“Poi fate quel che vi pare, agitatevi finché volete, ma questa è storia e così sono andati i fatti che ci hanno portati all'oggi. Il resto è malafede, propaganda tendenziosa, incitamento all'odio, bugia, sfruttamento dell'ignoranza, circonvenzione di incapaci a pensare e a informarsi."
Crociata, jihad, guerra di religione, scontro di civiltà, sono parole che sembravano appartenere, ormai, ai libri di storia e a epoche spaventose molto lontane dalla nostra. Eppure, nell'escalation di tensione e di allarme mediatico incominciata con l'attentato delle Torri Gemelle di New York l'11 settembre del 2001, e rinfocolata oggi dagli orrori perpetrati in Francia e nel mondo dai terroristi dello Stato Islamico, queste parole sono tornate drammaticamente attuali. Ma esiste davvero un conflitto tra culture e civiltà incompatibili? E, se davvero siamo in guerra, quando è iniziata, chi l'ha dichiarata, e perché? Davvero l'Occidente incarna i valori di democrazia, libertà e tolleranza in cui tutti noie sosteniamo di identificarci?
Venerdì 13 novembre i terroristi sono tornati a colpire Parigi e con gli attentati allo Stade de France, al Bataclan, al bistrot, hanno mirato il cuore della civiltà europea. Dopo l'attacco a "Charlie Hebdo", siamo scesi nelle strade a difendere le nostre libertà e gridare la nostra indignazione, dopo la strage al Bataclan siamo scesi in guerra. Messe così, le cose sarebbero sì tragiche, ma almeno logiche. Il fatto è che la verità appare diversa, più complessa. Le forze di polizia e gli organi di sicurezza europei non sembrano riusciti ad arginare la sfida lanciata dal terrorismo islamista. DIISH, ISIS, IS: le sigle cambiano, ma le bandiere nere del califfato continuano a svettare su un'ampia porzione del Vicino Oriente, spuntano anche in Africa e sono ormai giunte a seminare morte e terrore in Europa. La Francia e poi la Russia hanno avviato alcuni bombardamenti, e del resto ce n'erano già stati dall'estate del 2014. Ma siamo sicuri che questa guerra si vinca con i bombardamenti a tappeto? E cosa ne è stato delle guerre precedenti? L'Afghanistan, l'Iraq, la Libia: abbiamo finora fatto soltanto errori, o abbiamo commesso anche qualcosa di peggio (crimini a parte)? Molti dubbi ci colgono. Non sarà che, come diceva Bertolt Brecht, mentre marciamo contro il nemico è il nemico che marcia alla nostra testa? Il califfo vuole seminare il panico e spingerci ad attaccare indiscriminatamente per dimostrare ai musulmani sunniti che noi siamo davvero nemici non suoi, ma loro. Perché facciamo il suo gioco?
Se un occhio potesse osservarli tutti adesso, li vedrebbe contemporaneamente, i tanti portalettere italiani, con passi differenti e diversa altezza, colore dei capelli, occhiali da sole e da miopi. Passi diversi, tutti in movimento, frenetici su giroscale deserti, impettiti in attesa davanti al cancello di una palazzina residenziale, fermi sulle soglie degli appartamenti, attraversare in bicicletta una cittadina della provincia fischiettando, dentro le auto di servizio nelle vie di città o negli scooter lanciati sui rettifili, lentamente avanzare a velocità ridotta sulle stradine solitarie di una campagna con prati verdi e alberi secolari. Sanno dei morti, quelli che non ci sono più, li ricordano ogni volta che arrivano sulle soglie degli appartamenti, sbirciano una fotografia appesa alla parete, conoscono gli avi dai molti racconti dei parenti sopravvissuti, alcuni di loro hanno visto nascere i figli dei figli di quelli che se ne sono andati, contano le somiglianze. Se volete sapere di un certo Gregorio, un notaio del Centro Italia, il suo portalettere sa che andava in vacanza ogni anno a Ginevra e che era scapolo. Alcuni dicevano avesse una donna da quelle parti, altri avrebbero giurato una figlia illegittima avuta con una donna della borghesia lombarda, s'erano fatte parecchie congetture ma sul manifesto funebre c'era solo il nome di un lontano nipote...
Come affermava sant'Agostino: "nutre l'anima solo ciò che la rallegra". L'arte dell'imparare consiste in uno studio che diventa fecondo, nutriente, efficace, nella capacità di coniugare studio e piacere. La riflessione di Armando Matteo cerca di rispondere a domande che ogni studente prima o poi si pone: in che modo lo studio può essere un esperienza di piacere? Che cosa caratterizza l'agire della scuola?
L'Italia è chiamata a varare grandi riforme in tema di diritti civili: ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede la storia e lo chiedono gli italiani. La legge deve rispettare il comune sentire e, a volte, deve elevare il livello culturale di un popolo, giocando di anticipo. Il diritto delle relazioni personali ha bisogno di svolte epocali e di addetti ai lavori specializzati. Per attuare questo ambizioso progetto la politica deve investire tantissime risorse. Quella di oggi è una società complessa e variegata che non può essere ignorata dalla legge, al cui interno qualunque tipo di famiglia ha diritto di esistere e di essere tutelata. Anche nella fase patologica, la famiglia deve essere posta al centro dell'attenzione. Vi è ancora troppa violenza nelle relazioni familiari, troppe nuove povertà, troppi figli contesi come se fossero oggetti di proprietà. Molte cose sono cambiate negli ultimi anni a livello normativo, ma la svolta, quella vera, deve ancora arrivare.
"Da Raqqa a Parigi, dalla Siria all'Europa: portare la guerra nel cuore dove vive il nemico." Con queste parole Al Baghdadi ha annunciato di voler andare "all'attacco dei crociati" per non "farli più vivere in pace". È la minaccia che ha generato le stragi di Parigi dimostrando che l'Europa è diventata un fronte della guerra combattuta in Siria e Iraq contro i gruppi jihadisti. Ma non è l'unico. Maurizio Molinari, giornalista esperto di questioni mediorientali, disegna una mappa dettagliata del fenomeno jihad. Nei novemila chilometri che separano Tangeri da Peshawar è presente una galassia di gruppi, organizzazioni, cellule e tribù rivali fra loro, ma accomunate dal predicare la jihad come forma di dominio sul prossimo. "Il detonatore è il disegno apocalittico del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi" scrive Molinari "attorno a cui ruotano le sfide fra due rivoluzioni islamiche, cinque potenze regionali di Medio Oriente e Nordafrica, dozzine di grandi clan tribali e una miriade di gruppi armati e sigle terroristiche che si snodano dalle coste del Marocco alle montagne dell'Afghanistan." Il risultato è un conflitto di civiltà tutto interno al mondo musulmano e che ha identificato nell'Europa un proprio campo di battaglia. I gruppi jihadisti e salafiti hanno già colpito nelle nostre città e pianificano di trasformare le nostre strade in mattatoi di apostati e infedeli, non solo per sottometterci ma soprattutto per imporsi sui loro rivali interni in una lunga guerra destinata a ridisegnare le nostre vite.
La felicità e l'ottimismo si possono coltivare: la disciplina che se ne occupa si chiama psicologia positiva e si basa sull'analisi dei fattori che infondono benessere e serenità nelle persone. In questo libro i migliori esperti di psicologia positiva ci raccontano le loro scoperte e i loro esperimenti sulla felicità, svelando i meccanismi psicologici su cui si basa l'ottimismo in ogni parte del mondo. Comprendere qual è il potere positivo delle persone felici ci può aiutare a creare la nostra stessa felicità e a diffonderla nel mondo che ci circonda.
Un antico mulino del 1200 ricoperto dalla vegetazione nel silenzio di una splendida vallata a Formello, nella campagna romana, rivela un sorprendente intreccio di storie. Dai ricordi dell'ultimo mugnaio e da preziose carte d'archivio emerge la vita quotidiana del lavoro nei campi e il desiderio di evasione di una civiltà contadina che sulle sponde del torrente Crèmera trascorreva momenti di riposo e di allegria. Ma dalle acque del torrente affiorano anche i racconti sui briganti, le acerrime contese sulla macerazione della canapa, le lotte per la terra, le soste dei pellegrini della via Francigena diretti a Roma, la gara del solco dritto e un tragico evento che un giorno fece fermare le pesanti macine di pietra.
La democrazia - il potere, il governo, la sovranità suprema del popolo - ha sempre costituito, dalla Grecia antica in poi, un problema: circa il modo di intenderla, le sue possibilità di attuazione, i suoi lati positivi o negativi, il suo essere soprattutto un mito o anche una realtà. Dal Settecento in avanti non sono mai venute meno le aspre divisioni che hanno contrapposto i fautori della democrazia diretta ai sostenitori della democrazia rappresentativa. In queste pagine, uno dei maggiori storici della politica ci consegna un'opera con un duplice intento: da un lato ricostruire la storia del pensiero dei grandi filosofi politici classici - dall'età di Pericle a quella contemporanea - sul tema della democrazia e sui suoi dilemmi, dall'altro offrire una serie di riflessioni sui limiti e persino gli stravolgimenti che la sovranità popolare in quanto mito, potente ideologia, progetto astratto, ha conosciuto e non poteva non conoscere nelle sue molteplici attuazioni. A corollario di questo doppio livello di lettura, Salvadori mette a fuoco il processo di grave deterioramento che la democrazia liberale - proclamata trionfante dopo il crollo politico e morale del comunismo totalitario che aveva preteso di incarnare la "vera" democrazia - ha subito a partire dall'offensiva vittoriosa del neoliberismo iniziata alla fine degli anni settanta del secolo scorso, la quale ha spostato in maniera crescente il centro del potere decisionale dai singoli Stati alle grandi oligarchie finanziarie e industriali sovranazionali.
Johann Sebastian Bach è uno dei compositori piú enigmatici e complessi della storia della musica. Gardiner fin da giovanissimo ha eseguito e studiato l'opera di Bach e oggi è uno dei suoi piú rinomati interpreti. I frutti della sua lunga esperienza come direttore, si distillano in questo libro per farci comprendere e apprezzare non solo alcune delle piú importanti composizioni bachiane, ma anche tutto quanto è possibile oggi sapere sull'uomo che le scrisse.
Conosciamo tutti la follia di certi leader arabi, responsabili dei massacri dei loro popoli, e conosciamo il loro odio nei confronti delle libertà pubbliche. Ma oggi lo Stato islamico, invocando la legge della shari'a, ostenta una barbarie che supera ogni immaginazione. Il suo compito sarebbe quello di ripulire la terra dell'islam da tutto ciò che minaccia la sua purezza. E in nome di questa purezza si commettono i crimini peggiori: uccisioni, stupri, massacri, saccheggi, vendita di donne, distruzione di siti archeologici e storici... La condanna dell'alterità va di pari passo con la desolazione e la rovina. "È la rovina" scrive Adonis "che caratterizza lo stato attuale del mondo arabo, un mondo in cui si politicizza la religione e si sacralizza la politica." Oggi è della massima urgenza riflettere sul senso di questa rovina. A partire da qui il nuovo libro di Adonis affronta il tema della violenza come aspetto costitutivo dell'islam e, passando al tempo presente, mette a fuoco i temi più drammaticamente attuali: il fallimento della Primavera araba, gli attentati terroristici, la nascita dell'Isis.
Non è mai troppo presto, né troppo tardi, per imparare a invecchiare bene. Insieme al fitness e a una buona alimentazione, il segreto è nel mitocondrio, prezioso “organello energetico” delle nostre cellule che gioca un ruolo importante in molte funzioni del corpo.
√à ci√≤ che ci insegna Enzo Soresi, pneumologo, oncologo e studioso di neuroscienze di lungo corso che ha vissuto sul campo ‚Äì e sulla sua pelle ‚Äì le trasformazioni che la medicina ha affrontato negli ultimi anni. Dopo il grande successo del Cervello anarchico, il professor Soresi, convinto sostenitore dell πimportanza della personalizzazione della cura, oltre che dello stretto rapporto tra corpo e mente, torna a ripercorrere le scoperte pi√π importanti della sua storia professionale e privata: nella veste di instancabile sperimentatore e perfino di paziente.
Soresi d√† vita in questo nuovo libro, con gusto per gli aneddoti e ironia, a un originale esperimento di medicina narrativa, tra casi clinici stimolanti e istruttive partite a golf, ricordi commoventi e diagnosi geniali, malanni e insperate guarigioni. Con l πaiuto del giornalista scientifico Pierangelo Garzia, Soresi tocca gli snodi pi√π interessanti, controversi e attuali della biomedicina. Dall πeffetto placebo alla plasticit√† cerebrale, dall πimportanza dei geni e dell πepigenetica al ruolo oggi rivalutato dell πintestino, fino ad arrivare proprio a quel minuscolo organello che, se coccolato, pu√≤ mantenersi ‚Äúgiovane e brillante‚Äù come un ragazzino: l πamato mitocondrio.