In un contesto culturale definito come "post-metafisico", è ancora possibile pensare Dio e la verità senza scadere nel relativismo, ma pure senza riproporre un oggettivismo di ritorno? Come perseguire l'impresa di "allargare gli spazi della razionalità" (Benedetto XVI), superando le estenuanti separazioni antiche e moderne tra umano e divino, tempo ed eternità, sapere e credere? Il volume si impegna ad affrontare tali interrogativi epocali, tramite un confronto serrato con le opere di tre esponenti significativi della cosiddetta "Scuola heideggeriana cattolica": J.B. Lotz, M. Müller e B. Welte. I loro percorsi appaiono istruttivi per il tentativo di riflettere - insieme con Heidegger, ma anche oltre e contro il suo pensiero - a proposito dell'essere e del fondamento, prendendo sul serio il carattere storico dell'uomo e della sua coscienza. Il saggio cerca di ricostruire il contributo di tali autori, mettendone in rilievo ed esplicitandone la fecondità per la ricerca contempo-ranea della filosofia e della teologia. Nella consapevolezza - accertata una volta per tutte dall'Evangelo - che soltanto l'incontro con l'evento della verità di Dio è capace di aprire l'accesso all'origine e al compimento della libertà di ogni uomo.
C'è un momento, nella vita di tutti, degli adolescenti in modo particolare, in cui la fede ricevuta da bambini in maniera inconsapevole, non basta più. Mille domande si affacciano all'orizzonte, mille interrogativi esplodono: Perché credere? Cosa c'è dopo la morte? Perché devo andare a Messa? È un momento importante in cui la fede infantile si prepara a diventare una fede adulta. Una fede che rompe con le abitudini del passato per diventare più vera e più forte: ecco il significato del titolo di questo libro. Non è un thriller da leggere tutto d'un fiato, ma un volumetto da tenere a portata di mano e da consultare quando, appunto, la fede "diventa difficile", cioè tormenta, provoca, interpella. Questo libro può essere di aiuto anche per gli educatori dei ragazzi: per la catechesi, gli incontri giovanili, i ritiri spirituali, in famiglia.
Un itinerario quaresimale per i giovani e per i gruppi parrocchiali; un cammino alla scoperta di sé, incontro a Gesù risorto, guidato dalla meditazione di brani evangelici e salmi, e illuminato dalla saggezza di grandi testimoni. Uno strumento necessario a chi vuole raccogliere dalla sapienza della Chiesa il richiamo a un "tempo forte" di preghiera, durante il quale andare alla radice della propria fede cristiana e affidare al Signore Gesù i desideri del proprio cuore, nella certezza che in lui si scopre la vera libertà. Il testo offre tre schemi di preghiera quotidiana, che possono essere utilizzati nella riflessione personale oppure scelti per vivere in modo comunitario una "Settimana di deserto". Ogni settimana di Quaresima può essere caratterizzata da una celebrazione particolare con il gruppo giovani, in parrocchia o in decanato: vengono proposte la celebrazione in ricordo del Battesimo, la celebrazione penitenziale, la celebrazione della Parola, una adorazione eucaristica e alcune meditazioni sulla Via Crucis. Infine, un richiamo particolare all'intensità della Settimana santa, nel corso della quale trovare alcuni momenti personali di dialogo con il Signore, a partire da una riflessione sul Vangelo di Giovanni.
Giovanni Marcora (Inveruno, Milano, 1922-1983), formatosi nell'ambiente dell'oratorio e nell'Azione Cattolica del suo paese, capo partigiano, imprenditore, politico. Eletto senatore nel 1968, ha dato il suo nome alla prima legge italiana per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza (1972). Sindaco di Inveruno, dirigente locale e nazionale del partito - nel suo "olimpo" figurano statisti come Alcide De Gasperi, Ezio Vanoni, Enrico Mattei, Aldo Moro -, esperto di questioni economiche, ha guidato ininterrottamente il ministero dell'Agricoltura fra il 1974 e il 1980, per poi passare al dicastero dell'Industria nel biennio 1981-82.
"La famiglia di Nazaret, se stiamo al Vangelo, è ben lontana dalle nostre rappresentazioni oleografiche, dalle nostre declamazioni liturgiche: dove della famiglia di Nazaret si ricorda "la vicenda dei giorni operosi e sereni". Trovate nel Vangelo un episodio, uno che sia uno, un episodio che riguardi i giorni operosi e sereni di quella famiglia. Una famiglia molto lontana dal colore delle immaginette e per fortuna, per grazia, molto vicina al colore della vita. E dunque ci possiamo specchiare e confrontare. Vorrei ripercorrere, solo sfiorandolo, il brano del Vangelo di Luca che racconta di un figlio, il figlio di Maria e Giuseppe, il figlio di Dio, smarrito e ritrovato, raccogliendo qualche provocazione".
Il presente libro si propone come strumento di riflessione utile agli operatori di pastorale sanitaria. L'icona biblica del "buon samaritano" viene riproposta come modello di opzioni che ogni uomo dovrebbe assumere con responsabilità e come sfida nell'esperienza quotidiana, favorendo l'affermarsi di relazioni che chiamano in causa non solo chi soffre, ma soprattutto chi vuole farsi attento e rispettoso dell'umanità. Questo cammino solidale riguarda infatti tutti e ciascuno, ma coinvolge in particolare le comunità ecclesiali chiamate in prima linea.
Questo libro del padre Ranwez può essere considerato un classico, capace di dare un grande aiuto per trasmettere la fede ai piccoli, evitando quegli errori che portano a forme di fede inventate" e per niente cristiane.
Un testo di preghiera accessibile a giovani e adulti. Ricco di immagini ed esempi, trasmette a tutti la ricchezza della preghiera cristiana