251
Giugno
2025
Sommario
3
Editoriale
Lorenzo Bertocchi
7
Ci vuole Costanza
Costanza Miriano
8
Chiesa
Matteo Matzuzzi
9
Ci piace & Non ci piace
Redazione
9
La fede ha ragione di Giuliano Guzzo
Giuliano Guzzo
10
Il ruggito gentile di Papa Leone XIV
20
Un americano a Roma
Matteo Matzuzzi
22
Le caratteristiche di un Papa agostiniano
Andrea Gagliarducci
24
Leone XIII, il predecessore
Roberto de Mattei
26
Ricolfi: «Vi spiego la crisi del follemente corretto»
30
Il Kattolico
Rino Cammilleri
40
Esclusivo: un inedito di Eugenio Corti
44
Da medico del corpo a medico delle anime
Giulia Tanel
46
Nicea non è solo storia
Angelo Busetto
50
Draghi e Dragoni
Fabio Dragoni
50
Oltre il confine
Germano Dottori
51
Transatlantico
Mauro Mazza
52
Matita blu
Giorgio Gandola
54
Itinerari religiosi
Sara Alessandrini
56
#restiamoliberi
Jacopo Coghe
57
La riscoperta del sacro
Andrea Zambrano
57
Zona cesarini
Gianpaolo Barra
58
Filosofando
Giacomo Samek Lodovici
60
Un vescovo risponde
Francesco Cavina
61
Catt woman
Raffaella Frullone
62
La Rosa del Timone
Tommaso Scandroglio
63
Santa cucina
Romana Cordova
63
Calici divini
Tommaso Farina
64
Pagine da leggere
Vincenzo Sansonetti
65
Schermi
Raffaele Chiarulli
66
Cronache dall’Oceano Padano
Mirko Volpi
Dossier
EMBRIONI
Embrioni abbandonati: adottarli?
Nati con la promessa di connetterci, liberarci, renderci più partecipi e più prossimi, i social hanno subìto negli anni una sorta di mutazione genetica. Da spazi di relazione sono diventati spazi di esposizione, da reti orizzontali si sono trasformati in strumenti di concentrazione del potere. Hanno cambiato profondamente la politica, il giornalismo, il linguaggio, il modo in cui ci relazioniamo agli altri e a noi stessi, il nostro rapporto con il tempo e l'attenzione. E mentre continuiamo a chiamarli "social", la sensazione diffusa è che siano diventati - paradossalmente - un fattore di disconnessione. Questo numero di MicroMega prova a fare il punto: che impatto hanno avuto i social sulle nostre vite? E cosa significa oggi, nell'epoca degli algoritmi e delle notifiche, "essere connessi"? Con interventi tra gli altri di: Candice Odgers, Jonathan Haidt, Gloria Origgi, Andrea Daniele Signorelli, Marco Deseriis, Daniel Miller, Bianca Arrighini, Francesco Cancellato, Stefana Broadbent, Emma Catherine Gainsforth.
Dubbi (sul proprio essere e divenire) richieste di speranza, domande si «salvezza» oggi più di ieri (pandemia e guerra ci stanno sul collo) fanno capolino. Il senso cristiano della salvezza pare dimenticato; i cristiani stessi sembrano non capirlo più. Ma cosa significa salvarsi, trovare salvezza, essere salvati? Solo libertà da sofferenze, morte, schiavitù, contraddizioni, dal male? Chiede salvezza anche la «natura» e il cormo intero, ce ne rendiamo conto? Com’è che la salvezza che la chiesa annuncia e celebra pare non convincere o essere inefficace (decisiva)? Gesù («il Signore salva») l’ha data e fatta fino all’estremo e senza contraddizioni. E ci ha costituiti (come chiesa, comunità, fraternità) per implementarla nelle storie e nella storia. Un’alba di Pasqua (risurrezione) che la chiesa non solo non sa più dire, ma esita a celebrare e anche testimoniare? Ascoltare, valutare e scoprire che cosa sta succedendo su queste radicali questioni, inquietudini e domande è lo scopo di questo fascicolo. Le speranze terapeutiche e autosoteriche eccitano narcisisti, ma straziano gli oppressi e le vittime: salvezze fai dai te che non riescono. Diverse dalla salvezza cristiana che è, si dà ed è reale se conforme a Cristo.
Francesco: un papato intenso e coraggioso
La Dichiarazione Schuman compie 75 anni
Il Pkk e la svolta storica di Öcalan
La concezione cristiana dell'impresa
Il Verbo incarnato tra divinità e umanità
I 1700 anni del concilio di Nicea: contesto storico, convocazione e principali decisioni
Il ricordo di un testimone della fede: Mons. Eduard Profittlich S.I.
Grace Paley: un esercizio di ascolto
Rivista culturale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.