È alla sfarzosa incoronazione di Napoleone Bonaparte a Parigi che Juliette Colbert conosce Tancredi di Barolo: è un colpo di fulmine, e pochi anni dopo Juliette diventa Giulia di Barolo, sua moglie, e lo segue nella splendida e terribile Torino della Restaurazione. Nelle prigioni della città sabauda, intanto, è rinchiusa la fiera Angela Agnel, uxoricida: ha accoltellato il marito ubriaco che tentava di abusare della figlia. Donne diverse, vite agli antipodi che il destino si diverte a intrecciare, nel fermento della rivoluzione industriale, delle prime lotte per i diritti dei lavoratori, delle conquiste sociali di cui Giulia di Barolo diventa presto intrepida sostenitrice. C'è tanto da fare, innanzitutto nelle carceri, dove languono prigioniere senza più alcuna speranza di riscatto, ma anche tra i poveri della città che chiedono pane e giustizia. E Giulia trova il tempo per occuparsi anche delle tenute di famiglia nelle Langhe, dove si produce un vinello che, con i nuovi metodi importati dalla Francia, potrebbe diventare un nettare più nobile e corposo. L'aristocrazia torinese si interroga: perché tutta questa frenesia? Forse perché la povera marchesina di Barolo non riesce ad avere un figlio? Magari, se si concentrasse sulla famiglia, le cose cambierebbero? E Giulia è disposta a molto, pur di mettere al mondo il sospirato erede: medicamenti, terapie, persino sortilegi. Ma non è disposta a rinunciare alle sue idee, né al suo amore, né alle sue battaglie. Il sangue delle Langhe scorre in queste pagine avvincenti: nelle vene dei protagonisti, nel frutto dei vigneti, nei crimini che insanguinano i quartieri degradati del popolo e nelle rivoluzioni che si preparano tra i palazzi del potere. E un destino di sangue, traversie e trionfi attende due donne audaci decise a cambiare il loro tempo.
«Molta morale, poca comunità, zero cultura»: questa frase di Pierangelo Sequeri è rimbalzata tra le pareti degli intellettuali cattolici o vicini al mondo cattolico sgretolando un muro di cartone che ha rilevato una certa voglia di discutere sinceramente del binomio cultura-fede cattolica, oggi molto trascurato. Da quell'articolo uscito su "Avvenire", che invitava "ad extra", a uscire cioè da un certo confinamento di idee, produzioni, azioni, è nato un ricco dibattito con protagonisti nomi della cultura quali Carlo Ossola, Roberto Righetto, Chiara Giaccardi, Silvano Petrosino, Antonio Spadaro, Sergio Massironi, Agostino Giovagnoli, Milena Santerini, Davide Rondoni, Roberta Rocella, Andrea Riccardi, Massimo Cacciari. Voci che, riviste, diventano ora una raccolta per provare ad andare tutti insieme oltre. Oltre una certa paccottiglia di pensiero che edulcora la realtà senza risolvere o aggiungere nulla. Oltre quei recinti che tengono sotterrati i tesori accumulati in questi decenni da una riflessione teologica incredibilmente più ispirata, da una spiritualità straordinariamente più vitale, da una concezione di chiesa più comunitaria. Una ricchezza che deve essere messa in circolo, oltre le dispute interne, con nuove forze e pensiero, con la capacità di dialogo che cerca di esprimere questo dibattito.
Scrive Cacciari nell'Avvertenza: «Nessuno come Van Gogh ha visto la tragica letizia del colore, l'immortalità della cosa nell'estremo della sua facies patibilis, la sua eternità in uno con la sua natura terrestre. Solo nutrendosi di essa il nostro esserci può credersi indistruttibile». Un viaggio attraverso l'opera - i simboli, i paesaggi, gli autoritratti, gli oggetti dipinti, i colori - di uno dei pittori più amati, commentata dal filosofo e illustrata con ampio apparato di immagini.
Obbediente, ribelle, polemico, profetico. Così, tra paradossi e antitesi, viene spesso presentata la inquieta figura di don Primo Mazzolari (1890-1959), sacerdote cremonese che ha segnato profondamente il panorama religioso e sociale italiano del Novecento. Un uomo dalle molte sfaccettature, difficile da incasellare in definizioni univoche, ma sempre fedele alla sua missione di testimone del Vangelo. Frutto di un'approfondita ricerca storica e di un'attenta analisi delle fonti, il primo volume di questa biografia abbraccia i suoi anni di formazione e quelli drammatici della guerra, il ministero a Cicognara, nel Mantovano, le prese di posizione contro le violenze fasciste. Le idee, i conflitti, le speranze di un uomo dalla fede profonda, un intellettuale acuto, un polemista coraggioso, capace di sfidare le convenzioni e di aprire canali di dialogo anche con i più "lontani". Un trentennio denso di eventi cruciali per l'Italia e per la Chiesa, dalla crisi modernista all'organizzazione politica dei cattolici, dalla democrazia cristiana murriana al Concordato del 1929, vissuto anche da Mazzolari con doloroso sconforto. «La sua profezia si realizzava nell'amare il proprio tempo, nel legarsi alla vita delle persone che incontrava, nel cogliere ogni possibilità di annunciare la misericordia di Dio. Don Mazzolari non è stato uno che ha rimpianto la Chiesa del passato, ma ha cercato di cambiare la Chiesa e il mondo attraverso l'amore appassionato e la dedizione incondizionata» (Papa Francesco).
Ognuno di noi è una missione su questa terra. Riscoprire la bellezza e l'urgenza di rispondere a tale missione significa trasformare gli spazi della quotidianità in occasioni di incontro, di crescita, di impegno, di meraviglia: in una parola, di fraternità. In un mondo diviso e sconvolto da venti di guerra e inimicizia, scegliamo di metterci all'opera per costruire ponti, per aprire porte, per colmare distanze, per ritrovare volti e storie di vita oltre i numeri e i luoghi comuni. Abbiamo bisogno di cibo per sostenerci nell'impresa. Queste pagine, bagnate di vangelo, possono essere discrete compagne di cammino nel viaggio di una vita che non si rassegna, ma sceglie, come può, di lasciare il segno. Il fratello è e rimarrà sempre dono e prova. È il mistero dell'amore. In questo binomio si gioca tutto il nostro desiderio di comunione. Proprio nella lotta tra due opposti sperimentiamo spesso la sorpresa di sentirci raggiunti da un amore capace di sfidare l'alterità, senza più subirla come limite ma godendola semmai come opportunità. Anche oggi siamo chiamati a decidere se essere lupo o agnello, mercenario o pastore, la sposa o la prostituta. A noi la scelta.
Il volume ripercorre le trasformazioni del cattolicesimo italiano dalla nascita della Repubblica ai nostri giorni: il suo transito da "senso comune" a libera opzione adottata da una sempre più ridotta minoranza; un sistema di credenze che passa dall'omogeneità alla differenziazione; i vertici della Chiesa e il laicato cattolico organizzato di fronte alle sfide poste dall'incerto credere della società plurale. Tra deposito della fede e strategie di adattamento, una religione che ha concorso a guidare le scelte strategiche del nostro paese e che pare oggi destinata alla quasi irrilevanza politica.
Il giorno 22 aprile 1998, dopo un lungo cammino di fede, un'anima in adorazione al Santissimo Sacramento riceveva l'immagine interiore della Croce Gloriosa con il compito di diffonderla nel mondo. Angela, che ha ricevuto un dono profetico simile a quello di Geremia, racconta la sua straordinaria esperienza in cinque libri, di cui questo è il primo.
Fermiamoci un attimo. Ora, proviamo a pensare a quanto spesso ci ritroviamo così travolti da doveri e scadenze, dalla necessità di essere sempre reperibili e sul pezzo, da scordarci di prendere fiato, di dedicare tempo a noi stessi. Quante volte, poi, non ci curiamo di trovare un giusto equilibrio tra velocità e lentezza, di concederci attimi di silenzio e di noia, due dimensioni tanto temute eppure così necessarie e inevitabili? Per non parlare di quando è stata l'ultima volta che ci siamo fermati a riflettere sulla nostra felicità, a contemplare le meraviglie intorno e dentro di noi, la bellezza dell'arte, il potere antico del cantare, la pienezza di una castità che è libertà dal possesso in ogni rapporto, d'amore o d'amicizia. In un mondo sofferente in cui l'uomo si è posto al di sopra di ogni creatura, dovremmo invece, con umiltà, imparare dalla piccola lumaca: come lei, anche noi funzioniamo secondo un ritmo naturale che è ora di riscoprire, ascoltare e rispettare per poter vivere con gioia. È questo il messaggio che padre Maurizio Botta affida alle pagine del suo libro: prendendo le mosse dal successo del ciclo di catechesi dei "Cinque Passi al mistero" da lui ideato, con lo sguardo al Vangelo ma citando anche da Pavese, a Sartre, fino a Franco Califano e al rapper Anastasio, il giovane sacerdote procede a uno studio della contemporaneità che ci restituisce una nitida fotografia del presente; con delicatezza e onestà ci invita a meditare su aspetti del quotidiano spesso dati per scontati, ma fondamentali per riappropriarci di uno spazio di serenità nella frenesia del nostro tempo. Prefazione di Costanza Miriano.
In ogni domenica e in ogni festa dell'anno liturgico, ai credenti e proposta una pagina di Vangelo. Con un ciclo che si ripete ogni tre anni: nel primo (anno A) la prevalenza dei brani è tratta da Matteo, nel secondo (anno B) da Marco e nel terzo (anno C) da Luca, mentre Giovanni e gli Atti degli Apostoli sono utilizzati in tutti e tre gli anni.
Queste pagine evangeliche hanno ispirato, come poche altre, la storia dell'arte. Non solo l'arte sacra, ma anche quella nata con altri intenti; l'arte antica e quella contemporanea; l'arte che abita nelle chiese e nei musei e quella che preferisce i muri delle città; arte dei pittori e degli scultori, degli illustratori, dei grafici e dei fotografi; l'arte firmata e quella anonima di un disegno infantile...
Attingendo a questo straordinario deposito di immagini e di simboli, l'autore propone, per ogni domenica e per le festività dell'anno, una lettura che mette in rilievo aspetti inattesi e tuttavia fondamentali della storia Sacra.
In questo volume, dedicato all'Anno A nella trilogia "colori del cielo”, oltre cento opere ci introducono, cosi, alla comprensione e all'ascolto dei testi evangelici.
"Black correva, e se aveva dei pensieri dovevano essere allegri. Guardandolo, mi prese una smodata voglia di correre anch'io: la volevo a tutti i costi quella leggerezza che vedevo in lui». A volerla racchiudere in un'immagine, la vita di Mark è una grande pianura assolata. Un lavoro da broker ben pagato, una bella casa a Londra, una lunga relazione, anche quella piatta, con Susan e una prospettiva di carriera tutta in discesa. Una vita al riparo da qualsiasi imprevisto. Non ricorda un passo in salita, Mark, nemmeno per passeggiare. Ma un giorno, un velo nero lo avvolge e tutta la sua sicurezza si infrange come un vetro. Anche il suo rapporto con Susan si incrina e, in preda a una crisi che non ha visto arrivare, Mark decide di prendersi una pausa. Trascinato dal suo amico Nic, si trasferisce in Italia, nelle Langhe piemontesi, terra di tutto ciò che non ricorda più: piccoli borghi, ritmi lenti, buon vino, un paesaggio che invita a guardarsi dentro. E salite, tante salite, che tolgono letteralmente il fiato. Mentre Mark, sempre più spaesato, dispera ormai di ritrovare se stesso, un nuovo ciclone si abbatte su di lui: Black, un giovane labrador nero che Nic gli affibbia in custodia. Pieno di energia e di voglia di esplorare, Black trascina un riluttante Mark in corse tra i vigneti e in affannosi saliscendi. Poco alla volta Mark comincia a rientrare in contatto con il proprio corpo e con la natura. E scopre con sorpresa che alla fatica di correre in salita corrisponde una gioia mai provata prima. E anche che Black, da impegno dovuto, è diventato la luce delle sue giornate. Così, un giorno, decide di partire con lui per una nuova avventura