Strumento pensato per lavorare fedelmente sul Catechismo "Sarete miei testimoni". Offre la prima parte di un itinerario articolato e organico per accompagnare il cammino dei ragazzi verso la Cresima. Contiene indicazioni didattiche e suggerimenti di tecniche e varie attività. Nuova edizione rivista.
Il "calendario liturgico dell'Ascolto", un calendario a strappo giornaliero con le indicazioni per la Celebrazione dell'Eucaristia feriale e Domenicale, i Santi del giorno, la Liturgia delle Ore. Ogni giorno dell'anno evidenzia una frase diversa, tratta dalle letture quotidiane della Santa Messa, che balza evidente, chiara, scritta in modo incisivo, e accompagnata da un breve commento tratto dalla Patristica, dagli scritti dei Santi, dal Magistero della Chiesa. Un invito alla riflessione personale che aiuta a vivere più serenamente la giornata: un piccolo dono per farsi ricordare tutto l'anno e per far giungere a tutti la Parola di Dio. Madonna della Tenerezza Icona scritta dalle monache benedettine dell'isola di S. Giulio, Lago D'Orta
La Verità interrogò la giovane Edith Stein (1891-1942), ebrea e fenomenologa. Afferrata da Gesù, si innamorò della Verità, leggendo la Vita di Teresa di Gesù. Divenne cristiana nel 1922. Docente stimata e pedagoga amata, conferenziera nitida e scrittrice sobria, fu soprattutto un'orante segnata dalla Croce. Entrò nel Carmelo di Colonia nel 1933, quando sul suo popolo e sulla sua patria incombeva l'ombra della Croce nella forma della persecuzione nazista. Nell'eremo carmelitano la ricerca della Verità si approfondì lasciandosi inchiodare alla Croce per amore e coniugando la fede ardente con la scientificità più rigorosa. La Scienza della Croce culminò nella gassazione ad Auschwitz il 9 agosto 1942. La sua ultima opera, Scientia Crucis, ne riporta la consapevolezza gioiosa, perché come ella scrisse: "Croce e notte sono il cammino alla luce celeste: questo è il lieto messaggio della Croce".
Icona greca in legno e scavata realizzata a mano in serigrafia su tela e ripassata con cera d'api da esperti agiografi.
Il soggetto, copia dell'originale, rappresenta l'Albero della Vita: Gesù al centro con il libro aperto nell'atto di esplicare il Verbo, sopra di lui la colomba e Dio Padre, mentre i dodici apostoli si trovano ai suoi lati, ognuno su un ramo; misura circa 19 cm di altezza x 15 cm di larghezza e può essere sia appeso che appoggiato.
Certificato di garanzia sul retro.
Secondo la Torà una donna sposata può avere rapporti esclusivamente con il marito. L'unione con un altro uomo è adulterio, che, se dimostrato con testimonianze, comporta una condanna capitale per la donna e l'adultero. Se c'è ammissione di colpa, ma mancano le testimonianze, il vincolo matrimoniale deve essere reciso e la donna perde i diritti della ketubbà. Ma cosa succede quando c'è un sospetto e la donna nega? Di questo tema si occupa un lungo brano del Libro dei Numeri (5:11-31), nel quale si parla di un marito che sospetta che la moglie l'abbia tradito. In assenza di prove certe, si attiva una procedura particolare: la donna viene condotta al Santuario, dove viene sottoposta alla prova delle "acque amare"; deve bere dell'acqua nella quale è stato sciolto l'inchiostro di una pergamena in cui era stata scritta una parte di quel capitolo della Torà. Se la donna è colpevole, quell'acqua ne causerà la morte; se è innocente, uscirà incolume dalla prova e avrà dei figli. Questo trattato talmudico è essenzialmente dedicato al commento e alla definizione dei particolari di questa procedura. La parola sotà, che dà il nome al trattato, si riferisce alla donna, ma non è un vocabolo biblico. In italiano sotà potrebbe essere tradotto con "deviante", "infedele"; qualcuno, nell'ottocento, ispirato dalla lirica verdiana, ha suggerito "traviata". Nella Torà questa procedura rappresenta un caso unico, in cui l'aspetto "miracoloso" è decisivo. Nessuno può sapere se la donna è effettivamente colpevole; l'effetto della pozione è ambiguo, o toglie la vita o crea le condizioni per un'altra vita; inoltre, se arriva la punizione, questa colpisce automaticamente anche l'adultero, ovunque si trovi. La situazione configurata nella Torà rispecchia una società basata sul dominio maschile, che difende l'esclusività del potere del marito sulla moglie, che punisce gravemente l'adulterio e che premia la fedeltà femminile con una promessa di fecondità. Lo scopo della procedura, che espone pesantemente la donna, oltre all'accertamento della verità è quello di "mettere pace tra marito e moglie". In questi termini è evidente che la procedura corrisponde a una determinata organizzazione sociale con le sue regole e le sue mentalità. Molte di queste mentalità sono cambiate nell'evoluzione di millenni, anche se nell'ebraismo non è cambiata la difesa della fedeltà coniugale e il divieto di adulterio; ma già ai tempi in cui fu redatto il trattato della Mishnà, la procedura prescritta dalla Torà era considerata obsoleta e inapplicabile; non solo per l'ovvio motivo che non c'era più il Santuario, ma per il cambio dei costumi, già prima della distruzione del Santuario: l'infedeltà maschile dilagava. I Maestri infatti spiegarono, interpretando il testo, che la procedura non potesse funzionare se a sua volta il marito fosse stato infedele alla moglie, con una donna sposata a un altro uomo o anche solo con una donna libera. Non più quindi un rapporto di dominanza ma di reciprocità. Ma il sistema era ancora poligamico, per cui l'uomo sposato poteva avere rapporti con un'altra donna, purché anche lei sposata da lui. Solo verso l'anno mille la poligamia venne proibita portando a compimento giuridico l'evoluzione delle sensibilità. Malgrado l'antichità della norma e la sua inapplicabilità, l'argomento venne sottoposto alla discussione rabbinica, come accadde per molte altre norme non più applicabili. Compito dei rabbini fu la definizione precisa delle modalità: quali sono le condizioni per avviarla (limitando con questo gli effetti di attacchi di gelosia), quante testimonianze servano, come si svolge in tutti i dettagli la procedura nel Santuario, come si scatena la punizione; in quali tipi di vincoli matrimoniali si può attivare la procedura.
La Summa Theologiae è l’opera più celebre di san Tommaso ed anche la più utile. Lo scopo della Somma Teologica, nell’intenzione dichiarata dell’Autore, è di esporre ai principianti la sacra doctrina (termine con cui Egli indica la teologia che parte dalla rivelazione, in opposizione alla teologia filosofica), con chiarezza e brevità: il che richiede di procedere in modo ordinato, evitando ciò che è inutile e ripetitivo.
Il Volume 3 corrisponde alla Seconda Parte, Seconda Sezione (II-II) dell’Opera e tratta delle virtù. Prima delle virtù teologali, cioè fede, speranza e carità; poi delle virtù cardinali, cioè prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. L’analisi è approfondita ed è punto di riferimento costante per la riflessione etica.
Testo latino critico dell'Edizione Leonina, traduzione italiana e Introduzione
Introduzione di Giuseppe Barzaghi
Traduzione di Tito Sante Centi, Roberto Coggi, Giuseppe Barzaghi e Giorgio Carbone
Le 100 omelie più belle di Benedetto XVI, divise per argomenti con indice omiletico. In aggiunta numerosi discorsi del Santo Padre (Ratisbona, Sapienza, ONU, Dimissioni, Declaratio).
Elegante veste tipografica
Cartoncino con la preghiera delle 5 dita di Papa Francesco cm 11,5 x 17
In queste fitte pagine di dialogo con Saverio Gaeta, padre Livio offre il proprio autorevole aiuto per comprendere e per recitare meglio questa preghiera, evitando i rischi della stanchezza e della distrazione. Rilanciando un suggerimento di san Giovanni Paolo II, il direttore di Radio Maria sottolinea l'importanza di dire il Rosario insieme a MAria, meditando con lei i misteri di Gesù e guardando a Gesù con gli occhi della Madonna: "In questo modo, pronunciando le Ave ;aria che richiamano la presenza della Vergine, il Rosario diventa veramente una preghiera di gioia".
Noi abbiano la capacità di liberare noi stessi, gli altri e perfino intere città dal potere del maligno, pregando il Padre, nel nome di Gesù, di allontanare Satana dalla nostra vita. Don Marcello Stanzione ha qui raccolto le preghiere di liberazione più efficaci con l’oppressione degli spiriti maligni.
Marcello Stanzione, nato a Salerno il 20 marzo 1963, sacerdote, è parroco di Santa Maria La Nova nel comune di Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 200 libri di spiritualità per 30 diverse case editrici europee sia cattoliche che laiche tradotti in polacco, sloveno, portoghese, francese, spagnolo e inglese.