La giustizia riparativa - che ha l'ambizione di risanare la frattura tra chi ha commesso e chi ha subìto un torto - non è l'utopia di qualche filosofo del diritto: è ormai a tutti gli effetti una legge italiana. Per questo è importante capire che cosa è e come funziona. Non si tratta di sostituire il processo penale tradizionale. È invece uno strumento parallelo e pienamente operativo che chiama in causa non solo vittima e autore del reato, ma anche il giudice, i mediatori, in qualche caso pezzi di collettività che possano essere stati coinvolti: un quartiere, un paese, un'associazione. Alla 'vendetta pubblica' della punizione tradizionale si offre un'altra strada, un percorso di pacificazione, perché la società intera possa tentare di superare le fratture che ogni atto criminoso comporta.
Nada ha vent'anni, una bambina di due ed è sola. Il marito è partito volontario per la guerra in Africa. La sua famiglia è lontana e nella nuova città dove abita non conosce quasi nessuno. Hermann di anni ne ha quasi quaranta, una famiglia in Germania, è sottufficiale della Wehrmacht e odia Hitler. Si incontrano per caso in un pomeriggio d'inverno a Marina di Carrara e si innamorano. Insieme decidono di fuggire, lei da una famiglia sbagliata, lui da un esercito che da alleato è diventato occupante e invasore. Scappano sui monti e si uniscono ai partigiani. Rischieranno la vita, parteciperanno alla liberazione di Parma, convinti che il futuro sia dalla loro parte. Non sarà così. Giorgio van Straten ci porta sapientemente sulle tracce di Nada e di Hermann, inseguendo persone, documenti, oggetti, fotografie: riaffiora così una storia incredibile e ricca di colpi di scena. Una ricerca che ci fa 'inciampare' in domande e interrogativi che riguardano tutti: l'amore è una forza capace di travolgerci, anche di farci rischiare la vita stessa? I grandi sogni della giovinezza indirizzano tutta la nostra esistenza o sono destinati a diventare fonte inesauribile di nostalgia e frustrazione? Le cicatrici di esperienze così travolgenti possono essere nascoste e dimenticate?
Negli Annali Tacito racconta che l'imperatore Tiberio fu costretto dalle circostanze, contro il suo volere, a diventare un tiranno per porre fine definitivamente a discordie e guerre civili. Secoli dopo, all'inizio dell'età moderna, sembrò ripetersi una storia simile quando in tutta Europa le repubbliche cedettero il passo al principato. Così, la ricostruzione di Tacito, da poco riscoperto, divenne il modello sul quale i filosofi moderni imbastirono la loro riflessione intorno al tema della tirannide. Savonarola e Machiavelli, Guicciardini e Bodin, Shakespeare e Spinoza ne mostrarono però i limiti. I due poli di questo confronto ideale furono Tacito e Spinoza poiché proposero due concezioni opposte del potere e, di conseguenza, due posizioni antitetiche nei confronti del governo di uno solo: se per Tacito era una necessità ineluttabile, per Spinoza era un male da evitare a tutti i costi. È significativo, però, che unanime fu l'interpretazione della tirannide: un potere opaco, 'velato', dai contorni e dalle finalità occulte. Un potere che oggi sembra tornare a stendere la propria ombra sulla nostra società.
Il discorso perfetto comunica idee e sollecita azioni; trasmette informazioni; insegna e lascia il segno. Ma che cosa rende un discorso convincente? Che cosa ci spinge a giudicare in un senso o in un altro? Per rispondere, Laura Suardi chiede aiuto ai classici. Maestro assoluto è naturalmente Cicerone, che propone nel De oratore un metodo in cinque passi. Il primo è l'inventio: trovare le idee migliori per sostenere la nostra posizione. Una volta individuati i contenuti, è il momento di disporli nell'ordine più efficace: è la dispositio. L'elocutio, il terzo passo, è forse il più delicato: scegliere le parole giuste, dare ritmo e usare bene le figure retoriche, che sono gli effetti speciali del linguaggio. Il quarto passo è la memoria: parlare a braccio, leggere o recitare un testo imparato parola per parola? Infine l'actio: come usare la voce, lo sguardo, i gesti per dare forza alle nostre parole. A partire dalla cassetta degli attrezzi fornita da Cicerone, e con l'aiuto di molti altri illustri maestri e grazie all'esempio di molti discorsi efficaci - da Euripide ai TED talk - questo libro ci aiuterà a essere protagonisti consapevoli dell'arte del discorso, ricordando sempre che logica e ragionamenti servono a poco se non si è in grado di suscitare anche emozioni.
La Sicilia e la sua storia sono condizionate da un lungo elenco di stereotipi. Quello della Sicilia-isola, ovvero la terra chiusa dal mare e quasi 'sequestrata' alla civiltà europea, capace soltanto di conservare nei secoli il nocciolo duro di un'antropologia caratterizzata dal codice d'onore. O quello della Sicilia-nazione, rivendicata dai separatisti di ieri e di oggi. Per arrivare a quello più forte della Sicilia terra di mafia, suo tratto fondativo, che spiegherebbe il primato mondiale della criminalità organizzata, dalla presunta setta segreta dei Beati Paoli a oggi. Questa storia della Sicilia è invece un invito a riscoprire i suoi molti e altri volti, spesso dimenticati o trascurati: quello della Sicilia-mondo, luogo aperto di civiltà e di scambi culturali e mercantili; quello della Sicilia urbana, terra antica e moderna di città popolose e socialmente complesse, dalle poleis greche alle 'metropoli imperfette' del presente; quello della Sicilia ricca di sapere scientifico coltivato nelle Accademie e nelle Università; quello della Sicilia culla di bellezza, scrigno di ineguagliabile patrimonio di beni artistici, monumentali e paesaggistici. Un libro, dunque, che si propone di riscoprire le profonde radici multiculturali dell'isola e le continue trasformazioni economiche, sociali e ambientali che ne hanno plasmato un'identità 'plurale'.
Il principe, il condottiero, il cardinale, il cortigiano, il filosofo e il mago, il mercante e il banchiere, l'artista, la donna, i viaggiatori e gli indigeni: una grande sintesi del Rinascimento, attraverso le sue figure più significative. Come scrive Eugenio Garin, curatore di questa grande opera: «Il risveglio culturale, che caratterizza fino dalle origini il Rinascimento, è innanzitutto una rinnovata affermazione dell'uomo, dei valori umani, nei vari campi: dalle arti alla vita civile».
Un percorso attraverso la storia della filosofia contemporanea e gli ineludibili interrogativi suscitati dalle tragiche vicende del Novecento e dagli eventi drammatici di recente attualità. Un percorso attraverso la storia della filosofia contemporanea e gli ineludibili interrogativi suscitati dalle tragiche vicende del Novecento e dagli eventi drammatici di recente attualità. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, l'uomo è stato al centro di indagini sempre più diversificate e raffinate: psicanalisi e sociologia, economia e letteratura, psichiatria e teologia oltre ai tradizionali approcci della filosofia (metafisico, etico, giuridico, politico) nel tentativo di leggere una realtà sempre più complessa. La tensione alle origini del pensare, che ha qualificato fortemente istanze del primo Novecento, torna in vie nuove centrate su una filosofia della mediazione o della relazione, e apre a prospettive ancora da indagare.
Il volume costituisce un profilo dell'italiano di oggi, tracciato ai vari livelli di analisi linguistica, dalla fonetica e fonologia alla morfologia flessiva e lessicale, dalla sintassi al lessico, compresa l'onomastica. Sono affrontati, fra l'altro, diversi aspetti di carattere variazionale, con capitoli dedicati al parlato, allo scritto, al trasmesso dei vecchi e nuovi media, e con approfondimenti sui dialetti, sulle varietà regionali e sulla lingua dei semicolti. Un'importante funzione di raccordo è svolta dal capitolo sulla testualità . Assai ricco il corredo degli esercizi. Disponibile nella sua versione digitale sulla piattaforma Pandoracampus.
Il manuale offre una trattazione aggiornata dei principali temi legati alla finanza aziendale. L'approccio analitico-matematico utilizzato per trattare gli argomenti più difficili favorisce una comprensione solida dei concetti e delle tecniche fondamentali della finanza d'impresa, trasformandoli in strumenti cognitivi applicabili a problemi e contesti decisionali diversi. Tra le novità di questa edizione: aggiornamento dei dati relativi all'incidenza delle forme societarie USA e alla struttura e peso dei mercati finanziari nel mondo. Analogo aggiornamento è stato fatto anche con riferimento all'Italia, sulla presenza (su numero di imprese e addetti) delle diverse forme giuridiche delle imprese italiane e sulla nuova configurazione dei mercati finanziari italiani. E' stato sviluppato il tema delle criptovalute e delle bolle di prezzo sui mercati azionari. Si è introdotto lo smart beta e si è trattata la finanza comportamentale nel box dei Premi Nobel a Kahneman e Tversky si è aggiornata la parte relativa alla determinazione dell'effettivo vantaggio fiscale del debito alla nuova normativa USA e italiana (limite alla deducibilità degli interessi passivi).
Un libro che illumina sorprendentemente l'azione della grazia, presentando la Croce in una prospettiva nuova, sempre radicale ma umanizzata e con spunti decisivi per l'evangelizzazione. «Tutti i membri della Chiesa sono interpellati e spinti a "giocarsi la vita per Cristo" ed essere responsabili della comunione, tutti chiamati a mostrare che la Chiesa è quel "noi", ossia un soggetto comunitario, che viene prima dei singoli "io"». (Dalla Prefazione di mons. Francesco Moraglia)
«È sempre l'esperienza il banco di prova della verità altrimenti sarebbe una falsa religione». È quello che offre Riccardo Boschetto in queste pagine senza alcuna pretesa di convincere nessuno, né insegnare alcunché, solamente condividere il cammino trasformativo della meditazione come quel pellegrinaggio verso sé stessi che parte dall'abitare il Silenzio. Questo libro può, dunque, essere considerato uno strumento pratico e un sincero compagno/a di viaggio - sia per chi si avvicina alla meditazione, sia per chi sta già da tempo sul sentiero - perché può sicuramente offrire spunti sui meccanismi quotidiani che molte volte non vengono visti e sfuggono e che, invece, se riconosciuti ci insegnano ad amare. Attraverso una continua e sistematica spoliazione si arriva a poter abitare il silenzio ed è da lì, da questo spiraglio di assoluta libertà, che si avvia un nuovo modo di vivere, una meditazione continua in un'unione con la nostra vera essenza. L'autore non ha dubbi: è la realtà.