Pensato in prima istanza come manuale per gli studenti dei seminari e degli istituti superiori di scienze religiose, il volume è un valido aiuto per chiunque desideri una solida introduzione in materia.
Scrittore, giornalista, bibliotecario, parlamentare, storico della Chiesa..., Igino Giordani ha attraversato da cristiano il secolo XX prendendo parte attiva ai grandi eventi della vita italiana. Ma Giordani è stato anche marito e padre. Un ricchissimo mondo vitale, che si è riflettuto in pagine di scrittura appassionata e partecipe: articoli, saggi, libri, conferenze. Molto ancora inedito. L'autrice ha raccolto e commentato questi scritti evidenziando il carattere profetico della visione del laicato, della Chiesa, del matrimonio e della famiglia nel pensiero di Igino Giordani.
Il 6 maggio 1986, a Brescia, si costituiva la Cooperativa di Solidarietà Comunità Nuova, grazie all'energica collaborazione di numerose persone sollecite alle esigenze del prossimo: insieme si voleva tentare di dare risposta a un bisogno emergente, la risocializzazione e il reinserimento lavorativo dei carcerati ponendo al centro la persona, carica di desideri, bisogni, difficoltà e passioni. Nel tempo, la cooperativa si è evoluta in direzioni diverse: prima la nascita della Comunità Terapeutica Pinocchio, per l'accoglienza e la riabilitazione delle persone tossicodipendenti, poi la creazione della Comunità Psichiatrica a Media Protezione Pinocchio, per curare gli aspetti psichiatrici delle persone ospitate in comunità. Questo volume ne racconta i primi trent'anni di attività, condotta sempre cercando di privilegiare l'aspetto educativo e umano e di valorizzare le abilità delle persone nella loro interezza, nell'ambito di una con-divisione quotidiana che possa generare significato anche nel più piccolo gesto di vita comune.
Centro Italia, alla vigilia del secondo conflitto mondiale. La vita di un gruppo di ragazzi e ragazze si trova nel pieno di quella che presto diventerà una guerra civile. Fra loro c'è Stefano Portelli, avvocato di belle speranze con la testa gonfia di utopie innamorato di Eleonora. E c'è la cognata Nina, legata in segreto a Sergio, capo partigiano quasi adolescente. Altre esistenze corrono parallele, incrociandosi poi in maniera imprevista: quella di Alastair Ormiston, pilota inglese della RAF, che adora i libri di Virginia Woolf e sogna il compagno ideale. E quella di Edna, l'amica del cuore che, in una Londra bombardata dai nazisti, scopre se stessa e la felicità. Se queste vite si incroceranno in maniera imprevista, rimescolando le carte della grande Storia, sarà per opera di un destino che le supera, bruciandole in un falò dove tutto si consuma - gioia e dolore insieme.
Il calendario raccoglie e racconta le stagioni della vita dell’uomo e della società. Lo fa attraverso i cicli della luna e del sole, le ricorrenze e le feste che celebrano, al contempo, il passare inarrestabile del tempo e il suo eterno, circolare ritorno. Le feste delle civiltà del Mediterraneo, e in particolare quelle dell’Occidente cristiano, hanno una storia affascinante, antica e complessa. Nascono dalla trasfigurazione di culti antichi e di antichi rituali, che congiungevano, e ancora congiungono, la sfera religiosa con quella sociale: dai culti della fertilità alla scansione stagionale dei raccolti, il sacro si trasfigura nel quotidiano e il quotidiano nel sacro. Ma che cosa unisce i culti misterici, le religioni esotiche come il mitraismo, al paganesimo dell’antica Roma, e poi al Cristianesimo? Quale linea rossa congiunge le forme della lecita follia carnevalesca dei tempi antichi con il Carnevale cristiano, che preannuncia ed esorcizza il magro tempo della Quaresima? E ancora: quanto sono diverse le nostre feste da quelle delle altre religioni rivelate, come l’Islam e l’Ebraismo? In questo saggio che sta a cavallo tra storia e antropologia, tra l’analisi della società e lo studio delle religioni del Mediterraneo occidentale e del Vicino Oriente, Franco Cardini offre una risposta ampia ed esaustiva a queste domande. Con il rigore dello studioso e la fantasia e la curiosità di chi indaga i percorsi sommersi della storia culturale, Cardini illustra le forme e i significati delle celebrazioni e dei riti, dalle radici antiche o più recenti, che scandiscono il nostro tempo e che al nostro tempo danno un nome.
Un lungo viaggio negli ultimi 57 giorni di vita di Paolo Borsellino. La sua corsa contro il tempo per individuare gli assassini di Giovanni Falcone. La consapevolezza del giudice della “trattativa” in corso tra mafia e Stato e la sua lotta incondizionata per opporvisi.
«Io accetto, ho sempre accettato più che il rischio […] le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e vorrei dire anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto a un certo punto della mia vita di farlo e potrei dire che sapevo fin dall’inizio che dovevo correre questi pericoli». Paolo Borsellino
Nella storia della letteratura, numerose sono le pagine capaci di condurre il lettore davanti all'"ineffabile vergogna", al mistero di "incomprensibile e cieco dolore" del male. Nulla però eguaglia per potenza narrativa le pagine di coloro che hanno realmente vissuto l'offesa del male; gli eventi, le azioni, i piccoli gesti in cui si manifesta; l'umiliazione, per dirla con Primo Levi, di poter morire "per un pezzo di pane" oppure "per un sì o per un no". Il 6 aprile 2013 Domenico Quirico e Pierre Piccinin da Prata imboccano un sentiero pietroso che serpeggia tra le montagne e i ciliegi in fiore piantati sui contrafforti dell'Anti-Libano e penetrano in Siria. Sono in compagnia di coloro di cui vogliono narrare le gesta: i miliziani dell'Armata siriana libera, gli oppositori di Bashar Assad, i ribelli, i rivoluzionari. Al loro passaggio i petali bianchi si staccano dagli alberi e fluttuano nell'aria fresca della primavera. Qualche giorno dopo, nei pressi della città di al-Qusser, in una notte buia in cui nulla sembra vivere, l'Armata siriana libera li consegna a un gruppo di incappucciati che, sparando raffiche di mitra, li trascinano sul loro pick up. Seguono cinque mesi di strazio e di ira, di furia e rancore, di miserevole ingiustizia, resa ancora più tale perché inflitta da coloro che si credevano amici. Mesi trascorsi in stanzette sudice, in botole infami e luride prigioni, dove la luce è sempre accesa perché la voglia di dormire pesi tanto da far dimenticare ogni cosa...
Il modo di fare giornalismo è cambiato. E cambierà in futuro. La stampa e il suo modello industriale sono entrati in profonda crisi; la rete, i dispositivi mobili e i social media hanno creato un'informazione multimediale, continuamente aggiornata, aperta al contributo dei cittadini. Nel raccontare le trasformazioni del giornalismo post-internet, il libro riflette sulle possibilità aperte dalle nuove tecnologie, si interroga sul ruolo del giornalista di oggi, mette a fuoco pratiche e regole della professione. Ne emerge un quadro caratterizzato da affascinanti prospettive di integrazione tra saperi, forme, linguaggi, media.
Di questo romanzo breve sulla mafia, apparso per la prima volta nel 1961, ha scritto Leonardo Sciascia: "... ho impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio".