Il lezionario dei giorni feriali per i tempi forti nella nuova edizione redatta in base alla versione riveduta della Sacra Bibbia curata dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Indispensabile strumento per la liturgia dei giorni feriali nel periodo dei tempi “forti” (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua).
Uno strumento utile anche ai fedeli e agli operatori parrocchiali per riflettere sulla Parola di Dio prima di accostarsi alle celebrazioni liturgiche.
Robusta rilegatura e preziose rifiniture.
Nuova traduzione della Sacra Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana. L'obiettivo di questa traduzione è, afferma mons. Giuseppe Betori, già Segretario della CEI: "offrire un testo più sicuro nei confronti degli originali; più coerente nelle dinamiche interne; più comunicativo nei confronti della cultura contemporanea e più adatto alla proclamazione nel contesto liturgico". Questa versione, inoltre, corregge "inesattezze, incoerenze ed errori della traduzione del 1971-74", e presenta un apparato introduttivo e di commento completamente rivisto e aggiornato.
Un testo avvincente su san Giuseppe, con contenuti aneddotici e pastorali di grande attualità.
Immaginate che in una ragazza sveglia ma poco istruita, figlia di contadini, maturi una vocazione religiosa irrefrenabile, dedita all'aiuto dei poveri e alla devozione a Dio Padre misericordioso. Immaginate che lei parli ogni giorno con Gesù, dia vita dal nulla a un'opera di assistenza, fondi una famiglia religiosa e sia protagonista di fenomeni mistici come bilocazioni, stimmate, levitazioni, percosse a opera del demonio, moltiplicazione di alimenti. Immaginate infine che riesca a far costruire un santuario e che prima di morire riceva l'omaggio di un grande Papa. Sembra un romanzo, invece è realtà. È la storia di Madre Speranza. "Gesù mi ha detto" la racconta.
A suo tempo fenomeno editoriale in Germania, quest'opera ricorda nel titolo "Lo spirito della liturgia" di Romano Guardini, che nei primi decenni del Novecento dava inizio al movimento liturgico. Sulla scia di questo predecessore, Joseph Ratzinger vuole aiutare i fedeli, resi insicuri da decenni di sperimentazioni postconciliari, a guardare alla fonte nascosta della vita ecclesiale. Qui si svolge l'azione liturgica che nei sacramenti, in particolare nell'Eucarestia, dona di prendere parte all'azione salvifica di Cristo. Questa ha dimensione universale, per cui i fedeli possono dare voce alla liturgia del cosmo, unire la loro voce ai giusti dell'Antico Testamento e innalzare, insieme con i redenti, il cantico di lode dell'Agnello (Ap 15). Nello stile proprio dell'autore, l'opera apre al lettore squarci di contemplazione, ma non manca di spunti di polemica, proposti con l'abituale franchezza.
Papa Francesco nel giro di due anni si è riferito diverse volte all'eredità di Francesco di Sales, tra l'altro in Totum Amoris est (2022) e Dilexit Nos (2024), il che significa chiaramente che la proposta spirituale salesiana non è cosa del passato, ma ha ancora oggi il suo significato. Quattro secoli dopo la sua morte, il santo savoiardo continua ad essere fonte di ispirazione. La sua eredità è capace di adattarsi alle esigenze del tempo e rimane dunque rilevante anche per il futuro. In occasione del 400° anniversario della morte di Francesco di Sales, nell'autunno del 2022, l'Università Pontificia Salesiana di Roma ha organizzato un convegno internazionale intitolato San Francesco di Sales: Posterità - Spiritualità - Pedagogia. L'evento, che si è svolto dal 18 al 20 novembre 2022, ha riunito studiosi e membri di diverse congregazioni ispirate al santo, con l'obiettivo di approfondire la sua vita, le sue opere e l'influenza del suo pensiero nella spiritualità e pedagogia cristiana. Il convegno ha analizzato l'eredità lasciata dal santo, evidenziando come i suoi insegnamenti continuino a ispirare numerose congregazioni e istituzioni religiose. I rappresentanti di queste famiglie religiose hanno condiviso come la spiritualità di San Francesco di Sales abbia influenzato i loro fondatori e continui a guidare le loro missioni. Inoltre, il convegno ha approfondito temi presenti negli scritti di San Francesco di Sales: la sua azione pedagogica, il contesto storico in cui ha operato e la sua visione teologica e spirituale. Un'importante occasione per riflettere sull'attualità del messaggio di San Francesco di Sales e sul suo contributo alla spiritualità e all'educazione contemporanea
Il volume, scritto in collaborazione con il compianto Aldo Natale Terrin, fenomenologo delle religioni, e con Sergio Manghi, sociologo della conoscenza, propone, a 1700 anni dal Concilio di Nicea, un dibattito sulla possibilità di una razionalità nuova, non più medio-platonica, per dire la fede cristiana.
È evidente che oggi è in atto una crisi epistemica nella ricerca teologica perché categorie classiche come sostanza, ipostasi e via discorrendo, trovano udienza solo fra gli addetti ai lavori.
Il problema è che Nicea ha prodotto il Simbolo apostolico, che ancora oggi unisce le Chiese e i cristiani, pur non comprendendone più il linguaggio. La proposta di un Sacro ecologico nella versione di Gregory Bateson, discussa nella seconda parte del libro, può rappresentare una solida piattaforma epistemologica per ribadire la fede, superando sia l'ontologizzazione metafisica classica sia l'antropocentrismo moderno, in un quadro ecosistemico in cui la coscienza originaria del sacro può delineare una svolta per l'annuncio cristiano.
Chi ha una certa familiarità con il pensiero di Ghislain Lafont (1928-2021) non farà fatica a riconoscere, nel titolo di questo volume, gli assi portanti della definizione stessa che egli dava dell'essere umano: un desiderio, interrotto da una parola, in vista di una comunione. In questa definizione egli vedeva convergere tanto l'antropologia biblica quanto le più recenti antropologie dello scambio. Tre maestri della filosofia, della teologia e dell'etica, Jean-Luc Marion, Christoph Theobald, Marie-Jo Thiel, tre amici di Ghislain Lafont, Stefano Biancu, Andrea Grillo, Stella Morra e altrettanti giovani studiosi si confrontano, in queste pagine, con il magistero del grande intellettuale benedettino.
Come vivere le relazioni tra donne e uomini nei termini del pieno rispetto della dignità propria e altrui e della concreta solidarietà? E come fare altrettanto in qualsiasi relazione interpersonale, anche al di là delle differenze di genere? Il libro affronta questi argomenti a partire da un'analisi e da un'interpretazione rispettosa e appassionata di alcuni testi biblici fondamentali. Delinea scenari e prospettive che aiutino a costruire relazioni interpersonali libere, liberanti e responsabili. Queste pagine sono state scritte per tante persone, che vengono anche da ispirazioni diverse per religione e cultura e sono interessate a rapporti con gli altri realmente umani, al di fuori di qualsiasi fondamentalismo educativo e morale.
Papa Francesco con le sue parole e suoi gesti ci testimonia che Dio trova l'uomo avvicinandosi a lui con tenerezza, abbracciandolo e amandolo. Perché il cristianesimo è una relazione con la persona di Gesù vivo oggi. Nel suo magistero petrino egli presenta l'idea di una Chiesa come luogo aperto dove tutti possono trovarsi e incontrarsi, perché in essa c’è spazio per l'accoglienza, la diversità, il dialogo.
Il sogno di Bergoglio è una Chiesa che esca per le strade per evangelizzare e per toccare con mano il cuore delle persone, pronta a servire, che si propone di raggiungere non solo le periferie geografiche, ma dell'esistenza dove a volte stentano a vivere i nostri fratelli e sorelle; una Chiesa povera, che privilegia i poveri e dà loro voce, che vede negli ammalati, negli anziani e negli emarginati le piaghe di Cristo; una Chiesa che si impegna a superare la cultura dell'indifferenza, una Chiesa che dà giusta rilevanza e attenzione alle donne, sia nella società che all'interno delle sue istituzioni.
"Dal lavoro di G. Spedicato si comprende che il pensiero e il magistero di Papa Francesco non nascono dal nulla, ma hanno un contesto ben preciso dal quale non si può prescindere, anche sotto il profilo socioeconomico e perfino politico. Sono, in realtà, sempre le situazioni che provocano un pensiero, stimolano un sentimento, provocano una scelta, spingono all’azione!" (dalla Prefazione del cardinale Marcello Semeraro)
La comunicazione della fede rappresenta da sempre il nodo centrale dell'azione pastorale della comunità cristiana. Fin dalle origini essa ha trovato il suo fulcro in una dinamica: il racconto di un'esperienza. Oggi la sfida che si intravede, anche alla luce del Cammino Sinodale della Chiesa italiana, è quella di fare della narrazione della fede non solo una tecnica, ma un vero e proprio stile, personale e comunitario. È ciò che questo studio vorrebbe mettere a tema.