Ogni settimana affronteremo una paura, un'angoscia che ci imprigiona, riscoprendo la forza risanante e liberante delle parole donate a noi da Gesù sulla croce. Prendiamo questo libro che contiene le meditazioni di Via Crucis basate sulle sette parole di Gesù sulla croce e preghiamo per avere la forza per vivere.
Dalla quarta di copertina:
È possibile trovare una via d’uscita alla chiusura paradigmatica del logos occidentale, andare oltre l’idea auto-fondativa ed auto-referenziale della ragione che permetta di riscoprire il senso dialogico e relazionale della filosofia come incontro non polemico e non fagocitante con la verità dell’altro, che aspira ad essere esperienza viva e concreta di com-partecipazione delle rispettive “porzioni” di verità? È possibile riscoprire tale alterità come cifra essenziale della spiritualità ebraica e cristiana, come loro punto di incontro e svolta verso un pensiero della responsabilità per l’altro, antecedente ogni libertà e oltre ogni reciprocità,che funga da sprone per la ri-affermazione del valore etico dell’umano e la costruzione di rapporti autentici che ci facciano sentire non “monadi” isolate in balia degli eventi, ma individui che, proprio non nella consapevolezza di vivere tempi incerti e inquietanti, provino a ri-scoprirsi se non “fratelli”, almeno com-partecipi di un comune destino d’erranza?
Sull'autore:
Guido Bianchini laureato all’Università di Salerno. Da allievo di Vincenzo Vitiello ha approfondito il pensiero paolino e la questione del cristianesimo storico nella modernità e nel dibattito contemporaneo tra filosofia e teologia. Le sue recenti ricerche vertono sul problema teoretico ed etico dell’alterità nei pensatori della “modernità ebraica” come possibile punto di incontro con il cristianesimo. Tiene seminari di pensiero ebraico moderno presso lo Studio Teologico “Madonna delle Grazie” di Benevento.
Edición preparada por Jesús Iribarren.
Prólogo de Gabino Díaz Merchán, presidente de la CEE
La Conferencia Episcopal Española ha sido, desde su nacimiento, un instrumento de encuentro y de diálogo fraterno al ser vicio de la tarea pastoral de los obispos españoles. Sus frecuentes reuniones, en sesiones plenarias o en comisiones, han producido abundantes documentos colectivos, por medio de los cuales los obispos cumplen con su sagrado deber de orientar a los católicos y a toda persona de buena voluntad acerca de los problemas concretos de la Iglesia y de la sociedad española. Este volumen recoge parte de esos documentos, que son de muy diversa naturaleza: los emanados de las asambleas plenarias en forma de instrucciones colectivas, notas de prensa, resoluciones ocasionales ante acontecimientos especiales; los escritos de las comisiones episcopales, desarrollando temas de su especial competencia; o de la Comisión permanente, o del Comité Ejecutivo, que suelen obedecer a cuestiones urgentes.
La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica raccomanda che: «Sarebbe importante includere nella formazione continua una seria iniziazione al governo: perché questo compito è talvolta affidato con improvvisazione e attuato in maniera impropria e lacunosa». La serie dei Quaderni di Vita consacrata, Laboratorio di governo, si muove secondo tale utilità, aprendo una riflessione concreta e mirata circa il servizio dell'autorità, declinata su tematiche fondamentali per tale servizio, varie e complementari, utili ad accompagnare le persone consacrate nell'esercizio di «quella potestà che hanno ricevuto da Dio mediante il ministero della Chiesa» (can. 618). Il primo Quaderno della serie approfondisce il servizio di governo ispirato e fondato sull'identità carismatica, sull'esigenza dell'affidabilità evangelica dei carismi nella Chiesa oggi, sul discernimento voluto dall'incontro del carisma con la storia e le provocazioni delle culture contemporanee, secondo l'invito continuo e autorevole di Francesco a scrutare la storia e a guidare i consacrati e le consacrate a seguire il Signore in modo profetico.
Semplice ed esaustivo sussidio per conoscere e comprendere le motivazioni che portano alla scelta del sacramento del battesimo. Un'attenta riflessione sul significato di educazione genitoriale, sull'evento della nascita. Dare alla luce un figlio, oggi più che mai nella storia dell'umanità, esalta alcuni tratti dell'esperienza umana che sono essenziali nel vitalizzare una cultura stanca e demotivata. I nuovi genitori, che si preparano alla celebrazione del battesimo, possono diventare i pionieri e le avanguardie di questa rinascita culturale e rigenerazione spirituale.
Ci sono romanzi che toccano corde così profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con "L'Arminuta" fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell'altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia così questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all'altro perde tutto - una casa confortevole, le amiche più care, l'affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l'Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo. Ma c'è Adriana, che condivide il letto con lei. E c'è Vincenzo, che la guarda come fosse già una donna. E in quello sguardo irrequieto, smaliziato, lei può forse perdersi per cominciare a ritrovarsi. L'accettazione di un doppio abbandono è possibile solo tornando alla fonte a se stessi. Donatella Di Pietrantonio conosce le parole per dirlo, e affronta il tema della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva originale e con una rara intensità espressiva. Le basta dare ascolto alla sua terra, a quell'Abruzzo poco conosciuto, ruvido e aspro, che improvvisamente si accende col riflesso del mare.
Giacomo aveva tutto, ma una sera fu colto da un improvviso senso di soffocamento: era l'inizio di una malattia che in pochi mesi avrebbe fatto il deserto attorno a lui. In quella condizione si fece strada nel suo cuore una domanda: «Ma Dio cosa vuole che faccia della mia vita?». È l'inizio di un nuovo cammino in cui riscoprirà la fede e con essa la Madre e il Suo desiderio di salvezza per tutti i suoi figli. «La riflessione di un credente che, in questi tempi di grande crisi morale e materiale, richiama l'attenzione su Colei che guida il cammino dell'umanità del terzo millennio: Maria» (Mons. Giovanni D'Ercole). «Il libro è una piccola-grande testimonianza dell'Amore che Dio ha per ciascuno di noi» (Prof. Giuseppe Noia). Accompagna il libro un DVD con il videoclip del nuovo singolo.
"Ite, inflammate omnia", ricordava sempre Ignazio di Loyola ai membri della Compagnia di Gesù. Ebbene, Francesco ha fatto esattamente questo: ha infiammato il mondo. Ha infiammato gli animi, ha acceso passioni, ha suscitato affettività, simpatia, empatia. E, ritenendo urgente che la Chiesa e i cristiani tornassero al Vangelo, e che perciò il Vangelo dovesse essere liberato da quel sovraccarico secolare di "pesi" che aveva finito per offuscarlo, per soffocarlo, Francesco ha dato alle fiamme l'ammasso enorme di loglio e di sterpaglia che impediva la semina e la crescita del buon grano: cioè, uscendo fuor di metafora, ha cominciato a destrutturare dalle fondamenta il vecchio sistema clericale. Con il risultato di provocare uno sconvolgimento tellurico, mettendo in crisi anche molti credenti, e infoltendo i gruppi degli oppositori.
“ Il perdono è la trasformazione
di una relazione affinchè
si possa riaprire il futuro.”
Lidia Maggi
Un incontro con Lidia Maggi, pastora Battista, per affrontare un tema particolarmente delicato e che tocca ognuno di noi.
Ci fa bene confrontarci con il perdono e con il lungo processo necessario a raggiungerlo, ci aiuta a crescere. Perché perdono è una parola che nella nostra vita è ruvida come sasso scabroso, una parola che lascia graffi e cicatrici; nasce da una ferita lenta a guarire, che brucia e sanguina sempre un poco, in modo lento e quasi impercettibile. Ma segna indelebilmente.
Lasciamoci accompagnare da Lidia Maggi lungo questo percorso che parte dal riconoscere la nostra ferita, passa dal consentirci di provare dolore e giunge a farci capire che quel dolore, ormai, non ci serve più.
Antonio era un frate semplice che si dedicava ai lavori più umili. Un giorno i suoi superiori gli chiesero di predicare e scoprirono che aveva un vero talento: quando parlava di Dio era un incanto.
L'arte cristiana, in quanto svelatrice del messaggio biblico, è stata e continua a essere una potente forma espressivo-comunicativa dei contenuti del Credo cristiano. Questo libro si articola in quattro parti: dopo una parte introduttiva che offre indicazioni metodologico-didattiche, le altre tre si articolano rispettivamente attorno ai temi dell'infanzia di Gesù, della sua missione e della sua passione, morte e risurrezione. Le opere d'arte proposte sono tali da offrire elementi di analisi e di comprensione anche per altre opere che gli educatori potranno scegliere, valorizzando, tra l'altro, il patrimonio artistico conservato sul proprio territorio.