Ristampa anastatica dell'opera basilare di La Pira sui fondamenti della più alta democrazia, cristianamente ispirata, con una nuova presentazione di Fabrizio Fabbrini.
Sul finire del 1908 un disastroso terremoto, il più disastroso della storia europea, colpì Messina provocando centocinquantamila vittime. Sparirono il porto, la stazione e gli scali ferroviari, crollarono edifici, caserme e chiese. Un evento impressionante che segnò le vicende politiche, economiche e sociali degli anni successivi e che colpì profondamente l'immaginario collettivo. Una ricostruzione della successione degli eventi, ma anche delle loro conseguenze su tutta la vita del paese.
1936. Guerra d'Abissinia. I ragazzi italiani si appassionano agli Ascari dal tarbùsc rosso, seguendone le gesta sui periodici a colori. I famosi inviati speciali (qui riportati) raccontano gli Ascari dal vero. E il ventiseienne volontario Indro Montanelli, spilungone toscano in sella al muletto d'ordinanza, ne comanda un piccolo reparto. Sono i guerrieri del XX Battaglione Eritrea, scalzi e temerari, orgogliosi e imprevedibili, talora fanciulli, e chiamano «Ambesà » (leone) l'Indro di Fucecchio che la notte scrive, sotto la tenda, il suo primo libro. Una pagina indimenticabile di storia d'Italia rivive in questo stupendo libro illustrato, in grande formato e interamente a colori.Giorgio Torelli (1928), maestro del giornalismo italiano, inviato speciale in sette quotidiani e in cinque settimanali, è stato con Montanelli fin dalla fondazione del Giornale (pp. 152).
Gli scritti qui raccolti hanno un carattere unitario, pur nella molteplicità dei temi trattati. Sotto l'aspetto analitico, il carattere unitario poggia sull'esame delle ragioni che portano a considerare il "sistema di libertà naturale" e il connesso "principio del laissez-faire" nell'economia interna e internazionale, formulati fin dagli albori della scienza economica. Vengono richiamate, a livello macroeconomico, la teoria keynesiana dell'equilibrio di sottoccupazione, a livello microeconomico, l'analisi pigouviana della possibile divergenza tra calcolo individuale e calcolo sociale. Anche l'aspetto metodologico è un elemento unificante. Si considera la scienza economica un sistema unitario, che include teoria e politica economica. Anche se l'incisività della scienza economica viene in tal modo ad accrescersi, l'orientamento della politica economica richiede un esame critico dei fini e una connessione con l'etica. È su questo piano che si colloca l'aspetto più rilevante che unifica il lavoro. I valori etici sottostanti sono quelli che si richiamano alla concezione personalistica, in particolare alla centralità della persona umana: quando si pone a fondamento dell'ordine economico il rispetto della sua dignità, discende che sono da prendere in considerazione diritti e necessità di persone e non soltanto preferenze e utilità di individui.
Il libro, che si apre con una lunga presentazione del Cardinale Dionigi Tettamanzi, narra, dopo la biografia di don Carlo, la storia della sua Fondazione. In particolare il libro prende in considerazione le diverse tappe della 'resurrezione laica' dei mutilatini, dei poliomielitici, dei portatori di handicap, insieme alla scoperta dei loro problemi e bisogni e alla evoluzione delle tecniche e pratiche acquisite a loro vantaggio.
Questo volume raccoglie l'intera produzione poetica di Giorgio Caproni, compresa "Res Amissa", uscita postuma nel 1991 a cura di Giorgio Agamben. È dunque possibile cogliere nella sua interezza una delle più importanti esperienze del Novecento. Il dato essenziale della modernità di Caproni osserva Geno Pampaloni in uno dei numerosi contributi raccolti nell'antologia critica in appendice - è quella sua particolare musica cui si deve la naturalezza con la quale il poeta passa, senza mutar voce, dal quotidiano all'astratto, dal colore al disegno, dal colloquiale all'epigrafico, dal domestico al metafisico.
La Bibbia è la straordinaria lettera d'amore inviata da Dio agli uomini. Giunta nelle mani dei cristiani, essa diventa il loro modo di pensare, di pregare e di vivere. L'agile libretto li aiuta ad affrontare questa splendida avventura.
Le dinamiche di opinione interessano sempre più le imprese, le istituzioni, il ceto politico, il mondo dei media. All'opinione pubblica si fa riferimento per prendere decisioni, per legittimare scelte, per interpretare gli orientamenti collettivi o per denunciare i rischi crescenti di una sondocrazia. Il volume mette a fuoco questo fenomeno così tipico delle nostre società occidentali, evidenziandone sia le origini storiche sia il ruolo politico e sociale attuale. Attraverso la presentazione dei principali modelli teorici elaborati nel corso del Novecento, vengono poste le basi per analizzare l'opinione pubblica nei suoi elementi costitutivi, nel funzionamento concreto e mediante l'uso degli strumenti più idonei per misurarla.
All'apparire di questo saggio, nel 1967, la scena letteraria italiana si presentava piuttosto agitata. Lo spazio era diviso fra i difensori di un establishment che vantava come glorie opere spesso mediocri e i propugnatori della neoavanguardia. Manganelli fu assegnato (e si assegnò egli stesso) a quest'ultimo campo. La sua letteratura rivendicava un'ascendenza più remota e insolente: quella della letteratura assoluta. Una concezione per cui la ricerca del "vero" risultava interessante, in quanto materiale per nutrire una finzione onniavvolgente quale è, nella sua ultima essenza, la letteratura. Questo saggio portava allo scoperto la natura menzognera della letteratura, analizzando autori come Carroll e Stevenson, Nabokov e Dickens, Dumas e Rolfe.
Questo libro raccoglie scritti e discorsi di Giorgio La Pira datati 1965-1977, anno della sua morte. Una selezione sufficiente per valutare l'intero arco del suo pensiero e della sua esperienza politica. Un'avvertenza è d'obbligo: questi testi sono stati pensati e composti nel contesto della divisione del mondo in due blocchi e della conseguente "guerra fredda" che provocò la corsa al riarmo atomico. Il proclamato e praticato ateismo di Stato nei paesi del "socialismo reale" coinvolse nella spaccatura del mondo in due anche la libertà religiosa. Soprattutto in Occidente ciò valse a costruire ulteriori muri. In questo scenario apocalittico, una voce si leva, spesso solitaria, sempre chiarissima e coerente: quella di La Pira. La sua visione profetica della storia lo induce, ovunque, a costruire ponti, mai ad elevare barriere. Nell'impossibilità della guerra - egli affermava, con un ragionamento che ai fautori del riarmo dava molto fastidio - bisogna costruire la pace, la quale per essere tale richiede rispetto delle diversità, giustizia sociale all'interno delle nazioni, solidarietà, anche economica, tra i popoli. E in base a questo principio, da uomo libero qual era, superò le maglie diplomatiche per tessere una rete di rapporti personali ed epistolari coi "potenti" della terra riscontrando in tanti attenzione, stima, rispetto.
Questo primo volume riguarda il modo in cui la forma Urbis, concretamente valutata in rapporto al sistema della viabilità e al tipo dell'abitato, si è evoluta nel suo insieme nel corso del secolo. Nel primo capitolo è stata delineata la condizione generale della città intorno al 1400. Nei capitoli successivi sono state ricostruite le strategie urbanistiche e le trasformazioni urbane concretamente determinatesi nel corso del secolo in corrispondenza dei singoli pontificati.
Sono presentati approfondimenti riguardanti alcuni particolari aspetti della trasformazione urbana, in particolare il mercato edilizio, alcune importanti funzioni cittadine (approvvigionamento e assistenza), alcune significative tipologie edilizie (chiese e palazzi cardinalizi), lo stato dei monumenti dell'area dei fori imperiali, lo stato delle aree inedificate, oltre tre appendici in cui sono riuniti testi quattrocenteschi utili alla conoscenza della storia urbana coeva, in particolare fonti documentarie (comunali e pontificie), fonti letterarie (di interesse religioso e culturale), diari e cronache.