"Questo libro ha, soprattutto, il merito di offrirci un momento di riflessione su questa straordinaria figura di prete, di uomo di cultura, di scrittore e di editore, ripercorrendo aspetti legati alla sua dimensione sacerdotale, alla originalità dei suoi studi, al suo confronto con la cultura contemporanea e con il mondo nel quale visse ed operò, lasciando un segno profondo della sua presenza, un segno che attraversa la storia della Chiesa e della cultura del Novecento." (Dalla prefazione)
II libro propone uno spaccato sul panorama dell'editoria digitale, illustrando i presupposti che ne favoriscono la diffusione e analizzando nel dettaglio linguaggi, formati, dispositivi e concrete esperienze editoriali, con un occhio di riguardo ai problemi pratici legati alla produzione dei libri digitali e ad alcune criticità come quelle poste - per esempio - dal copyright. Queste le domande intorno a cui si sviluppa il discorso: cos'è l'editoria digitale? Su quali prodotti si concentra? Come vengono distribuiti? In quali formati? Come cambia il flusso di lavoro sul contenuto? Al centro una riflessione sull'alternativa tra libri stampati e libri elettronici, e un'analisi sulle possibilità offerte da nuove tecnologie per la presentazione dei contenuti. Senza dimenticare che attraverso il Web e i motori di ricerca "trovare e leggere" è diventato più semplice e veloce. Un libro per riconsiderare il processo che porta un contenuto al lettore. In pratica per imparare a fare "editoria digitale".
Mario Baudino, Gianni Borgo, Manuel Carcassonne, Marco Cassini, Gian Antonio Cibotto, Maria Corti, Daniele Del Giudice, Daniele Di Gennaro, Carmine Donzelli, Umberto Eco, Alain Elkann, Elido Fazi, Carlo Feltrinelli, Gary Fisketjon, Luca Formenton, Antoine Gallimard, Cesare Garboli, enrico ghezzi, Laura Grimaldi, Angelo Guglielmi, Jorge Herralde, Elena Kostioukovich, Michael Krüger, Hanif Kureishi, Giuseppe Laterza, Christopher MacLehose, Ian McEwan, Jay McInerney, Gianni Minà, Federica Olivares, Silvana Ottieri, Giuseppe Pontiggia, Luigi Spagnol, Marco Tropea, Sandro Veronesi
a cura di Laura Lepri e Elisabetta Sgarbi
Pierre Belfond, Edmond Buchet, Paul Claudel, José Corti, Gabriele D’Annunzio, William Faulkner, Samuel Fischer, Gaston Gallimard, Bernard Grasset, Hugo von Hofmannsthal, Robert Laffont, Gérard Lebovici, Horace Liveright, Eric Losfeld, Hanna Mittelstadt, Christopher MacLehose, Jean-Jacques Pauvert, Marcel Proust, Peter Suhrkamp
a cura di Roberto Di Vanni
Nel 1967 Manganelli dirige la serie italiana di una collana Einaudi. A preoccuparlo è la veste grafica, che con il suo opaco grigio rende i volumetti simili ad "antichi, nobili epitaffi": "E si veda il bell'egualitarismo del procedimento, che pareggia miopi, presbiti, ipermetropi, daltonici ed astigmatici in una comune, edificante inettitudine a leggervi alcunché" commenta. Basterà questo passaggio di una comunicazione "di servizio" per far capire che tipo di consulente editoriale sia stato Manganelli: eccentrico e brillante, sempre pronto a sfoderare uno humour di volta in volta giocoso, paradossale, corrosivo. Ma non ci si inganni: Manganelli è stato un editor (e traduttore) tutt'altro che sedizioso: disciplinatissimo, piuttosto, duttile e minuzioso. Un editor capace di progettare collane e costruire libri, suggerire titoli, periziare traduzioni con estroso rigore: "... qualche volta la traduttrice tende a dar più colore di quanto non competa a questa gelida carne..." scrive di una Ivy Compton-Burnett che gli era stata sottoposta. Ma capace soprattutto di stendere pareri di lettura e risvolti dove astratto furore dello stile, schietta idiosincrasia e verve beffarda celano una micidiale precisione di giudizio: "La sua pagina sa di virtuosa varichina, i suoi periodi vanno in giro con le calze ciondoloni..." (qui la vittima è Doris Lessing). Una precisione, tuttavia, che nel rifiuto sempre si premura di spogliarsi di ogni drasticità: "Il mio parere è negativo, ma senza ira".
L'editing video, da quando può essere realizzato con l'uso di un normale computer e di comunissimi software, è una pratica abituale e necessaria non solo per i professionisti del cinema e della televisione, ma anche per tutti coloro che utilizzano l'audiovisivo all'interno dei più vari ambiti di comunicazione: dalla pubblicità alla formazione, dalla videoarte a Internet. Nello stesso tempo, la rivoluzione digitale ha cambiato il lavoro del montatore, sia da un punto di vista prettamente operativo che dal punto di vista delle sue competenze. Per tutti, imparare a usare un software di montaggio significa apprendere l'uso di un'interfaccia grafica e delle tante funzioni attivabili col mouse o la tastiera, ma non solo: si tratta soprattutto di acquisire una logica procedurale, una solida competenza nell'uso dei differenti formati, un metodo nell'ordinamento e nella selezione delle infinite inquadrature che, inserite nelle diverse sequenze, daranno vita al film. Scopo di questo libro è mostrare come utilizzare al meglio gli strumenti offerti dai due principali software di editing video oggi disponibili (Avid e Premiere) per sviluppare una procedura di lavoro sicura ed efficace, che porti il montatore a ottenere il miglior risultato senza errori e senza inutili perdite di tempo.
L’editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all’estensione del mercato del libro, cresce sempre più l’affermazione della personalità creativa degli autori, e non è un caso che in quegli anni si inizi a riconoscere, almeno in Inghilterra, il diritto d’autore. L’Italia partecipa a questa vivacità intellettuale, ma accanto all’esigenza degli scrittori di affermare la propria identità, si affianca un’altra tendenza, sempre esistita, di segno contrario: la scelta di far circolare le proprie opere in forma anonima. Quali le ragioni dell’anonimato? Il silenzio d’autore è certamente legato a una logica di controllo per i generi su cui pesa il giudizio negativo della censura ecclesiastica. Ma c’è di più: scrivere libri che potevano essere considerati di basso profilo culturale, come molti romanzi o altri libri di larga circolazione, poteva nuocere al buon nome dell’autore. Meglio dunque rifugiarsi nell’anonimato. Un capitolo fondamentale e fin qui poco studiato della storia dell’editoria italiana.
I disegni più amati dell'albo "La foresta incantata" di Johanna Basford raccolti in una edizione esclusiva di grande formato e pregio. Da colorare, staccare e incorniciare.
Sellerio, E/O, L'orma, Giunti, il Mulino, Zanichelli, Einaudi, Bao, Il Castoro, NN, La nave di Teseo, Feltrinelli, GeMS, Mondadori: un viaggio in 14 case editrici italiane, per scoprire come e chi progetta i libri, ne cura i testi e le immagini, ne disegna le copertine, li promuove presso i lettori. Le case editrici sono, prima di tutto, case. I tavoli per le riunioni sostituiscono i tavoli da pranzo, gli sgabuzzini diventano piccole cucine, le cantine archivi, biblioteche o studi di registrazione per gli audiolibri. Piccoli marchi in appartamenti di poche stanze, holding che occupano interi palazzi o che occupano sedi pensate su misura. Questo libro parte da qui: accompagna il lettore dietro quei portoni, mostra chi abita quelle stanze, in quali spazi si pensano e si realizzano i libri che leggiamo, come arrivano i grandi bestseller internazionali sui tavoli degli editor o qual è la strada che percorre un dattiloscritto per arrivare nelle librerie. Da Palermo a Milano, da Roma a Bologna e Torino, un viaggio per raccontare dall'interno marchi storici o sigle appena nate, piccole imprese artigianali e grandi gruppi editoriali.