Uomini e donne, preti e laici, santi già canonizzati dalla Chiesa o semplici credenti: tutti ugualmente protagonisti del cattolicesimo italiano del Novecento. Il volume ripercorre le storie di quindici testimoni, da Pier Giorgio Frassati a Gianna Beretta Molla, da Giuseppe Lazzati ad Annalena Tonelli, a volte attraverso una ricostruzione biografica puntuale, in altri casi offrendo scorci suggestivi della loro esistenza, sempre sotto l'occhio attento a sottolineare la sorprendente capacità di vivere il proprio tempo, coniugando la quotidianità con una seria fedeltà evangelica. Lettere, discorsi, riflessioni di questi protagonisti, accuratamente selezionati dall'Autore, aiutano a scoprirne la grande attualità e la statura morale.
La vita di Primo Mazzolari, uomo libero, "uomo di nessuno", sempre al fianco dei deboli e degli esclusi, che con questo spirito ha attraversato gli eventi del XX secolo: le due guerre mondiali, le leggi razziali, le dittature dell'Est europeo, la guerra fredda, l'annuncio del Concilio Vaticano II. Una ricostruzione rigorosa ma a carattere divulgativo che propone la testimonianza di Mazzolari e dei temi a lui cari: i lontani, la pace, l'ecumenismo, la libertà di coscienza, la necessità di un laicato maturo, il rinnovamento della vita religiosa e della Chiesa. La postfazione di mons. Loris Francesco Capovilla arricchisce il testo, colorandolo dell'affetto che sempre legò i due; una stima profonda che fa concludere a Capovila "Io vivo con don Mazzolari (...). Le celebrazioni del 2009 porteranno un'ondata di aria refrigerante nelle nostre case e nelle nostre coscienze".
Quella di Pierina Morosini (1931-1957) è una storia semplice, non segnata da eventi straordinari. Ma proprio per questo saprà introdurci umilmente nell'amicizia con Dio, nel dialogo amoroso della preghiera che ci fa conoscere il volto di Cristo, nella povertà accolta per amore e con amore, nella castità segno dell'appartenenza completa al Signore, nella dedizione alla famiglia, nel servizio disinteressato alla Chiesa. Pierina morì giovane, aggredita e ferita a morte da un uomo che lei cercò dapprima di richiamare alla ragione e al quale poi non riuscì a sfuggire pur senza cedergli. Il suo sacrificio fu coronamento di una vita breve ma intensa, tutta dedicata all'apostolato nell'Azione Cattolica. È stata beatificata da Giovanni Paolo II nel 1987.
Monsignor Salvatore Colombo (1922-1989) fu per oltre 40 anni missionario francescano in Somalia e vescovo di Mogadiscio dal 1976 alla morte. Il 9 Luglio 1989 un commando armato entrò nella Cattedrale e aprì il fuoco contro il vescovo durante la celebrazione eucaristica. Morirà poche ore dopo. Monsignor Colombo era unanimemente considerato il simbolo della Chiesa in Somalia. Aveva testimoniato il Vangelo attraverso la promozione di opere di carità per il bene comune di un popolo che si era sempre dimostrato amico, pur essendo a maggioranza musulmana.
Segretaria della Gioventù Femminile della diocesi di Fermo, dopo un rapido e sconvolgente itinerario spirituale la Carboni vive la realtà e la responsabilità dell'accettazione cristiana della malattia. Nata in una famiglia laica, incontra la fede un po' provvidenzialmente e un po' spontaneamente, ed insegna a tutti che l'apostolato più efficace è nell'amore. Qui sono raccolte le sue lettere che testimoniano il suo elevarsi verso Dio nella dimensione dell'amore. La sua giovane età non le impedisce di essere matura fino alla saggezza e di avere un cuore grande, capace di amare tutti e di accogliere le sofferenze ed i problemi delle persone che incontra e che le si rivolgono per avere consigli e conforto.È una fede totale, da innamorata, quella che professa Paola. Scrive infatti: "Nulla mi turba: vedo in tutto la volontà santa di Dio, e l'amo e l'adoro sempre".
Il libretto illustrato racconta la vita della serva di Dio Maria Bolognesi (1924-1980), una mistica veneta che rivisse sul suo corpo le sofferenze della passione di Cristo. Patì anche un periodo di possessione demoniaca e soffrì per varie malattie. La morte le impedì di portare a compimento la realizzazione di una casa per convalescenti bisognosi. È in corso la causa di beatificazione.
Il libro è una biografia del P. Salvatore Micalizzi, missionario vincenziano. Presentazione di G. Gregory Gay CM.
DESCRIZIONE: Il libro di Pietro Giovannoni è dedicato all’itinerario politico ed intellettuale di Giorgio La Pira nel periodo che va dalla nascita alla caduta del regime, e più precisamente all’adesione del professore siciliano ad una prospettiva centrale della mentalità intransigente: intervenire nella storia per costruire una civiltà cristiana, considerata, in antitesi a liberalismo e socialismo, come l’unica forma autenticamente umana di convivenza civile. Si tratta di capire le modalità con cui il futuro sindaco di Firenze aveva raccordato questo tema agli assetti politici dell’Italia fascista dove la sua presenza pubblica, nel mondo cattolico cittadino come in quello accademico e nazionale, si stava facendo sempre più rilevante ed autorevole.
In questa linea il volume si dipana scevro da ogni preoccupazione apologetica. Giovannoni interroga una ricchissima documentazione, edita ed inedita per rispondere alla domanda sulle reali posizioni politiche e culturali espresse dal personaggio. Dall’iniziale entusiasmo verso Mussolini, interpretato come il portatore a livello planetario delle indicazioni vaticane circa l’organizzazione della vita collettiva, si passa ben presto, già verso la metà degli anni Venti, alla freddezza per la mancata rispondenza della politica, in particolare estera, del regime all’esigenza di instaurare nel mondo la civiltà cristiana. L’orgogliosa rivendicazione di essere «solamente cattolico» appare l’unità di misura su cui La Pira giudica oramai tutti gli atti e i provvedimenti del regime.
Va dunque riconosciuto a Giovannoni il merito di avere mostrato le variegate vicissitudini del richiamo lapiriano alla “civiltà cristiana” nel corso del ventennio, evidenziando come tale elemento costitutivo della mentalità intransigente abbia potuto veicolare un passaggio – in tempi e secondo modalità via via sempre ben precisate – dall’adesione al regime mussoliniano all’opposizione ad esso.
(Daniele Menozzi)
COMMENTO: Uno straordinario studio su Giorgio La Pira fascista, un aspetto fino ad ora sconosciuto. Il volume contiene decine di documenti inediti.
"...Frate Egidio, uomo semplice, retto e timorato di Dio, che, in tutta la sua lunga vita, praticò la santità, la giustizia, la pietà, lasciandoci esempi di obbedienza perfetta, lavoro manuale, amore al raccoglimento e alla contemplazione religiosa": ecco il ritratto che, in poche ma dense parole, fa Tommaso da Celano, primo biografo di Francesco, di Egidio (1190 circa - 1262), il terzo compagno del santo di Assisi. Giovane contadino, Egidio riflettè a lungo sulla svolta radicale attuata da Francesco e con fine sensibilità giunse a una convinzione intima sempre più forte: Francesco non era affatto un pazzo, era uno che aveva trovato il tesoro evangelico. Il libretto illustrato racconta questa affascinante avventura.
Taizé nasce nella Francia occupata dai nazisti come comunità monastica, voluta da un giovane protestante svizzero, Roger Schutz-Marsauche, che non crede all’esistenza di frontiere invalicabili fra i paesi, le confessioni religiose, le culture, le generazioni. In un’epoca in cui l’uomo sembrava aver smarrito ogni speranza, frère Roger fonda sulle dolci colline della Borgogna un luogo di riflessione, di preghiera e di dialogo, dapprima riservato ai confratelli protestanti e poi con il passare degli anni aperto anche ai cattolici e agli anglicani (l’unità dei cristiani, così tanto desiderata…). Taizé diventa in poco tempo una delle realtà più vitali del mondo cristiano, capace di parlare – in un’Europa sempre più atea – alla società e, in particolare, ai giovani, e impegnata a fare dell’ecumenismo una pratica davvero quotidiana. Le immagini dei tantissimi ragazzi che ogni anno da tutte le parti del mondo si radunano festanti sulle colline francesi per pregare e stare insieme sono forse la rappresentazione più efficace dello spirito di Taizé. Ma altrettanto significativi sono i legami che frère Roger e la sua comunità hanno stretto con Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, con uomini politici come Mitterrand, con intellettuali e artisti come Wim Wenders, e i progetti di aiuto alle zone più povere del pianeta, dall’Africa, all’Asia, all’America latina.
Nelle pagine di questo libro il cantiere avviato dalla comunità di Taizé – diretta dal 2005 da frère Alois, dopo la tragica scomparsa di frère Roger –, si rivela un’opera titanica nella sua semplicità, una tra le più alte di tutta la spiritualità del XX secolo. Dopo aver assistito alla sconfitta dei totalitarismi, all’esaurimento delle ideologie e aver contribuito a riavvicinare molte voci discordi della cristianità, Taizé ha ora di fronte la sfida forse più difficile: ridare una speranza cristiana a un mondo soffocato da un relativismo privo di una prospettiva autenticamente umana.
L'apertura della fase diocesana del processo di beatificazione del servo di Dio padre Raffaele da Mestre, sacerdote cappuccino, è l'occasione che ha spinto l'autore a riprendere in mano la sua prima biografia, da tempo esaurita. La memoria del servo di Dio che egli consegna è un racconto vivo, ricco e caldo, perché personale testimonianza del tempo in cui p. Raffaele lo ha seguito passo passo nel suo cammino iniziale alla vocazione francescana cappuccina