La pubblicazione, curata dal Presidente, S.E. Mons. Ignacio Carrasco de Paula e dal Cancelliere, Rev. Renzo Pegoraro, comprende tutti le relazioni, gli interventi alle tavole rotonde e i resonconti dei lavori di gruppo, è interamente in lingua inglese e consta di 168 pagine. Per ulteriori informazioni sul volume, si può contattare l'Accademia.
Dear brothers and sisters,
I warmly welcome you on the occasion of your General Assembly, called to reflect on the theme "Assistance to the elderly and palliative care", and I thank the President for his kind words. I am especially pleased to greet Cardinal Sgreccia, who is a pioneer… Thank you.
Palliative care is an expression of the truly human attitude of taking care of one another, especially of those who suffer. It is a testimony that the human person is always precious, even if marked by illness and old age. Indeed the person, under any circumstances, is an asset to him/herself and to others and is loved by God. This is why when their life becomes very fragile and the end of the their earthly existence approaches, we fell the responsibility to assist and accompany them in the best way
Address oh His Holiness Pope Francis to Participants in The XXI General Assembly of The Pontifical Academy for Life.
“Anche gli intellettuali possono fare molto per costruire una nuova cultura della vita umana. Un compito particolare spetta agli intellettuali cattolici, chiamati a rendersi attivamente presenti nelle sedi privilegiate dell'elaborazione culturale, nel mondo della scuola e delle università, negli ambienti della ricerca scientifica e tecnica, nei luoghi della creazione artistica e della riflessione umanistica. Alimentando il loro genio e la loro azione alle chiare linfe del Vangelo, si devono impegnare a servizio di una nuova cultura della vita con la produzione di contributi seri, documentati e capaci di imporsi per i loro pregi al rispetto e all'interesse di tutti”. (Evangelium Vitae, n. 98)
"La ricostruzione fedele e minuziosa degli anni di fuoco della legge sull'aborto da chi l'ha vissuta di prima persona". Leandro Aletti insieme a Luigi Frigerio hanno vissuto e combattuto in prima persona alla Mangiagalli di Milano, luogo simbolo tra gli anni '70 e '80 della battaglia tra favorevoli e contrari all'aborto. A tutti questo libro offre una provocazione e una riflessione. "Un documento prezioso. A chi è nato dopo gli anni Settanta, come me, permette di seguire per la prima volta la cronaca di un periodo caldissimo". Raffaella Frullone, giornalista "Leggendo queste pagine, ho rivissuto con il cuore e con la mente quegli anni cruciali e crescevano l'orgoglio e la nostalgia di quelle battaglie". Mons. Luigi Negri
Si rischia grosso a dire, magari ad alta voce, che essere madre è un tratto essenziale della donna: noi, donne dei Paesi occidentali (quasi tutte), temiamo di venir rinchiuse di nuovo in quella stanza angusta che fino a poco fa ci impediva di partecipare alla vita fuori casa, di contribuire alla vita politica e economica, di studiare. In quella stanza eravamo sempre all'ombra di un uomo (padre o marito), ritenute spesso capaci della "sola" funzione materna. Le cose però sono cambiate. Il rischio è ben altro. Maternità è un concetto eroso e costantemente ridefinito. Nel diritto e nella realtà non è più un termine univoco: la madre ormai può essere biologica, genetica o ancora giuridica. Può anche non esserci (perché ci sono due padri) oppure può raddoppiarsi (due madri o la "co-madre"). La maternità è ritenuta surrogabile. Noi donne stiamo cedendo, in cambio di nulla, un tratto essenziale della nostra differenza femminile e il mondo ci spinge in questa direzione. La neutralità dei generi, nel miraggio di un'uguaglianza inesistente, dilaga. Rischiamo il buio. Cosa fare? È il momento di andare oltre e riprendere un bene prezioso che ci appartiene: il femminile e la maternità che ne è tratto essenziale. Un'invito a riscoprire e far fiorire il nostro femminile con tre possibili e preziosi alleati: innanzitutto noi stesse, poi l'uomo e la Chiesa.
La questione del gender, emersa in Italia negli ultimi anni, sta occupando dibattiti pubblici e discussioni tra soggetti educativi, con toni spesso accesi. La contrapposizione rischia però di evitare la presa in carico della questione antropologica: misurarsi pienamente con il tema della differenza sessuale. Diventa quindi indispensabile chiarire i termini in gioco per poter approfondire il rapporto tra uomo e donna a partire dalla considerazione della dimensione corporea dell'essere umano. In un contesto culturale che presenta una pluralità di modelli possibili per pensare la propria vita emerge in modo particolare il compito educativo come introduzione all'ampiezza della realtà.
La cultura, come l'insieme dei codici comportamentali condivisi, è in qualche modo determinata dai tradizionali generi, maschile e femminile, assegnati alla nascita, oppure è da considerarsi svincolata dal sesso cromosomico? Esiste una linea di confine tra il "naturale" e il "culturale", oppure il naturale è riducibile al culturale? La sessualità ha una meta spontaneamente eterosessuale, oppure l'eterosessualità è da considerarsi una tra le molte espressioni della sessualità? L'individuo è un essere da liberare dalla propria designazione culturale, come sostiene l'ideologia gender, oppure è da educare affinché si appropri del suo vero sé? Queste sono alcune domande affrontate in questo libro, il quale si presenta con alcune particolarità. Il pensiero dell'autore, pur anticipato nel titolo del volume, si sviluppa, tuttavia, senza chiusure e preconcetti, ma riflettendo su ogni singolo aspetto delle varie tematiche affrontate, coinvolgendo il lettore nelle diverse e varie letture dei fenomeni analizzati. Due sono le particolarità del libro, la prima è che l'autore, in quanto possiede una formazione psicologica, si pone non da un punto di vista ideologico, ma dal punto di vista del bambino, del suo sviluppo e del suo benessere; la seconda è data dall'intento di accrescere la consapevolezza nel lettore circa le grandi trasformazioni in atto nelle nostre società occidentali, e i possibili pericoli di un'educazione che considera ininfluente la biologia nell'organizzazione della sessualità degli individui.
Frutto dell'esperienza di insegnamento e del contatto diretto con i problemi quotidiani della gente, lo studio esamina in modo sintetico, ma organico, le questioni più importanti emergenti in ambito teologico morale sulla sessualità umana, il matrimonio e la famiglia. Sotto la spinta delle prospettive aperte dalle scienze umane e biomediche, in campo laico, e dalle scienze bibliche, patristiche, dogmatiche e pastorali, in campo teologico, questo ambito della morale ha infatti subito negli ultimi cinquant'anni una grande metamorfosi. «Ai nostri giorni stiamo assistendo alla transizione da una visione della sessualità in cui avevano rilievo prevalente la natura, gli atti della procreazione, i ruoli sessuali funzionali alla stabilità sociale, a una visione centrata sulla persona, sulla pervasività della dimensione sessuale, sui vissuti e i significati, sui valori relazionali intersoggettivi della sessualità e, in ultima analisi, sul rapporto fra amore e sessualità. La nostra idea è che il nuovo modello personalista si collochi lungo una linea di continuità ideale con il modello tradizionale, anche se il rinnovato contesto antropologico non potrà restare, alla lunga senza effetti, sulla elaborazione normativa» (dalla Conclusione). Il percorso si articola in due sezioni. La prima affronta le questioni storico-fondative nell'Antico e nel Nuovo Testamento e nella Tradizione, fino ai giorni nostri. La seconda si concentra su alcune questioni etico-pastorali fra le più scottanti e urgenti, offrendo una trattazione volutamente approfondita e distesa.
Da sempre la Chiesa ha avvertito il servizio agli ammalati come "parte integrante della sua missione", associando "la predicazione della Buona Novella con l'assistenza e la cura dei malati". Il testo della Nuova Carta degli operatori sanitari è operata una revisione e un aggiornamento di questo documento mantenendone la struttura originaria, incentrata sulla vocazione degli operatori sanitari a ministri della vita. Oltre all'avanzamento delle scienze mediche e delle possibili ripercussioni sulla vita umana vengono affrontate questioni di ordine medico-legale e socio-sanitarie.
Il libro propone un'analisi dei problemi bioetici più attuali e, attraverso di essi, del ruolo giocato dal diritto giurisprudenziale nella creazione di quello che ormai può essere considerato un sottosistema del diritto delle persone.
Di fronte al risveglio degli studi di genere, il tema talvolta è di che genere sia Dio padre. Ma Dio non ha sesso. La sua immagine va identificata piuttosto nella relazione. Nella persona umana l'energia affettiva (eros) è primaria. E Dio è Amore. Questo libro nasce dalla consapevolezza che quando l'Italia un giorno sgomenta svegliandosi ha scoperto che tutti parlavano del Gender, la Chiesa e la teologia si sono ritrovate spesso appiattite o ricondotte a posizioni di gruppi fondamentalisti. Il bisogno che ha generato queste pagine, seguite a confronti e dibattiti pubblici, è che la chiarezza dommatica, la spiegazione dei testi biblici, il rendere chiara la dottrina della Chiesa sia un servizio necessario per evitare che l'ignoranza, il non sapere cioè di questioni importanti che attingono all'umano come immagine del divino che è in ognuno, degeneri al punto da proclamare verità ciò che è invece solo confusamente ci viene dato di conoscere. Le questioni principali degli studi di genere a cui la teologia può offrire un contributo prezioso, sono in questo volume affrontate con un linguaggio semplice perché chiaro, supportato da studi sedimentati nell'autrice che ha il coraggio di sostare quando le risposte indicano il bisogno di una ricerca ancora aperta. Pagine che lette fino alla fine ci apriranno il cuore e la mente a una più corretta interpretazione di quell'essere, come creature, immagine del Creatore che sì ci fece maschi e femmine, ma soprattutto ci fece a sua immagine.