La Bibbia è patrimonio culturale dell'umanità. Dopo il Nuovo Testamento, Ares pubblica i primi due volumi dell'Antico Testamento nell'unica edizione italiana curata dalla Facoltà teologica dell'Università di Navarra e con il testo latino della Neo Volgata a piè di pagina. L'opera è rivolta a chiunque voglia immergersi nel libro più importante della storia: il cardinal Giacomo Biffi definì la Bibbia di Navarra "un'edizione per l'uomo" sottolineandone l'ideale ampiezza di pubblico. Volume 2
Il libro raccoglie i testi di diversi autori che approfondiscono il significato delle Beatitudini calandole nel mondo contemporaneo con applicazioni concrete. Si compone così una riflessione su valori e princìpi universali che non parla solo ai credenti, ma a tutti coloro che desiderino approfondire insegnamenti fondamentali per una vita piena di senso e di consapevolezza. I contenuti del libro ci invitano a riflettere sulle nostre imperfezioni e fragilità ma nello stesso tempo sono motivo di ispirazione e di esortazione per vivere ogni àmbito del quotidiano senza "accontentarsi", aspirando a ciò che è veramente importante e autentico.
Un compagno prezioso per il cammino quaresimale.
Questo opuscolo raccoglie tutti i Vangeli proclamati dalla Chiesa dal Mercoledì delle Ceneri alla Pasqua, accompagnati da commenti illuminanti e preghiere dedicate per favorire un incontro personale con Dio. Include anche le solennità di san Giuseppe (19 marzo) e dell’Annunciazione del Signore (25 marzo), offrendo spunti per vivere con intensità questi momenti di grazia.
Un’opera semplice ma ricca di contenuto, ideale per chi desidera riscoprire ogni anno il significato profondo della Quaresima, crescere nella fede e prepararsi alla gioia della Pasqua di Risurrezione.
Riutilizzabile ogni anno, è il sussidio perfetto p
La speranza, virtù teologale di cui oggi siamo particolarmente carenti, non è come l'ottimismo o il pessimismo un dato legato a condizionamenti ambientali o culturali, o alla biografia personale: a imparare a sperare bisogna piuttosto educarsi, esercitandosi con pazienza e fiducia. Questa è la convinzione profonda dell'Autore, sulla scia di Charles Péguy che affermava "È sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare". Il libro, suddiviso in tre passaggi, accompagna il lettore a riscoprire il ruolo, non secondario, della speranza nel racconto biblico; il fenomeno attuale della crisi di fiducia nel cosiddetto aldilà, caso serio del cristianesimo e cuore delle sue speranze; infine, alcuni caratteri di uno sperare credibile per l'oggi, nell'attuale cambiamento d'epoca.
Le ventotto lettere presentate in questo volume coprono un arco che va dalla primavera del 1976 all'inverno del 1979, un periodo significativo per la storia della Piccola Famiglia dell'Annunziata - a venti anni ormai dai primi voti pronunciati dai sette membri iniziali - e, allo stesso tempo, un momento complesso e contraddittorio per il nostro Paese e per la vita della Chiesa italiana. Ma il 1978 è anche un anno di grandi speranze per la Chiesa, che vede nell'elezione di papa Giovanni Paolo II - primo papa straniero dopo cinquecento anni - l'affermarsi di una svolta culturale per l'intero mondo cattolico, che corrisponde all'attesa di un rinnovamento e di una riforma ecclesiale.
Le Lettere cristologiche di Atanasio, redatte tra 370 e 372, sono pietre miliari della storia della teologia. La Lettera a Massimo è un limpido sommario del pensiero atanasiano. L'unicità e lo scandalo dell'incarnazione e della croce assumono senso solo considerandone il fine: la salvezza. Solo Dio, non un altro uomo o una creatura, poteva salvare l'uomo, cioè divinizzarlo. E solo avendo un corpo umano, Cristo poteva offrirlo al Padre per tale fine. Con riferimento al culto, invece, la Lettera ad Adelfio afferma la distinzione e l'inscindibilità, in Cristo, di umanità e divinità. Infine, la Lettera a Epitteto, la più famosa delle tre, espone un catalogo di undici opinioni cristologiche dibattute e qui contestate da Atanasio, costituendo il punto più alto a cui si è spinta la sua cristologia. Testo originale a fronte.
Breve scelta di parole di Padre Pio, che esprimono la sua spiritualità su alcuni temi forti della fede: volontà di Dio, carità, umiltà, preghiera, eucaristia, sofferenza, Maria? I brevi passi riportati sono una testimonianza della fede del Santo e offrono molti spunti per la meditazione e la preghiera, illuminando il cammino spirituale di ogni credente.La raccolta può rivelarsi utile sia a chi conosce Padre Pio sia a chi si accosta per la prima volta alla sua figura. Testi scelti a cura di Olimpia Cavallo. Riedizione in nuova veste grafica dell'omonimo testo.
Un'antropologia plasmata dal sapere delle scienze umane detta oggi la linea, in campo si accademico che politico. La teologia, collegandosi a quel discorso, può riscoprire l'istanza centrale che condivide con l'antropologia e che le è propria: ricordare agli uomini che cosa può significare essere in cammino verso una vita in pienezza. Questa è l’intuizione sviluppata da Jürgen Werbick: partendo dall'antropologia, egli interroga la teologia sistematica e la spinge a rileggere le sue dottrine, a rivederle se necessario, e a dare risposta a problematiche nuove. Allo stesso tempo, introduce criticamente nei discorsi antropologici le tradizioni di fede e le prospettive teologiche. Dunque Werbick non offre una antropologia in prospettiva teologica, ma una teologia in prospettiva antropologica: qui la teologia non dà anzitutto risposte, ma è l'istanza cui si avanzano richieste. La teologia sente che deve entrare nel dibattito antropologico, se poi esige che si presti attenzione alle cose che ha da dire. Il suo obiettivo deve essere quello di mostrare che può dare un suo contributo quando parla teologicamente di argomenti articolati antropologicamente.
Il libro riflette sull'identità e il ruolo dei diaconi permanenti, facendo tesoro di sessant'anni di esperienze e basandosi su una solida teologia imperniata sul legame indissolubile con il servizio. Luca Garbinetto sottolinea che il diaconato può essere compreso non isolatamente, ma solo in relazione alle altre vocazioni ecclesiali (presbiteri, laici e consacrati): in quest’ottica egli delinea una visione sinodale di Chiesa che, basata sulla comune grazia battesimale, valorizza l'originalità di ogni soggetto, in una dialettica di rapporti creativi e incarnati. La figura del diacono non si limiterà, così, a una funzione specifica, ma sarà testimone e animatore di una comunità missionaria e in uscita. La prospettiva pastorale del libro mira a superare una visione piramidale della Chiesa, promuovendo anzi una comunità attenta alle periferie esistenziali dell'umanità, radicata nella Parola e capace di rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo. Il diacono è chiamato, in particolare, a stimolare un rinnovamento coraggioso delle prassi pastorali, per renderle più adatte al contesto attuale.
In un contesto di rinnovata attenzione alla sinodalità, il discernimento comunitario si rivela cruciale per l'identità e l'azione della Chiesa. Una Chiesa sinodale discerne comunitariamente, affinando tale pratica per realizzare la sua vocazione di fedeltà al vangelo. Il racconto di Atti 15, sul cosiddetto concilio di Gerusalemme, offre un modello di discernimento ecclesiale, guidandoci attraverso le sue fasi. A partire da questo esempio, Vito Mignozzi anzitutto esplora tre elementi strutturanti: l'azione dello Spirito Santo, la partecipazione di tutta la Chiesa e il ruolo del ministero ordinato. E in secondo luogo presenta cinque criteri metodologici: l'ancoraggio alla realtà, la condivisione di narrazioni, il riferimento alla Scrittura, la ricerca dell'essenziale e la gioia. Questo agile libro si rivela così una guida per comprendere e soprattutto per praticare il discernimento comunitario, promuovendo un cammino di rinnovamento sinodale con la partecipazione attiva di ogni membro della Chiesa.