Il volume cerca di vagliare le possibilita di rifondare lo spazio politico muovendo da una nuova idea di comunita, non piu etnica ed esclusiva, ma universale ed inclusiva. Il secolo che sta per finire non e`solo quello dei totalitarismi, delle camere a gas e dei massacri etnici, ma anche della crisi della politica e della democrazia. L'autore pone come filo conduttore dell'indagine l'idea di liberta , chiarendo i fonamenti antropologici, politici ed ontologici del pensiero della harendt. Si scoprira, cosl, come nella pensatrice tedesca il piano politico sia strettamente legato con quello filosofico, senza con cio`nulla perdere della sua concretezza ed attualita.
L'ermeneutica e l'arte dell'interpretazione. La filosofia e appunto la ricerca in cui il senso delle cose appare nella luce di sempre nuove interpretazioni. NELLA TRADIZIONE OCCIDENTALE NEL NESSO TRA CONOSCENZA E AMORE E`STATO SUBORDINATO IL SECONDO ALLA PRIMA. L'AUTORE PRESE NTA INVECE L'ERMENEUTICA COME SI DA GIUNGERE ALLA REINTEGRAZIONE DELLA CONOSCENZA NELL'AM ORE. QUEST'ULTIMO, PIU`CHE CO ME EROS INCERCA DEL SUO OGGETTO, SI MANIFESTA ALLORA COME FORZA OBLATIVA, COMUNIONALE, LIBERATRICE. IL PERCORSO DEL VOLUME SI SVILUPPA IN QUATTRO MOMENTI. NEL PRIMO SI DELINEA UNA RICOSTRUZIONE DELLA STORIA DELL'ERMENEUTICA; IL SECONDO MOS TRA COME LA RICERCA FILOSOFICA SIA UN CAMMINO EDUCATIVO; IL TERZO APPROFONDISCE IL VALORE DELL'ERMENEUTICA NELLA SUA TR ADIZIONE QUOTIDIANA L'ULTIMO MOMENTO E`UNA RIFLESSIONE SU COSA SIGNIFICHI RICONOSCERE AG
L'autore analizza alcuni filosofi negativi" facendo compiere a questa linea di pensiero un cammino analogo all'ascetica e alla mistica. " l'autore analizza il pensiero di nietzsche, heidegger, schelling e pareyson, filosofi che hanno compiuto il loro cammino di pensiero secondo una via negativa: abbandonando ogni pretesa di conoscenza per rendersi disponibili ad un libero svelamento della verita. La filosofia compie cosi`un cammino analogo all'ascetica e alla mi stica: la negazione puo`essere via di superamento di se stessa per l'affermazione del ver o. C`e quindi possibilita di redenzione per il finito, il n
Il presente studio intende delineare il rapporto tra filosofia e teologia rivelata nel pensiero di Leibniz attraverso la considerazione di due misteri centrali della rivelazione cristiana, intorno ai quali vivo era il dibattito nel Sei-Settecento: Trinità e Incarnazione. Rifiutandosi di accettare questi dogmi, ritenuti irrazionali, i sociniani diventano il principale bersaglio dei difensori di tali misteri. Nate sul terreno teologico, le polemiche trinitarie si intrecciano strettamente con problemi di ordine filosofico, quali il rapporto fede-ragione, rivelazione-sapere, il dibattito circa l'ambito di validità del principio di non contraddizione, la riflessione sui limiti dell'intelletto umano e i gradi della conoscenza, la valenza e il significato dell'analogia, la legittimità dell'uso dei concetti di 'natura', 'sostanza', 'persona', la precisazione del concetto di relazione. Leibniz, prendendo direttamente parte a tali polemiche, diventa una guida d'eccezione per chi voglia scorgerne le implicazioni filosofiche, da lui chiaramente evidenziate. Questa attiva partecipazione implica, d'altra parte, la riflessione su nodi fondamentali per la sua stessa dottrina filosofica, sia a livello gnoseologico sia a livello metafisico.
Questa "Introduzione a Kant" offre gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera del filosofo alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.
Ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della filosofia, dedicato a un autore o a una corrente di pensiero. Le singole «Introduzioni» offrono gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera dei filosofi alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.