La pubblicazione, rigorosa e documentata, ma di agile lettura, ben presenta lo spirito alla base della cooperazione di credito. Tra le particolarità di quel momento storico, l’autore non manca di dare rilievo a un “filo rosso” che ebbe a caratterizzare, almeno per il secondo Ottocento e il primo Novecento, il sorgere e l’affermarsi delle Darlehenskassen così in Germania come in Italia e nelle varie regioni dell’Occidente: il senso di fratellanza che accomunava protestanti come Raffeisen e Delitzsch, israeliti come Wollemborg, Morpurgo, Luzzatti, cattolici come Cerutti, Guetti, Manzini: quel senso di fratellanza supportato dagli insegnamenti evangelici che spingevano tali personalità a fare qualcosa per i loro consimili più sfortunati.
In particolare sono raccolti i saggi “Alle origini dell’Associazionismo. Dalle Casse Rurali alla cooperazione diffusa” e “Nascita e sviluppo della cooperazione di credito nelle province venete” che ripercorrono le prime tappe della nascita e della successiva diffusione delle cooperative di credito nel nostro Paese e, in particolare, nel Veneto.
Saggio introduttivo di Pietro Cafaro.
“La strada educativa”, pertanto, può essere vista, oggi, come spazio di protagonismo sociale, di cittadinanza attiva, di costruzione e sperimentazione di appartenenza, di reciprocità, di promozione di benessere e di capitale sociale.
La strada, oggi, appare come una grande opportunità che viene valorizzata per una esperienza sociale che riscopre il valore antico dell’appartenenza e della comunità. Non si può, tuttavia, trascurare o dimenticare un altro aspetto, un’altra immagine del vivere sociale odierno che la strada non può nascondere. In molti contesti sociali, quelli che maggiormente esprimono le contraddizioni della società del mercato e del capitalismo odierno, la strada è luogo che rivela il profondo disagio e il rischio di emarginazione. Non è luogo di transito, di passaggio, di incontro, di condivisione, di reciprocità e solidarietà, ma una “casa” senza ponti né protezioni, luogo di sfruttamento e di accumulo di “scarti”. Questa situazione può riguardare soggetti diversi, che hanno estremo bisogno di essere aiutati per un recupero di dignità e di speranza. Gli abitanti di questa strada, priva di ogni vitalità, hanno bisogno di non rimanere fuori di qualunque prospettiva di recupero e di reintegrazione sociale.
Per tutto questo, la presente opera di Andrea Zampetti potrà offrire stimoli, orizzonti e supporto efficace a quanti scommettono ancora sull’educazione come risorsa e “utopia necessaria” per una qualità di vita umana rispettosa della dignità da riconoscere e far godere a tutti.
Dalla Prefazione di Vito Orlando
L'imperatore Qianlong, il quale è molto abile nel discernere i vizi e le virtù degli uomini, ebbe una così alta opinione della rettitudine di fratello Castiglione da cominciare a dubitare che si potesse trovare in tutto il mondo un altro uomo simile a lui. Rievoco qui le parole dell'Imperatore: "Ci sono in Europa pittori pari a te?". Risponde Castiglione: "Ce ne sono sicuramente molti". L'imperatore insiste: "Ma ne trovo anche uno solo con una virtù pari alla tua?".
Dalla Memoria postuma del fratello Giuseppe Castiglione
Santità e preghiera costituiscono da sempre un binomio indissolubile, tutti gli uomini di Dio hanno dedicato molto tempo alla preghiera, ed il rapporto con il Signore che ne è scaturito, ha trasformato la loro vita in preghiera-offerta vivente.
Le finalità della presente raccolta si possono quindi riassumere nei seguenti punti:
• invitare a cercare Dio attraverso preghiere adatte ad ogni circostanza della giornata;
• rivolgerci a Dio, Padre Figlio e Spirito Santo, ed alla Madonna attraverso espressioni alte e forti, composte da coloro che la Chiesa indica come modelli ed esempi di vera vita cristiana;
• percepire attraverso tali testi la grande ricchezza spirituale della Chiesa;
• riscoprire, mediante la lettura delle loro preghiere, la vita dei santi, veri apologeti moderni.
Nella prima parte del volume si presentano anche le definizioni della preghiera contenute nel Catechismo della Chiesa Cattolica (parte quarta, sez prima, cap terzo) ed anche del Catechismo maggiore di San Pio X.
Il capitolo successivo raccoglie i pensieri di alcuni Santi sulla preghiera La seconda parte, la più estesa, contiene i testi delle preghiere e i brani scritti in forma di preghiera di 70 santi e vari beati a partire da S Agostino e S Ambrogio fino a S Pio da Pietrelcina e S Giovanni Paolo II. Conclude il volume una appendice di brani sulla preghiera del Papa Emerito Benedetto XVI.
Autore: Francesco Maria Nocelli vive e lavora a Camerano (AN), laureato in giurisprudenza è studioso di storia risorgimentale e appassionato cultore di vite di santi. é segretario generale dei comuni di Loreto e Castelfidardo.
"Il cuore del Buon Pastore non è soltanto il Cuore che ha misericordia di noi, ma è la misericordia stessa. Li splende l'amore del Padre, li mi sento sicuro di essere accolto e compreso come sono, li, con tutti i miei limiti e i miei peccati, gusto la certezza di essere scelto e amato" (Dall'omelia di Papa Francesco, nel Giubileo dei sacerdoti). Questo studio mette in evidenza come tali parole trovino un'applicazione esemplare nell'esperienza e nell'insegnamento dell'apostolo Paolo e di tanti Pastori santi del nostro tempo, trai quali spiccano le figure di Don Carlo Gnocchi, don Secondo Pollo, Padre Igino Lega, don Pino Puglisi, don Primo Mazzolari, don Andrea Santoro, mons. Luigi Padovese e il cardinale Francois Xavier Nguyen van Thuan.
Il cristianesimo si è sempre presentato come religione rivelata in cui Dio ha detto se stesso e tutto di sé: in particolare nell’evento Cristo, la parola definitiva di Dio poiché Verbo incarnato. Il volume ripercorre il senso biblico dell’autocomunicazione di Dio, la declinazione storica dell’idea di rivelazione con particolare attenzione allaDei Verbum del Vaticano II e offre alcune riflessioni sistematiche insistendo sul rapporto tra rivelazione, parola e storia.
Il romanziere russo Lev N. Tolstoj (1828–1910), alla vigilia dei cinquant’anni ebbe una profonda crisi spirituale, riscoprì il Vangelo e tornò alla fede. Egli sentì che Dio si serviva di lui, nonostante i suoi peccati e la sua indegnità, per trasmettere al mondo disorientato un messaggio di salvezza. Da allora produsse una grande quantità di scritti a carattere religioso rimasti però poco conosciuti e inaccessibili al lettore italiano. Tra questi vi sono i testi raccolti in questo libro da quello Sulla pazzia a Il bene dell’amore (appello agli uomini-fratelli) che sono stati tradotti per la prima volta dal russo in italiano, a cura degli “Amici di Tolstoi”, con esclusione di quelli ripresi dai Diari, tradotti dall’edizione francese [Journaux et carnets, Gallimard, Paris, 1985].
«Noi viviamo una vita folle, contraria ai più semplici elemen- tari dettami del buon senso, ma poiché questa vita viene vissuta da tutti o dalla stragrande maggioranza, noi non ve- diamo più la differenza fra follia e ragione, e consideriamo ragionevole la nostra vita folle.
Nel sogno, per salvarci dall’orrore di ciò che ci accade, e so- prattutto di ciò che noi stiamo facendo, dobbiamo tornare alla coscienza, capire che quello è sogno e allora svegliarci; anche per salvarci dall’orrore nel quale viviamo e al quale partecipiamo, dobbiamo rientrare in noi stessi e risvegliare in noi quel senso ed impegno morale che è proprio degli esseri ragionevoli, cioè dell’essere umano» (L. Tolstoj).
«Nel tempo dell’ultima probazione [i gesuiti] insistano nella scuola del cuore, esercitandosi in quelle cose spirituali e corporali, che siano capaci di procurar loro una più grande umiltà e abnegazione d’ogni affetto sensibile e d’ogni volontà e giudizio proprio, ed una maggior conoscenza e amore di Dio nostro Signore. Così, dopo aver progredito essi stessi, potranno meglio aiutare gli altri a progredire, a gloria di Dio nostro Signore». (Ignazio di Loyola, Costituzioni della Compagnia di Gesù, [516]).
Questo libro raccoglie il diario di alcuni tratti di un’ultima probazione, particolare periodo della vita di un gesuita descritto da queste parole di Ignazio di Loyola. Il fondatore dei gesuiti ha la certezza incrollabile che la stessa Voce divina, che parla nella Bibbia, parla nel cuore e nella vita di ogni persona, pur nella ricchezza irripetibile dell’unicità di ogni uomo e di ogni cultura. A dispetto delle chiusure, paure ed egoismi spesso abilmente orchestrati da tanti chiacchiericci mercenari, questa testimonianza, fra le tante possibili, vuol raccontare quanto risponda a verità vissuta e possibile questa certezza di Ignazio, capace di lasciar risplendere anche nelle situazioni più impensate, quello splendore d’Infinito che sa rendere possibile e piena ogni vita insieme. Con la speranza di aiutare il lettore a fare anch’egli un cammino interiore.
Dire ministra costa una fatica che non si sperimenta nello speculare maestra. La difficoltà è, di fatto, concettuale: il linguaggio infatti rivela perfino nella morfologia il persistere della gerarchia di valori ritenuti “oggettivi” anche quando si sono trasformati in pregiudizi che mortificano le donne. L’autorità femminile non abita nemmeno le chiese, dove il nome di dio è inesorabilmente maschile. Oggi non solo Papa Francesco dichiara l’esigenza di recuperare su un passato di discriminazione: anche Giovanni Paolo II aveva reso omaggio al “genio femminile”, ma la Chiesa istituzionale è fin qui apparsa poco interessata a giovarsi dell’intelligenza e della cultura delle donne, nonostante il contributo ormai imponente della “teologia di genere”. Resta il potere del diritto canonico e del canone 767 che riserva l’omelia “al sacerdote o al diacono”, mentre proprio nella lettura del Vangelo la comunità potrebbe ancor più compiutamente crescere in grazia e verità. Le donne debbono dunque permettersi di fare un passo avanti e leggere la parola di dio senza nemmeno assicurare che, tanto, peggio degli preti e dei diaconi non faranno.
Pubblicato nel 1905 questo libro resta ancora oggi un riferimento insostituibile per capire come le prime generazioni cristiane hanno affrontato il tema della guerra e del servizio militare. Dallo studio emergono due tendenze che seguiranno nel corso della storia, ben oltre i primi secoli del cristianesimo, strade diverse e talvolta contrapposte. Il servizio militare, pur nella varietà delle tipologie dell’esercito imperiale, verrà ad un tempo accettato e rifiutato mentre il linguaggio militare utilizzato già da Paolo e ripreso dai Padri come vero topos letterario finirà per esercitare un influsso che produrrà progressivamente assuefazione al servizio militare mentre la spirituale milizia di Cristo diverrà, a partire dall’epoca costantiniana, una concreta milizia nell’esercito dell’imperatore. È dunque in questi primi secoli che il cristianesimo passa progressivamente da religione di pace ad una forma di militanza che prevederà in nome di Cristo l’uso delle armi e della violenza sotto le insegne del papa, dell’imperatore o del potere politico cristianamente devoto.
Due guide speciali accompagneranno bambini e ra- gazzi alla scoperta delle catechesi di papa Francesco sulla famiglia. Le pagine, costruite su un dialogo a misura di bambino, si rivolgono alla sua capacità, molto simile a quella di Dio, di pensare l’amore umano capace di realizzare cose grandi. I picco- li lettori troveranno le riflessioni del pontefice, ma anche approfondimenti biblici e attività, attraverso i quali scoprire il sogno di Dio sul matrimonio. Al- cune famiglie vivono momenti difficili e di dolore, il testo, attraverso le parole del papa, offre uno sguar- do di speranza ai piccoli lettori e uno spazio dove consegnare emozioni e sentimenti contrastanti, nella convinzione che sia giusto che ogni bambino possa trovare una parola buona sulla sua famiglia, un inco- raggiamento per quelle che vivono momenti difficili e soprattutto la certezza che tutte le famiglie sono da sempre nel cuore di Dio.