Il "calendario liturgico dell'Ascolto" è un calendario a strappo giornaliero con le indicazioni per la Celebrazione dell'Eucaristia feriale e Domenicale, i Santi del giorno, la Liturgia delle Ore. Ogni giorno dell'anno evidenzia una frase diversa tratta dalle letture quotidiane della Santa Messa accompagnata da un breve commento tratto dalla Patristica, dagli scritti dei Santi, dal Magistero della Chiesa. Un invito alla riflessione personale che aiuta a vivere più serenamente la giornata: un piccolo dono per farsi ricordare tutto l'anno e per far giungere a tutti la Parola di Dio. Nel suo pratico formato, si adatta sia a essere appeso che a un utilizzo da scrivania.
Dall'antichità ai primi decenni del XVIII secolo le epidemie di peste coinvolsero ovunque tutti i possibili aspetti della vita economica, politica e sociale, con analogie impressionanti: la psicosi collettiva, la caccia ai potenziali untori, la negazione delle prime avvisaglie del contagio per timore degli effetti economici che avrebbero innescato; le devastanti conseguenze sul commercio e sull'economia (in primis la "crisi del '300"), dovute alle misure restrittive; i tentativi dei governi di sanare il deficit con prestiti, emissione di titoli del debito pubblico, nuove tasse, e di soccorrere con sussidi i disoccupati; gli assalti ai forni per paura della quarantena. È sconcertante come gli strumenti di prevenzione disponibili ai nostri giorni siano gli stessi elaborati nel '300, a partire dal Nord della Penisola, recepiti tardi dal resto dell'Europa (tardissimo dall'Inghilterra), e adottati con successo fino al 1720, quando l'ultimo cordone sanitario (a Marsiglia) debellò quasi del tutto il morbo dal Vecchio Continente. Il ricorso a forme di vera e propria "dittatura sanitaria" fu dal '300 al '700 il metodo comunemente adottato per cercare di far rispettare le misure restrittive.
Ignazio di Antiochia crebbe in ambiente pagano; fu convertito in età adulta da san Giovanni evangelista. Secondo la tradizione, nel 69 fu nominato secondo successore di Pietro, dopo sant’Evodio, alla sede episcopale di Antiochia. Condannato ad bestias durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117), fu imprigionato e condotto da Antiochia a Roma sotto la scorta di una pattuglia di soldati per esservi divorato dalle fiere. Nel corso del viaggio da Antiochia a Roma scrisse sette lettere alle chiese che incontrava sul suo cammino o vicino ad esso che sono il contenuto di questo volume.
Queste letterei sono rimaste e sono una testimonianza unica della vita della chiesa dell’inizio del II secolo. Le prime quattro lettere furono scritte da Smirne a tre comunità dell’Asia Minore, Efeso, Magnesia e Tralli, ringraziandole per le numerose dimostrazioni d’affetto testimoniate nei suoi travagli; con la quarta lettera supplicava i Romani di non impedire il suo martirio, inteso come desiderio di ripercorrere la vita e la passione di Gesù: «Com’è glorioso essere un sole al tramonto, lontano dal mondo, verso Dio. Possa io elevarmi alla tua presenza»..
Le sue lettere esprimono calde parole d’amore a Cristo e alla Chiesa. Appare per la prima volta l’espressione “Chiesa cattolica”, che è ritenuta un neologismo creato da lui. Le Lettere di Ignazio sono una finestra aperta per conoscere le condizioni e la vita della chiesa del suo tempo. In particolare appare per la prima volta nelle sue lettere la concezione tripartita del ministero cristiano: vescovo, presbiteri, diaconi. Ignazio auspicava una nuova organizzazione della chiesa cristiana in cui un solo vescovo presiedesse “al posto di Dio”. Questo vescovo avrebbe esercitato l’autorità su molti sacerdoti.. Tali idee influenzarono e stimolarono l’elaborazione teologica successiva.
Altro tema significativo è la confessione della vera umanità di Cristo contro i docetisti, i quali sostenevano che l’incarnazione del Figlio di Dio fosse stata solo apparente.
Raggiunta Roma dopo il faticoso viaggio, Ignazio subì il martirio nell’Urbe nel decimo anno del regno di Traiano (107) , secondo la notizia riferita da Eusebio. Fu esposto alle fiere durante i festeggiamenti in onore dell’imperatore Traiano, vincitore in Dacia.
Charles De Foucauld è stato una delle maggiori figure spirituali tra '800 e '900. Tra i tanti scritti lasciati che formano la sua "spiritualità del deserto" in questo libro tradotto dal francese da Antonella Baretta, ci sono le sue meditazioni spirituali e quelle sui testi dei vangeli scritte a Nazaret e a Tamanrasset.
Questo manuale, rivolto agli studenti universitari iscritti ai corsi di laurea di I livello nelle Facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche, si propone di offrire una descrizione esauriente dei concetti fondamentali della Microeconomia, approfondendo il problema della scelta di consumatori ed imprese, e i meccanismi di funzionamento dei diversi regimi di mercato.
Un sussidio pensato per accompagnare i più piccoli nella preghiera durante il cammino dell'Avvento. Nella prima parte viene proposto il percorso delle quattro domeniche di Avvento e nella seconda la Novena di Natale. Come sempre il sussidio è riccamente illustrato e il tutto è accompagnato dalla proposta di semplici attività.
Il classico calendario d'Avvento con finestrelle in una nuova e moderna veste. Sul retro del calendario è raccontata la storia del Natale, da leggere a casa tutti insieme: grandi e piccini.
Due meravigliosi racconti in un unico volume: la storia di un passato in cui leggenda e mito si confondono e celebrano insieme il valore degli uomini guidati da grandi ideali.Iliade e Odissea splendidamente illustrate, in un bel volume dal prezzo magico!
La pace di Versailles ha segnato, per giudizio ormai unanime della storiografia, la fine della centralità dell'Europa nella storia mondiale. L'Europa che ne uscì, pur indebolita, continuò a interpretarsi come un «concerto delle potenze». E nell'estremo tentativo di stabilire quali di queste potenze dovessero assumere l'egemonia si giunse al loro collasso: per quanto non fosse allora evidente, si sarebbe trattato di un fenomeno che avrebbe coinvolto tanto i vinti quanto i vincitori della Grande guerra. Il tentativo di non accettare questo dato di fatto costò una nuova guerra mondiale, che lo sanzionò fuor di ogni dubbio. Nacque però una nuova e parzialmente diversa storia d'Europa, non più incentrata sul ripristino impossibile della sua centralità come «potenza» nel senso classico del termine, ma ancora percorsa dall'orgoglio di ricostruirsi almeno come «potenza civile». Questo volume offre una serie di riflessioni sulla complessità della vicenda che si è snodata fra due date simboliche: la conferenza di Versailles e la caduta del muro di Berlino. A cent'anni dal primo e a trent'anni dal secondo, in queste pagine si ragiona su una storia che ha visto mutare la geografia, i sistemi politici e sociali, la cultura, le relazioni internazionali, fino a giungere alle radici della crisi che attualmente coinvolge il nostro continente.
"Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nel luogo giusti. Ogni cosa avviene quando sei pronto a riceverla". Se qualcuno ti dicesse che per uno strano gioco del destino ti ritroverai a trascorrere del tempo in compagnia di un anziano monaco e dei suoi meravigliosi gatti, ci crederesti? Che percorrerai un viaggio iniziatico, costellato di incontri che ti porteranno a scoprire, attraverso un vortice di emozioni, l'immensa bellezza della tua anima, ci crederesti? Se qualcuno ti dicesse che prima di trovare l'amore dovrai scoprire l'amore in te stesso, e che tutto ciò che hai appreso può essere osservato da un'altra prospettiva, ci crederesti? Quando il protagonista di questa storia, Kripala, si mette in viaggio, non sa cosa gli riservi il futuro, ma sa cosa vuole lasciarsi alle spalle: un lavoro perduto, un amore finito. La sua destinazione è l'India, dove intende praticare lo yoga e spera di ritrovare l'equilibrio che la sua vita ha smarrito. Una volta arrivato, addentrandosi nel dedalo di viuzze di Varanasi, finirà per perdersi, ma proprio da quel momento inizierà a ritrovare se stesso. Nel ventre vitale e sacro di quella antica città si imbatterà in persone straordinarie nella loro apparente semplicità, umili nella loro natura ma abissali nella loro saggezza. Che si tratti di un maestro di arti marziali o di un pittore, di un'anziana che nutre i poveri o di una curatrice di giardini, ognuno di loro saprà lasciare a Kripala insegnamenti indelebili, parole che resteranno incise per sempre nella sua anima. Sopra tutti, a intrecciare destini come un abile tessitore, Tatanji: l'anziano monaco ritiratosi in un ashram in compagnia dei suoi gatti. Sarà lui a scuotere la polvere dagli occhi di Kripala, fino a indicargli che quella felicità di cui è in cerca l'ha già dentro di sé: deve solo imparare a riconoscerla.