Descrizione dell'opera
La morte della moglie dell'autore è all'origine dell'iniziativa che ha generato il libro. Il vuoto insostenibile che Drago avvertiva si è infatti presto tramutato in luogo di ascolto e di domanda. Così, quasi per caso, egli ha iniziato a proporre, prima ad amici e conoscenti, poi alle persone più disparate, un piccolo foglio di carta con una impertinente domanda: «Perché credi in Dio e nell'altra vita?». Nel giro di poco i bigliettini sono diventati occasione di confronto e di apertura per tante persone, un'opera collettiva che ha contagiato molti. Dalla Campania al Veneto, dall'Austria alla Russia, sono arrivate risposte dall'umanità più varia: credenti in Gesù, buddhisti, musulmani, non credenti.
Alla raccolta dei "mille perché" è anteposta una storia, una sorta di prologo narrativo in cui l'autore racconta, con linguaggio vivace e quotidiano, com'è nato il volume. L'ironia e la freschezza dei ritratti seri e comici, che egli riesce a fondere in modo ammirevole, fanno di queste pagine un'introduzione avvincente alla sezione con le mille risposte alla domanda «Perché credi in Dio e nell'altra vita?».
Sommario
Presentazione (don C. D'Angelo). Tu non mi basti mai. Quel tocco magico. Il dono di amare. Il sogno. Perché credi in Dio e nell'altra vita? La consegna dei bigliettini. La crisi. Il ritorno dei bigliettini. Cellole (CE), Este (PD), Couvet (Svizzera). I bigliettini persi. Un "mille perché" inseguito da molto tempo. Il ritorno dei bigliettini (con il ricatto). Un "mille perché" particolare. Una risposta originale. La risposta felice dello sbirro. I biglietti "in automatico" del Midolla. Lucio: il biglietto già consegnato. I biglietti "di cristallo". Dio vede e provvede. . Il biglietto di Corrado. Il biglietto del poeta famoso. I biglietti "diversamente abili" (per chi?). Il bigliettino dell'innocenza. Il pizzino dell'onorevole Silvio. I biglietti in anonimo del Cri-Cri. Bigliettini non consegnati. Il biglietto va… e viene (da un accanito bianconero). Il numero 1000: il non credente. Gli ultimi 17 biglietti: le campane suonarono a festa. Bigliettini.
Note sull'autore
Armando Drago (Baone [PD] 1950), dopo l'infanzia vissuta in Italia, ha lavorato in Svizzera per circa 20 anni come tecnico di macchine industriali, interprete e allenatore professionale di calcio. Nel 1986 è tornato in Italia, dove vive con la famiglia.
Riflessioni al clero diocesano nell'Anno della Misericordia. Partendo dalla bolla di indizione del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco l'autore presenta, analizza e commenta il rapporto tra misericordia e giustizia nel pensiero cristiano. Le riflessioni di taglio spirituale e culturale si rivolgono in modo particolare al clero diocesano.
In questo piccolo manuale per imparare l'arte di ascoltare e parlare con Dio, il lettore troverà non solo un trattato di vita interiore, ma anche preziosi esercizi pratici per coltivare la spiritualità. Una lettura ispirata e ispirante, che affascinerà non solo i credenti, ma anche tutti coloro che ambiscono ad affinare la dimensione contemplativa della vita quotidiana.
Martino di Tours, Patrizio, Benedetto da Norcia, Brandano, Domenico di Guzmán, Francesco d'Assisi, Antonio da Padova, Tommaso Moro, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Filippo Neri, Carlo Borromeo, Camillo de Lellis, Luigi Gonzaga, Giuseppe da Copertino, Curato d'Ars, Giovanni Bosco, Pio X, Domenico Savio, Giovanni XXIII, Pio da Pietrelcina, Josemaría Escrivá de Balaguer... Uomini eccezionali che hanno segnato la storia dell'umanità lottando contro la barbarie, l'ignoranza, l'ingiustizia, la povertà; trasformando l'ambiente fisico e sociale; creando scuole, confraternite e ordini religiosi vivendo sempre a contatto con l'angelo. Dalla nascita alla morte, la vita è sotto la protezione e l'intercessione degli angeli. Si manifestano in modo eclatante e luminoso svelando la loro superiore natura celestiale oppure si rivelano in modo «nascosto», assumendo le sembianze di un povero, di un pellegrino, di un ospite, di un amico che cerca un colloquio privato e parla a bassa voce per non disturbare. L'attendibilità delle apparizioni angeliche nella vita dei santi è stata a suo tempo indagata dai Bollandisti, un gruppo di storici della agiografia cristiana appartenenti alla Compagnia di Gesù che sotto la guida di padre Bolland (1596-1665) realizzarono una gigantesca raccolta di documenti sulla vita dei santi e dei beati apparsa nel XVII secolo. Oggi don Marcello Stanzione, uno dei massimi angelologi cattolici a livello mondiale, aggiorna tale ricerca includendovi i santi canonizzati dal XVIII al XXI secolo. Il domenicano Antonin Sertillanges (1863-1948) scriveva: «C'è senza dubbio un nesso tra santità ed esistenza angelica, solo che nessuno è mai diventato santo perché ha visto gli angeli, ma ha visto gli angeli perché è diventato santo».
Nella casa di Settignano, oasi di silenzio e preghiera, Don Divo porta il rigore della spiritualità russa senza dimenticare, poco più sotto, a Firenze, la realtà quotidiana di coloro che lottano quotidianamente per mantenere viva la fiamma della fede. Le molte interviste raccolte nel volume sono uno spunto indispensabile per avvicinare e per riflettere sul valore e sul senso del pensiero barsottiano.
"Alla società del nostro tempo, sopraffatta dalle parole e dai rumori, una cosa sarebbe estremamente necessaria, la riscoperta del silenzio quale dimensione interiore e irrinunciabile dell'uomo. (...) Questa raccolta di spunti meditativi sul silenzio esce discretamente dal chiostro per farsi compagna di viaggio a quanti, esuli sulle strade del mondo, aspirano a raccogliersi nella "cella interiore" e ristorarsi alla vergine sorgente della Parola" (dalla Premessa). La prima parte del volume propone, in certo qual modo, una scuola di formazione al silenzio. Segue poi un breve saggio su Romano Guardini, le cui parole hanno ancora oggi la forza della profezia. Nella seconda parte sono offerte suggestive evocazioni di quella ineffabile esperienza che è il silenzio contemplativo. Un libro nato in un contesto di lectio divina, da non leggersi tutto di seguito, ma da 'sorseggiare' lungo il cammino, quando il passo si fa più stanco e il cuore più assetato.
Colui che fa una correzione non può sentirsi superiore all'altro. Gesù ammoniva a tavola, il luogo simbolo dell'amicizia: la sua misericordia converte Zaccheo. Ammonire chi sbaglia significa amare il prossimo senza un perché.
Raccolta di meditazioni sulla vita cristiana.
La fame di spiritualità è uno dei fenomeni più sorprendenti del nostro tempo. Vi è un risveglio generalizzato del sentimento religioso. Le profezie sulla "morte di Dio" si sono dimostrate di corta veduta. Il tentativo di presentare una visione dell'essere umano come un elemento dell'universo, dal quale proviene e al quale ritorna, urta contro l'evidenza di una vita interiore che ognuno sperimenta dentro di sé. La fame di Dio è connaturale all'uomo. Oggi è più viva che mai, ma spesso si disperde lungo strade senza via di uscita. Questo libro vuole essere un aiuto semplice per coloro che vogliono saziare la loro fame di assoluto, riscoprendo la vita interiore. È possibile fare i primi passi di un cammino di santità attingendo alla straordinaria ricchezza della tradizione cristiana. Gli insegnamenti dei santi e dei grandi maestri di spirito sono una sorgente irrinunciabile di acqua pura per la nostra generazione arida e assetata.
Un confronto quanto mai interessante, quello tra Gabriel Mandel e Giulio Giorello. Una riflessione a due voci sul secondo (o terzo, secondo la versione ebraica dell'Antico Testamento) comandamento. Su di una 'parola' quanto mai 'paradossale' Una parola che ammonisce a non far parola di Dio! Un confronto tra due prospettive evidentemente diverse; la prima, quella di Mandel, che è un Sufi, rinvia a un'esperienza mistica profonda, mentre quella di Giorello risuona dell'entusiasmo autenticamente laico che solo un pensatore libero come lui avrebbe potuto infondere anche a questa testimonianza. Due prospettive diverse, dunque, ma perfettamente consonanti nel comune anelito ad una 'verità' che non costringa, ma "liberi" anche dalla sola pretesa di risolverla in un, per quanto nobile,'concetto' definitivo.