La nuova edizione post Brexit si rende necessaria per dare conto degli atti più significativi adottati in conseguenza del recesso del Regno Unito, avvenuto in applicazione dell'art. 50 del TUE, il 31 gennaio 2020 e dell'avvio, il 1° febbraio 2020, di un periodo di transizione, concordato nel quadro dell'Accordo di recesso che avrà durata fino al 31 dicembre 2020 e durante il quale l'Unione europea e il Regno Unito negozieranno le relazioni future. L'Accordo è stato preceduto dall'adozione di altri atti, resi necessari dalle conseguenze del recesso sugli aspetti istituzionali dell'Unione: sono state apportate, nei testi interessati, le conseguenti modifiche. Gli atti relativi al recesso vengono pubblicati in appendice al Codice, mentre i documenti adottati durante il periodo di transizione, ritenuti significativi per l'Unione europea sul piano giuridico, politico ed economico, saranno via via pubblicati on-line in una sezione dedicata agli "Aggiornamenti".
Periodico religioso mensile: anno 13, n. 5/2020. Tempo di Pasqua - In edizione tascabile, propone due pagine quotidiane - una pillola di liturgia delle Ore - per chi vuole dedicarsi alla preghiera in un momento della giornata, oltre al rito della Messa, alla liturgia della Parola e alle parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive, affiancate dal commento. Le riflessioni sono curate da fr. MichaelDavide, fr. Adalberto Piovano, fr. Luca Fallica e fr. Roberto Pasolini. Arricchiscono la rivista il calendario interreligioso, la segnalazione, le giornate particolari - ecclesiali e civili - e alcune pagine di riflessione. Abbonandosi all'edizione web sarà possibile scaricare i contenuti in formato PDF. Iscrivendosi alla newsletter, si riceverà quotidianamente via e-mail il link al PDF della messa del giorno.
Questo volume propone un'analisi critica intorno a due grandi oggetti di studio: le memorie pubbliche e individuali legate alla Seconda guerra mondiale in Europa e quelle connesse alle catastrofi "naturali" che, attraverso la distruzione dei luoghi, spezzano oltre alle vite dei singoli quelle delle comunità. Esperienze diverse che mettono in moto dinamiche di memoria e di oblio e attivano processi complessi, talvolta conflittuali, di elaborazione del ricordo: la costruzione del passato mitico, la dimensione del lutto e la sua trasmissione attraverso le generazioni, la pluralità dei discorsi che riconfigurano gli spazi geografici e politici. Sulla base del proprio percorso di ricerca, a partire da un'ampia riflessione sulle categorie di memoria, l'autrice passa in rassegna i testi che pongono al centro i soggetti sociali in un articolato rapporto tra "basso" e "alto", tra vissuti individuali e macronarrazioni.
Maria non è una figura marginale che potrebbe essere lasciata da parte, quando si tratta di affrontare le questioni centrali di oggi, come quelle della fede in Dio o dell'ateismo. Al centro della teologia e della fede si trova Gesù Cristo. Egli è il Figlio del Padre sin dall'eternità ed è nato nel tempo "dalla Vergine Maria" (Simbolo apostolico). Come Madre di Cristo, «per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, Ella riunisce per cosi dire e riverbera le esigenze supreme della fede» (Vaticano II: Lumen gentium, 65). Maria riflette l'essere del Redentore, ma anche la sua opera: la redenzione non è soltanto una profezia del futuro, ma è già diventata piena realtà nell'Immacolata assunta in cielo. Ella è segno di sicura speranza per tutti coloro che si trovano in cammino, e allo stesso tempo un aiuto per raggiungere lo scopo del cammino.
Fin dal primo Rinascimento le cappelle delle chiese di Roma furono decorate con ricchi corredi. Ma fu nel Cinquecento e nel Seicento che le cappelle diventarono gli spazi dove le grandi famiglie patrizie e l'alta borghesia romana poterono dimostrare il proprio prestigio sociale. Nella ricchezza degli apparati trionfò l'autorappresentazione di compagnie, casate e grandi uomini. Spesso le cappelle venivano concepite come parti di un sistema più complesso, allargato alla navata e alle altre cappelle, in un dialogo tra le arti e i committenti dei diversi ambienti. La «voce» individuale di ogni cappella (i suoi fini e significati) rispondeva in questo modo al più vasto «discorso» corale delle arti all'interno della chiesa, con esiti sempre più articolati e spettacolari negli anni del Barocco. Il volume indaga questo fenomeno - così rilevante, ed esclusivo della capitale pontificia - nell'esame di diversi casi tra XVI e XVII secolo. Diversi anche i tagli e gli approcci dei contributi, dai riflessi storici, filologici, iconografici, che aprono ad uno sguardo nuovo i penetrali delle chiese più venerate di Roma.
Il territorio è il «bene comune» per eccellenza. Formato da città - piccole, medie e grandi - borghi e paesi, sistemi agroforestali e ambientali, infrastrutture urbane e rurali, costituisce un vero e proprio essere vivente, i cui geni, personalità e bellezza, sono frutto di processi coevolutivi fra insediamento umano e ambiente sedimentati nel corso della storia. Questi caratteri identitari e il loro drammatico sfarinamento nella corsa di Megacity all'urbanizzazione globale del pianeta sono analizzati in "Il principio territoriale", dialogando con la cultura multidisciplinare praticata dai territorialisti e con i molti soggetti della cittadinanza attiva che vanno creativamente rinnovandoli per il benessere collettivo. Da questo punto di vista, ri-abitare il territorio diviene per Alberto Magnaghi atto politico e la sua progettazione, alimentata e indirizzata da nuove forme di democrazia comunitaria, una possibile via d'uscita da quel divorzio fra natura e cultura che ci ha condotti all'alienazione della crescita senza limiti. «Tornare al territorio» - alla terra, alla montagna, all'urbanità, ai sistemi socioeconomici locali - significa ritrovare le regole che ci consentono di affrontare la produzione dello spazio in quanto «ambiente dell'uomo» secondo modalità capaci di affrontare strategicamente anche la profonda crisi ecologica globale che stiamo vivendo. Tracciando un percorso che, attraverso la crescita della «coscienza di luogo», va dal riconoscimento collettivo dei valori patrimoniali alla integrazione delle culture idrauliche, ambientali, urbane, agroforestali energetiche e produttive in un progetto bio-regionale, Magnaghi condensa le sue esperienze e la sua visione complessiva definendo in forma organica e compiuta quel «principio territoriale» che potrà orientare la rotta di una futura civilizzazione eco-territorialista.
Un sussidio semplice e sobrio, che aiuti la preghiera, la lode alla scuola della Parola, giorno dopo giorno, con indicazioni, riflessioni, spunti. "Non multa, sed multum!" Indica Ignazio di Loyola nei suoi esercizi spirituali: non è la quantità che conta, bensì la qualità. Basta una Parola, un frammento, che possono aprire vie e profondità inaspettate. Tutto questo nello spirito della "Rete mondiale di preghiera del papa", moderna evoluzione del tradizionale "Apostolato della Preghiera".