Rivista semestrale di teologia e antropologia della missione, n. 1/2007.
Il testo vuole far conoscere la figura e il pensiero di Rosenzweig. Che rimane di Rosenzweig a oltre settantacinque anni dalla sua morte? Dalle trincee della prima guerra mondiale agli ultimi anni funestati dalla paralisi, Salomon Malka ha seguito puntualmente le sue tracce, nella citta' che l'ha visto nascere, per raccontare questo singolare percorso di pensiero che conosce la tentazione cristiana, il ritorno all'ebraismo e la scoperta della loro profonda e inconciliabile intimita'. Egli cerca di far rivivere il personaggio, afferma il ritorno del suo pensiero tra noi e ricostruisce il percorso di unopera di grande spessore, 'La stella della redenzione', che voleva essere una testimonianza per un lontano futuro.
La figura di Congar fu quella di un cristiano e un uomo di Chiesa sempre attento anche alla “vita concreta” della comunità dei credenti, con una grande apertura alla contemporaneità e ai cambiamenti tumultuosi che hanno caratterizzato il “secolo breve”. «Nel presente libro cercheremo di ripercorrere le linee principali della teologia di Congar raccogliendo la trattazione attorno all’ecclesiologia, e in via successiva attorno alle quattro note o proprietà quali ricorrono nelle più antiche professioni di fede: Credo la chiesa una, santa, cattolica e apostolica. A fronte di una produzione così vasta, che si distende lungo l’arco di oltre 50 anni toccando quasi tutti i punti salienti della riflessione teologica, l’esaustività non era in ogni caso una via percorribile. La scelta adottata sembra viceversa offrire lo spazio per una ricostruzione rispettosa delle principali acquisizioni congariane e insieme capace di riannodare queste ultime attorno ad alcuni cespiti specifici».
Il volume si propone come una prima introduzione al pensiero di Congar, con grande attenzione al legame fra produzione teologica e vicenda biografica. In questo senso è un’opera originale nel quadro dei libri disponibili sul mercato italiano, che pure ha visto diverse nuove pubblicazioni negli anni scorsi per il centenario della nascita (2004) e il decennale della morte (2005).
Un approccio innovativo alla teologia e alla prassi liturgica: aperto sul mondo ecumenico, attento al sociale.
Le teologia è certamente un sapere, ma un sapere singolare, comparabile per un verso con le altre forme di sapere, ma ,anche, e soprattutto, incomparabile. Questo volumetto si rivolege ad alunni, chierici o laici e studenti teologici.
L'opera di Panikkar conta una grande quantità di scritti, da lui spesso ripresi e rielaborati nel corso degli anni. Ma per questi tre testi di quarant'anni fa la scelta è stata di ripubblicarli senza sostanziali riscritture. Si tratta infatti di opere semplici che riprendono la gioia pasquale, la presenza di Dio, di Cristo, nella nostra vita e nella realtà che ci circonda, e la figura di Maria, la madre di Dio. Sono conferenze, a suo tempo puntualmente riscritte e riviste dall'autore, che hanno commosso una generazione. Riproposte oggi nella loro semplicità, nel linguaggio diretto e accessibile, offrono uno spunto importante di fronte alle persistenti domande dell'uomo in ricerca. Una postfazione dell'autore, scritta per l'Epifania del 2007, inserisce questi testi nel contesto della sua opera e delle sue più recenti pubblicazioni in particolare de "La pienezza dell'uomo" e "La realtà cosmoteandrica".
Opera documentata e dialogica,
firmata da uno dei più noti conoscitori dell’opera di Lutero
in campo internazionale.
Dalla quarta di copertina:
Le relazioni tra la Chiesa cattolica e le Chiese evangeliche non sembrano attualmente buone. Questa è solo una mezza verità. Negli ultimi decenni hanno visto la luce tante cose positive, che verso la metà del secolo scorso sarebbero state semplicemente inimmaginabili. Non pochi cercano però di ripudiare di nuovo la riveduta immagine cattolica di Martin Lutero, dell’iniziatore della Riforma e del cristianesimo evangelico, e di presentare come un pericolo le buone relazioni ecumeniche nel frattempo instauratesi. E ciò sempre con riferimento a Martin Lutero. Gli uni temono una “svendita” della sua eredità riformatrice, gli altri una “protestantizzazione” della Chiesa cattolica.
L’opera di Otto Hermann Pesch si colloca in questo contesto. Essa cerca di illustrare e di far comprendere, in un linguaggio a tutti accessibile, il ruolo decisivo di Lutero nella storia del cristianesimo occidentale e il servizio da lui reso all’unità cristiana, da assumere e da valorizzare.
A questo scopo l’Autore presenta qui una interpretazione del teologo Martin Lutero, che fa conoscere le idee fondamentali da lui pensate, insegnate e scritte e lo fa in maniera tale da far comprendere perché egli pensò e agì così. In poche parole: l’Autore legge per così dire Lutero in maniera “sovraconfessionale”, come un grande teologo della storia, a cui chiede che cosa ha da dire a proposito del nostro problema di Dio, dell’uomo e del mondo.
Un’opera documentata, a lungo pensata, svolta con spirito dialogico, scritta con grande chiarezza espositiva, firmata da uno dei più rinomati conoscitori dell’opera di Lutero in campo internazionale.
Recensioni:
Dietro a questo libro vi è una vita di ricerche. L'A. ha scritto, nel 1967, un volume sulla teologia della giustificazione in Tommaso e Lutero [...] che lo ha accreditato come uno dei grandi specialisti cattolici del Riformatore. Da allora egli ha pubblicato decine e decine di lavori di vario genere, spesso caratterizzati da una notevolissima capacità di sintetizzare chiarezza didattica e profondità di analisi. È il caso anche di questa «introduzione». [...] Non sono del tutto sicuro che un principiante potrebbe accostarsi a Lutero sulla base di quest'opera soltanto (non vorrei, però, nemmeno insistere oltremodo nel sostenere il contrario); quel che è certo è che non potrebbe farne a meno.
F. Ferrario, in Protestantesimo vol. 63 (2-2008) pp. 197-198
Un libro segnavia per una esistenza sacerdotale nell'oggi, intesa come servizio concreto alla Chiesa e all'umanita.
La nostra comune umanità quale fondamento dell'incontro con l'altro/a
Il non avere, il non fare, il non dire
La morte in croce e la laicità umiliata
Una serie di meditazioni e riflessioni teologiche sul tema del Dio sconfinato - un Dio che sta in movimento continuo, che abita le periferie e abbatte le barriere, invitandoci a fare altrettanto - a partire dal capitolo 2 dell'epistola di Paolo ai Filippesi.
Josip Turcinovic intellettuale, sacerdote, insegnante di filologia e teologia, è stato una delle figure che dopo il Concilio ha più operato in Croazia per la sua attuazione. L'impegno ecumenico, la direzione di una casa editrice, Krscanska sadasnjost (Attualità cristiana), e di riviste hanno reso la sua attività una vera evangelizzazione culturale, quasi impensabile durante il regime comunista jugoslavo. Eppure la sua preoccupazione non si è mai staccata dall'annuncio semplice e diretto alle persone e dalla condivisione con ognuno dei bisogni e dei problemi. Qui si raccolgono alcune omelie, tra quelle che Turcinovié pronunciava nella cappella di "Gesù ferito" a Zagabria. Omelie che contribuirono a fare di ascoltatori anche casuali una comunità. il brano che segue, del 1985, è un esempio paradigmatico dell'insegnamento e dell'animo di Turcinovic riguardo al cristianesimo.
Un testo per ripensare il significato della fede cristiana, nella consapevolezza che si tratta di una questione di qualita.