello da seguire nel ministero per chiunque e in qualsiasi comunità cristiana.
Rivolto ai giovani, il presente volume vuole essere un invito a mettersi "alla scuola di Pietro", per capire cosa c'è dietro alla sua chiamata. Incontrare Pietro è un po' come guardarsi allo specchio. È una persona normalissima, uno di noi, con i suoi problemi, con i suoi dubbi, le sue per-plessità, fedele ed insieme traditore. Come non essere richiamati dall'immagine di Pietro, un uomo alla ricerca, che ha una curiosità interiore, un'ansia dentro che lo spinge a ricer-care fuori di sé, oltre il suo lavoro, che pure ama, qualcosa che non trova nel-la semplice attività quotidiana di pe-scatore? È una traccia offerta a quanti cercano di dare risposta alle domande di senso che il vivere quotidiano pone. Il presente volume è frutto delle catechesi tenute nei campi di formazione per capi scout.
Al pozzo di Sicar, Gesù ti sta aspettando. Sì, sta attendendo proprio te. Non mancare all'appuntamento! Riesci a vederlo, al bordo del pozzo, lungo il tuo cammino? Per quali strane strade ci viene incontro il Cristo! Ogni occasione è, nelle mani di Dio, il primo passo per andargli incontro. Anche la Samaritana l'ha incontrato senza aver fatto nulla per cercarlo. Lui era là che l'aspettava, seduto su un muretto. L'itinerario vocazionale di queste pagine è rivolto ai giovani: vuole essere uno strumento per scoprire cosa c'è dietro al dialogo tra Gesù e la Samaritana. Come non essere attratti da questo incontro? Nella sua semplicità, è esemplare della grande avventura di incontrare Dio, che da sempre ti sta aspettando.
Come possiamo oggi fare delle esperienze simili a quelle dell’Apostolo delle genti e che cosa ha ancora da dirci la sua teologia? Può Paolo aiutarci a vivere da cristiani nel mondo d’oggi? In quali esperienze vorrebbe introdurci? E qual è per lui l’essenza del cristianesimo? Un approccio “esperienziale”, nello stile concreto e affascinante di Anselm Grün.
Dalla quarta di copertina:
«Non essendo io un esegeta, non sono nelle condizioni di chiarire le discussioni specialistiche su Paolo o di esporre in maniera completa la sua teologia. In questo libro mi limiterò a descrivere le esperienze che stanno alle spalle della sua teologia. E mi domanderò di continuo come oggi possiamo fare delle esperienze simili alle sue e che cosa oggi la sua teologia ha da dirci. Ci aiuta oggi a vivere da cristiani? In quali esperienze Paolo vorrebbe introdurci? E qual è per lui l’essenza del cristianesimo? Egli entrò allora in un mondo ricco di svariate concezioni religiose. Anche oggi noi viviamo in una società multireligiosa. Guardando a Paolo, come possiamo rendere comprensibili le realtà centrali della nostra fede? E, come cristiani, che cosa distingue l’esperienza della nostra fede dall’esperienza religiosa di altri?» (dall’Introduzione).
Recensioni:
Il noto teologo benedettino Anselm Grün ci regala, con questo testo su San Paolo, una ricostruzione dell'esperienza religiosa del grande apostolo che ripercorre e chiarisce in modo esauriente i momenti e i temi fondamentali del suggestivo e potente cammino di fede da lui compiuto. Il proposito di Grün è non solo quello di descrivere le esperienze che stanno alla base della teologia paolina, ma anche di indicare ai credenti i modi attraverso i quali porsi nel solco da essi tracciato per comprendere quale sia l'essenza del cristianesimo. [...] Da queste pagine il lettore potrà ricavare elementi di grande interesse e di forte suggestività per approfondire il proprio cammino di fede.
Maurizio Schoepflin, in Avvenire 28 maggio 2008