Chi sono «le donne di Gesù», quelle figure femminili che così di frequente si incontrano nei Vangeli? Conoscerle meglio, guardare alle loro vite come ce le presentano le Scritture, significa comprendere alcuni gesti fondamentali della fede: l’incontro, il mettersi in cammino, il silenzio, l’ascolto, la risposta al Signore. Myriam, Elisabetta, Maddalena, la donna samaritana, l’adultera, la vedova, le discepole stanziali e quelle itineranti: tutte emergono dalle parole delicate e vibranti dell’autrice, in questo libro che nasce dall’intreccio di sensibilità femminile e frequentazione, personale e comunitaria, della Parola.
Autore
Maria Luisa Eguez (La Spezia 1951), scrittrice e poetessa, è insegnante e opera nel volontariato. Nel 1980 ha fondato il premio letterario «Lerici Golfo dei Poeti», curando seminari internazionali dedicati a importanti autori italiani e stranieri. Ha pubblicato, fra gli altri, Santità al femminile. Donne determinate e forti (Ed. Paoline, Milano 2013). È presente in numerose antologie poetiche fra cui 100 poesie d’amore (Mondadori, Milano 1996).
Nel luglio del 2008 il “New York Times” riferiva in prima pagina di uno sconvolgente ritrovamento: un’antica tavola, un grosso e pesante pezzo di pietra con 87 righe incise in ebraico. Risaliva a prima della nascita di Cristo e conteneva una profezia, l’annuncio di un Messia che sarebbe risorto tre giorni dopo la morte.
È solo uno dei tasselli con cui Daniel Boyarin, fra i più noti talmudisti viventi, ci spiega che la storia del Nazareno non rappresenta affatto, come da secoli si ritiene, un momento di rottura con il senso religioso ebraico. La percezione convenzionale di una netta divisione tra cristiani ed ebrei, diffusa tanto da una parte quanto dall’altra, non tiene conto di una natura comune profondamente e radicalmente unitaria. Gesù era un ebreo osservante, un ebreo che mangiava kosher. Si era presentato nel modo in cui molti ebrei si aspettavano che facesse il Messia: un essere divino incarnato in un uomo. All’epoca dei fatti, del resto, la questione non era: “Giungerà il Messia?”, ma solo “Questo falegname di Nazareth è Colui che aspettavamo?”. Alcuni cedettero di sì, altri di no. E oggi noi chiamiamo il primo gruppo cristiani e il secondo ebrei, anche se, in principio le cose non stavano così. Con una sorprendente rilettura del Nuovo Testamento e l’aiuto delle più recenti scoperte e delle Antiche Scritture, Il Vangelo ebraico risale alle origini di una divisione millenaria che oggi, secondo Boyarin, dobbiamo avere il coraggio di capire e superare, andando oltre le convenzionali semplificazioni.
“La visione di Boyarin è rivoluzionaria. Eppure, quelli che racconta sono solo fatti storici”
The Washington Post
“Quest’affascinante ricostruzione della storia di Gesù cambierà l’idea delle persone sulle origini del cristianesimo e sul suo complicato rapporto con l’ebraismo”
Elliot Wolfson, professore di Lingua e Storia ebraica all’Università di New York
Daniel Boyarin
Professore di Cultura talmudica e di Retorica all’Università della California, è riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori studiosi di Talmud e come grande divulgatore della cultura ebraica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo A radical Jew (University of California Press, 1997), Border Lines (University of Pennsylvania Press, 2006), Socrates and the Fat Rabbis (University of Chicago Press, 2009) e, in Italia, Morire per Dio (Il Nuovo Melangolo, 2008). Vive a Berkeley, in California.
JACK MILES
Professore di Letteratura inglese e di Studi Religiosi all’Università della California, è l’autore di Dio: una biografia (Garzanti, 1996) per il quale ha vinto il Premio Pulitzer. Collabora con il “New York Times”, il “Washington Post”, il “Los Angeles Times” e il “Boston Globe”. Tra le altre sue pubblicazioni ricordiamo anche Gesù: una crisi nella vita di Dio (Garzanti, 2003).
Il cofanetto propone in un unico CD formato MP3 le cinque lectio tenute a Camaldoli dal 24 giugno al 4 luglio 1987, già disponibili in audiocassette, che commentano il Vangelo di Matteo:
1. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa (Mt 16,13-20);
2. L'annunciazione a Giuseppe (Mt 1,18-25);
3. Le beatitudini (Mt 5,1-12);
4. Il buon seme e la zizzania (Mt 13,24-30);
5. Discorso ecclesiastico: la comunione nella Chiesa (Mt 18,1-22).
Il volume raccoglie il secondo ciclo di esercizi di esegesi pensato da Don Umberto Ranieri e Don Giuseppe Dossetti per insegnare a leggere la Bibbia con semplicità e vigore e per educare a un rapporto diretto con la arola di Dio. Lo scopo è quello di far giungere a una più piena comprensione del testo in esame. Il volume trasmette innanzitutto un metodo e commenta molti brani, sempre esaminati con esigente attenzione, ma mai con aridità.
In allegato al libro il CD con la registrazione audio originale, rimasterizzata in digitale, degli esercizi
Un giovane ebreo si scopre capace di parole profonde e ispiratrici, tanto che qualcuno arriva a considerarlo il Messia. Egli non crede nella sua stessa grandezza ma sarà pronto scommettere su di sé fino all’estremo e doloroso sacrificio.
Un procuratore romano condanna alla crocifissione un uomo che sa innocente. Il cadavere scompare; nasce una furibonda ricerca che lo costringerà a confrontarsi con ipotesi sempre più sconvolgenti. Éric-Emmanuel Schmitt propone un romanzo a due voci, capace di ripercorrere con profondità e leggerezza le vicende centrali del Nuovo Testamento, mettendo in luce le caratteristiche più umane dei suoi protagonisti e restituendo al lettore la meraviglia per una storia fatta di incertezza e fede. Questa edizione del romanzo comprende un’appendice dell’Autore sulle circostanze in cui il testo è stato scritto: “Sette anni di lavoro sono appena scomparsi fra le mani degli svaligiatori. L’allarme è riecheggiato per strada, senza allertare né far muovere nessuno. È il 4 gennaio del 2000 e mi è stato strappato tutto in pochi secondi”. Così scrive Schmitt nel “Diario di un romanzo rubato”, testo che arricchisce l’edizione italiana del Vangelo secondo Pilato e racconta le vicissitudini che hanno accompagnato la
L'AUTORE
Éric-Emmanuel Schmitt è nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon. Scrittore, drammaturgo e regista, le sue pièces teatrali sono rappresentate in tutto
il mondo: nel 1993 con la commedia Il Visitatore ha vinto ben tre premi Molière. Laureato in Filosofia si è inizialmente dedicato all’insegnamento per poi applicarsi interamente alla scrittura, dando alle stampe capolavori come Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Milarepa, Piccoli crimini coniugali e Odette Toulemonde che ne fanno lo scrittore francese vivente più tradotto all’estero. Da tre sue opere sono stati tratti gli omonimi film: Le libertin (2000) di Gabriel Aghion, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano (2003) di François Dupeyron, Lezioni di felicità, diretto dallo stesso Schmitt.
La ricerca di Gian Luigi Prato è stata in gran parte rivolta «al tentativo di una migliore comprensione della storia dell'Israele di epoca biblica, vista alla luce delle culture e della storia del tempo». Una prospettiva ben espressa da questa sua formulazione: «La nostra ermeneutica degli scritti biblici si esercita su testi che sono in qualche maniera "storici", anche solo per il fatto che essi si collocano rispetto a noi in una distanza cronologica che richiede di essere superata con l'esercizio di una attività interpretatrice la quale, per quanto inquadrata entro più precise impostazioni teologiche, non può trascurare i metodi propri di ogni scienza storica. (...) Coscientemente o no, la nostra ermeneutica biblica racchiude quindi un'ermeneutica storica».
Sommario
Prefazione (L. Mazzinghi). Gian Luigi Prato - Un profilo culturale. La storiografia del confronto (M. Milani). Gian Luigi Prato - Bibliografia (a cura di M. Milani). Fionde e frombolieri di Siria-Palestina (M.G. Biga). L'idea di straniero nell'Antico Testamento alla luce delle emigrazioni nelle società del Vicino Oriente antico (I. Cardellini). Brevi riflessioni sull'esperienza di Dio da parte di Sara e di Agar (M.-L. Rigato). Libro dell'Esodo e ostetricia egizia. Simbolismo del parto ed embriologia fra TM e LXX (A. Passoni Dell'Acqua). Alcune note sui rituali di 2Sam 18,18 e il loro contesto religioso (P. Merlo). La profezia di Natan in 2Sam 23,1-7. Analisi strutturale, simbolica e retorica (V. Scippa). Dalla periferia dell'impero: Esdra e Neemia (C. Balzaretti). 'ûrîm e tummîm in Esd 2,63 (= Ne 7,65). Studio filologico e storico (F. Bianchi). Tobit l'aretalogo. Il Libro di Tobit secondo l'onciale Sinaitico come esempio di propaganda religiosa (M. Zappella). Il silenzio di Dio nell'esperienza di Giobbe e di Qoelet (V. D'Alario). The Prologue of Job (Jb 1-2) in the Greek Translation of the LXX (M. Cimosa - G. Bonney). La scelta di Giuda e Gerusalemme nella riflessione sapienziale del Sal 78,65-72 (M. Tábet). L'«olio verde» - šemen ra'ănān nel Sal 92,11 (M. Milani). Il Salmo 117 o della necessità di un'esegesi canonica dei Salmi (G. Barbiero). La structure des Psaumes des Montées (Ps 120-134) (M. Gilbert). C'è uno che edifica e un altro che abbatte. Proposta di interpretazione per SirGr 34,28-29 (R. De Zan). Una damnatio memoriae per Geroboamo (Sir 47,23e-h)? (G. Toloni). «Le creature del mondo sono portatrici di salvezza» (Sap 1,14) (F. Dalla Vecchia). Il profetismo biblico. Il dibattito su un tema ancora discusso (M. Nobile). Isaia «bifronte»: un solo libro in due parti (Is 1-33; 34-66). Considerazioni retorico-testuali e funzione ermeneutica di Is 34-35 (G. Benzi - S. Paganini). Visioni, sogni e libri sigillati. Indagine sull'unità di Is 29 (H. Simian-Yofre). Gottes universale Horizonte. Die Völker der Welt und ihre Geschichte in der Sicht des Jeremiabuches (G. Fischer). Gerusalemme e le sue greggi (Ger 6,1-8) (G. Garbini). Sapienza sopra le righe. Apoteosi del Principe di Tiro (Ez 28,1-11) e sindrome regale di re Qoelet (1,12-2,26) (R. Vignolo). Bêt 'āwen nel libro di Osea (G. Deiana). Morire per la Legge ed essere ebreo. Aspetti e relazioni problematiche della tradizione maccabaica (M. Brutti). Il «silenzio» del giudaismo della diaspora (L. Troiani). Giudaismo ed ellenismo. Possibilità di un confronto? (D. Garribba). Venerare lo stesso Dio. Comparazioni e omologie «monoteistiche» nel giudaismo di lingua greca (L. Arcari). Sectarian Variant Readings and Sectarian Texts in the Qumran Corpus and Beyond. Reflections on an Elusive Concept (C. Martone). L'uso della LXX nel Nuovo Testamento. Alcuni esempi (R. Penna). Considerazioni filologiche e spirituali sul significato della parola pi,stij in detti di Gesù (P. Sacchi). I Magi evangelici, Ciro il Grande e il Messia (A. Panaino). I viaggi di Ya'aqov figlio di Netanel Kohen. Un itinerario ebraico in Terra Santa (XII secolo) (M. Pazzini). Rashi nella controversia parigina sul Talmud del 1240 (P. Capelli). L'Ecclesiaste tradotto e commentato da David De Pomis (Venezia 1571) (G. Tamani). W.M.L. de Wette, precursore di una visione critica della «storia d'Israele» (J.-L. Ska).
Note sui curatori
MARCELLO MILANI è docente di Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica del Triveneto (Padova) e docente stabile per l'Antico Testamento all'ISSR di Padova.
MARCO ZAPPELLA, licenziato al Pontificio Istituto Biblico, è membro dell'Associazione Biblica Italiana e coordinatore della redazione biblica delle Edizioni San Paolo.
GIAN LUIGI PRATO ha insegnato per molti anni alla Pontificia Università Gregoriana e successivamente all'Università Federico II di Napoli e all'Università degli Studi Roma Tre. Da quando, nel 1979, è nato all'interno dell'Associazione Biblica Italiana il gruppo degli anticotestamentaristi e semitisti, ha diretto i convegni scientifici biennali, le pubblicazioni, le settimane bibliche nazionali e l'organizzazione dei viaggi di studio in Medio Oriente.
Creare un capo di abbigliamento comodo e piacevole da indossare non è l'improvvisato affaccendarsi tra stoffe e aghi, ma un'arte che richiede competenze e conoscenze. Ogni bravo sarto lo sa.
Allo stesso modo, entrare personalmente e direttamente in dialogo con un testo biblico è il risultato di un percorso di apprendistato, talvolta lento e impegnativo, per imparare a maneggiare strumenti semplici ma efficaci per una lettura competente. Dall'accostamento di queste due arti, nasce l'idea di un Atelier della Bibbia, una sorta di breve corso di «sartoria biblica» strutturato in piccoli passi guidati, arricchiti dall'esempio di lettura di una pagina del Vangelo secondo Matteo.
Dietro la leggerezza della metafora, il testo propone un percorso lineare ed efficace per apprendere, da soli o in gruppo, un processo interpretativo, applicato soprattutto ai testi narrativi del Nuovo Testamento. Il libro è rivolto ai gruppi biblici, ai centri di ascolto del Vangelo, ai gruppi liturgici, ai catechisti, agli operatori pastorali e a quanti, affascinati dalla Bibbia, desiderano divenirne lettori consapevoli, perché il «tessuto della Scrittura» possa aprirsi alla possibilità di farsi «Parola da indossare» per la vita di ogni giorno.
Sommario
Presentazione (M.Grilli). UNA SARTORIA BIBLICA. Un percorso di abilitazione alla lettura biblica. Chiacchiere in Sartoria: Ne varrà la pena? LE FORBICI E LA STOFFA. ESERCIZIO. Forbici alla mano! DOPO il nostro esercizio. LA TRAMA DEL TESSUTO. Riconoscere scene e struttura dell'unità testuale. Qualche attrezzo del mestiere: una traduzione affidabile. ESERCIZIO. L'ago in mano! DOPO il nostro esercizio. Qualche osservazione utile. L'intreccio della trama. Chiacchiere in Sartoria: Troppa fatica! LA STOFFA E LA SUA PEZZA. Riconoscere contesti testuali e immaginari del lettore. Collocazione del nostro tessuto nella sua pezza. Confronto con stoffe simili. Fantasie già note. Aspettative. Chiacchiere in Sartoria: Troppa incertezza! L'IMBASTITURA DEL VESTITO. Riconoscere i significati. Fili e matasse. Trama e ordito. Un sarto per amico. CUCIRE IL VESTITO. Riconoscere la strategia del testo. Il testo ha una strategia. La comunità alla quale parla il testo. La strategia del testo. Nei panni dei personaggi.
Note sull'autrice
ANNAMARIA CORALLO, originaria di Trani, è una Figlia della Carità di san Vincenzo de' Paoli dal 1995. Ha conseguito la licenza in Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale - sez. S. Luigi e ha completato, col tirocinio, la Scuola per formatori all'evangelizzazione e alla catechesi promossa dalla rivista Evangelizzare in collaborazione con l'Ufficio Catechistico Nazionale. Varie le sue esperienze pastorali e formative: percorsi di lectio divina popolare per operatori pastorali, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, i laboratori biblico-teatrali, i cammini spirituali per giovani e adulti, i corsi di metodologia laboratoriale, gli esercizi spirituali, gli itinerari di alfabetizzazione biblica. Tra le sue pubblicazioni: Le chiavi di casa. Laboratorio di formazione biblica di base, EDB, Bologna 2010, e Rivestirsi di Cristo. Il look del cristiano secondo Matteo, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2013. Attualmente vive a Roma ed è dottoranda in teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Continua le sue attività di formazione biblica presso varie realtà ecclesiali soprattutto del Sud Italia.
La nuova Bibbia di Gerusalemme nel formato studio viene arricchita da una placca argento con inserti in oro posta sulla copertina.
Dio e la Creazione, il Diluvio e la Torre di Babele, la chiamata di Abramo, la scala di Giacobbe e la sua lotta con l'Altro: sono alcune delle pagine bibliche che il grande, acuto esploratore delle Scritture Paolo De Benedetti - sul confine tra ebraismo e cristianesimo, tra Antico e Nuovo Testamento - scandaglia in dialogo profondo e appassionato con il pastore Maurizio Abbà, della Chiesa valdese.
Un'insolita ricerca, con scoperte e provocazioni spesso sorprendenti, per ripensare la nostra immagine tradizionale di Dio. Etty Hillesum scriveva dell'Antico Testamento: "Che forza primordiale vien fuori dall'Antico Testamento e che radice "popolare", anche. Magnifiche figure, forti e poetiche, vivono in queste pagine. Un libro davvero avvincente, aspro e tenero, ingenuo e saggio, interessante non solo per ciò che dice, ma anche perché permette di conoscere chi lo dice".
La religione è una scala che l'uomo lancia per tentare di raggiungere Dio, invece per la fede è Dio stesso che va e viene continuamente su una scala per raggiungere l'essere umano.
Rivista dedicata alla storia del cristianesimo e alla storia dell'interpretazione cristiana ed ebraica della Bibbia, dall'antichità ad oggi, tema centrale per le scienze umane e teologiche. "Annali di storia dell'esegesi" riserva sempre più spazio ai temi più attuali della storia del cristianesimo e dei fenomeni religiosi con una prospettiva interdisciplinare, nell'intento di seguire lo sviluppo contemporaneo della riflessione scientifica. Gli articoli sono attenti ai diversi ambiti culturali, dall'esegesi alla storia delle dottrine, dall'antropologia culturale alla letteratura, dalla storia dell'arte all'archeologia. In ogni fascicolo appaiono anche recensioni e rassegne critiche. Ogni anno si pubblicano numeri monografici. La rivista è aperta a una forte collaborazione internazionale come mostra il suo comitato scientifico.
Il Pentateuco è un "cantiere sempre aperto", come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato da questo volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici. Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco.
Merito della nuova edizione della Bibbia di Gerusalemme è la grande attenzione con cui accoglie i mutamenti intervenuti negli studi biblici lungo i 50 anni che ci separano dalla nascita dell'opera. Le sue note chiave a piè di pagina costruiscono un percorso tematico interno a tutta la Bibbia, favoriscono una visione sintetica e d'insieme tra tutti i libri che formano l'Antico e il Nuovo Testamento, evitano che il lettore si smarrisca nel particolare del singolo libro e lo accompagnano a capire che la Bibbia è un libro composto da tanti libri. Nell'edizione italiana, tali note sono state ulteriormente ampliate per fornire elementi che aiutino la comprensione delle scelte operate dalla nuova traduzione della CEI, che costituisce il testo biblico. L'itinerario di approfondimento a partire dalle note della Bibbia di Gerusalemme, difficile da costruire nel suo insieme e nei collegamenti da parte di chi ha poca dimestichezza con il testo biblico, è reso possibile da Le chiavi della Bibbia, strumento di lavoro che indica una strada. Ogni voce è generata partendo dai versetti della Bibbia che motivano la nota chiave. È inoltre riportato il testo biblico di referenza per sottolineare che da quest'ultimo non si può mai prescindere, e men che meno nella consultazione di un vocabolario biblico.