La necessità di sostituire gli attuali veicoli azionati da motori termici con veicoli elettrici per raggiungere una mobilità eco-sostenibile è diventata un argomento alquanto divisivo. C'è chi ritiene che soltanto così si possano ridurre le emissioni inquinanti e di gas serra - secondo i più estremisti, si possa «salvare il mondo» - e chi sostiene che si tratti di un'inutile operazione ideologica, che impoverirà la nostra società, in particolare quella europea, senza raggiungere alcun risultato utile. Anche la politica si è impadronita di questo tema, dividendosi in una sinistra «progressista» - che propone (e ha fatto approvare in Europa) il bando dei motori termici entro un termine incredibilmente vicino (2035) - e in una destra «conservatrice» che tenta di far annullare o quanto meno di far slittare questa decisione. Eppure il problema non è politico o ideologico, ma prettamente «tecnico». Questo breve saggio vuol approfondire proprio tale aspetto, cercando di rispondere ad alcune domande essenziali: la tecnologia del veicolo elettrico è sufficientemente evoluta da consentire una produzione su larghissima scala? I veicoli elettrici attualmente realizzabili sono effettivamente in grado di ridurre l'inquinamento e le emissioni di gas serra, o avranno l'effetto opposto? Quali sono le conseguenze sociali e persino geopolitiche di una completa elettrificazione dell'attuale parco veicoli?
I servizi alla persona si pongono l'obiettivo di assicurare ai cittadini di una comunità nazionale un sistema integrato di azioni che mirano a garantire una migliore qualità della vita. In essi vi sono innumerevoli ruoli e funzioni, ma è fondamentale la presenza di personale qualificato, in grado di rispondere, in maniera efficace, alle diverse esigenze. Siccome ciò che accomuna tutti i profili professionali impiegati in quest'area è l'essere in grado di stabilire una concreta relazione con gli altri, l'esigenza di dare vita a relazioni di autentica condivisione delle pratiche e degli interventi pone la necessità della definizione di un'etica dei servizi alla persona e delle relazioni d'aiuto. Il testo, nell'individuare i servizi alla persona e le relazioni d'aiuto come «luoghi» della promozione dell'umano in pienezza, cerca di motivare e spiegare che la domanda fondamentale, sottesa a tutta l'impostazione riflessiva dell'etica dei servizi alla persona e delle relazioni d'aiuto, non riguarda tanto una investigazione di tipo deontologico-morale («che cosa devo fare»), quanto, piuttosto, una domanda più radicale («come dovrei vivere, quale qualità buona devo attribuire alla mia vita e a quella altrui») che interpella l'esistenza quotidiana dell'uomo, il senso della sua condizione umana, il suo progetto di vita e la realizzazione della sua dignità di essere persona.
"Ritengo che le narrazioni a sostegno del conflitto israelo-palestinese - come avviene in tutte le società coinvolte in conflitti intrattabili - siano uno dei principali ostacoli ad una risoluzione pacifica. In questo libro spiego come i loro contenuti siano formulati, come funzionino, quali siano i loro effetti sulla vita quotidiana, come penetrino nelle istituzioni, come le forze politiche organizzino il consenso intorno ad esse e quante risorse vengano investite per mantenerle. Queste narrazioni diventano egemoniche in una cultura del conflitto e generano inevitabilmente dei processi che cambiano la struttura della società , la sua identità e persino la natura del regime". (Daniel Bar-Tal). Un'indagine senza precedenti, aggiornata alla fine del 2024 e condotta con estremo rigore scientifico sui meccanismi che hanno permesso agli israeliani ebrei di ignorare la realtà del conflitto. L'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la guerra che ne è seguita hanno provocato un trauma in Israele e nel mondo. Il volume spiega come la società ebraica israeliana fosse sprofondata negli ultimi vent'anni in una zona di comfort, con un processo di rimozione collettiva della realtà nella quale si trovava. Racconta la storia che i leader politici hanno proposto e che è stata accettata dalla maggior parte dell'opinione pubblica. Queste narrazioni hanno forgiato la coscienza della società ebraica israeliana presentando mezze verità sul passato, occultando il presente e descrivendo una visione parziale del futuro. Il saggio spiega i processi socio-psicologici che hanno permesso agli ebrei israeliani di vivere in una situazione che prolunga il conflitto con i palestinesi e di rimandare la soluzione ad un non meglio specificato futuro con la prosecuzione della violenza. La trappola dei conflitti intrattabili descrive le forze che hanno portato Israele ad espandere le colonie ebraiche in Cisgiordania, fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dello Stato. Spiega come la psicologia dell'occupazione e le idee che la sottendono abbiano corrotto la società ebraica israeliana fino a deviare il suo sviluppo democratico con l'ascesa di un regime autoritario improntato al nazionalismo estremista e al fanatismo religioso che sono stati tra le cause della guerra a Gaza. Questa deriva scivolosa ha già fatto sprofondare paesi come Russia, Turchia, India e Ruanda nella trappola di conflitti intrattabili.
Il primo ottobre 1992, il potente ex sindaco di Palermo, in rapporti con Totò Riina e Bernardo Provenzano e più volte arrestato e già condannato in primo grado per associazione di tipo mafioso, consegna al colonnello Mori e al capitano De Donno un libro da lui scritto, intitolato Le Mafie. I magistrati ai quali il libro venne ovviamente consegnato, non considerarono Ciancimino un testimone affidabile e non sostennero il tentativo di Mori e De Donno di convincerlo ad avviare una reale collaborazione con la giustizia. Per la priva volta, Mori (ancora nel maggio 2024 la procura della Repubblica di Firenze ha ritenuto giusto emettere un avviso a comparire nei suoi confronti con accuse di estrema gravità) e De Donno pubblicano ampi stralci del memoriale di Vito Ciancimino e ripercorrono attentamente tutto ciò che hanno vissuto, raccontando fatti, incontri, situazioni compromettenti, personaggi sui quali non è mai stata fatta completamente luce. L'ex sindaco, infatti, sapeva certamente moltissimo. Faceva parte del "sistema mafia-appalti" per difendere il quale, molto probabilmente, furono uccisi Falcone e Borsellino, anzi: ne era uno degli uomini chiave. Ciancimino avrebbe potuto consentire, nel settore politico-economico, quello che Tommaso Buscetta fece ottenere nel campo della mafia "militare". Tuttavia, non fu possibile. "L'altra verità" riporta alla luce uno sliding door della storia della lotta alla mafia incredibile. Un libro fondamentale che smonta pezzo per pezzo le accuse di trattativa tra Stato e mafia ai danni dei due autori e che anche la sentenza della Cassazione del 2023 ha smentito definitivamente. Il tutto con un passo narrativo da romanzo poliziesco.
Anche se non ci pensi, Natale è sempre dietro l'angolo. In ogni giorno dell'anno, in ogni stagione della vita, è lì a un passo da te pronto a farti una sorpresa. Questi 24 racconti conducono il lettore al grande incontro con la Grazia, che è sempre un mistero comico: qualcosa che ci stupisce, ci mette in crisi, ci fa ridere di noi stessi e ci cambia. Questo libro, tra torri che minacciano di crollare, ragazzine che volano tra le stelle, visite in cimiteri inaspettati e pirati che diventano buoni, ti condurrà davanti alla mangiatoia dove c'è un Bambino appena nato, che ti conferma che c'è ancora speranza, perché domani è Natale. Sempre.
Don Dolindo Ruotolo ebbe fama di santità già in vita, tanto che Padre Pio stesso, ai napoletani che andavano in pellegrinaggio da lui, diceva "Perché venite qui, se avete don Dolindo a Napoli? Andate da lui, egli è un santo".
Teologo e predicatore, scrisse molte opere, ma anche tantissimi aforismi, preghiere e messaggi che riceveva in locuzione interiore. Dai suo scritti, don Marcello Stanzione ha raccolto una selezione di pensieri de cui farsi ispirare nella preghiera e e nel cammino spirituale, seguendo quello che è stato il più grande insegnamento di don Dolindo: vivere sempre nell'abbandono a Gesù.
Il testo si conclude con una selezione delle più belle preghiere di dor Dolindo Ruotolo.
Per la Chiesa cattolica il Giubileo è l'anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale.
Viene chiamato anche Anno Santo ed è il periodo durante il quale il Papa concede l'indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e compiono particolari pratiche religiose: varcare la Porta Santa, confessarsi, fare la comunione, pregare e compiere un'opera di pietà, di misericordia o di penitenza. La presente opera letteraria è un viaggio tra storia, arte, tradizioni e teologia del Giubileo, che unisce persone diverse attraverso un cammino culturale ed educativo.
Il manuale, suddiviso in tre volumi, offre una trattazione completa del diritto processuale civile, elaborata sia alla luce della recente riforma della giustizia civile sia dell'esperienza del processo civile telematico. L'opera nasce dall'esigenza, non soltanto didattica, di offrire al lettore una ricostruzione sistematica della materia. È il sistema, infatti, che consente di ordinare e analizzare la legislazione. Dalla comprensione dello stesso non può prescindere né il giurista che voglia interpretare il significato dei testi normativi né il legislatore che voglia modificarli.
Chi si muove nella botola scoperta dagli operai sotto i pavimenti del Municipio? Da dove arriva quel tappeto rosso comparso improvvisamente nella sala degli specchi di Palazzo Ignazi? E perché diventa sempre più grande? Il "fantastico", per Dino Buzzati, confina con il reale, gli vive accanto, e si alimenta alla stessa fonte: la quotidiana pratica nella cronaca, "nera" e non solo, del «Corriere». Le "cronache fantastiche" selezionate per questo volume sono infatti elzeviri pubblicati sul «Corriere della Sera» e sul «Corriere d'Informazione» dai primi anni Trenta fino alla morte: oltre un centinaio di scritti, in cui l'autore del Deserto dei Tartari dà forma narrativa ad angosce e fantasie personali dimostrando come non vi fossero cesure tra la sua attività di scrittore e quella di giornalista («lo stesso guanto, ma rovesciato» è l'efficace definizione di Eugenio Montale). Veri e propri reportage dal mondo parallelo che fa da sfondo alla narrativa buzzatiana, queste "cronache fantastiche" tracciano anche il ritratto di un uomo, delle sue inquietudini, della sua straordinaria capacità di penetrare il mistero di una realtà "altra" che è forse l'unica possibile.
Phyl è una giovane laureata in lettere, tornata a vivere dai genitori, frustrata dagli orizzonti ristretti della vita di provincia inglese e da un orrido lavoro in un ristorante giapponese all'aeroporto di Heathrow. Oltretutto i suoi progetti di diventare una scrittrice non stanno andando da nessuna parte. Almeno fino a quando non si presenta a casa un amico di vecchia data della madre, Christopher Swann con la figlia adottiva Rashida, della quale Phyl diventerà grande amica. Chris racconta che sta indagando su un oscuro think tank, il Processus Group, fondato a Cambridge negli anni ottanta e costituito da un gruppo di fanatici che vuole spingere il governo sempre più a destra. L'immaginazione di Phyl si accende e la ragazza inizia a scrivere quello che sembra un tipico giallo anglosassone. Intanto, mentre la Gran Bretagna si ritrova sotto la guida di Liz Truss, che durerà solo sette settimane, Chris porta avanti la sua inchiesta e si reca nel cuore del Paese, nelle Cotswolds, dove si tiene un convegno utile alla sua ricerca. Quando Phyl viene a sapere di una morte misteriosa, di colpo vede la vita reale confondersi con il romanzo che sta tentando di scrivere. Ma la soluzione si trova veramente nella politica contemporanea o in un vecchio enigma letterario? Con un linguaggio complice e arguto, mescolando vicende private alla storia recente dell'Inghilterra, Jonathan Coe ci regala un romanzo complesso, ironico, coinvolgente ed estremamente attuale.
Questo secondo volume della monumentale storia della filosofia di Jürgen Habermas racconta l'origine e il tramonto di un'immagine metafisico-religiosa del mondo così potente da orientare per secoli la cultura e la società europea. Il rapporto tra fede e sapere raggiunge la prima importante sintesi al tempo di Agostino, con l'osmosi tra cristianesimo e neoplatonismo, e culmina, nell'Europa cristiana, con la filosofia scolastica di Tommaso d'Aquino. Duns Scoto, Guglielmo da Ockham e Lutero sono tappe decisive nella separazione radicale di fede e sapere che apre la via moderna e prepara il passaggio dall'ontologia alla filosofia del soggetto. Nel racconto di Habermas il Medioevo non appare più come un'"oscura" parentesi millenaria tra la civiltà greca e il Rinascimento, ma come un'epoca piena di vita dello spirito umano, nella quale si realizzano processi di apprendimento collettivi che segnano per sempre la nostra storia. Che si tratti dell'idea di libero arbitrio, del concetto di causalità o del problema degli universali, la genealogia di Habermas è straordinaria per la sua capacità di trasmetterci il senso storicamente costruito delle coordinate intellettuali che continuano ancora oggi a indirizzare il nostro pensiero. L'Europa cristiana e la separazione tra fede e sapere. La filosofia come origine della modernità scientifica, religiosa e socio-politica e la grande sfida delle scienze naturali.