Percorrendo il dramma della vita di Gesù e le sue profezie connesse con la sua resurrezione, siamo in cammino, per dir così, per inoltrarci nella "casa" del Padre e nel suo regno, nel quale siamo invitati a giungere. Dopo quella antica con i Padri, ritorna sempre l'assicurazione di "una nuova alleanza", ricordata nella Lettera agli Ebrei. Per chi si trova ad affrontare l'ultimo viaggio verso tale meta è quanto mai importante riflettere su tale obiettivo.
Un libro per fare il punto su cosa significhi insegnare oggi, fotografando le paure, le ansie, i desideri e le attese delle ragazze e dei ragazzi che frequentano gli istituti d'istruzione secondaria superiore, in particolare tecnici e professionali. Un libro per dare voce ai dubbi dei docenti, spesso confusi davanti alle sfide di una professione sempre più complicata e socialmente meno stimata. Un libro che parte dal basso, dal grigiore delle aule, dagli sbadigli gratuiti, dall'antipatia verso lo studio, per descrivere una scuola che, negli ultimi vent'anni, da un lato è cambiata tantissimo e da un altro rimane sempre uguale a se stessa. Un libro che non rinuncia a credere nei miracoli formativi, quelli che sembrano accadere all'improvviso, quando una scintilla fa detonare l'interesse. Un libro allergico al facile catastrofismo con cui in genere si parla dell'stituzione scolastica. Un libro, insomma, che, confrontandosi con le sfide radicali lanciate dalle studentesse e dagli studenti contemporanei, vuole essere serio, ma non può fare a meno di strappare qualche sorriso.
Eccoci al terzo appuntamento della collana SvoltaBook, che raccoglie una selezione di articoli pubblicati sul blog ufficiale del nostro progetto giovanile.
L'obiettivo, come sempre, è incoraggiare la nuova generazione a cercare il Signore e seguirlo vivendo in una società che presenta grandi sfide alla fede. Abbiamo scelto alcuni articoli che esaminano, alla luce della Bibbia, fatti o avvenimenti che trattano del rapporto tra fede e scienza e analizzano varie religioni.
Sappiamo che le risposte di una società senza Dio non possono essere illuminanti per chi sta cercando salvezza o desidera essere fedele a Gesù. Ecco perché ci siamo sforzati di affrontare anche questi argomenti, perché la Scrittura ha sempre una parola importante da dire al cuore, e non teme le novità.
In questo libro trovate l'ultimo Molari. La sua intensa riflessione teologica: profonda, gioiosa, aperta al confronto con la cultura contemporanea e soprattutto con l'evoluzione della scienza e la scienza dell'evoluzione Troverete una salda linea di continuità nel coraggio di pensare la fede da credenti adulti, capaci di rendere ragione della loro speranza e aprirsi a quanto di giusto, di bello e di buono, può venire dal mondo grande, in ogni angolo del quale soffia, libero e leggero, il vento dello s/Spirito.
Una visione della vita e della fede che invita a far fiorire in noi la fiducia nella forza buona che chiamiamo Dio, che da un senso e una destinazione alla nostra esistenza.
Come i gesuiti hanno deviato dalla linea del loro santo fondatore Ignazio di Loyola per diventare la testa di ponte del modernismo nella Chiesa.
La Quaresima conduce la Chiesa e ogni credente a riconoscere la verità: «Tu ami tutte le creature, o Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato» (Sap11,23). Le cinque celebrazioni penitenziali comunitarie sono un invito a tornare al cuore di Dio: la sua misericordia. Le pagine più intense del Vangelo di Luca vengono proposte a chi si immergerà in queste letture di liturgie penitenziali. Gli schemi di celebrazioni dopo aver fatto fare memoria di come agisce la misericordia di Dio a chi l'accoglie, prevedono anche il momento delle confessioni individuali con il seguente ringraziamento per il sacramento celebrato.
È giunto il momento di porsi domande molto più profonde su cos'è l'Unione e su ciò che dovrebbe diventare I leader europei hanno deciso: l'Ucraina, la Moldavia, la Georgia e tutti i paesi dei Balcani occidentali entreranno nell'Unione europea. Le buone argomentazioni non mancano ma, di fronte a Putin determinato a distruggere tutto ciò che rappresenta, l'UE non ha margine di errore, soprattutto dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Tuttavia il processo è stato avviato senza un piano preciso né un accordo sugli elementi essenziali. Lungi dal rafforzare l'UE, questa decisione potrebbe ostacolarne l'azione, privandola al tempo stesso della sua efficacia. È una corsa a capofitto mentre l'Europa non ha ancora una politica estera, una difesa unificata, un bilancio degno di questo nome. Inoltre, questi leader non hanno imparato nulla dall'illusione turca vent'anni fa o dalla Brexit? In Europa nulla è mai scontato, soprattutto quando il nazionalismo ritorna prepotente. Non è più il momento di fingere che l'unione fa la forza senza prima occuparsi di creare unità.
I rapporti tra poteri pubblici e religioni - e in particolare il diritto alla libertà religiosa - hanno avuto un ruolo centrale nella storia d'Italia. Non a caso, gli sono dedicati ben quattro articoli della Costituzione, un esempio raro nel costituzionalismo contemporaneo. Tuttavia, il cammino del diritto alla libertà religiosa è ancora poco studiato nel nostro paese. Da questa scarsa conoscenza deriva un dibattito pubblico poco attento alla dimensione giuridica delle problematiche legate alle identità religiose e una certa difficoltà - o resistenza - della politica e dell'amministrazione ad attuare un diritto spesso misconosciuto e sottovalutato nelle sue implicazioni civico-sociali. In parallelo, la trasformazione del panorama culturale e religioso italiano, ormai pluralista, rende urgente la consapevolezza delle sfide da affrontare e degli strumenti normativi disponibili. L'attuazione del diritto alla libertà religiosa diventa così un banco di prova per valutare la fedeltà agli standard del costituzionalismo democratico. Questo libro, a tredici anni dalla prima edizione e a quarant'anni dal "nuovo concordato", offre una sintesi e una chiave interpretativa della situazione attuale, evidenziando le principali questioni ancora aperte, che richiedono una riflessione e un intervento non più procrastinabili.
Le basi della terapia cognitiva - primo volume di una serie di manuali operativi dedicati alle terapie cognitivo-comportamentali di seconda e terza generazione - descrive i principi e le tecniche della Terapia razionale emotiva comportamentale (REBT), la prima forma di terapia cognitiva che ha definito la struttura del colloquio cognitivo introducendo il celebre modello ABC. Dopo una chiara illustrazione delle basi filosofiche e teoriche di questo approccio, il volume approfondisce i dieci passi della procedura REBT, suddivisi in una fase di accertamento e una di intervento. Ogni capitolo è organizzato in tre sezioni: principi di base, linee guida e problemi e soluzioni. Il testo è arricchito da esempi di domande e vignette cliniche, che lo rendono un riferimento prezioso sia per i terapeuti in formazione sia per i professionisti e i clinici più esperti che desiderano approfondire le loro conoscenze e competenze nelle tecniche cognitivo-comportamentali.
Il "Kit per la pratica sensomotoria" costituisce uno strumento concreto che permette di accedere alla conoscenza innata che risiede nel corpo di ciascuno di noi, troppo spesso condizionata da storie personali e contesti socioculturali di cui non abbiamo piena consapevolezza. Le carte, suddivise in 15 temi, propongono un approccio diretto al metodo della psicoterapia sensomotoria di Pat Ogden, senza però voler in alcun modo sostituire un percorso clinico. Vi si può fare ricorso tra una seduta e l'altra, all'interno del setting terapeutico o anche in autonomia, dopo aver acquisito dimestichezza con le modalità proposte. Poiché il corpo ci insegna sempre qualcosa di diverso lungo tutto l'arco della nostra vita, questi esercizi possono essere svolti in qualsiasi momento, anche a distanza di anni, per trarre nuove conoscenze e sviluppare una connessione profonda con noi stessi, gli altri e il mondo.
L'eredità che Hannah Arendt ha consegnato al nostro tempo è immensa e viene qui offerta l'opportunità di raccoglierla con la consapevolezza che in questi decenni non si è esaurito il gravoso e delicato compito trasmesso alle generazioni future. In The Human Condition, in modo particolare, Arendt ha gettato le basi di un programma di lettura e interpretazione del moderno, privo di indulgenza nei confronti degli stereotipi ricorrenti e del progressivo appiattimento delle condizioni della vita umana entro cui è legittimo sperare di costruire spazi di riconoscimento comune, nonché di stabilire legami di reciprocità. I contributi qui raccolti riflettono una pluralità di voci e prospettive, ciascuna contrassegnata da specifici accenti e sensibilità. Ogni saggio pone criticamente in risalto aspetti centrali della riflessione arendtiana, ma anche quei non pochi punti controversi o eccessivamente densi, per non dire opachi, di un pensiero che non si lascia agevolmente afferrare, e non è collocabile senza un certo disagio all'interno di alcuna delle correnti culturali o ideologiche del Novecento, benché sia innegabilmente un pensiero della modernità quello che con Arendt ha inteso volgersi contro e "oltre" il moderno.