"La vera storia dell'editoria è in larga parte orale - e tale sembra destinata a rimanere. Una teoria dell'arte editoriale non si è mai sviluppata - e forse è troppo tardi perché si sviluppi ora. Andando contro a questi dati di fatto, ho provato a mettere insieme due elementi: qualche passaggio nella storia di Adelphi, quale ho vissuto per cinquant'anni, e un profilo non di teoria dell'editoria, ma di ciò che una certa editoria potrebbe anche essere: una forma, da studiare e da giudicare come si fa con un libro. Che, nel caso di Adelphi, avrebbe più di duemila capitoli." (Roberto Calasso)
Cinque anni dopo l'uscita in libreria della versione "colore 8-bit", "La profezia dell'armadillo" di Zerocalcare torna in libreria nella versione Artist Edition. La storia torna al bianco e nero con retini grigi della versione originale autoprodotta, ma il volume è più grande, per far risaltare meglio i disegni, ed è preceduto da una storia inedita di dodici pagine, in bicromia.
"Questo libro ha, soprattutto, il merito di offrirci un momento di riflessione su questa straordinaria figura di prete, di uomo di cultura, di scrittore e di editore, ripercorrendo aspetti legati alla sua dimensione sacerdotale, alla originalità dei suoi studi, al suo confronto con la cultura contemporanea e con il mondo nel quale visse ed operò, lasciando un segno profondo della sua presenza, un segno che attraversa la storia della Chiesa e della cultura del Novecento." (Dalla prefazione)
L'"Atlante geografico De Agostini", un'opera di pregio arricchita da una preziosa sovraccoperta che rende questo volume un perfetto regalo di Natale e di grande utilità. Un elemento da avere nella biblioteca di casa. In particolare il contenuto di questo atlante, oltre all'aggiornamento previsto nel ricchissimo apparato cartografico, è introdotto da una interessante sezione enciclopedica. Gli argomenti trattati spaziano dai temi ambientali a quelli sociali ed economici. La trattazione è divulgativa ma precisa, corredata da numerose informazioni, dati statistici, grafici e bellissime immagini.
Don Valentino Gambi (1913-2002), direttore delle Edizioni Paoline – le attuali Edizioni San Paolo – per oltre un trentennio (1952-1983), emerge dai suoi scritti come un vero e proprio editore di Dio, esperto in fatto di editoria cattolica e laica, nell’insieme e nei dettagli: nel suo discorso si presenta molto competente nel campo, per quanto riguarda la gestione in genere, i compiti, la tecnica, le scelte, le dinamiche di mercato, le attese del pubblico, la produzione, gli strumenti di diffusione. In questo ultimo ambito è particolarmente dettagliato e puntuale. L’“arte” del libraio, per esempio – egli sostiene –, richiede «particolari doti, non acquisibili scolasticamente se madre natura e un sincero spirito apostolico non le abbiano provvedute; doti mnemoniche, di fantasia associativa, di intuito psicologico, di suadenza, di discrezione, di misura, di umiltà, di aristocratica gentilezza, di pazienza, tanto difficili a trovarsi in una stessa persona!…».
Valentino Gambi, nato a Lozzo Veddasca (VA) nel 1913, entrato nella Pia Società San Paolo di Alba all’età di 12 anni, ordinato sacerdote nel 1937, dottore in Letteratura italiana nel 1942, fu direttore dal 1952 al 1983 delle Edizioni Paoline, le attuali Edizioni San Paolo. Morì a Roma il 25 gennaio del 2002.
Angelo De Simone è membro della Società San Paolo dal 1955, sacerdote dal 1970 e dottore in teologia dal 1977 (tesi: “La pastorale catechetica nel pensiero e nell’azione di don Giacomo Alberione”). Viceparroco negli anni 1972-1975, assistente scout per oltre un decennio, scrittore su tematiche che riguardano la catechesi e la spiritualità dei ragazzi, dei giovani, della famiglia, dei mass media, attualmente è redattore delle Edizioni San Paolo e collaboratore della rivista catechistica “Via Verità e Vita”. Ha pubblicato tra le altre opere: Come Francesco (1982), Gli uccellini sono fatti per volare (1988), Guida alla Liturgia delle Ore (1997), Bella la vita in tutte le stagioni (2002).
L'editing video, da quando può essere realizzato con l'uso di un normale computer e di comunissimi software, è una pratica abituale e necessaria non solo per i professionisti del cinema e della televisione, ma anche per tutti coloro che utilizzano l'audiovisivo all'interno dei più vari ambiti di comunicazione: dalla pubblicità alla formazione, dalla videoarte a Internet. Nello stesso tempo, la rivoluzione digitale ha cambiato il lavoro del montatore, sia da un punto di vista prettamente operativo che dal punto di vista delle sue competenze. Per tutti, imparare a usare un software di montaggio significa apprendere l'uso di un'interfaccia grafica e delle tante funzioni attivabili col mouse o la tastiera, ma non solo: si tratta soprattutto di acquisire una logica procedurale, una solida competenza nell'uso dei differenti formati, un metodo nell'ordinamento e nella selezione delle infinite inquadrature che, inserite nelle diverse sequenze, daranno vita al film. Scopo di questo libro è mostrare come utilizzare al meglio gli strumenti offerti dai due principali software di editing video oggi disponibili (Avid e Premiere) per sviluppare una procedura di lavoro sicura ed efficace, che porti il montatore a ottenere il miglior risultato senza errori e senza inutili perdite di tempo.
II libro propone uno spaccato sul panorama dell'editoria digitale, illustrando i presupposti che ne favoriscono la diffusione e analizzando nel dettaglio linguaggi, formati, dispositivi e concrete esperienze editoriali, con un occhio di riguardo ai problemi pratici legati alla produzione dei libri digitali e ad alcune criticità come quelle poste - per esempio - dal copyright. Queste le domande intorno a cui si sviluppa il discorso: cos'è l'editoria digitale? Su quali prodotti si concentra? Come vengono distribuiti? In quali formati? Come cambia il flusso di lavoro sul contenuto? Al centro una riflessione sull'alternativa tra libri stampati e libri elettronici, e un'analisi sulle possibilità offerte da nuove tecnologie per la presentazione dei contenuti. Senza dimenticare che attraverso il Web e i motori di ricerca "trovare e leggere" è diventato più semplice e veloce. Un libro per riconsiderare il processo che porta un contenuto al lettore. In pratica per imparare a fare "editoria digitale".
L’editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all’estensione del mercato del libro, cresce sempre più l’affermazione della personalità creativa degli autori, e non è un caso che in quegli anni si inizi a riconoscere, almeno in Inghilterra, il diritto d’autore. L’Italia partecipa a questa vivacità intellettuale, ma accanto all’esigenza degli scrittori di affermare la propria identità, si affianca un’altra tendenza, sempre esistita, di segno contrario: la scelta di far circolare le proprie opere in forma anonima. Quali le ragioni dell’anonimato? Il silenzio d’autore è certamente legato a una logica di controllo per i generi su cui pesa il giudizio negativo della censura ecclesiastica. Ma c’è di più: scrivere libri che potevano essere considerati di basso profilo culturale, come molti romanzi o altri libri di larga circolazione, poteva nuocere al buon nome dell’autore. Meglio dunque rifugiarsi nell’anonimato. Un capitolo fondamentale e fin qui poco studiato della storia dell’editoria italiana.